Capitolo 42

3.5K 137 33
                                    



Arriviamo all'entrata del locale con quasi un'ora di ritardo. Ci siamo scambiati gli auguri con i nostri genitori e abbiamo tardato per via del dolce: tutti si sono complimentati per i muffin, ma le parole di Melanie mi hanno fatto sorridere il cuore.

«Sarebbe fiera di te» mi ha sussurrato mentre mi abbracciava.

Evan mi prende la mano e cominciamo a farci strada tra la folla. Veniamo spinti qui e la fin quando non arriviamo al bancone. Cassie sta con Dan da quando siamo arrivati.

«Vuoi qualcosa da bere?» urla il biondo
La musica mi sovrasta l'udito e mi manda in confusione. Mi sforzo di sorridere.

«Non mi va nulla, tu che prendi?»

Non sento cosa dice ma apprendo la risposta quando mi porge sulle labbra la cannuccia di un cocktail. Prendo un breve sorso e un sapore dolciastro mi solletica il palato.

È buono, sa di frutta.

Mi guarda soddisfatto mentre ci alterniamo per bere e ci sediamo su alcuni sgabelli.
Tra tutti questi ragazzi scatenati in pista, Cassie e Dan non sono individuabili. Non passa molto tempo prima che avverta la noia e la voglia di fare qualcosa.

Prendo per mano Evan, che sorpreso si alza. Mi segue in pista ma, proprio quando iniziamo a scioglierci, la musica cambia.

«Andiamo, è uno scherzo?» biascica una ragazza troppo ubriaca per mantenersi in perfetto equilibrio e ballare un lento.

Evan porta le mani sui miei fianchi ed io istintivamente gliele metto lungo il collo. Ci avviciniamo molto mentre il dj resta alla sua postazione e alza le braccia, unendo le dita a forma di cuore. Le coppie in pista si dondolano e qualcuno si bacia.

Chissà per quale motivo in un locale come questo mettano musica lenta!

Il fiato del biondo mi soffia sul collo, le sue dita mi sfiorano delicatamente la parte bassa della schiena. Una forte emozione mi scuote e, sarà per le luci, perché è Natale, per l'atmosfera, un po' per la voglia di cambiare pagina e dimenticare Cole, mi avvicino al suo viso guardandolo negli occhi.

Nessuno dei due ha il coraggio di parlare, restiamo così per qualche minuto, a goderci questa strana intesa. Lo spazio che ci separa è sempre meno ma io mi sento come paralizzata quando le nostre bocche si toccano, dando inizio ad un bacio.

Non sono un'esperta in materia, ma il modo di fare di Evan è diverso da quello di Cole bastardo Smith. Lui è più freddo e rigido, meno spontaneo.

Ma ecco, ci risiamo. Invece che perdermi in questo bacio, io sto pensando a lui.
Nina, smettila. Concentrati sul ragazzo che hai davanti e non vagare con la mente come fai sempre.

Ci stacchiamo senza fiato e i suoi occhi di ghiaccio mi sorridono.

«Grazie»
Mio dio, ho davvero detto "grazie"?

«Ehm... prego?» sussurra lui, continuando a stringermi e ridere.

«Devo andare in bagno» dico improvvisamente

«Oh, ti accompagno»

Scuoto la testa «No, tranquillo. Ci vediamo tra poco. Aspettami al bancone»

Sussurra quello che mi pare un okay e lo supero, diretta da qualsiasi parte che sia fuori da quella maledetta pista.

Calma. Ho solo bisogno di pensare a schiarirmi le idee. Non è successo niente di incredibile, Nina. Respira.

Incamero aria nei polmoni e sulla porta del bagno vedo una testa rossa che riconoscerei ovunque.

«Cass» la richiamo

«Ehi, stavo per venirti a cercare»

«Cass... devo dirti una cosa importante»

Apparently, I hate youWhere stories live. Discover now