Insieme ci dirigiamo tutti quanti verso l'ufficio di mio padre.
Entriamo all'interno... era da una vita che non mettevo piede qui.
<<Prego>> dice mio padre facendomi entrare in un'altra porta che non avevo mai notato, dietro ad una tenda... ma che cazz.
Entro all'interno e improvvisamente si accendono le luci.
Noto una sala molto spaziosa con un tavolo rotondo enorme al centro e delle sedie che lo circondano.
Il tavolo è cosparso di fogli e penne mentre infondo alla stanza c'è una lavagna con attaccate varie foto e scritte delle cose...
<<Mh... 18 anni che vivo in questa casa e non sapevo dell'esistenza di questa stanza. Cos'altro mi nascondi papà eh. Non so c'è anche una batcaverna da qualche parte qui sotto?>> Domando guardandomi un po' intorno e picchiettando il piede a terra.
<<simpatica... davvero>> dice lui facendo un finto sorriso.
Tutti si siedono. Rimaniamo in piedi solo io e mio padre.
Mi posiziono a capo tavola dall'altra parte del tavolo...
questa cosa mi mette in imbarazzo qualcuno li faccia smettere <<non guardatemi così siete inquietanti>> dico io vedendo tutti che mi fissano.
Mio padre fa un respiro profondo <<hai capito un po' cosa sta succedendo?>> Mi domanda.
Mi guardo intorno e presto attenzione ad ogni singolo dettaglio.
Noto vari fogli sparsi sul tavolo, alcune mappe, foto di persone a me sconosciute, planimetrie di posti strani e sotterranei.
Mi giro e mi avvicino alla lavagna.
Noto uno starno foglio appeso con dei messaggi in codice credo, sembra scritto in alfabeto crittografico.
<<Sapete usare l'alfabeto crittografico?>> Domando loro continuando a guardare il figlio.
<<come?>> Domanda incuriosito Stan <<non l'avete scritto voi?>> Domando indicano il foglio.
<<sai di cosa si tratta?>> Domanda Dylan con le labbra socchiuse dallo stupore.
<<si, perché voi non l'avevate capito. puf è una stronzata lo sanno pure i bambini di due anni>> dico io facendo una risatina amara.
Loro mi guardano un po' sorpresi...
<<O MIO DIO PUAHAHAHAHAHAHHAHA>> scoppio a ridere rumorosamente piegandomi <<sul serio? ahahah>> continuo cercando aria.
<<sono qua da meno di un minuto e ho scoperto più tutti voi messi insieme ahahah siete proprio uomini>> dico io ridendo e prendermi gioco di loro.
<<cosa vorresti dire con questo?>> Domanda Dylan irritato.
<<voglio dire mio caro Dylantestadicazzobrien che siete degli idioti. Oh aspetta, chi è che diceva che le donne non possono sapere queste cose perché non è il loro compito? mhhh non ricordo, oh si gusto mio padre>> dico seria guardandolo e tornando seria.
Che idioti!
<<Bene signorina so tutto io... allora traducilo>> dice Jack indicando il foglio con aria abbastanza irritata.
<<no... prima voglio delle spiegazioni e voglio partecipare a... qualunque cosa sia questo>> dico gesticolando indicando la stanza.
<<ti ho detto che ti dicevo la verità no che avresti partecipato>> dice mio padre <<bene, allora decifrarlo da solo ciao>> dico avviandomi verso la porta.
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La figlia del mafioso |Dylan O'Brien|
Romance//TRATTO DALLA STORIA// > dico cercando di fargli cambiare idea > dice lui facendo un finto broncio. > Dico secca urlando > Risponde urlandomi contro. Ci guardiamo e poi ci fiondiamo l'uno sulle labbra dell'altro. --- //TRAMA// Riley Morrone una ra...