Capitolo 3

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<< Quindi ti ha chiamata. E ti ha chiesto di uscire >> afferma incerta la psicologa che, forse cercando una reazione, mi studia con i suoi occhioni azzurri e le sopracciglia sollevate.

Si, proprio cosi: Cole Smith mi ha chiesto di uscire. Il più popolare della scuola ha chiesto di uscire a me, Nina Harris, sua nemica storica.

Annuisco, forse troppo convinta, alla dottoressa.

<< Bene, e tu cosa gli hai risposto? >> mi chiede curiosa

<< Ovviamente gli ho detto di no! >> esclamo un po' infastidita dal pensiero che lei potesse aspettarsi un esito differente. Come avrei potuto digli si? Perché avrei dovuto?

<<Sai spiegarmi il motivo, Nina? >>

<< Perché sicuramente mi ha chiamata per prendermi in giro e non farmi dimenticare che lui sa del bacio con James in quella tenda quando eravamo in campeggio! Vuole solo torturarmi e tenermi sulle spine, ma tanto lo so che prima o poi lo dirà a tutti mandando all'aria la mia vita. Per di più non l'ho ancora detto a Kat perché ho paura di rovinare la nostra amicizia dato che James è il suo ex. Sicuramente mi odierà: mi ha baciata mentre loro due ancora stavano insieme ma erano in crisi e di questo io non ne ho colpe! >> scoppio in lacrime.

La psicologa mi guarda ancora, poi scrive su quella specie di quaderno che ha sempre sotto mano durante le sedute, presuppongo ci annoti ciò che le dico.

<< Bene tesoro, innanzitutto stai tranquilla . Ora insieme studieremo la situazione e decideremo cosa fare, va bene? >>

Annuisco debolmente. Dopo aver buttato fuori tutto ciò che conservavo dentro la mia testa relativo a questa situazione mi sento, seppur un po' giù di morale, decisamente meglio.

<< Bevi questa e rilassati >> mi dice, porgendomi un bicchiere di tisana fumante.

Mando giù qualche sorso e, immediatamente, dentro il mio petto sento diffondersi un piacevole calore che mi dà sollievo.

<< Allora, sei pronta per riprendere? >>

<< Si >>

<< Perfetto. Quello che provi me l'hai spiegato, ma ho una domanda: oltre al fatto che credi lui sappia di te e James, non pensi che magari ci possa essere un'altra ragione per cui ti abbia telefonato? Sei stata tu stessa cara a raccontarmi che quando gli hai detto di essere occupata lui ti abbia pregata. Forse voleva parlarti di altro.. .>>

Okay, il suo discorso ha senso come sempre, ma di cosa avrebbe voluto parlarmi? Cosa abbiamo in comune io e lui? Nulla. Non vedo il perché di questo appuntamento.

Vedendomi pensierosa e aspettando una risposta che non ha ricevuto molto presto, la dottoressa mi chiede:

<< Non credi tesoro? Cosa stai pensando? >>

<< Io penso che ha ragione, però non riesco a capire cosa voglia questo ragazzo da me >>

<< Beh, non lo scoprirai mai se non lo richiami e accetti l'appuntamento. Ti sentiresti pronta? >>

Ci rifletto per pochi minuti. Lo richiamo? Ma così penserà che sono ai suoi piedi come qualsiasi ragazza della scuola; penserà che all'inizio ho fatto la sostenuta e, vedendo che non mi ha richiamata, l'ho fatto io. Non lo richiamo? Però così facendo non saprò mai cosa voleva dirmi e perché mi ha chiesto di vederci. No, la curiosità vince: voglio sapere perché mi ha cercata, al diavolo ciò che penserà di me. Senza dire nulla mi avvicino allo zaino, prendo il cellulare e, più convinta che mai, vado in rubrica e pigio su 'Idiot face'. Dopo due squilli risponde.

<< Ciao >> risponde sorpreso

<< Ehmm, ciao! Ti ho chiamato perché giusto ora ho un momento libero e voglia di un frullato, così ho pensato che siccome vado in caffetteria, se ti va, puoi raggiungermi e parliamo >> chiedo tutto d'un fiato. Ma perché mi sento nervosa?!

Aspetto qualche secondo per poi sentirmi dire: << Oh, lo sapevo che saresti caduta ai miei piedi Angel face! Tra 10 minuti da Waves allora? >> chiede con quel tono insopportabile di cui solo lui è capace

<< Se pensi che io sia caduta ai tuoi piedi solo perché ti ho richiamato ti sbagli, ci vuole molto di più e poi, siccome sei tanto spiritoso, non avrai problemi se riattacco e annulliamo tutto! >> lo saluto così e termino la chiamata proprio mentre lui stava per aggiungere qualcosa, gli sta bene. Perché l'ho richiamato? Accidenti a me e alla mia curiosita! Lui non aspettava altro e io sono caduta nella sua trappola. Ormai però ho iniziato e devo andare in fondo alla questione, quindi non posso tirarmi indietro. Non mi resta altro che sperare che vada tutto bene, che sia all'oscuro del mio segreto e prepararmi per questo fatidico incontro, chissà cosa accadrà.

 Non mi resta altro che sperare che vada tutto bene, che sia all'oscuro del mio segreto e prepararmi per questo fatidico incontro, chissà cosa accadrà

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