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  -Eh?- boccheggiai, indietreggiando appena con il busto.
-Sono entrata in camera tua, stamattina, prima d'uscire. E ti ho vista avvinghiata a lui.. o per meglio dire, al suo petto nudo.- affermò altezzosamente, bevendo piano il suo caffè.
-Ah si, beh, certo si è fermato.. No, aspetta. Ieri abbiamo avuto una piccola discussione, e così stanotte è..- come potevo andare avanti? Sotto gli occhi verdi e troppo curiosi di mia madre, poi. -Stanotte è venuto a chiedermi scusa, e dato che era tardi l'ho fatto dormire con me.- spiegai velocemente, portando nella stessa maniera le labbra alla tazza verde in ceramica.
-Nudo?- alzò un sopracciglio.
-So solo che quando è andato a letto aveva ancora la sua canotta addosso, magari aveva caldo.- scrollai le spalle, indifferente, come se dormire a petto nudo con una ragazza fosse una cosa normale.
-Tesoro, a me non da fastidio che cons..-
-MAMMA!- la ripresi, diventando paonazza in viso.
-Sto dicendo davvero, insomma.. Sono i migliori anni questi, no? Perchè perderli per paura di farsi sgridare da una mamma noiosa come me?- ridacchiò. Okay, la conversazione stava diventando imbarazzante.
-Ti prego.- mugolai, nascondendomi il viso tra le mani.
-Non ci vuole un genio, voglio dire.. Vedo come ti guarda Luke, Amanda. Ci scommettevo che prima o poi sarebbe successo.- dopo questa potevo davvero dire di essere un pomodoro vivente.
-Solo una cosa.- continuò, poggiando la tazza sul marmo chiaro della penisola. -Le precauzioni, non voglio trovarmi un bambino biondo con gli occhi verdi sguazzare per la casa.-
-Okay, possiamo finire questa imbarazzante conversazione?- domandai, fissando il soffitto bianco.
-Quanto la fai lunga, figlia mia.- ridacchiò, e prima che potesse dire altro inventai una scusa e corsi in camera.

-A destra Luke, a destra!- istruii, osservando il grande triangolo verde. A vederlo nella borsina sembrava molto più piccolo.
-Per me sta meglio a sinistra, guarda!- mosse velocemente la pallina oro cosparsa di brillantini. Inclinai la testa da un lato, osservando da lontano l'albero che stavamo facendo.
-Okay.- sospirai, piano. -Ho capito che hai dei gusti di merda.-
-Amanda.- si alzò da terra, raggiungendomi. -Lo sai che ti amo, ma quella fottuta pallina deve stare fottutamente a sinistra.- imprecò, alzando l'oggetto oro.
-Pf, ho capito. Fai come vuoi.- buffai appena, tornando a decorare con palline colorate l'albero. Con la coda dell'occhio, lo osservai mettere la pallina a sinistra, e non potei negarmi un piccolo sorrisetto.
-Sei così testardo, Hemmings.- ridacchiai, continuando ad appendere palline. Non feci in tempo a dire altro, che mi ritrovai scaraventata sul divano, intrappolata tra le sue braccia. Cominciò a muovere velocemente le sue dita sui miei fianchi, scatenando così la mia risata.
-Scherzavo, basta, basta!- implorai, dimenandomi convulsamente. Continuai a ridere, anche quando si fermò di colpo.
-Sei ancora più bella oggi.- sussurrò, facendo sfiorare il naso con il mio. Con il cuore a mille, non potei fare altro che abbassare lo sguardo, lievemente imbarazzata. I suoi occhi non si staccavano da me, memorizzavano ogni piccolo centimetro, catturandolo per bene. Ero così presa dai miei pensieri che sobbalzai quando sentii il calore di Luke allontatarsi da me. Lo seguii in silenzio, mettendomi davanti a lui. Cominciai a diventare davvero nervosa, le sue labbra rimanevano serrate in una linea sottile, curvate di poco.
-Amanda?- la sua voce echeggiò nella mia mente, e per poco rimasi indietro con il fiato. -Riesci a mettere la stella in alto?- sorrise appena, porgendomi la punta coloro oro brillantinato.
-Si, certo.- ricambiai il sorriso, e inaspettatamente, le braccia forti di Luke mi cinsero i fianchi. In poco tempo ero seduta sulla sua spalla, il cuore batteva come non mai, forse anche perchè soffrivo appena di vertigini. Niente di serio, ma l'altezza mi faceva girare la testa. Appunto per questo che mi aggrappai alla sua spalla, urtando di poco la mia gamba.
-Scusa.- mormorai, infilando la punta. Ma seguì il silenzio, e Luke non mi metteva giù. Abbassai lo sguardo lentamente, mentre lasciavo la presa sulla spalla, cingendogli il collo.
-Amanda.- mormorò, piano. Sentii davvero il cuore smettere di battere, e per poco vidi il tempo fermarsi.
-Hm?-
-I..- tranciò la frase, facendomi preoccupare solo di più. -I tuoi polsi.- disse infine.
-Che hanno?- chiesi allarmata, portando avanti le braccia, scoperte dalla maglietta a mezze maniche che indossavo. Vi erano segni rossi, altri bianchi più vecchi. Ma non segni nuovi.
-Sono così puliti, piccola.- sussurrò, percorrendo piano il suo dito lungo a esse.
-Pensandoci bene, non le ho toccate da.. Ehm, da quel giorno che..- cercai le parole, che lui non tardò a sostituire con un piccolo bacio a stampo.
-Non immagini quanto io ne sia felice, davvero.- sfiorò la mia guancia con le nocche, per poi coinvolgermi in un caldo abbraccio.
-Sei stato tu, Luke.- sussurrai, con un groppo alla gola. -Sei stato tu a salvarmi.-

-Okay gente sexy, questo è il piano.- un pezzo di carta arrotolato venne buttato sul tavolo da Calum.
-Ve lo ripeto: sarà inutile.- sbuffò Luke.
-Zitto, blondie.- lo riprese, facendomi ridacchiare divertita.
-Amanda, cattura Beth in un'innocua uscita al parco, prima di tutto.- cominciò ad istruire. -Michael, tu convinci Ash, okay?- domandò, con gli occhi scuri fissi sul progetto. -Michael?- domandò ancora, ma niente. Ci voltammo tutti verso la testa rosa del gruppo, e..
-DIO SANTO! SVEGLIATI, UNICORNO!- urlò Cal, facendo sobbalzare il diretto interessato.
-Per me va bene, quando?- sbuffò poi, facendo sorridere felice il moro. Mi chiesi davvero come faceva a sentire quello di cui parlavamo se dormiva, ma ehi! Lui è Gordon Clifford, lui può fare certe cose, no?
-Questo pomeriggio. Luke si incaricherà di portare le cose per un romantico pic-nic.- continuò. -Poi, per nostra sfortuna..- fece le virgolette con le dita -Amanda avrà una chiamata da sua madre, e così abbandonerà una Beth triste e sola. Invece, Michael dovrà andare al bagno. Unicorno, ricordati di dire ad Ash di venire a cercarti, nel caso tardi. E poi, durante il tragitto, ecco che si scontra con Beth.- esclamò, forse troppo su di giri.
-E il resto?- domandò Luke.
-Beh, il resto verrà da sè.- scrollò le spalle, con fare innocente.
-Uhm, okay. Allora vado a prendere le cose.- Luke si alzò velocemente dal tavolo, sparendo dietro alla porta della cucina.
-Avete risolto?- chiese Ash, sedendosi ai miei piedi.
-Si, ora va meglio.- gli sorrisi appena, ricordandomi gli avvenimenti della notte precedente.
-Sapevo che la foto avrebbe fatto il suo effetto.- sventolandosi le mani davanti al viso si pavoneggiò, e davanti a quella scena non mi negai una risata.
-In realtà si è presentato sotto casa mia, ma grazie comunque Irwin.- gli feci la linguaccia.
-Sotto casa tua? Davvero?- la testa rosa fece capolino vicino ad Ash.
-E poi che è successo? Eh?- un Calum abbastanza inquietante fece ballare le sopracciglia, aggiungendosi ai due ragazzi seduti a terra.
-Dio, riuscite a non pensare male anche solo per una giornata?- imprecai, cercando di nascondere alla bell'è meglio il sorriso divertito.
-Vi conosciamo porcellini, sappiamo quello che fate!- con nonchalance Mike mi fece diventare paonazza.
-Siete così..-
-Quello che facciamo io e la mia ragazza non sono affari vostri comunque.- arrivò Luke, interrompendo la chiaccherata davvero troppo imbarazzante. Un sorrisetto strafottente gli dipingeva il volto, era bellissimo.
-Uh, uh!- si alzò Ash -Luke confessa, ripeto. Luke confessa!- saltellò sul posto, continuando a spostare il peso da una gamba all'altra.
-Andiamo amico, si sapeva già.- Calum si strinse tra le spalle, mentre sentivo la mano di Luke scorrere in orizzontale per la mia schiena, fino a raggiungere il fianco.
-Oh si, e possiamo anche immaginare.- disse Michael, passandosi una mano sotto al labbro.
-Voi si? Sinceramente io no.. Prima di tutto, chi prende l'iniziativa?- domandò Cal, mentre io ad ogni parola volevo solo sprofondare sempre più sottoterra.
-Io, ovvio.- un sussurro appena percepibile mi fece coprire la pelle di brividi, mentre il fiato caldo di Luke mi sfiorò l'orecchio. Meno male che gli altri non l'avevano sentito, grazie al cielo.
-Non me l'ero mai chiesto, Cal.- borbottò Mike, spostando il peso da una gamba all'altra.
-Punto due: chi sta sopra e chi sotto?- disse ancora il moro, portando gli occhi scuri al soffitto. Stavano davvero discutendo dei rapporti tra me e Luke?
-Luke sta sopra.- sussurrò proprio quest'ultimo, in modo che solo io potessi sentirlo. -Ma a Luke piacerebbe vedere Amanda.. sopra.- con una lentezza quasi eccitante, trascinò l'ultima parola con fare troppo sensuale.
-Bella domanda Hood, bella domanda.- ammise Ash, grattandosi il mento con due dita. -Secondo me..-
-Ragazzi?- li richiamai, in mezzo tra il divertito e lo scandalizzato. -Se non ve ne siete accorti, siamo qui. Vi sentiamo!-
-Esatto, quindi direi di lasciare il buio alle vostre domande.- ridacchiò Luke, mordicchiandosi il piercing.
-Pf, quanto siete noiosi ragazzi miei. Ci guardiamo un film, allora?- propose Cal, dirigendosi in salotto.
-Direi di si, ma qualcosa di soft. Domani abbiamo una missione da portare a termine.- Mike si sdraiò sul sofà, sospirando a fondo.
-Speriamo solo che funzioni.- lo seguii, prendendo posto su una poltroncina.
-Stai tranquilla. Funzionerà.- ammiccò Luke, mettendosi davanti a me. -Mi fai spazio?- con voce terribilmente tenera spinse fuori il labbro inferiore, sbattendo velocemente le ciglia. Ridacchiai divertita, alzandomi e permettendogli così di sedersi.
-Vieni qui, scricciolo.- il piercing finì ancora prigioniero dei suoi denti, mentre per i polsi mi tirava verso lui. Finii contro il suo petto, rannicchiata come una bambina.
-Sono così eccitato, voi no?- esclamò Ash, una volta fatto partire un DVD a caso.
-Io sono preoccupato, spero solo che niente vada storto.- ammise Cal, sbadigliando.
-State tranquilli, andrà tutto alla grande.- probabilmente contagiato dal moro, Mike lo seguì a ruota, contagiando così Ash in uno sbadiglio.

La mattina seguente, svegliata dai caldi baci di Luke, mandai velocemente un messaggio a Beth. Rispose che aveva proprio voglia di vedermi, e che il parco era un'idea a dir poco perfetta. Non appena finimmo di prepararci, e di preparare le cose, ci avviammo verso la porta.
-Diamo inizio al piano, allora.- annunciai, mettendomi la benda (fregata ad Ash) tra i capelli.
-Hai preso tutto?- domandò il biondo, verso la testa rosa.
-Luke, quello che si dimentica le cose sei tu, quindi shh.- sussurrò, mentre Calum mi raggiungeva.
-Dio dammi la forza.- rispose, alzando al cielo i cristalli azzurri. Il tragitto verso il prco fu breve e silenzioso, tranne per la voce calda di Calum che canticchiava una canzone a me ancora sconosciuta. Ero andata a tutti i loro concerti, e più drizzavo l'orecchio per capire quale era, e più quella canzone mi sfuggiva dalle labbra.
-OH MIO DIO!- un urlo acuto ci fece gelare sul posto, e non appena mi voltai vidi una ragazza abbastanza alta, bionda e con due occhi azzurri azzurri.  

try hard[efp]Where stories live. Discover now