Capitolo 1

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POV READER
In quel maledetto buco è sempre notte, la luce si vede solo artificiale, se tutto va bene, altrimenti ti ritrovi a vagare nel buio più totale.

La cosa divertente di essere me stessa, è che quando cammino per le vie, nessuno mi guarda in faccia, nessuno osa intrecciare il mio sguardo, non hanno neanche il coraggio di sfiorarmi, ovunque passo le persone creano un varco, mi guardano con sospetto, mentre mi fanno passare, bisbigliando chissà cosa, eddire che oggi, con camicia e pantaloni neri, credevo di essere meno terrificante.

Camminai a passo svelto verso un bar, spalancai la porta, entrando con tutta calma, mentre il barista mi guardava sorridendo, i clienti, non osavano proferire parola, mi sedetti al bancone, davanti al barista "Cosa ti offro tesoro?" Chiese guardandomi e ammiccando in mia direzione "Un tè, grazie" dissi guardandomi intorno, non potevo non sorridere di quel timore generale "Vi faccio così tanta paura?" Chiesi guardando i presenti, nessuna risposta, non che me ne aspettassi una, scesi dalla sedia "Il gatto vi ha mangiato la lingua? Non ammazzo nessuno giuro" dissi sorridendo angelica.

La paura è un sentimento strano, che non ho mai capito, ma in quel momento la tensione che avevano addosso era ben visibile "Ecco a te" disse il ragazzo posando sul tavolo una tazza, mi avvicinai, bevendo il liquido scuro, devo ammettere che un po' mi pesava non poter parlare più con nessuno.

Posai la tazza, posando sul tavolo i soldi, mi girai per andarmene, ma la mia strada venne interrotta da un ragazzo, alto e muscoloso, "Em...potresti levarti, mi ostruisci il passaggio" dissi annoiata, il ragazzo mi guardava con odio, mentre si caricava per tirarmi un pugno in faccia, lo schivai, gli presi il braccio bloccandolo dietro la schiena e facendolo cadedere a terra con me sulla sua schiena.

Feci pressione sul braccio, facendolo grugnire, lo spezzai, "Senti non ho voglia di ucciderti, che cos..." con l'altro braccio mi graffiò la spalla, facendomi cadere una piccola goccia di sangue, la rabbia montava a dis misura, gli presi il coltello dalle mani, bloccai il braccio con un piede, mentre gli piantavo il coltello nel cranio.

Il sangue schizzò ovunque, mi macchiò la guancia e il collo, mentre il liquido caldo e porpora scendeva sul mio viso, mi alzai stizzita "Che cazzo! Oggi non volevo uccidere nessuno!" Dissi estraendo il coltello, lo gettai a terra, mentre uscivo dal bar ancora più incazzata di prima.

Uscii con un diavolo per capello, camminavo con la rabbia che mi ribolliva nelle vene, feci un respiro profondo, andai in una zona poco trafficata, in una struttura abbandonata da poco, una volta quello era uno dei bordelli più famosi del mondo sotterraneo, come ho già detto in precedenza, non ci sono tante possibilità qui sotto.

Mi sedetti sugli scalini, mentre guardavo la porta aperta, provai a togliermi il sangue dal viso, ma non ci riuscivo granché.

Sentii degli scricchiolii intorno alla struttura, mi guardai intorno "Fatevi vedere! Sono già di pessimo umore" dissi levandomi quel maledetto sangue schifoso dalla faccia, "Sei più giovane di quanto pensassi" disse una ragazza con i capelli rossicci legati in una coda da cavallo, aveva gli occhiali e due occhi enormi, sulle spalle un mantello verde e sul corpo una strana e intricata struttura che gli intrecciavano il viso, sui fianchi delle lame "Cosa vuoi?" Chiesi guardandola "Vorrei che venissi con me" disse sorridendo amichevolmente "Scordatelo, senti non ho voglia di uccidere anche te, vattene finché sei in tempo" dissi alzandomi.

Appena fui in piedi le mie braccia vennero bloccate dietro la schiena, caddi in ginocchio, mentre qualcuno mi legava le mani ben strette "Ma che cazzo?!" Dissi stizzita, continuò a legarmi stringendo la corda al collo, di modo che se avessi provato a tirarle, mi sarei strozzata.

Si spostò davanti a me, era un ragazzo alto, biondo e con delle sopracciglia enormi "Aveva ragione" disse la rossa mentre guardava il suo compagno, anche lui con gli stesi indumenti.

"Chi siete? Cosa volete da me?" Chiesi irritata "Noi siamo del Corpo di Ricerca, io mi Chiamo Hanji Zoe e lui è il capitano Erwin Smith, siamo venuti a conoscenza delle tue capacità fisiche e siamo venute a prenderti" disse la ragazza "prendermi? Cosa volete da un'assassina?" Chiesi non capendo "Vogliamo che tu faccia quello che ti esca meglio" disse il biondo.

Alzai il viso particolarmente interessata "Dovrai uccidere, ma non esseri umani, ucciderai giganti da oggi" proseguì il capitano "L'offerta non è male" dissi solamente, la ragazza mi si avvicinò, allungò la mano verso di me, ma mi scansai "Non toccarmi" dissi secca, mi alzai guardandola "Seguici" disse la ragazza guardandomi stranita.

Odio che le persone mi tocchino, detesto il contatto fisico, mi irrita.
Mi presero i polsi, rigorosamento legati, e mi portarono verso l'uscita di quel buco infernale.

💚NANI MALEFICI💚
CIAO
Ecco a voi il primo vero capitolo della storia!

Spero che vi piaccia!

A presto
ALIX ♡♡

Ti batterò a tutti i costi [Levi x reader] Where stories live. Discover now