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Vago per la città per tutta la serata.

Mi fermo a prendere cido d'asporto e osservo attentamenre i grattacieli completamente di vetro.
Le scritte neon colorano e i fari delle macchine colorano le strade.

Mi ricordano Seul.... Mi manca...

Una calda lacrima scende ripensando al luogo di felicità e alle persone con cui ho condiviso la mia adolescenza.

Ritorno verso l'hotel con le mani in tasca cercando un minimo di caldo in quella notte fresca.
L'unica fonte minima di calore era il mio fiato corto a contatto con la mascherina.

Entro in camera a volto basso e noto che il bigliettino non era più nella posizione iniziale.

"Diventa il personaggio principale della tua vita che è sempre stata soppressa." recita a memoria la frase una voce tranquilla. "A volte mi domando come tu faccia ad avere solo 18 anni." ammette.

Mi giro e vedo Yoongi appoggiato con la schiena al muro e le braccia conserte. "Immaginavo che ritornassi qui prima delle 9." continua staccandosi da lì. "Immaginavo anche che andassi a schiarirti le idea camminando." termina prendendo il telefono e avviando una chiamata in viva voce. "È qui tornate." spiega preciso per poi mettere giù senza dare l'opportunità agli altri di rispondere.
"Allora: come si sente a scappare per inseguire i propri sogni?" domanda sedendosi sul letto e facendo segno di raggiungerlo.

Me ne resto in silenzio guardando il muro vuoto e bianco.

"Inizialmente si sta bene e poi... si ha il rimorso, no? O sbaglio?" inizia a rimproverarmi quasi divertito.
"Ascolta, ti capisco. L'ho fatto anch'io, ma per motivi completamente diversi e se tu non vuoi ascoltare me, beh, preparati alla ramanzina degli altri 6." richiama la mia attenzione serio.

Mi giro e vedo che in volto ha una semplice espressione.

È rilassato.

"Non voglio diventare padre prima del previsto e tu non sei più una bambina quindi ragiona." spiega gratandosi un orecchio.

Palesemente imbarazzato.

"Io e i ragazzi non volevano impedirti di realizzare un sogno come magari hanno fatto i nostri genitori, volevamo solo assicurarti un futuro."
"Un futuro?" chiedo guardandolo scioccata.
"Sì... Aish, sembra di ascoltare i miei." ammette schifato mentre si gira col corpo verso me. "Vogliamo che tu possa esibiti ancora e ancora. Fino a quando qualcuno la su vorrà. A volte serve rinunciare a una piccola cosa per averne una più grande. Io ho dovuto rinunciare alla famiglia per la musica, tu a una esibizione che per lo più non comprendeva neanche una coreografia! Avresti messo in ridicolo la cantante!" dice sarcastico.

Il volto serio che tenevo da quando ero entrata in stanza, muta in un sorriso genuino. "Era penosa la coreografia."
"Altro che! Faceva proprio tristezza!" continua ridendo.

Prende in mano il telefono e controlla il messaggio che è arrivato.

"Tra un po' sono qui." informa alzandosi e dandomi la schiena.

"Yoongi." lo chiamo mentre guardo la figura fraterna avvicinarsi alla porta. "Quante volte mi avete chiamato?" domando guardando il mio telefono spento in mezzo alle lenzuola stropicciate.
"Come hai chiesto tu, con fatica, non ti abbiamo né chiamato né scritto... Ma lui non smetteva di restare online e controllare la rubrica... Costantemente... Dovresti parlargli dopo. A momenti prende un infarto." ridacchia. "È ormai la seconda volta. Non so cosa succederà la terza." ammette a malincuore guardandomi con la coda dell'occhio.
"Mi lascerà?" domando con occhi lucidi.
"Non credo, ha un cuore troppo grande per farlo ma... potrebbe sul serio valutare questa opzione... Non scherzo quando ti dico che pensiamo mille volte alle cazzate che fai. Noi ci siamo sempre per te, ma tu... Cosa fai o faresti per noi?"

Non fa in tempo a continuare che viene interrotto dall'apertura della porta.

Jin si scusa per avergli quasi preso la testa con l'asse di legno ed entra in stanza seguito da tutti gli altri.

Sembrano dei membri di una famiglia mafiosa.
I volti seri trasmettono timore insieme ai muscoli contratti per la rabbia e qualche sguardo omicida.

"La ramanzina l'ha già ricevuta e... l'ha compresa." afferma il verde menta osservandomi persa a fissare il vuoto. "Fin troppo."

Il verde menta esce sbattendo accidentalmente la porta riuscendo a farmi provare mille brividi.

"Guardami." ordina Taehyung avvicinandosi pericolosamente.

Alzo il volto e lo vedo a qyalche centimetro dal mio corpo.

"Dove sei stata. Cosa hai fatto. Perché non avevi con te il cellulare. Con chi hai parlato e perché cazzo ci devi far prendere degli infarti ogni volta." termina inginocchiandosi. "Non farlo mai più." ammette poggiando la fronte sulla mia gamba.

Calde lacrime iniziano a scendere mentre i singhiozzi le raggiungono ben presto.

Abbraccio il moro in un abbraccio bisognoso.

"Non sono io quello con qui devi scusarti." mi sussurra accarezzando la schiena.
Accenno un sì veloce col capo e guardo anche gli altri.

Kookie tremava, Sunshine a momenti piangeva insieme a Jin, Namjoon preoccupato e lui... Lui era infuriato.

Abbraccio velocemente anche gli altri scusandomi e poi arrivo davanti alla figura vuota.

Mi fa cenno con la testa di seguirlo fuori e così faccio senza replicare.

Sono nella emrda fino al collo, me lo sento.

Vaghiamo per vari corridoi vuoti.
Il silenzio regna rendendo la situazione ancora più cupa.
Le poche luci presenti tremavano mentre l'aria fredda aumenta la mia paura.

"Jim-" provo a chiamarlo venendo interrotta da lui.
"Zitta." ordina digrignando i denti.
"Io-"
Si stoppa in mezzo al corridoi rivolgendomi sempre la sua schiena. "Cosa non hai capito dello stare zitta?" dice scocciato girando leggermente il capo.

Deglutisco a fatica e guardo le mie scarpe leggermente rovinate.

"Seguimi e non fare domande."

Feelings aren't lies~ P.JM x readerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora