Capitolo 21

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Alla fine ieri è stato una giornata come tutte le altre non ho fatto nulla.

Ho raccontato a J di Dylan ma non gli ho detto che abbiamo fatto sesso, non voglio che nessuno lo sappia, credo di aver fatto una grande stronzata e si... me ne pento.

Ma ehy! Alla fine la colpa è solo mia, non posso incolpare lui. sono un idiota!

Sono quasi le 1.00 così decido di scendere le scale e avviarmi in cucina per vedere  se Amber ha preparato il pranzo.

Entro in cucina e vedo già tutti a tavola a mangiare <<oh Ray, stavo venendo a chiamarti, pranzi con noi, vero?>> Domanda Marcus sedendosi sulla sedia.

Probabilmente si era alzato per venire a chiamarmi ma quando mi ha visto scendere si è rimesso comodo <<emh... si sì okay>> dico prima di sedermi di fianco a Tommy e William.

<<allora piccola peste! È da una vita non ci vediamo>> dice Tommy scompigliandomi i capelli <<ci siamo visti ieri Tommy>> dico ridendo.

<<mi sembra una vita>> dice lui facendo il finto commosso e asciugandosi una finta lacrima.

Lo adoro! Mi fa sempre sorridere e non so come ci riesca.

<<Allora Riley... come è andata ieri con J?>> Domanda Stan cercando di fare conversazione.

<<oh bene bene... abbiamo sparato siamo andate ad un poligono qua vicino, è davvero bello ed è stato divertente>> dico con un sorriso prima di mettere un pezzo di carne in bocca.

<<bene>> dice poi mandando un'occhiata furtiva a mio padre che non mi passa inosservata.

Un silenzio invade la stanza e vedo tutti guardarsi in maniera stana. Che sta succedendo?

<<Vogliamo continuare a fare il gioco del silenzio e parlarci tramite sguardi o qualcuno si degna di dire qualcosa!>> dico io divertita e irritata allo stesso tempo.

Vedo mio padre alzare il capo dal piatto e guardarmi insieme a tutti gli altri <<che c'è? Ho qualcosa in faccia?>> Domando toccandomi il viso.

<<come sapevi cosa fare quando Michele è tornato a casa con un proiettile nella pancia?>> Mi domanda dal nulla William.

Faccio una faccia un po' confusa e rispondo <<mi... io...>> inizio deglutendo un po' rumorosamente <<leggo molti libri... di medicina e... nulla, diciamo solo che sapevo cosa fare solo che... non l'avevo mai fatto>> affermo facendo spallucce guardando il mio piatto.

<<sono i libri di tua zia vero?>> Mi domanda mio padre.

Alzo la testa <<si, lei me li ha dati quando ha finito l'università>> affermo.

Mia zia Jennifer lo so si chiama come J ma noi la chiamiamo solo Jen, lei è un medico legale e lavora in Europa.

Era la migliore amica di mia madre, non ho legami di sangue con lei ma per mia madre era come una sorella quindi l'ho sempre chiamata zia...

La adoro, e mi manca da matti!

Viene una volta l'anno a trovarci, anche se spesso la chiamo sentendo come sta, e gli racconto un po' la mia vita strappa lacrime. È un po' come il mio psicologo personale.

<<Tua zia fa il dottore?>> Domanda Noah <<medico legale>> affermo <<si è trasferita in Spagna un po' di anni fa>> dice mio fratello.

<<su suerte (beata lei)>> dico a bassa voce <<che?>> Domanda incuriosito Jack <<nulla>> dice mio fratello avendo capito.

La figlia del mafioso |Dylan O'Brien|Where stories live. Discover now