Capitolo 3

1.9K 80 76
                                    

Esco di casa sbattendo la porta.

Salgo velocemente sull'auto e mi avvio verso la chiesa qui vicino.

Eh si vado in chiesa, la verità è che credo in Dio, credo che ci sia qualcosa dopo la morte, ancora non so bene cosa ma c'è.

Quando sono triste ci vado spesso, mi sento più vicina alla mamma così.

Scendo dall'auto e mi dirigo verso la chiesa.

Entro e prendo posto in una delle ultime panche... è così vuota, proprio come piace a me.

Guardo l'altare difronte a me e inizio a parlare a bassa voce... tra me e me.

<<Non so cosa fare Dio... mio padre vuole rientrare nel giro e non voglio che altre persone si facciano del male a causa nostra. Ho bisogno di aiuto capisci?... io... io credo di non farcela, non sono così forte, come mio fratello o mio padre o... come la mamma>> dico sospirando distrutta dalla situazione.

<<aiutami ti prego>> dico chiudendo gli occhi mente una lacrima mi riga il viso.

Sto lì per un po' di tempo quando sento qualcuno sedersi di fianco a me.

<<Ciao Riley>> mi saluta il parroco sedendosi vicino a me <<salve Don Armando>> dico salutandolo e facendogli un sorriso.

<<Sei triste più del solito... cosa succede cara?>> Mi domanda cortesemente l'uomo.

<<nulla di particolare, ho solo bisogno di parlare un po' con Dio>> dico facendo una risatina falsa.

<<mhhh già... è un buon ascoltatore>> dice prima di spostare il suo sguardo davanti a se.

<<già... peccato che non dia mai consigli>> affermo io sospirando pesantemente.

<<oh no, lui lì da, sei tu che devi coglierli e capirli>> afferma l'uomo poggiando la schiena contro la panca.

<<beh allora non fa per me capire i consigli di Dio>> dico alzandomi dalla panca <<arrivederci padre>> dico poi avviandomi verso la porta dell'uscita.

<<Riley!>> Mi richiama alzandosi dalla panca.

Mi giro.

<<Sei più forte di quanto tu creda... e Dio questo lo sa>> mi dice sorridendo.

<<no... no padre, io sono tutto ma non forte>> dico uscendo definitivamente dalla chiesa.

Salgo in macchina e mi avvio verso casa, sono le 6.30, tardi? Si! Ma vabbè.

———

Dopo qualche minuto arrivo a casa ed apro la porta, entrando.

Vedo i ragazzi parlare e scherzare sul divano.

<<Dov'è papà?>> Domando avvicinandomi un po' a loro.

Mi sento tutti gli occhi addosso e la cosa mi imbarazza.

<<Nel suo ufficio a parlare con Stan e William>> risponde Noah, credo.

<<Dove sei stata?>> Mi domanda Marcus curioso, anche se sa già benissimo dove sono andata.

<<tu che dici>> dico guardandolo e facendo un sorriso falso.

Lo sa dove vado quando sono triste.

<<Sbaglio o papà non vuole che tu ci vada>> dice rimproverandomi e assottigliando lo sguardo.

<<e da quando io ascolto mio padre>> dico subito dopo, prima di girare il culo ed andare in cucina.

La figlia del mafioso |Dylan O'Brien|Where stories live. Discover now