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-Mamma!- mi sciolsi da quell'abbraccio, forse fin troppo bello.
-Ciao Luke, non ti aspettavamo qui.- si diresse verso lui. -Che bella sorpresa!- lo abbracciò, d'istinto. Nascosi una risatina, mentre guardavo la faccia allibita di Luke mentre mia mamma lo stringeva.
-Amanda, io devo andare dalla nonna per cena, ti ho lasciato i soldi, se magari vuoi prenderti qualcosa.- i suoi occhi passarono a me. -Se per Luke non è un problema potrebbe fermarsi anche lui, sarei più tranquilla.- capii il significato della sua seconda frase, annuendo.
-Non credo che abbia vog..-
-Non ho problemi, ci guardiamo un film magari.- il biondo sorrise a mia madre.
-Benissimo allora, direi quasi perfetto! E tornerò tardi, sai che nonna quando inizia a parlare non finisce più.- gesticolò. -Quindi, se ti scoccia andare via tardi puoi restare qui, c'è una camera per gli ospiti.- passò lo sguardo a Luke. Vidi nei suoi occhi un lampo di malizia, che mia mamma non colse minimamente, scambiandola forse per serenità. Pft, mamme.
-Mamma!- la ripresi, sgranando i miei occhi verdi.
-Che c'è? Sto solo cercando di mettere a proprio agio il nostro ospite!- aprì le braccia, guardandomi quasi stupita. -E poi sai che non mi piace lasciarti qui da sola di sera.- si mise a cercare qualcosa nella borsa, mentre Luke si mordeva il labbro, in maniera forse troppo sexy. Portai gli occhi al cielo, cercando di placare gli spiriti bollenti che si stavano accendendo in me.
-Bene ragazzi, io vado. Miraccomando, niente cose sporche sul divano. Avete quattro letti a vostra disposizione, usate quelli.- sorrise ampiamente. La mia mascella si spalancò, mentre Luke scoppiava a ridere. Ma che cazzo aveva mia madre?!
-Mamma!- esclamai, sconvolta. Ero alla terza volta che la riprendevo, sembrava lei la figlia in questa situazione.
-Sono stava giovane anche io!- ammiccò, mentre il biondo rideva ancora. -A dopo!- sbattè la porta, mentre la mia mascella restava aperta. Restammo soli, soli in una casa, e la cosa non mi tranquillizzava affatto.
-Bambola, chiudi quella bocca, mi sta venendo voglia di riempirtela.- si leccò il labbro, avanzando.
-Ma con chi sono capitata?! Due maniaci pervertiti?!- sbottai, sistemandomi la camicia.
-Con un figo dannatamente sexy.- mi prese per i fianchi, cominciando a lasciare baci umidi sul mio collo. -Ti proteggerò io stasera, ci divertiremo parecchio.- sentii la punta della sua lingua sul mio collo, e un gemito strozzato uscì dalle mie labbra. Non era un buon inizio, mi stava già mandando al manicomio. Di questo passo saremmo finiti sotto le coperte a scambiarci liquidi corporei, ed era dannatamente sbagliato.
-Ho poco autocontrollo, potresti staccarti?- sussurrai debolmente, mentre la risata cristallina di Luke si sprigionava per la stanza.
-Ti faccio questo effetto?- ghignò, carezzandomi i fianchi.
-Mah, chi lo sa.- sbottonai la camicia, stavo iniziando ad avere troppo caldo.
-Oh mio Dio.- imprecò, deglutendo.
-Che hai?- sbarrai gli occhi, mentre gettavo sul divano l'indumento. Seguii il suo sguardo, andando a vedere la mia canottiera, che non copriva molto. La mettevo sempre con la camicia, era per avere qualcosa sotto, ma era troppo scollata per portarla da sola.
-Posso toccarle?- implorò, facendo il labbruccio.
-Toglitelo dalla testa!- sbarrai gli occhi, mentre qualcosa si contorceva nel mio stomaco.
-Tanto prima o poi saranno mie.- ghignò.
-Seh, contaci.- risi malefica, mentre i suoi cristalli mi guardavano con l'aria di uno che la sa lunga. Che aveva ora? -Che hai?- alzai un sopracciglio, incrociando le braccia al petto. Un brivido di freddo mi percorse la schiena, facendomi rabbrividire visibilmente.
-Tieni, non voglio vederti starnutire ogni tre per due.- si sfilò velocemente il maglione, lasciando in bella vista il suo fisico. Boccheggiai qualcosa, ma come per magia la gola si chiuse, mentre la bocca si asciugava completamente. E forse era meglio così, avrei veramente rischiato di imprecare davanti a lui, quindi meglio avere la gola bloccata.
-Non ho freddo.- rifiutai, guardando altrove. Avevo giusto quel filino di voce per sembrare calma, ma la verità era che dentro stavo bruciando. E non andava bene, pt.2. Come era possibile che un attimo fa avevo caldo e ora stavo quasi tremando dal freddo?
-Prendilo, e evita di sparare cazzate.- allungò il braccio, porgendomi il maglione nero. Sbuffai, morsicandomi l'interno guancia. -Amanda..- canzonò, ridendo.
-E va bene, okay.- mi arresi, infilandomi nell'indumento. Per pochi secondi fu come sentirmi a casa. Il profumo di Luke mi stordì, arrivando al cervello in tempo da record. Se c'era una cosa che amavo era il suo profumo. Sapeva di cose belle. Sapeva di calma. Sapeva di felicità. Sapeva di Luke.
-Ma non avrai freddo tu adesso?- storsi la bocca, mentre lui mi guardava con un'espressione mai vista.
-Tranquilla che troveremo un modo per scaldarci.- ammiccò, facendomi diventare tutta rossa.
-Sto parlando seriamente, Lucas.- piantai i miei occhi nei suoi, e capii solo in quel momento, che era un suicidio per me. Sapevano leggerti dentro, era una cosa inquietante, ma bellissima. Okay, forse confusa è la parola che ci va meglio.
-Non ho freddo, poi credo stia meglio a te che a me.- sorrise, facendomi sentire i soliti elefanti ballare allegramente nel mio stomaco, con una finezza veramente oltre i limiti.
-Sappi che se hai freddo, io le ho le cose in camera mia.- lo guardai avvicinarsi, sorridendo teneramente.
-Ti preoccupi per me, Colson?- curvò la bocca da un lato, spostandomi una ciocca di capelli. Non mi aveva mai chiamata per cognome, per questo mi resi conto che suonava dannatamente eccitante. Dovevo assolutamente cercare il mio buon senso, non potevo lasciarmi abbindolare così.
-No, è che.. Mi sembra sbagliato tenere il tuo maglione quando ho un armadio di felpe.- mi strinsi tra le spalle. -Cambiamo discorso, io ho fame.- dissi, schietta, trovando l'unico modo per porre fine a quella conversazione imbarazzante.
-Sai che novità.- commentò, portando le braccia al petto.
-Simpatico.- sorrisi in maniera più falsa possibile. -Dove ordiniamo? McDonald's, in un ristorante di cibo cinese, in una pizzeria..- cominciai a elencare, ma lo sguardo furbo di Luke mi fece zittire.
-Perchè non cuciniamo noi?- sorrise, sempre con quell'espressione stampata sul viso.
-Vuoi veramente bruciare questa casa?- lo guardai contrariata, facendolo ridere.
-Sono bravissimo in cucina.- gonfiò il pettò, e questa volta fui io a ridere.
-Scherzi o cosa?- gli puntai un dito contro.
-Ripeto: sono un cuoco provetto. Dov'è la cucina?- uscì dalla sala, mentre io scuotevo la testa, senza speranze ormai.

try hard[efp]Where stories live. Discover now