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"CAZZO." esclamo cadendo a terra, a metà coreografia.
"Eiko!" mi raggiungono gli altri correndo.
Calde lacrime scorrono sulle mie guance mentre le mani cingono le ginocchia.
"No, non ancora." supplico mentre il gruppo inizia a chiamare qualcuno.

"Non si riesce a capire se è uscita la rotula per un momento o se le è ritornato il dolore di quando era adolescente." informa il dottore me e Bang PD prima di ringraziare e uscire dallo studio.

Come manager aveva preso la responsabilità di fare le veci dei miei anche da maggiorenne.

"Quindi?" chiede Namjoon alzandosi dalla sedia fuori dalla stanza bianca monotona.
"Potrebbe esserle ritornato il dolore che aveva all'inizio della carriera." spiega mentre mi allontano zoppicando leggermente.
"Quello che le impediva di fare..." prova a chiedere preoccupato Hope.
"Si. Quello per cui imparava pezzi diversi dai vostri." ammette il manager mettendo le mani sui fianchi.

Prendo Kookie per il polso mentre lo trascino via da quel corridoio color menta. "Andiamo."

Ho bisogno della sua guida pericolosa per togliermi dalla testa il problema che mi perseguita da tutta la mia adolescenza.
È un problema legato ai tendini troppo tirati a causa dei muscoli contratti e dallo sviluppo di crescita.

"Eiko, non correre!" rimprovera preoccupato della mia salute fisica.
"Hey ferma." dice Jimin raggiungendoci.
"Jimin lasciami." rispondo irritata sentendo la sua mano prendere la mia. "Jimin ho detto lasciami!" urlo girandomi verso il maggiore mentre allontano le nostre mani.

Gli occhi del ragazzo si spalancano completamente mentre un pugnale invisibile gli provoca una fitta profonda nel cuore.
Le sue labbra tremano mentre le pupille bianche diventano sempre più rosse.
Le due linee carnose vengono torturare dai denti mentre formano un piccolo sorrisino offeso.

Cazzo... L'ho ferito... Scusa Jimin, scusami... Non sono dell'umore giusto per la dolcezza.

Amaramente ci giriamo entrambi rivolgendoci la schiena e andiamo in direzioni opposte.

Indosso la giacca in jeans nera e vado verso il parcheggio insieme a Jungkook shoccato.
Cammino con le mani dentro le tasche della giacca pregando di non trovare i soliti giornalisti fuori ad aspettarci.

Come non detto.

"Eiko perché indossa quelli?" "Cos'è le successo?"
"Ci dia qualche informazione!" chiedono avvicinandosi e guardando i tutori che indossi alle ginocchia.

Scappo verso la macchina insieme al Hyong che cerca di proteggermi.
In meno di qualche secondo entro nella macchina e sbatto la portiera.
"Vai veloce." supplico il ragazzo mentre si allaccia la cintura e inserisce la chiave nella serratura.

Partiamo in quarta e sfrecciamo per le strade isolate di tutta Seul.
Per tutto il viaggio mi lascia mettere le canzoni che desidero e non proferisce parola fino a quando dobbiamo salire le scale dell'appartamento.

"Se vuoi ti porto in braccio." si offre.
"Non sono una principessa. So salire le scale da sola." ringhio per poi aggiungere con difficoltà un "Scusami."

Faccio il primo gradino e le mie ginocchia iniziano ad urlare.

Vedendo la smorfia di dolore sul mio volto, mi prende sulla sua schiena e mi scorta su fino al salotto dell'appartamento.

"Vado a prendere le cose giù. Resta qua." dice andando a prendere i nostri borsoni ancora in macchina.

Sentendomi a casa le lacrime scendono senza problemi accompagnate da qualche urlo e le  mani che si infilano tra i capelli tirano qualche ciocca.

Questi dolori sono stati i miei incubi per anni e ora che era tutto passato sono ritontati.

"Perché, perché di nuovo." urlo prendendo dei cuscini e lanciandoli contro i mobili facendo cadere vari oggetti mentre rebalto i materassi del divano. "PERCHÉ!" urlo più forte mentre vado a distruggere anche camera mia lanciando le coperte e la sedia di legno addosso al muro.

Continuo così fino a quando delle voci non richiamano la mia attenzione.

Gli altri sono arrivati insieme a Jungkook e mi chiamano per la casa.

Avrò spaccato tutto il salotto e camera mia ma sono ancora piena di rabbia e stress.

Ricomincio a lanciare delle foto e  pile di fogli con le canzoni addosso al muro spargendoli in tutta la stanza.
Sentendo i rumori di mille vetri frantumarsi per terra, corrono in ma era mia e mi fermano bloccando ogni parte del mio corpo.

"Calmati calmati calmati." ordina Namjoon mettendosi davanti a me insieme a J-hope.
Jimin affianco a lui con le lacrime agli occhi, Yoongi e Jin che mi abbracciano da dietro tenendomi ferma mentre mi dimeno e urlo cercando di farmi sedere sul letto, Tae che tiene ferme le mie gambe e Kookie che cerca di non scoppiare anche lui a piangere assumendosi tutta la colpa di avermi lasciato da sola.
"Perché cazzo perché?!" chiedo urlando guardando il leader che mi tiene le mani ferme cercando di calmarmi.
"Perché?!" domando a J-hope sperando che comprenda quanto ho sofferto negli anni precedenti senza poter ballare.
"Perché a me..." sussurro iniziando a guardare il soffitto e rilassandomi sotto la loro protezione. "Se n'era andato via tutto e ora ritorna." provo a spiegare chiudendo le palpebre. "Ero a tanto così da sfiorare il cielo." sorrido pensando alla sensazione di benessere che provavo.
"Non lo so, non lo so." sussurra Yoongi incominciando a dondolarmi come una piccola.

"Hey, vedrai che è una cosa temporanea." continua Jin.
"Come l'altra volta eh?" scherzo sarcastica.
"Ti sei solo fatta male non è ritornato fuori niente della cosa precedente." spiega Tae asciugandomi le lacrime.

Accenno un sì col capo e faccio un sorriso dolce.
Riapro gli occhi e vedo Jimin che piangeva come non mai preoccupato più della mia sanità mentale che fisica.
"Sto bene." spiego al cucciolo indifeso.

Questa frase è più importante per me che per lui...

"La responsabilità é mia." anticipo Jungkook che è ancora scosso.
"Mi sono solo lasciata andare." ammetto cercando di salire in piedi. "Sto bene ora, tranquilli." rispondo prendendo in mano una foto nascosta da piccoli frangenti di vetro.

Passo il mignolo sui volti raffigurati e la poso sul comodino.
"Bene... allora, noi andiamo di là mentre... Jimin tu l'aiuti di qua." prova a organizzarsi Namjoon stupito del mio bipolarismo.

Dopo averci lasciati soli, il ragazzo guarda il vuoto davanti a sé.
Lo ignoro per nessun motivo fino a quando sento le sue braccia avvolgermi e una sua mano accarezzarmi i capelli.
"Scusa scusa scusa." riesce soltanto a dire.
"Lasciami stare." dico cercando di porre fine al abbraccio.

Lentamente, sento una specie di calore diffondersi in tutto il mio corpo... Conforto...

Arrendendomi, lascio uscire le miei emozioni e il volto si riempie subito di lacrime calde e furtive.
"Balliamo come ieri?" chiedo speranzosa cercando ancora più conforto.
Accetta subito ma non smette di abbracciarmi. "Lasciati andare." sussurra iniziando a ballare mentre mi cinge sempre più a lui.

Nascondo il volto fra il suo collo e il suo petto mentre mi faccio cullare dall'angelo .

Le sue mani iniziano a prendersi cura di me facendo delle sempli carezze. Poggia la guancia sulla mia testa mentre con la bocca lascia qualche bacetto.

"N-non mi abbandare." sussurro stringendo lembi della sua maglietta fra le mie dita. "T-ti prego, n-non mi abbandare." lo supplico.
"Mai. Se tutta mia." risponde asciugando le mie guance. "Sarai per sempre mia."
Unisce le nostre labbra in un bacio bisognoso pieno di dolcezza.
"Sto meglio grazie..." affermo cercando di allontanarmi anche se non vorrei.
"Stupida lo so che mi vuoi." scherza abbracciandomi maggiormente."Non rinnegare i tuoi sentimenti. Mai." sussurra guardandomi nelle iridi scure.
"Va tutto bene, davvero." lo anticipo arrossendo al suo sguardo protettivo. "Solo... se lo facciamo... stai attento." scherzo facendo un doppio-senso evidente riferito sia alle ginocchia doloranti sia a... Si quello.

Sorride divertito e iniziamo a sistemare tranquillamente la camera sotto sopra.

Feelings aren't lies~ P.JM x readerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora