50. Cornovaglia

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Remus

La leggera brezza del mattino si fa strada tra i capelli castani del ragazzo seduto alla scrivania con la piuma per scrivere in mano, la boccetta di inchiostro lì vicino e una pergamena proprio sotto i suoi occhi.

La luce che filtra dalla finestra aperta fa mettere in risalto ogni cicatrice presente sul suo viso e sulle sue braccia.
Il bianco sporco della carta si riflette nei suoi occhi verdi, ancora priva di inchiostro.

Remus non è mai stato bravo con le parole, le sue lettere sono sempre corte e coincise.
Ma questa non è una lettera come le altre.
Non è una lettera da mandare a Sirius, o a James, oppure a Peter.
È per lei.

Stringendo più saldamente la piuma si decide ad iniziare a scrivere qualcosa.
Intinge l'oggetto nell'inchiostro e si prepara a buttare giù le prime due parole.

Cara Hayley

Ma il bianco della pergamena sovrasta tutta la voglia di voler scrivere a quella ragazza che gli manca così tanto.
Improvvisamente si ritrova a non saper più cosa dire e mille domande in testa.

"E se poi trova noioso ciò che le scrivo?"
"Sicuramente non le importerà di cosa fai tutto il giorno, sopratutto oggi."

Il mal di testa si aggiunge alle sue preoccupazioni, la luna piena sarebbe arrivata quella sera stessa e Remus inizia già a sentire i primi sintomi.

Fa un respiro profondo chiudendo gli occhi, cercando di liberare la propria mente il più possibile.
Deve scriverle, deve farlo.

Ripensa ai lunghi capelli bruni di lei intrecciati tra le sue dita mentre leggevano entrambi in sala comune.
Lui seduto sul divano, lei stesa con la testa appoggiata sulle sue gambe.

Si ritrova a sentire i polpastrelli della ragazza tracciare ogni singola cicatrice sul suo corpo.
Così delicati quasi da non sentirli viaggare sul suo petto.

Riapre gli occhi ritrovandosi di nuovo quel bianco sporco, intinge di nuovo la piuma iniziando poi a scrivere.

"Cara Hayley,

Non so quando ti arriverà questa lettera, ma sono certo dopo la luna piena.
Questa mattina il vento è più prominente rispetto agli altri gio-"

Il ragazzo si ferma a fissare le ultime parole.

"Non sono un fottuto meteorologo, che le interessa del vento." Dice a se stesso sbuffando per poi accartocciare la pergamena.

Perché per lui deve essere tutto così difficile?
Anche semplicemente scrivere alla propria ragazza diventa uno scoglio così alto e inscalabile.

L'ansia di compiere un passo falso sempre dietro l'angolo, la costante paura di rovinare tutto con una sola parola.

La paura che lei inizi a vederlo come quello che si sente da praticamente undici anni: un mostro.

Decide di alzarsi e appoggiarsi alla finestra guardando il panorama.
I suoi genitori hanno deciso di passare due settimane in Cornovaglia, più precisamente nei pressi di Bude.

La piccola casa in cui hanno deciso di restare si trova poco distante da uno dei numerosi scogli a strapiombo presenti su tutta la penisola.
Il costante rumore delle onde che si infrangono accompagna Remus per la maggior parte delle giornate.

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