Capitolo 22

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Insieme ci dirigiamo tutti quanti verso l'ufficio di mio padre.

Entriamo all'interno... era da una vita che non mettevo piede qui.

<<Prego>> dice mio padre facendomi entrare in un'altra porta che non avevo mai notato, dietro ad una tenda... ma che cazz.

Entro all'interno e improvvisamente si accendono le luci.

Noto una sala molto spaziosa con un tavolo rotondo enorme al centro e delle sedie che lo circondano.

Il tavolo è cosparso di fogli e penne mentre infondo alla stanza c'è una lavagna con attaccate varie foto e scritte delle cose...

<<Mh... 18 anni che vivo in questa casa e non sapevo dell'esistenza di questa stanza. Cos'altro mi nascondi papà eh. Non so c'è anche una batcaverna da qualche parte qui sotto?>> Domando guardandomi un po' intorno e picchiettando il piede a terra.

<<simpatica... davvero>> dice lui facendo un finto sorriso.

Tutti si siedono. Rimaniamo in piedi solo io e mio padre.

Mi posiziono a capo tavola dall'altra parte del tavolo...

questa cosa mi mette in imbarazzo qualcuno li faccia smettere <<non guardatemi così siete inquietanti>> dico io vedendo tutti che mi fissano.

Mio padre fa un respiro profondo <<hai capito un po' cosa sta succedendo?>> Mi domanda.

Mi guardo intorno e presto attenzione ad ogni singolo dettaglio.

Noto vari fogli sparsi sul tavolo, alcune mappe, foto di persone a me sconosciute, planimetrie di posti strani e sotterranei.

Mi giro e mi avvicino alla lavagna.

Noto uno starno foglio appeso con dei messaggi in codice credo, sembra scritto in alfabeto crittografico.

<<Sapete usare l'alfabeto crittografico?>> Domando loro continuando a guardare il figlio.

<<come?>> Domanda incuriosito Stan <<non l'avete scritto voi?>> Domando indicano il foglio.

<<sai di cosa si tratta?>> Domanda Dylan con le labbra socchiuse dallo stupore.

<<si, perché voi non l'avevate capito. puf è una stronzata lo sanno pure i bambini di due anni>> dico io facendo una risatina amara.

Loro mi guardano un po' sorpresi...

<<O MIO DIO PUAHAHAHAHAHAHHAHA>> scoppio a ridere rumorosamente piegandomi <<sul serio? ahahah>> continuo cercando aria.

<<sono qua da meno di un minuto e ho scoperto più tutti voi messi insieme ahahah siete proprio uomini>> dico io ridendo e prendermi gioco di loro.

<<cosa vorresti dire con questo?>> Domanda Dylan irritato.

<<voglio dire mio caro Dylantestadicazzobrien che siete degli idioti. Oh aspetta, chi è che diceva che le donne non possono sapere queste cose perché non è il loro compito? mhhh non ricordo, oh si gusto mio padre>> dico seria guardandolo e tornando seria.

Che idioti!

<<Bene signorina so tutto io... allora traducilo>> dice Jack indicando il foglio con aria abbastanza irritata.

<<no... prima voglio delle spiegazioni e voglio partecipare a... qualunque cosa sia questo>> dico gesticolando indicando la stanza.

<<ti ho detto che ti dicevo la verità no che avresti partecipato>> dice mio padre <<bene, allora decifrarlo da solo ciao>> dico avviandomi verso la porta.

La figlia del mafioso |Dylan O'Brien|Where stories live. Discover now