27

5.6K 288 27
                                    

27;

#Luke
31 dicembre.
Solo lì capii. Solo in quella strada, solo guardandola scappare, capii che senza di lei non era nulla. Si, ci ero dentro di nuovo. Io l'amavo. L'amavo e non ci potevo fare nulla, perchè ormai il danno era fatto e compiuto. L'amavo e ormai il mio cuore era suo, era completamente sicuro che solo lei avrebbe potuto trattarlo come si deve. L'amavo, l'amavo e mi sentivo stupido per non averlo capito prima. Eravamo distanti più che mai l'uno dall'altra e l'unica cosa che potevo fare era amarla in silenzio. Guardandola da lontano. E reprimere il dolore al petto, che stava diventando troppo soffocante per me.
-Hai intenzione di rimanere così per tutto il giorno?- sbuffò Ash. -Sai che stasera c'è la festa in spiaggia, muovi il culo.- altro sbuffo.
-Sai Ash- cominciai, cauto. -A volte sei davvero un rompi palle.-
-Grazie, anche io ti voglio bene Lukey.- a quel nomignolo mi irrigidii di colpo.
-Non usare..- sentii il fiato mancare nei polmoni. -Non usare quel nome, ti prego.- chiusi gli occhi, respirando irregolarmente.
"-Lukey!- inarcò la schiena sotto di me, urlando di piacere il mio nome."
-Come mai?- non potevo vederlo, ma oltre ai gemiti di Amanda, sentii il tono preoccupato.
-Lo usò Amanda, quando.. Beh, ecco, eravamo nel bosco e..- aprii gli occhi di scatto, tornando a fissare il soffitto blu puntinato di stelle.
-La mia migliore amica ti ha chiamato Lukey quando stava per venire?!- si portò una mano alla bocca, incredulo.
-Dio santo, Ashton!- lo richiamai alla lucidità, che sembrava davvero avesse smarrito per strada.
-Ho fatto centro, non è così?- ghignò, divertito. Sbuffai infastidito, mentre un vomito di parole mi saliva per la gola.
-La amo.- risi, nervosamente.
-Lo so, Luke.- percepii un sorriso. -E lo stai ammettendo a te stesso, mi piace come cosa.-
-L'ho persa per sempre.- continuai, un dolore al petto si espanse velocemente per tutto il corpo.
-Lo so.- lo sentii sospirare pesantemente. -Ma come l'hai persa, la riconquisti.-
-Come Ash? Lei mi evita ormai.- mugolai, tirandomi a sedere.
-Ha dei punti deboli, e lo sai molto bene. Forse meglio di me. Punta a quelli, no?- alle sue parole, sentii una lampadina sopra alla mia testa accendersi, con tanto di tintinnio.
-Irwin, sei un fottuto genio!- l'adrenalina prese a scorrermi nelle vene, mentre l'idea di riavere Amanda tra le mie braccia mi faceva sentire emozionato come una ragazzina che sta per andare al suo primo ballo.
#Amanda
-Io voto per quello nero.- la calda voce di Beth mi risvegliò dai pensieri. -Ha anche il fiocco in oro, cosa vuoi di più?- rise poi, avvicinandosi a me.
-Se stai per dire quello che penso, fermati, o potrei lanciarti addosso una scarpa.- intimai, guardandola dallo specchio della mia camera.
-Tu vuoi Luke.- ghignò in tono di sfida.
-Puoi non nominarlo per la serata?- esasperata, mi voltai verso di lei, che mi guardava contrariata.
-Sei stata una stupida. Potevi parlargli, potevate chiarire e risolvere con del sano e puro sesso.- alzò le mani al cielo, facendomi diventare boreaux per la sua ultima frase. -Devi fare qualcosa.-
-Mi odia, Beth.- cominciai a fissare la collanina che la bionda mi aveva portato dall'Inghilterra.
-Luke è cotto di te!- mi canzonò.
-Essere innamorati è ben distante dall'essere cotti!- un po' stizzita, le feci notare quell'abissale differenza.
-Okay, sospendiamo perchè i ragazzi saranno già in spiaggia che ci aspettano. Sappi che domani riprendiamo.- puntò il dito laccato di nero contro di me, per poi uscire dalla mia stanza.
-Ti voglio pronta tra cinque minuti, dolcezza!- la sentii urlare dalle scale. Osservai la mia figura minuta allo specchio. Il tessuto nero copriva il mio seno, mentre il pizzo ricamato era perfettamente plasmato sulle mie spalle, cucendosi al tessuto sottostante. Una gonna ampia si apriva dal corpetto, mentre un fiocco oro stava sulla schiena, proprio sopra il fondoschiena, dove finiva l'enorme scollo. I tacchi neri laccati mi slanciavano, facendomi apparire più alta, mentre i capelli ramati e lisci erano perfettamente in ordine. Passai il mascara sulle ciglia, misi un po' di eyeliner, e dopo aver passato il rossetto rosso sulle mie labbra, uscii dalla porta.
-Tesoro! Sei bellissima!- subito, veloce solo come mamma sa fare, mi strinse a sè.
-Mamma, noi dovremmo andare.- risi, dandole due pacche sulle spalle.
-Giusto, giusto. Ricorda che noi siamo dalla nonna anche a dormire, quindi per stasera niente coprifuoco.- stavo già per esultare, quando continuò. -Non prenderla come abitudine, è solo per stasera.- mi puntò contro il suo dito ossuto.
-Si mamma, ci vediamo domani.- le mandai un bacio, mentre mi dirigevo con Beth verso la porta.
-Buona serata signora, e passi un buon capodanno!- salutò Beth, prima di chiudersi la porta alle spalle. Il viaggio verso la spiaggia fu stranamente silenzioso, e non appena scorsi le prime luci, vidi Beth illuminarsi.
-Amanda, prima di andare volevo dirti una cosa. E' tutto il viaggio che penso a come posso dirtelo, ma.. Okay, mi calmo.- prese a sventolarsi la mano davanti al viso, facendo crescere la mia preoccupazione.
-Mi piace Ash.- buttò fuori, tutto d'un fiato.
-Lo sapevo! L'ho sempre saputo!- esultai, quasi cadendo dai miei stessi tacchi.
-Quindi tu non..-
-Come potrei esserlo? La mia migliore amica con il mio migliore amico!- la abbracciai.
-Migliore.. amica?- non la vidi, ma sentii un sorriso sincero formarsi sul suo viso.
-Beh, ormai direi che sei sotto la mia trappola.- risi, carezzandole la schiena coperta dal pizzo rosso.
-Grazie Amanda. Grazie per essere qui, per avermi fatto conoscere i ragazzi, per avermi integrato nel gruppo.. Grazie.- sussurrò contro la spalla. -Ti voglio bene.-
-Pure io, tanto.- mi abbandonai alla sincerità, e non appena ci staccammo, scoppiammo a ridere all'unisono.
-Troppi sentimentalismi, vero?- ridacchiò furba.
-Già, e direi che tutto quello che dobbiamo fare stasera è divertirci.- la trascinai letteralmente per un braccio fino alla spiaggia.
-Calum!- intravidi una testa mora al banchetto delle bibite, e non appena si voltò mi abbracciò calorosamente.
-Sei.. Uh, sei davvero wow!- mi guardò. -Chissà come direbbe Luke..- silasciò sfuggire. Non appena si rese conto di quello che aveva detto, si portò una mano grande davanti alla bocca. Sentii un groppo formarsi nello stomaco e salire dolorosamente alla gola, nel sentire il nome del biondo. Dopo avergli confessato i miei sentimenti, ero scappata via. Via da lui. Via da un possibile rifiuto. Via da lui.
-Tranquillo..- mi schiarii la gola, deglutendo a vuoto. -Ehm, sai dov'è Ash?- chiesi poi.
-Si, guarda, è giù là con Beth!- puntò il suo lungo indice verso un punto remoto della spiaggia, dove i miei amici stavano parlando. -Lì gatta ci cova.- ridacchiò, trascinando anche me. Sarebbe stato bello avere un rapporto come il loro. Si parlavano, dicevano che si piacevano a vicenda ed era fatta. Erano due persone normalissime, con un passato normalissimo, e una storia normalissima. Con Luke era così diverso. Avevamo tutti e due questa paura dell'amore, di amare ancora una volta. Uscivamo tutti e due da una storia finita male. Eravamo così graffiati, che altre mani ci spaventavano. La paura di essere graffiati ancora era sempre sopra tutto. E quella stessa paura, mi stava soffocando lentamente. Non ce la facevo più, volevo solo stare con Luke. Baciare le sue labbra. Stringere il suo corpo.
