Capitolo 14

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Cammino avanti e indietro nella mia stanza da circa un'ora, mordicchiandomi le unghie, cosa che faccio sempre quando sono nervosa o so di avere a che fare con una situazione che non riesco a gestire, ed è questo il caso. Non so che mi sia preso ieri sera, visto che non ho mai percepito un'attrazione nei confronti di Cole... o forse si?

Mi siedo sul letto, prendendomi la testa fra le mani. Ora cosa devo fare? Che succederà tra noi? L'ha detto a qualcuno? Mi prenderanno in giro e mi considereranno sicuramente una sfigata che si fa ammaliare da due occhi verdi e un giubbotto di pelle. Al diavolo il riposo, io ho bisogno di parlare con la dottoressa. Mi alzo e mi dirigo verso l'armadio; scelgo una felpa e un jeans e li poggio sulla sedia: li indosserò dopo aver fatto la doccia.

Ho trascorso sotto l'acqua fredda vari minuti e devo dire che mi ha aiutato a fare ordine nella mia testa, prima di esprimere i miei pensieri alla psicologa. Spero possa ascoltarmi anche se non ho un appuntamento, se così non fosse non saprei proprio cosa fare. Dopo aver fatto una breve passeggiata da casa mia al palazzo con più piani, suono al campanello e mi viene aperto subito. Le scale sono faticose da fare e, visto che ho fretta, decido di prendere l'ascensore.

Entro nello studio che ormai per me è un posto sicuro, un po' come una seconda casa.

<< Salve Amelie, la dottoressa è libera? >> chiedo

La donna sulla cinquantina dietro la scrivania abbassa gli occhiali con la catenina di perline lungo il collo.

<< Ciao Nina >> adoro come pronuncia il mio nome, l'accento francese aggiunge un non so che di diverso

<< Mrs. Langford sta tenendo una seduta al momento >>

Sospiro << Tra quanto termina? >>

<< è appena iniziata, tesoro. Dipende da ciò che deve confessarle il paziente >>

Alla sua affermazione mi torna il sorriso che, da qualche ora a questa parte, era stato mascherato dall'incertezza. Dice sempre che essere una psicologa è un po' come essere un prete visto che le vengono raccontati i segreti di tutti e trascorre il tempo ad ascoltare. A mio parere, invece, è ancora più intimo: insomma, lei conosce anche il mio modo di pensare, di trarre conclusioni, di agire.

Osservo Amelie girare sulla sedia e depositare sul mobiletto un fascicolo.

<< Ma cosa fai lì impalata, siediti >> mi consiglia

<< Ti va un po' di cioccolata calda? >>

Sorrido e annuisco. Mi lascia sola e va nella stanza del distributore di bibite, mentre io fisso il meraviglioso acquario che ogni volta mi stupisce. Vedere tutti questi pesciolini colorati nuotare tranquilli e nascondersi dentro le piccole anfore di terracotta mi mette tranquillità. Estraggo il telefono dalla tasca e controllo i messaggi. Non appena vedo un uno sull'icona verde dei messaggi, il cuore inizia a battermi all'impazzata: e se fosse Cole? Mi faccio coraggio e inizio a respirare profondamente per calmarmi. Con le mani che tremano pigio sullo schermo e la scheda bianca si apre. Mi aspetto di vedere 'Idiot face' ma ciò che leggo è, invece, un messaggio da parte del servizio ordinazioni che mi offre due cene gratis per via dei ritardi e delle mancate consegne che, in tutto, sono quattro. Bene! Un senso di vuoto indescrivibile mi assale. Sono passate quasi dieci ore dal nostro bacio e nessuna notizia da parte sua.

