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-E poi?- volsi lo sguardo al biondo, sorridendogli.
-E poi Calum è entrato nella mia stanza, e mi ha detto: "Amico, devi fare qualcosa".- imitò l'accento neozelandese del moro. -Quando l'ho detto ad Ash lui mi ha semplicemente risposto "Lo so. Secco e diretto.- ridacchiò, stringendo la presa sul mio braccio. Adagiati sulla spiaggia, guardavamo il cielo stellato, cullati dal dolce rumore del mare e dalla leggera brezza che si stava alzando. Era tutto fin troppo perfetto, tanto perfetto che pensavo davvero ad un imprevisto negativo. Ci ero abituata.
-Avevo così paura..- sospirò, piano.
-Dopo Sarah?-
-Si, lei.- altro sospiro.
-Non voglio farti del male.- feci scorrere il mio dito lungo la sua mascella, accarezzandogli i lievi accenni di barba chiara. Vidi di striscio il suo viso aprirsi in un sorriso sincero, mentre si mordeva il piercing.
-Lo so, Amanda.- fece passare la sua mano grande e calda lungo la mia schiena, carezzandola dolcemente. -E' che non pensavo che questo- portò il mio dito sul suo petto, dove vi era il cuore- potesse funzionare ancora.- spiegò pensoso. Lasciai che il mio palmo si aprisse, proprio sul punto da lui indicato.
-Semplicemente non eri nei miei piani.- poggiai la guancia sul suo petto, sospirando.
-Sono stato una cosa imprevista?- abbassò il viso, scrutandomi.
-Si. Una cosa bellissima ed imprevista.- un sorriso involontario mi si dipinse in viso.
-Serendipity.- volse gli occhi azzurri al cielo. -Un termine inglese usato per indicare una cosa inaspettata che ci fa felici.- si prese una lunga pausa, riempiendo gli attimi di silenzio. -Penso che tu sia il mio Serendipity.-
-Ah si?- arricciai le labbra, mentre il cuore batteva velocissimo, forse fin troppo.
-Si, non cercavo l'amore. Ma tu sei qui. E sono felice. Sono felice con la sabbia nella camicia e nelle scarpe.- disse, ridendo.
-Sei sempre il solito.- il tono era divertito.
-Acida la mia ragazza.- commentò tagliente. Sorrisi a quell'aggettivo prima di 'ragazza'. Ero davvero diventata la sua ragazza?
-E chi ti dice che sono la tua, di ragazza?- poggiai il mento sul suo petto, arricciando il naso per nascondere il sorrisino divertito.
-Beh..- intrecciò le dita alle mie, sollevandole a mezz'aria. -Considerando che mi ami, e che io amo te..- ammirai il modo in cui muoveva le labbra quando parlava. -Sei ufficialmente mia.- non aspettò molto a unire le labbra alle mie, in un bacio a stampo.
-Vedremo, Hemmings.- sussurrai, ancora sulle sue labbra. Era tutto perfetto. Lui lo era.
-Io direi di tornare dagli altri.- dopo un lungo baciò, fece per alzarsi, sollevandomi da terra.
-Luke, le gambe mi funzionano ancora.- cacciai un urletto in gola non appena la mia pancia sbattè contro la sua spalla larga.
-Mmh..- mugulò, e anche se non lo vedevo, potevo benissimo immaginare dove fosse il suo sguardo.
-E smettila di guardarmi il culo, pervertito!- picchiai un pungo sulla sua schiena.
-E' lui che mi dice "Luke, sono qui! Guardami! Guardami!"- disse, con la voce acuta.
-Cambia qualcosa se ti dico un sincero vaffanculo?- sbuffai, arrendendomi sconfitta.
-Piccola, sei sulla mia spalla, intrappolata dalle mie braccia. Non puoi fare niente, sei impotente.- sobbalzai di poco quando fece spallucce.
-Simpatico.- sputai acida, facendolo ridere ancora di più. Cominciai a sentire la musica sempre più vicina, fino a quando l'inconfondibile voce di Ash fece capolino.
-Che hai fatto? L'ha rapita e costretta a stare con te?- ridacchiò.
-Qualcosa del genere.- scrollò le spalle, mettendo in pericolo l'equilibrio del mio corpo.
-Scusate? Io sarei qui, vi sento!- sbottai, picchiando due volte sulla schiena di Luke. Finalmente si decise a lasciarmi a terra, facendomi provare l'adorabile sensazione della sabbia contro alla pelle dei miei piedi.
-Quindi?- gli occhi dorati di Ash passarono da Luke a me, e vicevcersa. Sotto a quello sguardo mi sentivo davvero sotto interrogatorio, era tanto bello quanto inquietante.
-Quindi cosa?- lo sapevo bene che la finta innocente non mi riusciva bene, ma puntai comunque su quella carta.
-Sei tanto adorabile quanto falsa quando fai quella faccia.- le lunghe dita di Luke mi strinsero una guancia, mentre il mio migliore amico ridacchiava complice.
-Su ragazzi, quindi?- calcò sull'ultima parola, facendo ballare le sopracciglia bionde.
-Ash!- esclamai stizzita, richiamandolo.
-Io devo saperle certe cose.- e nell'esatto momento in cui parlava, sentii le dita di Luke stringersi alle mie. -Okay, ho capito.- sospirò, sorridendo da ebete. Sentimmo Calum chiamare a gran voce Ash, mentre quest'ultimo fissava ancora le nostre mani.
-Luke, amico, usa sempre le precauzioni.- e dopo avergli battuto una mano sulla spalla, se ne andò, lasciando me a bocca aperta e Luke a ridere come un cretino.
-Come se non lo facessi già.- disse. Gli risposi con una cordiale gomitata nelle costole. Ma non riuscii a reprimere un sorrisino divertito, perchè quello era il vero Luke. Pervertito fino all'osso, ma pur sempre Luke. E amavo questa cosa. La amavo da morire.
-Ei, manca poco alla mezzanotte, ci spostiamo un po'?- propose, lasciando la presa alla mia mano per passare al fianco. Un calore sconosciuto partì proprio da quel punto, facendo colorare le mie guancie di rosso. Una cosa era certa: non mi sarei mai abituata al suo tocco. Mai. Camminammo fino ai ragazzi, che stavano chiaccherando tra loro. Individuai anche Beth tra la folla, e non aspettai molto ad andare da lei.
-Sei pazza?! Mi hai fatto prendere un accidenti!- esclamò, portandosi una mano al cuore.
-Allora?- chiesi eccitata, alludendo ad Ash.
-Cosa?- l'osservai mordicchiarsi l'interno guancia, nervosamente.
-Beth! Vi ho visti, prima, parlare sul lettino della spiaggia! Confessa!- la punzecchiai, facendola ridere.
-Nulla di che, abbiamo solo parlato..- disse vaga.
-Beth!- mugolai, stanca di doverle tirarle fuori le parole di bocca.
-Okay, okay. Allora, abbiamo parlato e mi ha detto che anche lui sembra interessato, ma diciamo che tutti e due preferiamo aspettare, ecco.- sintetizzò, gesticolando. Per poco urlai di gioia, mentre i ragazzi presenti alla festa cominciarono a fare il conto alla rovescia. La abbracciai felice, anche la mia bionda meritava un po' di felicità. Corremmo velocemente dai ragazzi non appena i botti scoppiarono in cielo, illuminando l'intera spiaggia di colori diversi. Sentii due braccia avvolgermi le vita, attirandomi contro ad un corpo che ormai conoscevo bene.
-Buon anno nuovo.- sussurrò al mio orecchio, e nonostante le urla dei ragazzi, percepii benissimo quella voce roca, e fin troppo sexy. Mi voltai, girando tra le sue braccia, e quello che trovai fu uno splendido sorriso, abbellito da un anellino nero al labbro inferiore.
-Anche a te.- sussurrai, ammaliata dal suo sorriso, mentre i miei polpastrelli venivano a contatto con i suoi capelli biondi. Ci mise poco ad unire le nostre labbra, in un bacio dolce e lento. Eravamo solo noi. Noi nella bolla azzurra, esternata da tutto il caos che trombette e botti procuravano. Solo noi, solo le nostre labbra, solo i nostri cuori. E tutto il resto era solo ofuscato, solo suoni lontani, come soffocati.
-Ti amo.- sussurrò, stringendomi i fianchi. Non gli risposi, ma lo baciai una seconda volta, con più trasporto della prima. Un piccolo sorriso gli curvò le labbra, forse capendo che il mio gesto valeva più delle parole.
-Andateci piano, piccioncini!- esclamò Calum, irrompendo. Risi divertita, in quel momento mi era impossibile stare arrabbiata con qualcuno.

try hard[efp]Where stories live. Discover now