-Ma buonasera!- la voce dolce di Mike mi scosse dai pensieri, mentre mi sorrideva felice.
-Mike!- lo abbracciai.
-Sei bellissima!- mi strinse, mentre Calum rideva. Dopo averlo ringraziato, gli diedi un bacio veloce sulla guancia.
-Vi esibite stasera?- chiesi, sedendomi in parte ai ragazzi.
-Ovvio. Calum è riuscito a far venire il proprietario di una casa discografica, e beh.. Speriamo bene.- ai agitò sulla seggiola in legno, mentre batteva il piede sulla sabbia fine. A quella notizia, per poco finii per terra, dalla staccionata su cui ero seduta. Anzi, atterrai per miracolo sui miei tacchi.
-Dimmi che non è uno scherzo!- cacciai un urletto, emozionata.
-No, ma non montiamoci la testa.- ridacchiò Calum, bevendo dal suo bicchiere.
-Speriamo bene. Sono così contenta per voi!- saltellai, mettendo in serio pericolo per la seconda volta, la mia vita. Li abbracciai felice, decidendo di raggiungere Ash, ora seduto da solo su un lettino.
-Vado dal batterista, ci vediamo dopo ragazzi.- li salutai, e, con fatica, mi diressi verso il riccio.
-Amanda!- non appena Ash mi vide, si alzò per abbracciarmi. Era sempre qualcosa di magnifico stare tra le sue braccia. E in quel periodo ne avevo davvero bisogno.
-Come stai, dolcezza?- ci sedemmo sul lettino, mentre i miei occhi verdi osservavano i ragazzi che ballavano, poco distanti tra noi.
-Sono ancora qui, quindi.. Uhm, penso bene.- dissi vaga.
-Ti manca, eh?-
-E' come non respirare più.- capii subito a cosa si riferiva la sua domanda. Lanciai uno sguardo all'orologio. Le undici e venti. Per colpa di Beth eravamo uscite tardi, molto tardi. Come mi aspettavo, aveva voluto sapere ogni piccolo dettaglio su quello che era successo durante il suo viaggio in Inghilterra. Risultato? Eravamo in palese ritardo, in quanto la festa sarebbe iniziata alle dieci e mezza.
-Sono sicuro che le cose si sistemeranno.- si interruppe, bruscamente. -Ehi, dobbiamo andare. Vieni tu vero?- mi prese la mano, scattando in piedi.
-Come posso perdermi la vostra esibizione?- mi accucciai sul suo petto, mentre rideva. Ci immergemmo nella folla, arrivando al palco allestito. Tre aste con i microfoni e una batteria.
-Spacca tutto.- lo incoraggiai, non appena vidi gli altri che lo chiamavano. E nemmeno dopo due minuti, una chitarra ruppe il mormorio che si era creata tra la folla. Le note di 'Heartbreak Girl' riempirono l'aria di quella sera, mentre Calum prendeva posto, muovendo le dita sul basso nero. Poi ecco. Mike e Luke entrarono, e quest'ultimo, non appena si avvicinò al microfono cominciò a cantare. Chiusi gli occhi, assorbendo a pieno la sua voce calda e dolce. Così diversa da quella roca che aveva spesso quando parlava. La scaletta fu questa: heartbreak girl, She Looks So Perfect, Daylight e, come gran finale Try Hard. Passò così in fretta, che quasi quasi mi univo al coro che chiedeva il bis. Vidi Calum voltarsi verso Luke, per rivolgergli un'occhiata quasi.. di intesa?
-Non abbiamo ancora finito. C'è una canzone, è la prima volta che la suoniamo.- annunciò Calum, mentre Luke e Michael abbandonavano le chitarre elettriche, pre prendere quelle classiche. Li guardai stranita, schiudendo appena la bocca. Dolci note si liberarono dalle corde pizzicate dai due ragazzi, mentre intorno a me si creava un silenzio quasi assordante.
"
I drove by all the places we used to hang out getting wasted
I thought about our last kiss, how it felt the way you tasted
And even though your friends tell me you're doing fine
Are you somewhere feeling lonely even though he's right beside you?
When he says those words that hurt you, do you read the ones I wrote you?
Sometimes I start to wonder, was it just a lie?
If what we had was real, how could you be fine?
'Cause I'm not fine at all
I remember the day you told me you were leaving
I remember the make-up running down your face
And the dreams you left behind you didn't need them
Like every single wish we ever made
I wish that I could wake up with amnesia
And forget about the stupid little things
Like the way it felt to fall asleep next to you
And the memories I never can escape
'Cause I'm not fine at all
The pictures that you sent me they're still living in my phone
I admit I like to see them, I admit I feel alone
And all my friends keep asking why I'm not around
It hurts to know you're happy, yeah, it hurts that you've moved on
It's hard to hear your name when I haven't seen you in so long
It's like we never happened, was it just a lie?
If what we had was real, how could you be fine?
'Cause I'm not fine at all
I remember the day you told me you were leaving
I remember the make-up running down your face
And the dreams you left behind you didn't need them
Like every single wish we ever made
I wish that I could wake up with amnesia
And forget about the stupid little things
Like the way it felt to fall asleep next to you
And the memories I never can escape
If today I woke up with you right beside me
Like all of this was just some twisted dream
I'd hold you closer than I ever did before
And you'd never slip away
And you'd never hear me say
I remember the day you told me you were leaving
I remember the make-up running down your face
And the dreams you left behind you didn't need them
Like every single wish we ever made
I wish that I could wake up with amnesia
And forget about the stupid little things
Like the way it felt to fall asleep next to you
And the memories I never can escape
'Cause I'm not fine at all
No, I'm really not fine at all
Tell me this is just a dream
'Cause I'm really not fine at all
"
Ero senza parole. Le lacrime minacciavano di scendere, avevo perso il conto delle volte che ero scoppiata a piangere in quei giorni. 'Cause I'm not fine at all.' i suoi occhi azzurri non avevano abbandonato i miei, per tutta la canzone. E faceva male. Male quasi quanto faceva male a lui. Mi esternai completamente dalla folla che applaudiva entusiasta. Non riuscivo a calmare i miei battiti, i miei occhi attaccati a lui, come attratti da una forza sconosciuta. E prima di scoppiare a piangere un'altra, stupida volta, mi voltai. Con forti spallate, mi feci spazio tra la folla mentre tante voci nella mia testa stavano cercano la mia attenzione. Non so nemmeno dove i miei piedi mi portarono, ma so solo che me ne andai, slacciandomi i tacchi e affondando i piedi nella sabbia. Piangevo. Ero così frustata che non sapevo nemmeno cosa stavo facendo. Sentivo solo il rumore delle onde, vedevo solo il buio, sentivo solo le lacrime bagnarmi le guancie.
-AMANDA!- sentii urlare il mio nome alle spalle. Di tutte le persone che potevo vedere, proprio lui doveva cercarmi. -Dio santo, fermati!- con le sue grandi mani mi voltò, prendendomi dalle spalle.
-Cosa vuoi?- mi staccai dalla sua presa. Dovevo solo dimenticarlo, e degli stupidi brividi per un solo tocco non andavano per niente bene.
-Devi solo asoltarmi.- respirò. Scossi la testa, e senza dire nulla mi avviai a passo spedito lungo la spiaggia.
-Ho solo bisogno di cinque minuti, ti prego Amanda.- lo sentii correre dietro a me, il fiato pesante e la voce spezzata dai lunghi respiri.
-Avevi detto che mi avresti lasciata in pace, ti prego vattene.- sentii le lacrime pulsarmi negli occhi, ancora.
-Saranno meno di cinque minuti, ma dedicameli.- i miei occhi verdi si inumidirono quando lo videro estrarre una chitarra. La sua chitarra classica.
-Cosa stai fac..-
-Non sono bravo a parole, quindi farò la cosa che mi riesce meglio.- sorrise appena, sistemandosi la tracolla della chitarra in spalla. Iniziò a pizzicare le corde, sprigionando nell'aria una melodia che non avevo mai sentito.
-Wait, don't tell me, Heaven is a place on earth, I wish I could rewind all, The times that I didn't, Show you what you're really worth. The way that you held me, I wish that I'd put you first, I was wrong I admit, Numb from your kiss, While you were slipping through my fingertips- puntò i suoi occhi nei miei, mentre lasciava uscire dalle labbra la sua voce quasi anormale tanto era bella.
-Taking every breath away, With all of the mistakes I've made, From all the letters that I've saved, This is everything I didn't say. I wish I could've made you stay, And I'm the only one to blame, I know hat it's a little too late, This is everything I didn't say, This is everything I didn't say.- intonò, mentre il cuore cominciava a battere rumorosamente contro le costole.
-Wake me up now, And tell me this is all a bad dream, All the songs that I wrote, All the wrongs hat I hoped would erase from your memory, Holding onto a broken and empty heart, Flowers I should've bought, All the hours I lost, Wish I could bring it back to the start.- e ad ogni parola, sentivo il mio cuore gonfiarsi, poco a poco.
-Taking every breath away, With all of the mistakes I've made, From all the letters that I've saved, This is everything I didn't say, I wish I could've made you stay, And I'm the only one to blame, I know that it's a little too late, This is everything I didn't say.- abbozzò un piccolo sorriso, mentre le lacrime ormai avevano deciso di non fermarsi più.
-I hope you know, For you I'd sacrifice, To make this right, Some day I'm sure, We'll pass each other by, Until that time.- era troppo per me. Il cuore si gonfiava, piano e dolorosamente.
-Taking every breath away, With all of the mistakes I've made, From all the letters that I've saved, This is everything I didn't say, I wish I could've made you stay, And I'm the only one to blame, I know that it's a little too late, This is everything I didn't say.- concluse, facendo un secondo, piccolo e dolce sorriso. Ero letteralmente senza parole.
-E' per te, Amanda. L'ho scritta per te.- disse. A un suo passo avanti, corrispondeva uno indietro.
-Perchè?- mordicchiai nervosamente le unghie, volgendo lo sguardo altrove. Avrei solo pianto di più a guardare quegli occhi azzurri e profondi.
-Perchè mi sono reso conto che per te provo qualcosa, qualcosa di forte.- lo sentii deglutire.
-Non prendermi per il culo.- ringhiai, muovendo tra la sabbia le dita dei piedi.
-Non lo sto facendo cazzo!- il suo tono era calmo, quasi supplicante, ma potevo benissimo palpare il suo nervosismo. Poggiò la chitarra sulla sua custodia, giacente sulla sabbia.
-Luke, non sai quello che dici.- scossi la testa, voltando lo sguardo appannato al mare calmo.
-Invece lo so cazzo! Hai detto di amarmi, no?- si avvicinò, ma stavolta non ebbi la forza di spingermi indietro. Forse era semplicemente perchè potevo vedere quanto era disperato.
-Si, l'ho fatto.- sbuffai, ricordando il giorno di Natale.
-Bene, anche io.- sputò, secco. Sentii il cuore scoppiare, colpendo ogni zona. Per poco le ginocchia cedettero, mentre i muscoli si stavano completamente esterando dal corpo. Dei fastidiosi fischi partirono nelle mie orecchie, e le solite vocine si fecero più forti. Ero completamente il tilt. Non sapevo cosa fare, cosa dire. Era tutto un caos enorme, anche gli elefanti con il tutù erano scappati dallo stomaco, lasciando solo il posto a una morsa fastidiosa.
-Cosa?!- quasi sussurrai.
-Cazzo Amanda, si! Ti amo quando passi nervosamente le dita tra i tuoi capelli, ti amo quando cominci a mordicchiarti le unghie. Ti amo quando fai battute squallide, ma ridi comunque. Ti amo quando arroscisci per poco, ti amo quando ridi troppo, e per timidezza ti porti le mani davanti alla bocca. Ti amo quando cominci a punzecchiarmi fastidiosamente, ti amo quando fai la acida, quando fai la stronza solo per proteggere te stessa. Ti amo quando ti mordi il labbro, per nervosismo, per rabbia, per eccitazione. Ti amo quando ti aggrappi a me in cerca di un po' di calore, anche se fuori ci sono trenta gradi. Ti amo quando diventi gelosa, mettendo quel dolcissimo broncio. Ti amo quando imprechi se non trovi qualcosa di buono nella dispensa. Ti amo quando mi prendi in giro. Ti amo quando fai di tutto per farmi sorridere, anche nei momenti più brutti. Ti amo quando ti aggrappi alle mie spalle, alzandoti sulle punte, e mi baci. Sono sempre stato contro l'amore, come lo sei sempre stata tu. Ma da quando l'amore ha il tuo nome, ho smesso di odiarlo. E sento che questa volta è quella giusta. Che con te sarà diverso, perchè il mio cuore non ha mai battuto così violentemente prima d'ora. So anche che hai paura di ferirmi, di non essere abbastanza per me. Ma lascia che ti dica una cosa. Non amo l'Amanda che tutti conoscono, quella acida e sempre con la battuta sulle labbra. Io amo l'Amanda che quando si guarda allo specchio vede mille imperfezioni, quella che si dipinge un sorriso forzato per non far preoccupare gli altri. E anche se..-
-Luke.- lo richiamai, con un groppo alla gola. Ero totalmente incredula. Lì, su quella spiaggia quasi deserta, lontana dalla festa, senza ombra di vento. Stavo sognando? Mi sarei svegliata come le altre mattine? Eppure era lì. Mi guardava, mi scrutava con i cristalli quasi lucidi. Il mio cuore era totalmente impazzito, e in un certo senso faceva male. Il suo battito rimbombava in tutto il corpo, facendomi vibrare ogni singola cellula.
-Sei impazzito?- risi, nervosa.
-No, sono innamorato. Ma credo che le differenze siano poche.- mi sorrise, mordendosi il piercing.
-Ho tanta voglia di strapparmi il cuore dal petto e gettarlo in mare.- tirai su con il naso, passandomi i palmi sulle guancie bagnate. -Batte troppo forte.-
-Non puoi.- scrollò le spalle. -Il tuo cuore ce l'ho io, e penso che lo terrò ancora un po'.-
-Io..- cercai le parole, mentre i polmoni stavano impazzendo. -Tu.. Ehm, tu pensi davvero quello che hai detto?- mi schiarii la voce, pulendo i resti del mascara colato sulla mia pelle.
-Anche se l'ho capito tardi, l'ho capito. E non avrei passato notti in bianco a pensare a te, o a scrivere canzoni deprimenti.- ridacchiò, avvicinandosi. -Quindi si, dalla prima all'ultima parola.- al suo sorriso, scossi la testa, prendendo tra i denti il labbro inferiore. Era bellissimo, quella sera. Indossava una camicia nera, un paio di skinny neri, e le sue inseparabili converse, nere pure quelle.
-Sai che potresti avere sulla coscienza la mia vita, vero?- posai lo sguardo su di lui.
-Sto correndo il rischio.- si strinse tra le spalle, con un sorriso furbo sul volto. -Quindi..- scivolò a poca distanza da me.
-Quindi?- gli chiesi, ammaliata dal suo sguardo. Era così bello averlo vicino, dopo tanto tempo. Mi mancava il suo profumo, quel misucglio fra dolce e fresco, che ora mi stava inebriando la mente. Si avvicinò piano, mentre io non opponevo alcuna resistenza.
-Dillo.- soffiò aria calda sul mio viso.
-Ti amo.- sorrisi sorniona, sentendo le sue braccia forti sollevarmi da terra. Lasciai andare i tacchi, stringendomi al suo collo. Senza aspettare ancora, fece combaciare le sue labbra alle mie, e fu lì che mi sentii completa. Finalmente completa, senza quell'opprimente peso che mi ricordava il vuoto che il mio cuore doveva sopportare. Ma era tutto finito. Era finito in quel momento, dove Luke mi teneva sospesa da terra, facendo scontare le nostre lingue. Le sue parole rimbombavano in testa, ma stavolta non facevano male. Per niente. Sorrisi contro alle sue labbra, non appena sentii il freddo del piercing. Mi era mancato così tanto.
-Anche io.- mi sorrise, facendomi appoggiare i piedi a terra. Più lo guardavo e più ci vedevo tutto quello di cui avevo bisogno. Era lui la colla che aveva messo insieme i cocci del mio cuore. Era lui l'ancora di salvezza che mi aveva aiutata nei momenti più bui. Ed era lì. Non se ne voleva andare. Mi amava quanto io amavo lui.

try hard[efp]Where stories live. Discover now