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-Posso sedermi?- chiesi, a bassa voce.
-Vattene.- mantenne la testa bassa, facendomi provare una fitta dolorosa al cuore.
-Senti, probabilmente non ne vuoi parlare, ma vederti così mi fa stare male.- i corridoi erano vuoti, e le mie parole rimbombavano tra quei muri.
-Era come se sapeva quello che mi è successo, cazzo!- imprecò. -E magari si divertiva anche.- scosse la testa.
-Mi dispiace.- tentennai, insicura.
-La devi smettere con questa cazzo di compassione! Io sto bene Amanda, sto bene- si alzò, urlando. Sobbalzai, spingendomi contro il muro. Si passò una mano tra il ciuffo biondo, respirando profondamente.
-Perchè chi piange sta bene?- mi alzai, e per quanto le sue parole mi avessero ferito, nascosi tutto sotto un tono di voce piatto.
-Tutti piangono.- ruggì, stringendo la mascella.
-Io non provo compassione per te, Luke. Semplicemente voglio aiutarti.- incorciai le braccia al petto, appoggiandomi al muro.
-Perchè dovresti farlo?- rise ironico.
-Non lo so nemmeno io, sai? Dico sul serio, vorrei tanto fare quella che se ne sbatte il cazzo, che va avanti comunque con il sorriso. Ma non riesco.- girai la testa, puntando lo sguardo verso la finestra. -Ma tu piuttosto urlami in faccia, offendimi e fai tutto quello che vuoi, perchè è così che il dolore diminuisce no?- mi voltai, camminando piano.
-Devi smetterla di provare ad aiutarmi, non credi che magari qualcuno voglia avere i suoi spazi? Uh?- chiese. E non ce la facevo più, le sue parole mi avevano offesa, ferita. SInceramente avrei preferito un pugno da parte sua, perchè si sa, le parole a volte fanno più male delle botte. E questo era l'esempio perfetto. Mi sentivo schiacciata, dalle sue parole che urlavano nella mia testa, e non avevano intenzione di smettere.
-Sai cosa c'è Luke? C'è che come una cretina mi sono affezionata a te, ecco perchè mi importa!- gli urlai, ormai con le lacrime agli occhi. -Sei solo un cretino.- dissi amara. Mi fissò per qualche secondo, e quando sentii che la mia barriera si stava rompendo, corsi via, singhiozzando. Non avevo fatto che ripetermi 'non qui, non ora' ma tutto era inutile. Mi aveva trattata malissimo, e l'unica cosa che avevo saputo fare era schiaffeggiargli in faccia quello che sentivo per lui. Idiota, idiota, idiota. Mi rifugiai nel bagno delle ragazze, dove buttai a terra il mio zaino, noncurante dello sporco che vi era. Mi accasciai piano alla parete, lasciando che le lacrime mi bruciassero il volto, silenziose. Cercai con la mano il mio astuccio, da dove estrassi la mia lametta. Era l'unica cosa che mi passava per la testa.
Più aiuti, più stai male.
Incisi piano una riga, mordendomi il labbro per trattenere il dolore. Altre lacrime rigarono il mio volto, ma stavolta rigando anche il mio polso.
'Devi smetterla di provare ad aiutarmi, non credi che magari qualcuno voglia avere i suoi spazi?!'
La punta incise una seconda riga, dalla quale uscì un rigolo di sangue. Quel liquido rosso, quel rosso che mi piaceva tanto. Era assurdo, farsi del male per placare il male che portavo dentro. Eppure ti faceva sentire meno in colpa, più leggera.
'Scusa Amanda, ma mi sono reso conto che ormai non sei più.. Ecco, più abbastanza per me.'
La sua voce mi rimbombò nelle orecchie. Cacciai indietro un urlo, mentre una terza riga si apriva sulla mia pelle, silenziosa. Drake.
'Quello che voglio dire, è che c'è ne sono altre al mondo e..'
'E tu non vuoi perdere tempo con me.'
