Capitolo 29

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<< Ti prego, fermati Nina >> la sua voce dal tono profondo urla alla mie spalle

Finalmente arrivo nei bagni delle ragazze, dove dovrei essere al sicuro. Resto immobile di fronte lo specchio e lentamente tolgo la mano dal mio viso. Raccolgo le dita in una barchetta, la riempio d'acqua fredda e prendo a bagnare la mia guancia, pregando che non compaia un livido violaceo. Qualcuno prova ad aprire la porta che ho prontamente chiuso a chiave.

<< Dannazione, apri questa cazzo di porta! >>

<< Vattene via. Prima mi lanci un pallone in piena faccia e poi mi rincorri per sapere come sto? >> le mie parole furiose risuonano nella stanza.

Sento un sospiro << E chi ha detto che voglio sapere come stai? Il bagno dei ragazzi è fuori uso perché il pavimento è scivoloso e mi scappa... >>

<< E allora perché cavolo mi seguivi fino a due minuti fa? >> tradisco la mia volontà e giro la chiave per vedere direttamente la sua bocca muoversi su e giù per rifilarmi qualche altra cazzata.

Non se lo aspettava, infatti il suo braccio, appoggiato alla porta, rischia di farlo cadere in avanti. Ecco, dopo la botta che ho preso gli starebbe proprio bene una caduta di mento!

<< Mi dispiace, okay? >> mormora, prima di portare la sua mano sulla mia e spostarmi delicatamente il polso. Scruta con gli smeraldi che ha al posto degli occhi la zona arrossata, massaggiandola delicatamente.

<< Davvero, non l'ho fatto a posta >> si giustifica

<< Oh, come no... >> trattengo una risata << Pensi che non mi fossi accorta di come mi osservavi mentre ero seduta su quella panchina? Hai calcolato anche l'angolazione perfetta! >>

Il suo sguardo si fa confuso, poi cupo << Infatti, e tutto grazie alle tue ripetizioni del cazzo >> sbotta, agitando le mani all'aria

<< Vedi? Allora che senso ha dire che ti dispiace se è solo una bugia? Volevi colpirmi, e l'hai fatto. Questo fa di te una delle persone peggiori che io abbia mai conosciuto! Mi spieghi come si fa a programmare di prendere a pallonate qualcuno? >> dalla rabbia scoppio a piangere, ma ciò non mi impedisce di andare avanti << Sei presuntuoso, buffone e antipatico... vuoi che si aggiunga alla lista anche crudele? Che razza di mente malata gode a far male alle persone? Siamo tornati per caso in prima elementare, quando volevi a tutti i costi lanciare i petardi e colpirmi? Ti odio! >> i miei pensieri escono di getto, direttamente dalla mia testa a fuori.

<< Vaffanculo >> questa è l'unica parola che mi rivolge, guardandomi dritta negli occhi. Esce, lasciandomi da sola, seduta nello spogliatoio femminile, con un tovagliolo inumidito sulla guancia e i gomiti sulle ginocchia. Per un attimo penso di aver esagerato e me ne pento subito: so che mi ha fatto male, ma io non sono nessuno per dirgli quelle cose. Inizio a pensare di aver sbagliato quando una mano delicata bussa alla porta.

<< Ehi, va tutto bene? >> domanda il biondino, rivolgendomi un grande sorriso gentile.

<< Si, grazie per averlo chiesto >>

Toglie la mano che aveva dietro la schiena e me la porge davanti, sventolandomi una busta di ghiaccio.

<< Ti ho portato una cosina >>

Ridacchio un po' imbarazzata per il gesto carino che mi ha riservato e lo ringrazio ancora una volta, portando il pacco blu sulla mia faccia e trovando già un minimo di sollievo.

<< Siete qui! >> esclama una voce squillante alle mie spalle

<< Si può sapere cosa diavolo è successo? Cole è furioso lì fuori >>

Evan simula una risata << Cosa? È lui quello incazzato adesso? >>

Provo a placare gli animi, non volendo aggiungere altra legna al fuoco

<< Non è accaduto nulla, mi è arrivata una pallonata ma sto bene e, grazie al ghiaccio che mi ha portato tuo fratello, non dovrebbe neanche formarsi l'ematoma >>

<< Oh, peccato! Sarebbe stato bellissimo un livido vero sul viso per la festa di Halloween >> afferma Cassie

Festa? Di che festa sta parlando? E perché io non ne sapevo nulla?

<< Cazzo me lo sono lasciato sfuggire!>> parla più con se stessa che con noi

<< Vabbè, tanto vale annunciarlo ufficialmente: sto organizzando una festa per la notte più paurosa dell'anno >>

La mia e quella di Evan sono decisamente due facce confuse e stupite.

<< Cass ma in che senso la stai organizzando se è stasera?! >>

Un sorrisetto colpevole appare sul suo volto.

<< Infatti è tutto pronto... sorpresa! >>

Io e il biondo restiamo in silenzio mente lei continua a parlare.

<< Ho dato per scontato che aveste già un costume ma, in caso contrario, ne ho preso uno per entrambi >>

La osserviamo andare verso il suo armadietto, prendere due buste e ritornare indietro, consegnandocele.

<< Ecco qui. Mi raccomando, dovete essere pronti per le nove, dal momento che ho detto a tutti di venire per le dieci >>

<< A tutti chi? >> chiediamo all'unisono io e suo fratello

<< Lo scoprirete >> afferma, portandosi le mani sui fianchi

<< Lo scoprirete >> afferma, portandosi le mani sui fianchi

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