<< Ti senti bene? >> domanda la mia segretaria preferita avvicinandosi a me con un bicchiere fumante

<< Si, ho solo bisogno di sfogarmi >> dico, soffiando sul liquido denso

Mi tocca la spalla << Non avrò una laurea in psicologia ma sono qui se vuoi parlare >>

Le sorrido mentre lei mi studia con gli occhi. Sembra leggermi nel pensiero mentre pronuncia queste parole:

<< C'est un garçon, n'est-ce pas? >>

Abbasso lo sguardo e lei ridacchia << Oh, Nina, darei tutto pur di tornare alla tua età. I primi amori, le feste, le risate con le amiche, le gite in montagna, i baci rubati... è un po' come vedere la primavera per la prima volta, con gli alberi in fiore e la natura che si risveglia >>

<< Già, però in primavera gli uccellini appena nati hanno paura e non riescono a volare >> sussurro

<< Impareranno. Hanno tutta la vita per imparare. C'è chi si butta prima a capofitto nel cielo e chi, invece, ancora non si sente pronto, ma ciò non vuol dire che non volerà libero e felice tra le nuvole >>

Le sue parole mi fanno un certo effetto, è come se sapesse di cosa si tratti. Io sono l'uccellino in questione. Io ho sedici anni e ho dato il mio primo, vero bacio mentre ero ubriaca al ragazzo che odio e che mi manda su tutte le furie non appena mi rivolge la parola. Io sono ancora vergine al contrario di molte altre ragazze della mia età che hanno deciso di buttarsi e volare. Sono l'eccezione e non riesco a capire se sia un male o un bene.

<< Nina, cosa ci fai tu qui? >> la voce della dottoressa mi riporta alla realtà

Mi alzo in piedi << Io... ho bisogno di parlare >>

Mi guarda per capire il mio stato d'animo che, come dice lei, si manifesta in ogni tratto del mio viso.

<< Certo, ho la pausa pranzo quindi sono libera. Vieni >> mi sollecita, entrando nella stanza

Prendo posto sul divanetto bianco e già mi sento meglio

<< Allora, come stai oggi? >>

<< Non lo so. è una giornata un po' particolare >>

<< Come mai hai questa sensazione? >>

<< Ieri sera c'era la festa dell'home coming. Avremmo dovuto celebrarla a scuola solo che si è allagata e quindi è stata spostata a casa di Cole >>

Cerca di essere impassibile e limitarsi ad annuire con occhi comprensivi mentre gli racconto tutta la storia, dall'aggressione al bacio.

<< Dottoressa, la prego, mi dica cosa fare >>

<< Ascoltami bene. Se lui non ti ha chiamata dopo averti riaccompagnata a casa o nelle ore seguenti, non significa necessariamente che non gli sia piaciuto o che ti stia prendendo in giro con i suoi amici. So molto bene che sei rimasta turbata dal fatto che James si sia approfittato che fossi ubriaca, in campeggio, e ti abbia baciata senza consenso, però devi capire, o per lo meno pensare, che non tutti sono come lui >>

<< Ma è di Cole che stiamo parlando! Lui va con tutte e... >>

<< Ti sei chiesta come mai tu abbia assecondato le sue attenzioni e ricambiato i suoi baci? >>

<< A dire il vero no. Ho dato per scontato che sia stata colpa dell'alcol. Come potrei volere una persona del genere al mio fianco? Si allontana completamente dall'idea che ho del principe azzurro >>

<< Il mio consiglio è di seguire il tuo istinto. Se senti l'esigenza di comunicare con lui ed esprimergli la tua perplessità o i tuoi dubbi, fallo>>

Mi viene da sorridere. Lei è sempre così gentile e premurosa, una specie di seconda mamma che si prende cura di me. Sono tanto felice di essere una sua paziente e, ancor di più, di ricevere suggerimenti da lei, che fa sembrare facile anche scalare la montagna più alta del mondo. Aveva proprio ragione papà a dire che ci saremmo piaciute subito.

<< Credo proprio di non voler tirare più in ballo la situazione. Per me, quel bacio, non è significato niente>> affermo convinta più che mai.


 Per me, quel bacio, non è significato niente>> affermo convinta più che mai

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