La mia stessa voce mi fece singhiozzare più forte, facendomi aumentare la presa dei denti. Deglutii, mentre dentro a me sentivo il vuoto totale. Mi tremava la mano, mentre sentivo la gola secca.
'Non sei solo sesso, Amanda.'
Nella mia testa rimbombava tutto questo, frasi su frasi, delusioni miste alla rabbia. E come potevo sfogarle se non su me stessa? Perchè infondo, quella su cui potevo fare affidamento ero io. Ero caduta, ma mi ero anche rialzata. Da sola. Poi c'era Ash, il mio supereroe. Al solo pensiero del suo sorriso, la lametta cadde a terra, producendo un fastidioso tintinnio. Lo avrei fatto stare male, ne ero certa. Traballante, mi alzai, aprendo l'acqua. Presa la carta igienica, la tamponai di poco, appogiandola sul mio polso. Rinchiusi un gemito di dolore nella mia gola, mentre prendevo la benda dallo zaino. Misi via tutto, e asciugandomi gli occhi arrossati, uscii da quel bagno, più debole forte di prima. Camminando a testa bassa, non mi resi nemmeno conto di aver urtato qualcuno.
-Scusami, non so proprio dove ho la testa.- disse, una voce femminile e dolce. Alzai lo sguardo, guardando la ragazza che avevo davanti a me. -Oh, ma tu.. Tu sei la migliore amica di Ash, nonchè quella che Luke punta in questo periodo.- si portò una mano alla bocca. Un colpo al cuore mi fece trattenere il respiro nel sentire 'punta in questo periodo'. Sicuramente mi avrebbe lasciato perdere dopo oggi, se poi avesse saputo della storia dell'autolesionismo se la sarebbe data a gambe.
-Chiamami semplicemente Amanda.- le sorrisi.
-Si scusa, è che nel nostro liceo sei quasi una persona famosa.- ridacchiò.
-Seriamente?- chiesi, abbastanza stranita da quella cosa. Che avevo di tanto importante?
-Si, perchè sei amica del gruppo più popolare, e poi per la storia di Luke.- scrollò le spalle.
-Si, Luke..- abbassai lo sguardo, pensosa.
-Ho toccato un tasto dolente?- la sua voce era calma, era come il mare all'alba. Di una tranquillità che non può che farti rilassare.
-No, nulla.- le sorrisi, di scatto. -Tu sei..?-
-Oh si giusto, mi chiamo Elizabeth.- il suo viso si aprì in un dolce sorriso. Tutto di quella ragazza era dolce, tutto. Aveva lunghi capelli lisci come spaghetti, biondi. Due grandi occhi color nocciola, molto simili a quelli di Ash per il colore, mentre il nasino piccolo a fragolina completava il quadro. Portava un paio di All Star color crema, mentre i jeans chiari le avvolgevano le gambe magre. A coprirle il busto ci pensava un maglioncino aderente, bianco candido. Mi chiesi davvero come una bella ragazza come lei potesse essere passata inosservata agli occhi dei quattro coglioni. -Chiamami pure Beth, però.- rise piano, una risata pura e cristallina.
-Beth. Mi piace, si.- risi pure io, contagiata da lei.
-Senti, ti va di pranzare insieme, oggi?- chiese, e in quella domanda notai tanta timidezza.
-Mi piacerebbe, si.- le sorrisi, mentre ci avviavamo per i corridoi. Sentii il telefono vibrare, e non appena lessi il nome 'Batterista sexy**' il mio sorriso si allargò ancora di più.
'Ciao ragazza attraente, ci vediamo per pranzo? Ti devo parlare<3' Ash, chi se no?
-Beth, va bene se a pranzo con noi viene anche Ash?- le chiesi, infondendole tranquillità sorridendo.
-Oddio, ma sei sicura che a lui vada bene?- tentennò, strocendo le labbra rosee e sottili.
-Stai tranquilla, Ash apprezza ogni genere di presenza femminile.- le dissi, facendola ridere sonoramente. E non appena la campanelle suonarono, il corridoio si riempì di ragazzi e ragazze.
-Ci vediamo dopo, ciao Amanda.- vidi la chioma bionda sparire nella folla. Sorrisi fra me e me, pensando che forse avevo trovato qualcuno con cui parlare, perchè Beth mi trasmetteva così tanta tranquillità, così tanta pace interiore. Sospirai pesantemente, pensando ancora al biondo con gli occhi azzurri. Come poteva essere così bastarda e stronza una persona che reincarnava la perfezione?
-Ciao dolcezza!- Ash spuntò da dietro, cingendomi i fianchi.
-Ehi.- lo abbracciai, timidamente.
-Sai che ha Luke? Appena è rientrato sembrava scosso, arrabbiato.- storse la bocca.
-Abbiamo litigato.- abbassai la testa, timidamente.
-Che?!- emise uno strano verso.
-Si, ho cercato di parlargli e lui si è arrabbiato. Insomma, ho esagerato anche io, ma lui non è stato indietro..- spiegai, mentre ci dirigevamo in mensa.
-I tuoi braccialetti, Amanda.- mi guardò in maniera triste, facendomi restare indietro con il fiato.
-Perdonami, Ash.- dissi solo, abbassando la testa.
-Vieni qui, combina guai.- mi strinse a sè. -Mi spiegherai più avanti, sai che non potrei mai metterti fretta.- lasciò un tenero bacio sui miei capelli.
-Ehm, Ash.. Oggi pranziamo con un'amica.- dissi, staccandomi svogliatamente dal suo petto.
-Davvero? Carina?- i suoi occhi si illuminarono, mentre io ridacchiavo complice. Scorsi la testa bionda di Beth già seduta al tavolo, e non appena i suoi grandi occhi mi videro, mi sorrise felice.
-Amanda!- mi salutò, dandomi un bacio sulla guancia. Restai spiazzata per un pezzo, ma ricambiai subito. Ero felice del suo gesto, mi aveva come fatta sentire speciale per lei, era una bella sensazione trovare qualcuno che facesse così, che non fosse Ash, ovvio.
-Oh giusto!- mi battei una mano in fronte, ridendo. -Coglione, lei è Beth. Beth, lui è Ash.- li presentai, mentre loro si guardavano negli occhi. C'era qualcosa di strano, qualcosa di magico. E a quella scena non potei fare a meno di pensare a Luke. A quando lui guardava così me, a quando lui mi faceva sentire importante per qualcuno.
-Ma salve ragazzi!- la voce di Michael mi fece tornare sulla terra, stessa cosa per Ash e Beth.
-Popolo.- Calum mi lasciò un bacio sulla guancia, sedendosi subito dopo. Mi misi seduta vicino a Beth e Calum, mentre davanti a me vi erano Michael e Ash, che stavano parlando tra di loro.
-Ehi Calum.- attirai l'attenzione del moro. -Lei è Beth. Beth, lui è Calum.- li presentai.
-Oh, finalmente una bionda nel gruppo.- esclamò. -Sai, prima c'era Luke, ma dato che Luke è un maschio non potevamo considerarlo tale.- disse, sorseggiando la sua acqua.
-Mi ha dato della bionda sexy?- si parla del diavolo, spuntano le corna. Giustamente, no? Gli occhi scuri di Beth si posarono su di me, scrutando la mia reazione. Ero rimasta pietrificata al solo sentire la sua voce. Luke si sistemò in parte ad Ash.
-Si Lukey, sei sexy e sei biondo.- rise Calum, facendo ridere anche me. -Oh, biondo, lei è Beth. Lui è Luke, quello sexy e biondo.- Calum rise, mentre lo stavo lodando per averla presentata lui, evitando di farmi avere contatti con lui. Calum, penso che il giorno in cui morirai, sarà rimandato. Per tutto il pranzo parlai con Beth, che si rivelò davvero una ragazza simpaticissima.
