40

190 13 0
                                    

"Cosa fate." ringhia una voce cadaverica.

Rabbrividisco soltanto a sentirlo.
Ruoto leggermente il volto e lo vedo.

È lui. Perfettamente lui.

Le braccia tonificate incrociate al petto, il peso distribuito su una spalla appoggiata allo stipite della porta, le sopracciglia alzate e gli occhi inniettati di rabbia e...

Gelosia?

Profonde borse incorniciano le iridii scure facendole sembrare ancora più pericolose mentre, la pelle pallida le mette in risalto.

"Vuoi un po'?" chiede Taehyung avvicinandosi a lui con in mano un altro piattino.

Il corvino con sguardo furente lo polverizza. "Devo parlarle."

"Ah solo ora?" rimbecca il moro.
"Sì solo ora. Contento?" risponde a tono.
"Taehyung tranquillo. Va- tutto bene." provo a spiegare prima che scatti la 3ª Guerra Mondiale.

"Sono di là se hai bisogno." ammette mentre va in un'altra stanza rivolgendo un'ultima occhiata preoccupata.
"Se non vai fuori di casa non le parlo." precisa Jimin.
Il migliore amico si gira con bocca aperta. "Jimin che caz-"
"Fallo Tae..." supplico sperando una risposta positiva.
Il bruno si arrende ed esce dall'appartamento.

Con sguardo assente, il venticinquenne in stanza, si siede sulla sedia dove fino qualche secondo fa c'era il nostro migliore amico.

Bagna le labbra con la lingua e le morde mantenendo sempre un'aria annoiata e distaccata.

"Ciao." dice con fatica, come se si stesse tratenendo.
"Ciao..." sussurro cercando di non incrociare lo sguardo.

Ho così tanta voglia di averlo fra le mie braccia. Se mi avvicinassi anche solo di 1 millimetro non resisterei dal saltargli addosso.

Continua a giocare con le labbra mentre porta le mani dentro le tasche dei pantaloni grigi.

"Come stai?" continua sempre più in crisi.

"Se cerchi di fare il simpatico parlandomi soltanto dopo 2 mesi non sei divertente." sputo il rospo.

Ghigna amaramente e unisce i nostri sguardi dopo mesi.

"Pensi che sia facile per me? Non riuscire a sfiorarti attualmente? Pensi sia facile anche solo vederti da così vicino senza prenderti, sbatterti su questo tavolo e soddisfare il vuoto dentro me?!"
"Pensi che non le provi anch'io queste cose?!" rispondo aumentando il tono di voce.
"Tu sei ancora piccola." sbuffa.
"Cos'hai detto?!"
"Che ne sai tu dell'amore sei appena maggiore."
"E tu?! Ne sai più di me?"
"Sicuramente ho avuto più relazioni sentimentali e sessuali di te." risponde freddo alzandosi dalla sedia.
"Dove stra cazzo vai!"
"A fottermi qualche troia."
"COSA?!"
"HAI CAPITO BENE NON SERVONO SPIEGAZIONI." urla incrociando i nostri sguardi un'altra volta.
"JIMIN FOTTITI. È DA DUE CAZZONDI MESI CHE NON CI PARLIAMO E VIENI FUORI DICENDO CHE SCOPI TROIE ALLA CAZZO?!"
"MIA VITA MIE SCLETE MIE REGOLE."
"AH VA BENE ALLORA SE CI RIMETTEREMO INSIEME TI FARÒ LE CORNA."
"PROVACI PICCOLA STRONZA."
"OH LO FARÒ COGLIONE."

Entrambi ci specchiamo nei occhi dell'altro...

I suoi scuri sembrano un pozzo infinito di segreti. Segreti che non rivelerà mai e che mai vorrà dire.

"Sei un puttaniere Park Jimin."
"Disse la troia che fino a qualche secondo fa si sarebbe scopata il migliore amico."
"VATTENE A FANCULO!" urlo ferita mentre mi alzo anch'io dalla sedia.
"Dovresti andarci tu non credi?"
"Io ti odio!" urlo lanciando nella sua direzione un bicchiere di vetro.

Feelings aren't lies~ P.JM x readerWhere stories live. Discover now