19. Ha...proprio un altro sapore

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JIMIN

"Meno male che ho portato almeno questo lenzuolo" esclamò Jungkook nel momento stesso in cui mi strinse leggermente di più tra le braccia, rotolando nel lenzuolo lilla e prendendone un lembo in modo che ci coprisse almeno alla bell'e meglio.
"Ma...rivestirci, no? Che, sai, qui potrebbe passare chiunque, volendo" gli risposi in tono un po' scettico, guardandomi attorno con un po' di circospezione.

"Jimin: abiti nel bel mezzo del nulla, e questo lo dimostra il fatto che dietro casa tua ci sia il fiume dove andiamo sempre e questo posto. E, diciamocelo tra di noi: chi mai verrebbe ad esplorare i boschi della periferia di Roma come hobby?" mi chiese con finta aria seccata, approfittando del fatto che fossimo così tanto vicini per darmi dei leggeri baci sulle labbra, accarezzandomi, poi, una guancia con le dita.
"Tu" gli dissi in tono divertito, lasciando aprire le mie labbra in un piccolo sorriso.

"Quindi io ti cerco luoghi da fiaba, per passare il tempo insieme, e tu me lo rinfacci pure?" ribattette in tono offeso, girando la testa dalla parte opposta rispetto al mio viso facendo il sostenuto.

Ma, ovviamente, sapevo benissimo da solo che non si fosse arrabbiato per davvero ma che si stava solo divertendo a farmi sentire minimamente in colpa.

"Dai, stavo scherzando. Idiota" mormorai dopo qualche secondo con aria ironica, prendendogli il viso tra le mani e rifilandogli un altro bacio sulle labbra.
E, dopo quel gesto che, ormai, era diventato la mia nuova normalità, rimanemmo semplicemente lì abbracciati, a guardare il cielo privo di nuvole sopra la nostra testa.

"Comunque...è più bello adesso rispetto a prima" gli sentii dire dopo un po', facendomi girare verso di lui con aria confusa.
"Di cosa stai parlando?" gli domandai in tono stranito, iniziando a scuotere leggermente la testa in segno di smarrimento.
"Che...ora che abbiamo capito che ci piacciamo seriamente e che ce lo siamo detti, anche tutta questa parte fisica, almeno per me, ha...proprio un altro sapore.
Non so se per te valga la stessa cosa" mi spiegò in tono lievemente imbarazzato, non riuscendo però, essendo così vicini, a scappare dal mio sguardo.

"Questa è una delle cose più belle che mi abbiano mai detto, veramente" gli risposi in un mormorio soffuso, passandogli le dita tra i capelli quasi considerandolo un gesto calmante per entrambi.
"Sì, lo immaginavo. Ma...se riesci a dirmi qualcosa che mi faccia rassicurare un attimo di più sul fatto che quello che ti ho appena detto non sia completamente fuori luogo sarei un attimo più felice" contestò Jungkook in un tono a metà tra il seccato ed il divertito, mettendo una mano sopra la mia per prenderla nella sua e, poi, spostandola sul suo petto, dove iniziai a disegnare con l'indice forme immaginarie.

"Allora, in questo caso, ti dico che...siamo distesi, nudi, su dei fiori, coperti con una tovaglia. Ma..." iniziai a dire con lo sguardo fisso nel suo, venendo, però, interrotto dalla sua successiva esclamazione.
"Non è una tovaglia!".
"Lo so. Stavo solo scherzando. Mi puoi lasciar finire? Che mi rovini la frase ad effetto" ribattei con finta aria arrabbiata, assumendo uno dei bronci tremendamente infantili che avevo sempre assunto esclusivamente in sua presenza.

"Allora finisci pure" si arrese dopo un po', rivolgendomi un gesto che stava ad indicare che sarebbe rimasto zitto fino a quando non avrei finito di parlare.
"Ma, allo stesso tempo, non vorrei essere da nessun'altra parte" conclusi con aria sincera, prendendo un piccolo respiro prima di far uscire queste parole per me importantissime.

Jungkook solamente sorrise, stringendomi ancora di più tra le sue braccia invitandomi a fare lo stesso.
E...inutile che vi dico che, anche io, mi misi ad abbracciarlo con tutta la forza che avevo in corpo. Sebbene fossimo nel mezzo del nulla e coperti da un lenzuolo malandato...ma, sinceramente, non me ne importava proprio niente.

"Che hai fatto oggi con mio padre?" chiesi dopo qualche minuto, alleggerendo di molto la situazione solo per evitare di far scendere qualche lacrima di gioia un po' fuori luogo dai miei occhi.
"Messo in ordine fatture ascoltando la tua playlist di nascosto" mi rispose lui con leggerezza, alzando le spalle con fare ironico.

"Sul serio?" gli domandai in tono incredulo, alzando gli occhi al cielo quando Jungkook, in risposta, annuì ripetutamente con la testa.
"Kook, devi comportarti bene con mio padre. Non ascoltare la musica di soppiatto quando lui si gira" lo ripresi qualche secondo più tardi, puntandogli l'indice in faccia.

"In realtà...lui mi ha detto fin dal primo giorno in cui mi ha messo a fare questo genere di cose che, se volevo, potevo ascoltare un po' di musica per far passare più rapidamente il tempo.
Solo che non gli ho mai dato retta fino ad oggi" mi spiegò lui con tono calmo, prendendo il mio dito in una mano e non permettendomi di muoverlo da lì per un po'.
"Allora okay. Qualche commento sulla musica?" gli chiesi in tono subito più indifferente, sebbene, in realtà, aspettassi con ansia la sua risposta a quella domanda.

Era pur sempre la musica che mi aveva aiutato a superare le giornate peggiori della mia vita, dopotutto...

"Niente commenti fino a quando non la finisco di ascoltare tutta" pronunciò lui quasi in tono solenne, mettendosi, poi, a ridere contagiando inesorabilmente anche me.
Ma, ultimamente, finiva spesso così...nel senso che non erano rare le volte in cui stavamo semplicemente seduti sul mio letto a ridere per il nulla.

E sapete cosa? Era bellissimo. Non sono mai stato così felice come in quel periodo. E lo giurerò fino alla mia morte se necessario.

"Stavo pensando che...potrei presentarti "ufficialmente" a Tae" mormorai dopo un po', ovvero quando riuscimmo a ricomporci almeno un minimo, ad un tono di voce bassissimo, quasi avessi paura della sua reazione.
"Ma...mi hai già presentato a Tae" mi rispose lui in tono confuso, non riuscendo a capire.

"Sì, dopo che mi sei praticamente saltato addosso e non hai nemmeno guardato lo schermo perchè eri troppo imbarazzato per farlo. Vorrei che...le cose fossero diverse questa volta.
Poi, in quel momento eri ancora solo "quello con cui me la facevo". Ora...è diverso" gli spiegai un po' a disagio, abbassando leggermente lo sguardo.
"Tu non hai idea di quanto io mi senta fortunato, in questo momento, ad essere stato scelto per questo stage con tuo padre e per averti conosciuto. Sei...la persona che ho sempre cercato. Anche se, effettivamente, non lo sapevo" fu la sua reazione alle mie parole, che mi fece, immediatamente, rialzare lo sguardo per incontrare i suoi occhi colmi di...amore, quasi.

Non riuscii a rispondere a parole a quell'affermazione meravigliosa, perchè credevo che avrei rovinato il momento che si era appena creato, così...posai semplicemente la testa nell'incavo della sua spalla, godendomi quei piccoli momenti felici tra di noi.

"Kook?" lo chiamai dopo un po', però, ancora indeciso sul dire o meno le parole che stavo pensando.
"Mh?".
"No, niente" mormorai dopo qualche altro secondo di incertezza, accoccolandomi ancora di più, se possibile, contro la persona che era diventata la più speciale di tutte quelle passate nella mia vita.

Eppure quelle due paroline che avrebbero potuto renderlo estremamente felice o farlo scappare a gambe levate, perchè, magari, per lui poteva essere troppo presto per dirle, non riuscii a farle uscire dalla mia bocca.

Presentimento che qualcosa sarebbe andato storto, forse? Oppure la consapevolezza che meno di due mesi dopo, quel ragazzo, io probabilmente non l'avrei più rivisto?

SPAZIO AUTRICE:

Io ed i capitoli soft non riusciamo a stare lontani per troppo tempo, così...eccolo qua😂.

Grazie per le 5mila letture. Sono veramente felice. Un grande abbraccio a tutti voi che state leggendo🥺❤️.

•Who do you love? {Jikook}•Where stories live. Discover now