Capitolo 18

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<< Devo andare o farò tardi >> annuncio, mettendo in bocca un ultimo pezzo di pancake.

<< Certo, buona giornata! >>. Stampo un bacio sulla guancia a Melanie e a papà, prendo lo zaino ed esco di casa. Ieri sera Kat mi ha detto che Ryan le aveva proposto di fare colazione insieme e non sapeva se sarebbe venuta a scuola, quindi procedo da sola.

Attraverso la strada e, come ogni mattina, il profumo della pasticceria di Rose mi inebria le narici. Mi prendo qualche minuto per osservare le meraviglie esposte in vetrina che sono una novità ogni giorno. Ciambelline glassate, torte ricoperte di crema al pistacchio, bignè e biscottini di ogni tipo implorano il mio palato di fermarsi a comprarli e trascorrere la mattinata in questo paradiso terrestre. Semmai dovessi finire all'inferno, sarebbe sicuramente per peccato di gola.

<< Buongiorno Angel >> non serve voltarmi per sapere di chi si tratta

<< Ciao >> dico solo, continuando per la mia strada, costretta a staccare gli occhi da quella vetrina inverosimile

Mi segue << Sali dai, ti do un passaggio >>

<< Ti ringrazio Cole ma preferisco fare due passi >> taglio a corto, mettendo le mani in tasca

<< Qualcosa non va? >>

A quelle parole sono sull'orlo del pianto di nuovo. Prendo due immensi respiri e l'aria che mi entra nei polmoni mi da la forza di respingere le lacrime, ripetendo a me stessa che è solo un brutto periodo e passerà in fretta.

<< No, va tutto bene >>

Mi studia con lo sguardo ed io mi sento in soggezione. Scende dalla macchina e si dirige verso l'altro lato, apre lo sportello del passeggero, facendomi cenno di entrare. Siccome non ho le forze di discutere con lui, lo assecondo, pensando che non ci sia momento migliore per comunicargli ciò che ho deciso ieri sera. Mi accomodo sul sedile in pelle e anche lui monta al volante.

Aspetto qualche minuto prima di iniziare a parlare.

<< Devo dirti una cosa >> affermo, inalando il profumo nell'auto

<< Ehi, ecco a te >> Cole mi porge il mio quaderno

Studio la sua faccia, cercando di capire il suo stato d'animo e se, ciò che ha sicuramente letto, ha interferito in qualche modo sul nostro rapporto: di derisione, prese in giro o compiacimento nessuna traccia. Bene.

<< Indovina? Ho finito il lavoro in tempo >> mi riporta alla realtà con le sue parole fiere

Ammicco un finto sorriso << Bravo >>

Arriviamo e, dopo essere scesi dall'auto, continuiamo a guardarci negli occhi per tutto il tempo, finché le porte della scuola si aprono e ci è permesso entrare. Prendo posto, come sempre, al primo banco e sono sorpresa quando lui fa lo stesso, sedendosi accanto a me.

Ogni suo gesto, ogni suo movimento, non fa altro che ricordarmi di ciò che ho visto: la sua faccia tirata, le sue mani stringere il corpo di Julie e la bocca nella sua, proprio come aveva fatto con la mia poco tempo prima. Inevitabilmente avverto un forte sentimento di rabbia e spirito di vendetta mai provato prima. Non sono mai stata una persona vendicativa o rancorosa; nel corso del tempo ho sempre e solo incassato, senza mai rendere dietro e, forse, è proprio questo che mi piace di me: nonostante le numerose batoste, sono sempre qui, pronta ad affrontare tutto ciò che mi si presenterà, senza vivere nel passato ma ricordando.

<< Nina, tu e Cole siete riusciti a portare a termine il compito? >> la signorina Roy mi fissa con quei suoi grandi occhi azzurri. O mio Dio, e lei da dove sbuca?!

Mi guardo intorno: la classe è rivolta verso di me, mentre Cole continua a lanciarmi occhiatacce e gomitate. Ero talmente persa nei miei pensieri che non mi sono resa conto che la professoressa è entrata in classe e ha iniziato a fare lezione.

<< C-certo >> rispondo

Sembra cogliere il mio stupore perché chiede prima al mio compagno di leggere ciò che ha scritto su di me.

<< Questo compito mi ha insegnato ad andare oltre le apparenze, soffermarmi non solo sull'aspetto esteriore ma, soprattutto, sul mondo che ognuno di noi nasconde. Nina è una ragazza coraggiosa, che è riuscita a superare varie difficoltà, e dal cuore d'oro. Il nostro rapporto è sempre stato un po' travagliato, ma questo solo perché entrambi siamo orgogliosi e non amiamo ammettere che siamo stati sconfitti >> fa una piccola pausa, poi riprende.

<<Sono felice di aver trascorso del tempo in sua compagnia perché da una persona come lei c'è solo da imparare. Spero di poter continuare a prendere parte alla sua vita, alimentando il nostro rapporto >>

Nella classe cala il silenzio. Tutti sembrano imbalsamati. Il tempo pare essersi fermato ed io con lui. Gli occhi dei nostri compagni sono puntati su Cole che, dopo essersi schiarito la voce, si risiede con un'espressione al quanto stranita.

È la professoressa la prima a parlare << Wow, devo dire che sono davvero sorpresa e in senso buono. Le ripetizioni ti stanno facendo davvero un gran bene, continua così >> fa come per procedere ma poi si ferma.

<< Nina, te la senti? >>

Annuisco e inizio ad esporre ciò che penso di quello che ormai è diventato il mio compagno di studio da due mesi.

<< I lavori di gruppo permettono di capire chi si ha di fronte. Se prima mi soffermavo solo sulle apparenze, ora ho capito che Cole Smith non è chi credevo che fosse. È proprio per questo che abbandono il mio compito di tutor >>concludo.

Voltandomi noto tante facce esterrefatte e il sorriso che c'era sulle labbra del diretto interessato svanisce.

<< Che cazzo significa? >> sbotta, rivolgendomi uno sguardo misto tra confusione e odio.


<< Che cazzo significa? >> sbotta, rivolgendomi uno sguardo misto tra confusione e odio

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