Capitolo 12

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POV DYLAN

<<Perché non gli hai detto nulla!>> Urlo contro Michele alzando un braccio.

<<credi davvero che dica a mia figlia cosa stiamo progettando?... puoi scordartelo Dylan>> mi dice scuotendo la testa.

<<oh allora cosa vuoi fare eh?! Nascondergli la verità per sempre! Ma fammi il piacere Michele!>> Dico facendo una risata amara.

<<perché ti importa tanto a te?>> Mi domanda roteando gli occhi.

Perché mi importa? Mi importa di lei? No! Solo che prima quando mi ha detto quelle cose... era così triste e sola, così indifesa... non ce la facevo a vederla così.

Lo faccio solo per tenerezza e compassione, nulla di più!

<<Perché so che prima o poi lo scoprirà da sola e quando lo farà... sarà molto peggio>> affermo giustificandomi cercando di sembrare convincente.

<<pensaci su Michele... anche io la penso come Dylan>> dice Stan <<potrebbe tornarci davvero utile>> aggiunge Jack <<già... io l'ho detto fin dall'inizio che la ragazza è forte>> afferma mio padre.

<<la ragazza è MIA FIGLIA! E io dico... lei non parteciperà a questa cosa è non deve saperne nulla! Chiaro?! È ancora troppo debole per affrontare tutto questo!>> Dice Michele.

<<Trop-sul serio papà?! Troppo debole!? Disse l'uomo che prima di farsi salvare la vita da sua figlia gli ha detto "sei là donna più forte che conosca">> dice rifacendogli il verso Marcus.

<<ohhh Marcus avanti! Pensi davvero che sia stupido! È forte perché si mostra così, ma dentro di se è soltanto un cucciolo di panda indifeso... non sparerebbe mai e poi mai a qualcuno e tanto meno sarebbe d'accordo con questa cosa!>> Afferma Michele sbraitando.

<<può imparare>> afferma Stan <<ho detto NO! Fine della storia!>> Dice Michele con tono determinato.

POV RILEY

Mi sento così debole, così piccola, così impotente.

Per la prima volta dopo molto tempo vorrei solo sprofondare...

Mi sdraio su un fianco nel letto e mi rannicchio su me stessa.

<<Perché dev'essere tutto così difficile? Che c'è che non va in me>>dico tra me e me.

Sento bussare alla porta.

<<Avanti>> sussurro non voltandomi <<posso?>> Mi domanda Dylan alle mie spalle.

<<Riley... Ei>> dice sedendosi sul letto <<guardami ti prego>> <<va via... non voglio che la gente mi veda debole>> affermo mordendomi l'interno guancia.

<<avanti Riley...>> dice poggiando una mano sulla mia schiena.

Mi giro e lo guardo.

Vedo nei suoi occhi la cosa che odio di più in assoluto... la compassione.

<<visto! È di questo che stavo parlando... io non ho bisogno della tua compassione Dylan! Dio! tu sei quello che fino a pochi minuti fa mi chiamava ragazzina e mi urlava contro e poi ti ho detto quelle cose... e le cose sono cambiate vero? Ti faccio tenerezza, compassione... ma io non ho bisogno di ciò! Anzi fammi un favore continua ad essere lo stronzo bastardo di sempre con me. Lo preferisco dal Dylan che fa il finto amico solo perché mi trova debole>> dico secca alzandomi in piedi.

La figlia del mafioso |Dylan O'Brien|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora