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-Ho solo accompagnato Beth, dato che non sapeva la via. Non farti troppo illusioni.- sibilò acido. Respirai profondamente, cercando di soffocare la voglia di uccidere Luke.
-Amanda, il telefono squilla.- mia madre arrivò a rompere quella situazione bollente, porgendomi il telefono.
-Pronto?- sospirai pesantemente.
"Amanda, ascoltami bene! Abbiamo mandato Luke ad accompagnare Beth, quindi preparati perchè tra poco è lì!" urlò Ash, quasi con affanno.
-Il tuo tempismo è veramente impeccabile.- commentai acida.
-Scusate ragazzi, io sono Helena, la mamma di Amanda.- sorrise ai due ragazzi, mentre Ash si scusava con me.
-Io sono Beth.- si presentò la bionda, timidamente. -E' un piacere conoscerla.- disse poi, sorridendo.
-Ash, okay, ho capito. E si, mi ricordo del pigiama party a casa tua, stai tranquillo.- dissi io, mentre ero impegnata ad ascoltare la conversazione tra mia madre e gli altri due.
-E tu sei..?- gli occhi marroni di mia mamma guardarono Luke, curiosi.
-Luke, piacere signora.- sorrise, uccidendomi lentamente. Restai imbambolata in quel sorriso, sentendo un elefante ballare il tango con uno struzzo nel mio stomaco.
"Amanda, ci sei?" la voce metallica di Ash irrompette nei miei pensieri, facendomi quasi sobbalzare.
-Ash, ti richiamo.- chiusi, in maniera forse troppo secca.
-Era Ash?- mia madre si rivolse a me, sorridendomi.
-Si, mi stava avvisando che ha mandato, ehm, ha mandato lui ad accompagnare Beth.- furfugliai, grattandomi la nuca.
-Intendi Luke?- chiese, di nuovo.
-Si, Luke.- provai una strana sensazione a pronunciare il suo nome, era un modo in più per uccidersi in maniera veloce.
-Oh, okay. Ragazzi, venite dentro, vi offro qualcosa.- mia madre si fece da parte, per fare spazio ai due ragazzi.
-Mamma, Luke deve andare.- dissi, mentre il panico saliva dentro me.
-Insisto. Infondo è bello avere qualcuno in casa oltre a questo orso e a un ricciolino che batte ritmi diversi ogni volta che ha qualcosa tra le mani.- rise, contagiando anche Beth, che si era affiancata a me.
-Te l'ho già detto, oggi mi sento particolarmente pigra.- mi difesi, alzando le mani.
-Allora Luke, che fai? Resti?- mia madre scagliò il suo miglior sorriso, mentre infondeva tranquillità anche a me con quello sguardo.
-Perchè no?- scrollò le spalle, entrando. Luke Robert Hemmings in casa mia. Sparatemi adesso.
#Luke
Un dolce profumo di frutti rossi mi invase le narici, facendomi quasi sentire avvolto da un manto di tranquillità.
-Cosa ti posso offrire?- la madre di Amanda mi rivolse ancora un sorriso.
-Dell'acqua va bene, grazie mille.- ricambiai, appoggiandomi alla sedia. Amanda indossava dei pantaloni neri con il cavallo basso, e sopra una canotta bianca coperta da una felpa color bordeaux. Se ne stava seduta sulla sedia, con lo sguardo rivolto verso il basso. Quando faceva così, voleva dire che stava pensando a cose non proprio belle, e ciò mi turbava. Mi turbava perchè sapevo che in quei pensieri c'ero io. C'erano le parole che le avevo detto stamattina. Lo sapevo benissimo che non dovevo permettere al mio umore di cambiare solo al pensiero di Sarah, ma forse il mio cuore sanguinava ancora al ricordo di lei. Il campanello mi fece quasi sobbalzare, immerso com'ero nei miei pensieri, mi ero esternato completamente.
-Oh, ciao Ash!- sentii sua madre dall'ingresso.
-Scusi la visita non programmata, ma ho saputo che ci sono Beth e.. Luke!- mi venne incontro, abbracciandomi piano.
-Andiamo Ash, più di un anno che ci conosciamo e ancora mi dai del 'lei'?- Helena rise. Era una donna abbastanza alta e magra. Aveva lungi capelli color rosso deciso, un viso dai lineamenti dolci e due grandi occhi color marrone chiaro. Amanda era il suo ritratto. Aveva il suo naso, le sue labbra, la forma dei suoi occhi. Si vedeva che erano madre e figlia, anche se Helena aveva i capelli rossi e lisci, mentre Amanda castani tirante sull'arancio, mossi. Era una donna veramente alla mano, in gamba.
-Amanda!- Ash le lasciò un piccolo bacio sulla guancia, facendola sorridere. Quel sorriso che mi mandava in tilt ogni volta che lo vedevo.
-Cosa posso darti, batterista?- la calda voce di Helena si sparse per la stanza.
-Un succo, grazie mille.- rispose Ash, sorridendo anche se lei non poteva vederlo.
-Mancano solo Calum e Michael e poi siamo al completo.- commentò Amanda, alzandosi e dirigendosi verso la madre. La vidi aprire degli armadietti, in cerca di qualcosa. Il mio sguardo cadde inevitabilmente sul suo fondoschiena. Bello, sodo. Quanto avrei voluto toccarglielo, stringerlo mentre urlava il mio nome e..
-Allora Luke, cosa fai nella vita?- Helena mi sorrise, e per fortuna che non aveva visto dove il mio sguardo si era posato.
-Studio, e poi suono.-
-Con Ash, giusto?-
-Si, suona la chitarra e canta. E' una bomba.- Ash rise, dandomi una pacca sulla spalla.
-Una bomba no, ma diciamo che me la cavo.- risi, imabrazzato. Non mi era mai capitato di trovarmi in certe situazioni, e nemmeno di provare imbarazzo davanti alla mamma di una delle mie prede.
-Mannaggia al libro dei profeti, dov'è la nutella?- un lamento soffocato di Amanda fece capolino nella conversazione. -Ah, trovata!- esclamò trionfante. Sorridi teneramente a quella scena. La trovavo adorabile, bellissima in qualsiasi caso.
-Mi piacerebbe sentirvi, un giorno.- disse, noncurante della figlia che si stava preparando due fette alla nutella.
-Magari un giorno può venire, Amanda può dirle del nostro prossimo concerto.- disse Ash, guardandomi per avere conferma.
-Ash, ti prego. Mi fai sentire vecchia se mi dai del 'lei'.- rise, contagiando pure me e Ash. Con la coda dell'occhio notai Amanda che parlava con Beth. Le fette erano già sparite, e l'unico resto era la macchiolina al lato della bocca di Amanda. Nemmeno a farlo apposta, tirò fuori la lingua, leccando il punto sporco. Sentii qualcosa provenire dalle parti basse, qualcosa che non mi piaceva.
-Oh cielo, ma è tardissimo! Ragazzi, scusatemi tanto ma devo andare.- esclamò, guardando l'orologio.
-Tesoro, ti stacchi dal vasetto di nutella e ci pensi tu a loro?- si rivolse alla figlia, che stava chiaccherando con Beth.
-Posso occuparmi di loro, ma non toccare la nutella.- la minacciò con il cucchiaino.
-Si, ho capito. Ci vediamo dopo amore.- le lasciò un bacio sulla guancia. Sorrisi a quella scena, per la terza volta in maniera tenera. Sarebbe stato bello essere sua madre. Stringerla quando volevo, baciarla quando volevo, ma soprattutto sapere che lei fosse mia.
-Pensi di non condividere?- Ash la scrutò, in maniera divertita.
-Ehm, no.- disse secca, prendendo tre cucchiaini. Li poggiò sul tavolo, mentre prendeva il pane.
-Okay, so che sono nuova tra voi, ma qui c'è qualcosa che non va.- Beth ruppe il silenzio, lasciandoci sorpresi del suo gesto.
-L'ha capito anche lei.- Ash le diede ragione, squadrando me e Luke.
-Che c'è?- scrollò le spalle, poggiando il suo cucchiaino nel lavabo.
-C'è che è successo qualcosa, e voglio sapere cosa.- il riccio si alzò, sistemandosi con la schiena contro al muro.
#Amanda
-Essendo umani, tutti sbagliamo no? Ma qualcuno forse non riesce ad ammatterlo.- dissi, velenosa. Si poteva mettere nel libro di 'Riferimenti puramente casuali.' ne ero certa.
-O forse qualcuno deve capire quando può parlare e quando no.- sibilò, ghiacciandomi con il suo sguardo gelato.
-Mi togli anche il diritto di parola adesso?- risi nervosamente.
-Okay, penso che mostrerò la casa a Beth. Che ne dici, bionda?- propose Ash, mentre gli occhi di Luke restavano nei miei, privi di emozione.
-Si, andiamo.- Beth uscì dopo Ash, chiudendo le porte scorrevoli dietro a sè.
-Non ti tolgo nulla, ma devi capire che sono fatto così, okay?- si alterò.
-E quindi perchè sei fatto così io devo farmi urlare contro da te? No, allora spiegami, perchè secondo me fai prima a darmi il tuo manuale delle istruzioni.- dissi pungente.
-La vuoi smettere?!- quasi urlò, spazientito. Il posto sulla sedia era vuoto, mentre la sua presenza faceva avanti e indietro dallo stesso punto.
-No Luke, non la smetto! Sai cosa ho passato oggi a causa delle tue parole?!- mi alterai, gesticolando nervosamente.
-No, non lo so. So solo che ti sei affezionata a me, e mi dispiace.- la sua voce era tremendamente calma, mentre la rabbia svaniva piano piano.
-E' tardi, Hemmings.- commentai, acida.
-Hanno trovato tracce di sangue oggi, nel bagno delle ragazze.- volse lo sguardo alla sua destra.
-Cosa?- la voce mi morì in gola, mentre i miei occhi verdi si spalancavano.
-Hai capito.- si voltò, gelandomi per la seconda volta. Deglutii a vuoto, rendendomi conto che la gola mi si era seccata d'improvviso.
-Beh, oggi non ho visto nessuno entrare nei bagni.- dissi, cercando di essere indifferente.
-Nessuno con così tanti braccialetti.- e potei giurare di vedere un lampo di tristezza, in quel mare in tempesta. Mi passò a fianco, lasciando una scia di profumo che mi fece chiudere le palpebre, per permettere di assaporarlo meglio.
-Preferisco non dare ascolto alla mia parte ragionevole, e finchè non sarai tu a dirmelo non ci crederò. Ringrazia tua madre, ci vediamo stasera.- uscì, senza aspettare una mia risposta.

try hard[efp]Where stories live. Discover now