57. Pergamena

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Gwen

TW: smut

La ragazza cammina avanti e indietro sotto il solito albero vicino alla Foresta Proibita, ormai con la maggior parte delle foglie con i tipici colori caldi autunnali.

Il vento fa cadere alcune di quelle foglie che sono rimaste attaccate miseramente fino ad oggi.

"Magari si sta riparando dal freddo." Pensa Gwen guardandosi attorno e stringendosi nel giacchetto che indossa, continuare a camminare avrebbe aiutato con il freddo della fine di Ottobre.

Vuole rivedere quel cane che le ha fatto compagnia nei mesi leggermente più caldi dell'anno prima.
Rassicurarlo di non essersi dimenticata di lui.

Il rumore delle foglie schiacciate sotto quelli che sembrano passi la fa voltare di scatto.
Ed eccolo lì, il grosso cane nero che si avvicina scodinzolando alla ragazza.

"Eccoti!" Esclama la serpeverde sorridendo e abbassandosi per accarezzarlo.

L'animale continua a scodinzolare mentre lecca la mano della ragazza.

"Ho trovato un nome da darti."
A questa parole il cane l'osserva con lo sguardo attento, quegli occhi che sembrano sempre così tanto umani.

"Tartufo." Dice Gwen mentre accarezza la sua testa delicatamente. "Sei tutto nero, mi sembra più originale di qualche altro nome... tipo non so... Black."

Il cane la osserva per qualche secondo per poi saltarle addosso ritornando a scodinzolare.

"Vedo che approvi, Tartufo." Ridacchia lei grattandogli dietro le orecchie.
"Oltre a questo devo dirti che non penso tornerò qui finchè non fa un po' più caldo, penso tu lo senta da solo che fa sempre più freddo."

Tartufo quasi che smette di ascoltarla dopo essere tornato con tutte e quattro le zampe a terra, è molto più impegnato ad odorare per terra.
Si ferma vicino l'albero annusando intensamente un piccolo incavo nel tronco per poi grattarlo con la zampa.

"Che hai trovato?" Domanda la mora avvicinandosi e guardando verso il buco.

Nota qualcosa all'interno, di colore bianco sporco. Confusa decide di allungare la mano e tirarlo fuori.

È un pezzo di pergamena.
"Io non ho lasciato nulla del genere quando venivo qui... hai visto qualcun'altro Tartufo?"

L'animale si limita a guardarla interessato a quello che ha tra le mani.
La ragazza decide di aprirla, ed inizia a decifrare la scrittura precisa ma frettolosa:

"Vediamoci al bagno delle femmine del secondo piano dopo cena, per favore. Voglio parlarti.

S.B."

Rilegge più di una volta il biglietto e centinaia di domande vengono poste nella sua mente.
Quella che predomina su tutte è: come fa a sapere di questo posto?

Gwen sospira chiudendo gli occhi, non sa neanche lei se per rabbia o qualcos'altro.

Si volta verso Tartufo che la osserva seduto sopra un cumulo di foglie.

I Want It BackWhere stories live. Discover now