-Ragazzi, se domani sera siete liberi avevo un'idea in mente.- propose Ash, attirando l'attenzione di tutti. -Dato che uscire è impossibile perchè chiamano temporali, e poi non abbiamo nessun concerto in programma, potremmo fare una specie di pigiama party.- continuò, mentre gli altri annuivano.
-Io ci sto, ma abolisci giochini stupidi, cose rosa, pupazzi, riviste per quattordicenni in preda a tempeste ormonali e ogni cosa che possa essere in un pigiama party al femminile.- misi in chiaro le mie idee, vedendo con la coda dell'occhio le labbra di Luke curvarsi in un sorriso soddisfatto.
-Sono il tuo migliore amico, mi pare ovvio che queste cose le sapessi già.- Ash sorrise, facendo sorridere pure me.
-No Amanda, non puoi abolirmi il fisico nudo e sudato di Zac Efron in prima pagina su teen.- Michael imitò gli atteggiamenti di una ragazza offesa, facendomi scoppiare a ridere. Beth mi seguì a ruota.
-Ehi, se ti va passa da me prima, così almeno ti faccio vedere dove abita Ash.- mi voltai verso la bionda, sorridendole sinceramente.
-Che? Ah no, io vi lascio le vostre serate, non vorrei essere di troppo..- disse, stringendosi nelle spalle.
-Scherzi? Da quando ti siedi al tavolo, sei una di noi.- disse Luke, facendo annuire i ragazzi. Sorrisi, nascondendo il viso tra i capelli. Luke sembrava così dolce, simpatico con gli altri. Ma perchè doveva sempre rovinare tutto con quel suo carattere da duro? Era la persona più fragile di questo mondo, ma non voleva ammetterlo per la semplice paura di abbattere i suoi muri.
-Quindi Beth, sappi che ora sei una di noi. E magari tra qualche settimana potrai anche sapere il segreto della nostra torna al cioccolato.- disse Calum, con fare solenne.
-Oh e anche tante altre ricette.- Micky le strizzò l'occhio, mentre lei rideva.
-A me l'hanno detto dopo due mesi, sei fortunata a potrerlo sapere dopo due settimane.- dissi io, facendo cresere ancora la sua risata.
-Secondo me la stiamo spaventando.- Ash rise, e per l'ennesima volta potei affermare che la sua risata era la più bella. Così pura, dolce, cristallina.. Aveva quel qualcosa di speciale. Aveva quel qualcosa che solo Ash poteva avere.

Il suono del campanello mi fece alzare lo sguardo dal telefono.
-Amore della mia vita, apri tu?- urlai, rivolta a mia mamma. Quel pomeriggio mi sentivo particolarmente pigra.
-Resti sempre il solito orso, eh?- la chioma rossa di mia madre passò veloce, appena uscita dalla cucina. Risi alla sua domanda, quasi ghignando soddisfatta. Sentii due voci, una di un maschio e una di una ragazza.
-Orso, è per te.- mia madre si mise davanti a me. -E dopo mi spieghi chi è quel biondino.- mi strizzò l'occhio, quasi complice.
-Un orso rivela i suoi segreti? Non mi sembra. Loro mangiano e dormono.- scrollai le spalle, mentre mi alzavo dal divano. Cercavo di non ridere, ma quella conversazione con mia madre stava prendendo davvero una piega comica.
-Cosa che fai alla perfezione.- si incammino in cucina, facendomi ridere.
-Pure io ti voglio bene, comunque.- alzai le braccia. Mi diressi verso la porta, dove trovai la persona che aspettavo, con a fianco la persona che meno avrei voluto vedere. Tanto meno a casa mia.
-Che ci fai qui?- chiesi, fredda.

dan daaaaan
ho aggiornato due volte,amatemi.

ps:ricordo che la storia non è mia .

okay?
*dovete commentare con okay. aww*

baciii xx

try hard[efp]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora