Capitolo 10

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<< Credo che possa bastare >> esclamo quando Cole si china a mettere nel carrello un'altra bottiglia di vodka: l'ennesima che preleva da questo maledetto scaffale.

<< Angel face, sono io l'esperto di feste qui >>

<< E quella nel carrello circondata da alcol io, quindi ora andiamo alla cassa e poi torniamo a casa >>

<< E va bene >> sbuffa << ma quando i miei ospiti si lamenteranno che la birra sarà finita, gli dirò che è colpa tua, così assaliranno te >> aggiunge

<< Non essere melodrammatico >>

<< Non esagero. Angel, la gente va alle feste per bere e divertirsi. Come credi che quelle come te si sciolgano un po' se non prendono prima qualche drink? >> dice con estrema naturalezza, come se non mi avesse appena insultata

<< Io non sono quel tipo e di certo non mi serve ubriacarmi: se voglio fare cose con un ragazzo, le faccio senza problemi e da sobria, ma solo se mi va >>

Non risponde e alza gli occhi al cielo. Ci mettiamo in fila per pagare quei fiumi d'alcol che, tra non molto, saranno convertiti in disgustoso vomito. Sono solo due le persone davanti a noi, ciò significa che non ci vorrà molto e ne sono felice: non vedo l'ora di tornare a casa o meglio, di andare a casa di Cole; chissà cosa starà combinando Kat. Mi giro dietro, in cerca dei magnetici occhi verdi ma, con sorpresa, non li trovo. Dov'è finito? Do uno sguardo veloce intorno a me non lo vedo. Non posso credere che mi abbia lasciata qui, sola, tra gli sguardi torvi dei vecchietti dietro di me. So bene cosa staranno pensando e la mia risposta è che hanno ragione: i ragazzi di oggi sono molto diversi da quelli di un tempo; i ragazzi che aprono la portiera alla donna, in gentiluomini non esistono più e non sanno quanto mi dispiaccia: mi sarebbe piaciuto trovarne uno.

<< Signorina, vuole un sacchetto? >> chiede la cassiera, fissandomi. Poverina, chissà che idea si è fatta di me, mi avrà preso per pazza. Vorrei uscire di qui ma il vestito che ho e i tacchi me lo impediscono.

<< Si >> dichiara una voce alle mie spalle e, visto che non mi sembra il caso, faccio appello a tutto il mio auto controllo per evitare scenate: abbiamo un'intero viaggio in macchina per litigare.

Dopo aver pagato e aver messo le buste nel bagagliaio , Cole viene verso di me per farmi uscire dal carrello. Allunga le braccia.

<< Non ti permettere! >> strillo

<< Faccio da sola, tu puoi pure tornare a flirtare con quella al bancone >>

Mi fissa sbigottito << Che cosa? >>

<< Si, vai, non preoccuparti. Che sarà mai lasciare da sola una povera ragazza, che tu hai costretto a venire con te, in un carello vicino la cassa >> affermo, alzando le braccia con un gesto teatrale e cercando di tirarmi su

<< Tu sei matta! Mi ero allontanato un attimo per prendere altre cose >> urla

<< Certo, come no. Se credi di potermi ingannare come fai di solito con le al- >> perdo l'equilibrio proprio un momento prima di mettermi in ginocchio ma delle braccia forti e tatuate mi sorreggono

<< Ecco brava, adesso rompiti anche un gamba! >> esclama, prendendomi in braccio. Aggancio le mani al suo collo e le gambe in vita, mettendo in contatto il mio corpo e il suo mentre lui mi tiene stretta. I nostri occhi si incontrano, siamo talmente vicini che riesco a sentire il suo respiro e il suo calore.

<< Ma cosa stai dicendo! Ci stavo riuscendo e non mi serviva il tuo aiuto >> mi agito

<< Un grazie sarebbe più gradito >> dice, adagiandomi sul sedile della sua macchina per poi richiudere lo sportello

Prepotente, scontroso, maleducato, insolente...

<< Hai finito di pensare quanto sia stronzo? >> chiede, prendendo posto accanto a me

<< Che c'è, adesso sei anche nella mia mente? >>

<< Lo so che pensi sempre a me >> afferma, con tono saccente

<< Certo. Penso a quanto sarebbe bello non vederti mai più! >>

Lui mi sorride, mostrando i suoi denti bianchi e perfetti. La luce di un lampione lungo la strada mette in evidenza un dettaglio che non avevo notato prima: una fossetta a mezzaluna compare sul suo volto, facendomi venire voglia di strapazzargli le guance.

<< Cos'hai da guardare? >>

<< N-niente >> mi affretto a dire, in imbarazzo

<< Andiamo alla festa? >> domanda, afferrando saldamente in volante in pelle

Annuisco. Dove altro vorrebbe andare? È l'organizzatore, non presentarsi sarebbe scortese e di pessimo gusto.

Prego durante tutto il tragitto di arrivare sana e salva e, alquanto pare, il mio desiderio si esaudisce perché, pochi minuti dopo, mi ritrovo davanti alla tipica casa dei telefilm non molto diversa da come la immaginavo. La sua famiglia è ricca quindi, di certo, non poteva farsi mancare il lusso di una villa con piscina. L'edificio è bianco, semplice, ma tre volte casa mia. Supero il cancello senza aspettare il padrone di casa che, nel frattempo, è impegnato con le buste della spesa. Un enorme giardino mi si presenta davanti; l'odore dell'erba appena tagliata, si contrappone alle fragranze forti che contraddistinguono le invitate. Dei piccoli faretti illuminano la zona bordo piscina dove decine di ragazzi ballano e si agitano, senza il timore di cadere nell'acqua da un momento all'altro; intorno al gazebo, invece, ci sono solo i pochi che preferiscono bere un drink e gli amici del dj. Wow, hanno fatto le cose in grande per aver organizzato un party in sole due ore!

Mi guardo intorno, cercando Kat o anche solo un viso familiare, ma l'unico che riesco a vedere è Cole. Sono indecisa se andare da lui oppure no.

<< Serve una mano? >> mi dirigo verso di lui

<< No >> risponde scocciato

<< D'accordo >>

Distoglie per un momento lo sguardo dagli scatoloni di birra << Perché non dimostri quello che mi hai detto prima e non ti diverti un po'? >>

Ma che gli prende? Perché adesso si comporta così mentre prima sghignazzava e mi prendeva in giro?

<< Lo farò senz'altro! >> affermo sicura di me

Senza pensarci due volte, giro i tacchi e vado via. Cosa crede? Che non sia capace di divertirmi? Be' non è affatto così! Okay, sono un po' diversa dalle ragazze della mia età ma anche se non metto gonne talmente corte da lasciar intravedere le mutandine non significa che non sappia svagarmi e questa sera è l'occasione di mostrarglielo.

 Cosa crede? Che non sia capace di divertirmi? Be' non è affatto così! Okay, sono un po' diversa dalle ragazze della mia età ma anche se non metto gonne talmente corte da lasciar intravedere le mutandine non significa che non sappia svagarmi e que...

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