Capitolo 31

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Esco di casa in fretta e mi dirigo verso la mia auto.

<<Ray!>> Sento gridare mio fratello <<Riley!>> Grida Tommy davanti alla porta di casa.

Gli ignoro e continuo a camminare verso l'auto, sento i ragazzi continuare a chiamarmi a squarciagola <<lasciatemi in santa pace, cristo!>> Dico incazzata salendo sull'auto e partendo.

Parto e i pensieri iniziano ad invadere la mia mente.

Forse papà fa bene a trattarmi così, alla fine non sono poi così brava come figlia... forse stavolta le sue scuse erano veramente sincere, giusto? No! No, Riley! Lui è solo uno stronzo che ti tratta di merda... ma se mi tratta così forse c'è un motivo,  forse sono un peso troppo grande per lui... dice che ha paura che diventi come lui ma non sa che ormai sono già diventata come lui... prima non ero così. Prima ero la ragazzina sempre allegra, felice e spensierata, persino quando avevo il cancro... cosa mi è successo? Perché sono diventata così?
Vorrei solo essere una brava figlia... vorrei solo... vivere felice, per davvero.

Delle lacrime iniziano a rigare il mio volto, così accosto iniziando a vedere sfocato.

Scoppio a piangere e mi accascio con la testa sul volante disperata. 

<<AAAAAAAAA!>> Grido alzando il capo e gridando prima di ributtarlo giù e continuare a piangere <<ma che cosa ho che non va?>> Dico a me stessa con un filo di voce.

Sto così per qualche minuto, poi decido di cambiarmi, con i vestiti che ho lascito qualche giorno fa in macchina dopo l'allenamento in palestra a casa di J.

Metto un paio di leggings semplici e una maglia bianca lunga sopra e riparto, voglio andare in chiesa.

———

Parcheggio l'auto e noto molte macchine.

Segno che c'è la messa. Non mi piace andare in chiesa quando c'è la messa, ci sono troppe persone...

Entro all'interno attirando l'attenzione di alcune donne sedute infondo che si girano un attimo per guardarmi, prima di riportare la loro attenzione sul prete dietro l'altare.

Lo sento parlare ma lo ignoro e mi siedo in una panca in ultima fila iniziando poi ad ascoltare attentamente il suo discorso.

<<Questo ci insegna che l'amore è la cosa più rara e più favolosa che Dio ci potesse dare, l'amore per noi, per il prossimo, per la famiglia, per gli amici, per il marito, la moglie o il fidanzato... chi ama ha così tanta vita che non sa più cosa farne e così la condivide, la condivide con qualcuno... e questo amici miei è un dono, perché non tutti ci riescono, non tutti hanno il coraggio di amare... ma quando si trova... Beh, quando si trova, allora diventa la cosa più favolosa al mondo>> dice ma prima che potesse continuare sento un odore familiare invadere le mie narici...

lo riconoscerei da lontano un miglio.

Si siede di fianco a me.

Io continuo a guardare avanti non voltandomi per incrociare i suoi occhi, come sapeva dove sarei venuta ?

<<Che ci fai qui ?>> Decido di rompere il silenzio dopo alcuni secondi <<ascolto la messa>> afferma lui.

Mi giro incrociando i suoi occhi <<come lo sapevi Dylan? Che sarei venuta qui?>> Dico a bassa voce.

<<è irrilevante adesso... come stai?>> Mi domanda avvicinarsi di più e facendo scontrare la mia coscia con la sua <<sto bene>>affermo riportando lo sguardo sull'altare.

La figlia del mafioso |Dylan O'Brien|Where stories live. Discover now