30. Stavo pensando ad una cosa

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JIMIN

Ero seduto sulla scrivania, con la schiena posata al muro dietro di essa ed i piedi che continuavano a picchiettare ritmicamente sulla sedia che avrei dovuto usare per accomodarmi, quando la porta della mia stanza si aprì all'improvviso, quasi di scatto.

"Buon pomeriggio, carissimo" esclamai in tono divertito nella direzione di Jungkook, che mi stava osservando con aria confusa ma, allo stesso tempo, incuriosita.
"Che diavolo ci fai seduto sulla scrivania?" mi chiese dopo qualche secondo, richiudendosi la porta alle spalle ed avvicinandosi con piccole falcate a me.
"Sai che sono più creativo in posizioni alternative" gli risposi semplicemente, lasciando aprire le mie labbra in un piccolo sorrisetto e stringendomi tra le spalle.

Jungkook ricambiò solamente la stessa espressione delle mie labbra, avvicinandosi ulteriormente al mio corpo e sussurrandomi all'orecchio: "Sei proprio alla giusta altezza, comunque".
"Per cosa?" gli domandai con voce un po' stridula, dovuta al fatto che la sua mano destra si stava facendo largo sulla mia coscia, ricoperta solamente da dei leggeri pantaloncini corti, fino ad arrivare all'inguine.
"Per questo" mi rispose in tono ovvio, sbarazzandosi della sedia sulla quale avevo posato i piedi con un piccolo calcio e posizionandosi in mezzo alle mie gambe, facendo unire le nostre labbra mentre, con le mani, cercava di avvicinarmi maggiormente a sè tramite un appiglio sui miei fianchi.

Io avvolsi le mani intorno al suo collo, mettendomi a tirargli, poi, i capelli con una delle due mentre approfondivo il contatto tra le nostre bocche, facendo intrecciare le nostre lingue.

"Non l'abbiamo mai fatto sulla scrivania. Potremmo provare" mi sussurrò tra un bacio e l'altro quando questi iniziarono a spostarsi sul mio collo e sul mio petto, già nudo in quanto Jungkook aveva provveduto a sfilarmi la maglietta dalle spalle qualche istante prima.
"Basta che non butti per terra tutta la roba che ci sta sopra con un movimento di braccio come nelle serie tv, che sennò ti uccido" gli risposi in tono serio, causando come reazione immediata una sua risata piuttosto sguaiata.

"Incredibile che tu riesca a farmi ridere anche in questa situazione" esclamò in tono ironico non appena riuscì a darsi un attimo di contegno, mettendosi, poi, a fissarmi con aria incuriosita.

"Comunque riusciamo a farlo anche senza spostare assolutamente niente" disse in tono estremamente sicuro ed accattivante dopo aver notato il mio silenzio ed il mio leggero imbarazzo, tornando a passare le dita sulla pelle nuda del mio addome.

"E...come dovrei mettermi?" chiesi nel tono più innocente possibile che poteva venir fuori vista la situazione, lasciando penzolare le gambe in modo da sfiorare le sue.

"Magari prima ti dovresti spogliare, no?" fu la sua risposta, pronunciata con la stessa aria che aveva usato nelle sue parole precedenti.
"Non vuoi farlo tu?" ribattei quasi d'istinto, cercando di provocarlo almeno la metà di quanto lui facesse sempre con me.
"Certo. Che domande mi fai?" disse in tono ovvio, prendendomi di peso e facendomi alzare dalla scrivania in modo da riuscire a togliermi sia i pantaloncini che i boxer, fissandomi, e non vi dico dove, mordendosi il labbro inferiore ad "opera compiuta".

"Hai intenzione di rimanere vestito, tu?" gli domandai dopo qualche secondo, prendendogli in mento con una mano per costringerlo a guardarmi negli occhi.
Jungkook mi fece solamente un gesto d'incoraggiamento con la testa, dopo il quale portai rapidamente la mano alla patta dei suoi pantaloni per slacciare tutti i bottoni e, poi, per farglieli scorrere lungo i fianchi e tutte le gambe fino a vederli arrivare sul pavimento.

"Bene, ora girati e posati con la pancia sulla scrivania" mi ordinò non appena con una leggera spinta spostò i vestiti qualche metro più un la, facendomi compiere praticamente di forza quel gesto non appena notò che io, ed il mio sguardo scettico, non ci saremmo smossi di lì per un po'.

"Tieniti bene" mi avvisò prima di posizionarsi dietro di me e di inserire due dita nelle mia apertura, muovendole avanti ed indietro per tutto il tempo necessario affinchè fossi preparato a sufficienza.

"Cazzo, da questa angolazione sei ancora più bello" mormorò con aria roca Jungkook all'improvviso, muovendo la mano che aveva libera sulla mia natica destra stringendola con forza, facendo aumentare, praticamente in automatico, il tono dei miei ansimi e la mia presa sul legno del bordo della scrivania.

Fu poco dopo quelle parole che sentii mancare la presenza delle sue dita dentro di me, facendo un mugolio di disapprovazione completamente incontrollato. Poi, però, Jungkook non ci mise molto a sostituire le dita con il suo membro, iniziando a spingere, dapprima, con lentezza.

Ma, effettivamente, era la prima volta che, con me, lui stava in piedi, quindi...pensai fosse dovuto a quello.

Dopo un paio di minuti riuscimmo a prendere un ritmo più sostenuto, non riuscendo a trattenere profondi ansimi, nel caso di Jungkook, o gemiti piuttosto rumorosi, nel mio.
Inarcai la schiena e chiusi gli occhi, decidendo di muovere leggermente i fianchi nella sua direzione giusto per farlo leggermente impazzire.

Sapete, mi divertivo a fare così...

"S-sto p-per..." balbettò dopo molto poco tempo, facendomi essere mentalmente soddisfatto di me stesso ma, purtroppo, non riuscendo ad esprimere questa mia soddisfazione in quanto le mie condizioni non erano poi così migliori delle sue.

Dopo qualche ultima spinta Jungkook si liberò dentro di me con un gemito roco, venendo seguito a ruota da me qualche istante più tardi.

"Vai pure a buttarti sul letto. Ti vedo fiacco" gli dissi in finto tono di scherno nel momento in cui, alzandomi leggermente, lo notai posato con una mano alla sedia per riuscire a tenersi in piedi, respirando, inoltre, con aria un po' affannosa.
"Vieni anche tu, però" fu la sua risposta, dopo la quale mi prese per un braccio e mi trascinò fino al letto, dove mi gettò con una piccola spinta prima di posizionarsi al mio fianco per cingermi tra le braccia.

"Stavo pensando ad una cosa..." mormorò Jungkook dopo qualche minuto, nei quali eravamo rimasti semplicemente in silenzio a coccolarci con tranquillità.
"Mi devo preoccupare?" gli domandai con aria cauta, rivolgendogli, però, un piccolo sorrisetto divertito.
"No. O, almeno, non credo".
"Dimmi, allora".

"Ho sempre voluto visitare Firenze, fin da quando sono piccolo. E, visto che siamo vicini, pensavo che..." iniziò a dire in tono piuttosto serio, venendo interrotto, però, dalle mie parole seguenti.
"Amore, ma qui siamo a Roma" constatai in tono confuso, aggrottando leggermente le sopracciglia.

"Lo so. Ma siamo vicini. E, visto che tra due settimane me ne vado, potremmo fare l'ultimo week-end, prima che parta, lì. Come "turisti". Solo tu ed io" continuò con sicurezza, attendendo una mia risposta con le sopracciglia inarcate.
"Mi stai proponendo un'ultima fuga romantica?".

SPAZIO AUTRICE IMPORTANTE:

Allora, volevo informare le persone che non lo sanno del fatto che ieri ho pubblicato una nuova storia, We will meet again, e, se qualcuno volesse andare a leggerla, la può trovare sul mio profilo.
(È una storia su cui mi sto impegnando veramente tanto quindi datele una piccola possibilità🥺).

Del resto, per quanto riguarda questa storia invece, non mi ricordavo di aver scritto un capitolo così...ma spero che vi sia piaciuto😂.

Grazie per le 11mila letture e vi mando un bacio enorme❤️.

•Who do you love? {Jikook}•Where stories live. Discover now