Capitolo 40

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<<ecco metti questa>> dice passandomi una sua maglia nera.

<<grazie>> dico prendendo la maglia.

Siamo in camera sua che ci stiamo cambiando per stare più comodi.

Dylan si toglie velocemente la sua maglia e i pantaloni ed io ho tempo di ammirare la sua perfezione.

Indossa un paio di pantaloni della tuta lunghi e rimane senza maglia...

<<asciugati la bava>> afferma ridendo e indicando me con l'indice. Gli tiro un leggero schiaffo sul braccio <<idiota>> dico imbarazzata.

<<non ti cambi?>> mi chiede <<mh... si si>> dico prima di iniziare a spogliarmi, sotto il suo sguardo attento.

Mi tolgo i pantaloni e la maglia rimanendo in intimo bianco.

<<cos'è questa?>> mi domanda notando una piccola cicatrice sul basso ventre <<nulla di che>> dico solo facendo spallucce.

<<dici così perché non vuoi dirmelo o perché non vuoi parlarne?>> mi domanda avvicinandosi a me e sfiorando la cicatrice con le dita.

<<te lo dirò solo se tu mi dirai come ti sei fatto questa>> dico io toccando una cicatrice che ha sul petto. L'avevo vista già un bel po di tempo fa, ma ho sempre cercato di non fargliela notare avevo paura di sembrare troppo invasiva.

<<te ne sei accorta presto ragazzina>> dice abbassando lo sguardo per guardarla.

Mi era mancato quel soprannome, mi riporta alla mente la prima volta che ci siamo conosciuti...

<<me ne ero già accorta testa di cazzo, ma sai preferivo non essere troppo invasiva sull'argomento, a differenza tua>> dico facendogli un sorrisetto che lui ricambia.

Mi sfilo il reggiseno e metto velocemente la maglia <<beh qualcuno ha fatto del male alla mia ragazza in passato e sarei curioso di conoscere il gran figlio di pittana che ti ha fatto questo>> afferma con un sorriso pieno d'odio sul volto.

<<beh se quel figlio di puttana della quale parli non mi avesse fatto questa, io a quest'ora non sarei stata qui con te a parlare>> affermo mentre mi mordicchio il labbro.

È sempre dura per me ricordare quel periodo della mia vita.

<<che vuoi dire?>> mi domanda curioso <<i-io... non mi va di parlarne adesso>> dico solo scuotendo la testa.

Lui si avvicina a me, alza il mio mento con due dita prima di lasciarmi un dolce bacio sulle labbra.

<<okay>> sussurra su esse, come se fosse un segreto.

Mi prende dai fianchi e mi avvicina a se... poso le mie mani sul suo petto toccando quella piccola cicatrice che tanto mi affascina.

<<chi ti ha fatto questo?>> domando mentre la guardo attentamente.

I miei occhi si riempiono di lacrime pensando al fatto che qualcuno gli abbia fatto del male, chissà quanto avrà sofferto...

<<stai piangendo ?>> chiede curioso, cercando di guardare il mio viso, mentre io lo tengo sempre piegato, cercando di non incrociare i suoi occhi, per non fargli vedere la tristezza che sto provano.

<<Ei. Piccola>> dice prendendo il mio viso tra le sue mani <<perché piangi?>> mi domanda <<guarda... quale mostro puo averti fatto una cosa del genere>> dico io abbassando di nuovo lo sguardo su essa.

La figlia del mafioso |Dylan O'Brien|Where stories live. Discover now