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-E di cosa vorresti parlare? Sentiamo.- mi sistemai meglio sul divano, mentre le mani di Luke mi carezzavano le gambe. Ad ogni suo tocco sentivo lo stomaco fare capriole, ma non credo sia nuova come cosa, dato che era specializzato in 'fare impazzire la povera Amanda'.
-Di te. Di, ecco..- abbassò la testa, cercando le parole.
-Mio padre?- lo incoraggiai, rispondendo al suo posto.
-Si.-
-Puoi nominarlo, non è Voldemort.- risi, sfottendolo giusto un po'.
-Fai la seria, io sono veramente preoccupato.- prese una mia mano tra la sua calda, giocandoci mentre teneva lo sguardo basso.
-Luke, non mi porterà via.- andai dritta al punto, facendolo sussultare appena.
-Non è quello che mi turba, cioè, anche quello. Ma se avesse un altro attacco di violenza e tu non sapresti difenderti?- alzò lo sguardo. L'azzurro che tanto amavo ora assomigliava di più a un grigio opaco. Era preoccupato, era davvero preoccupato per me.
-Non succederà, non può fare niente senza il mio consenso, e se lo fa va contro alla legge.- gli spiegai, con tono calmo.
-Ma è anche colpa sua se tu ora..- lasciò la frase a mezz'aria, mentre i miei occhi verdi lo scrutavano.
-Se io cosa?-
-Lo so, ti avevo detto che non avremmo parlato dell'argomento fino a quando non saresti stata tu a tirarlo fuori.- iniziò cauto, facendomi capire tutto.
-E così sarà. E' una parte di me che non mi piace mostrare, scusami.- divenni cupa, al solo pensiero delle cicatrici che ricoprivano i miei polsi.
-Scusa.- mormorò, abbassando il capo.
-Fa niente, sta tranquillo.- gli scompigliai i capelli biondi, ridendo appena.
-Ma come cazzo fai?- domandò, avvicinandosi di poco.
-A fare cosa?- semplicemente mantenni il sorriso, guardando quell'azzuro che tanto mi piaceva.
-A sorridere in situazioni come questa.-
-Ci ho fatto l'abitudine ormai, sono allenata.- dissi con tono scherzoso. Ma dentro stavo letteralmente crollando. Si, ero brava con le maschere, ma non sapevo mentire a me stessa.
-Fuori sorridi e dentro piangi.- sorrise amaro, facendomi quasi sussultare.
-Ma..- boccheggiai, in cerca di aria.
-I tuoi occhi Amanda, forse sono loro quelli che non hanno imparato a fingere bene come fai tu.- e mentre le parole uscivano da quelle labbra quasi perfette, il mio cuore batteva dolorosamente sulle costole. Perchè batteva così forte? Faceva male, davvero. Ma era uno di quei mali che ti saresti addossato per tutta la vita. E pure volentieri. Abbassai la testa, martoriandomi le dita in maniera troppo nervosa.
-Mi dispiace Luke, ma non sono una ragazza normale. E te l'ho già detto. morsi il mio labbro, cercando di non scoppiare a piangere.
-E io ti ho già detto che non mi importa. Aspetterò quando vorrai parlarmi del tuo passato, o dei tuoi problemi.- la sua mano percorse la mia guancia, delicata. -Amanda.- mi richiamò. A quel suono alzai il volto, immergendomi nel blu profondo dei suoi occhi.
-Luke, sto bene, davvero.- dissi, convincendo più me stessa che lui. -Ci guardiamo un film?- sviai il discorso, alzandomi e cercando un DVD nel cassettone bianco in legno.
-Thriller.- decretò, mentre si metteva più comodo sul divano.
-Sappi che se è per tenermi stretta nelle scene più forti puoi anche darti per spacciato.- ridacchiai, con il tono di una che la sa lunga. -Zodiac?- alzai il DVD, mentre gli occhi di Luke si popolavano di una luce maliziosa.
-Perfetto.- e alla sua conferma feci partire il film, mettendomi in parte a lui. Anche solo la sua vicinanza era un suicidio. Il suo profumo mi inebriava completamente, mischiandosi allo stesso del maglione che avevo ancora indosso. Il suo petto si alzava e abbassava rilassato, facendo muovere i muscoli che vi erano sopra. Mi morsi il labbro, rendendomi conto che avevo ancora il suo maglione indosso. Me lo sfilai piano, beandomi del profumo che aleggiava intorno ad esso, e glielo porsi, forse in maniera troppo imbarazzata.
-Tieni. Io prendo la coperta.- gli sorrisi, sporgendomi verso il bracciolo. Stesi la morbida coperta di pleid sulle mie gambe, mentre ormai il maglione che poco fa stava su di me, ora se ne stava sul fantastico petto di Luke.
-Grazie Amanda.- ammiccò, facendomi avvampare.
-A te.- cercai di sorridere, mentre non toglieva i suoi occhi da me. Era traumatizzante l'effetto che aveva anche solo un suo sguardo. Mi faceva sentire nuda, come se fossi in una stanza bianca, al centro e senza vestiti. E lui in una stanzina situata in un punto che io non sapevo, perchè era questo il suo effetto. Non sapevi mai dove andava a parare, quale punto andava a toccare. -Ho qualcosa in faccia?- tastai le mie guancie, facendolo ridere.
-No, anzi.. Sei, sei bellissima.- morse il piccolo anello di ferro che aveva al labbro, facendomi contorcere lo stomaco paurosamente. E vaffanculo, Hemmings. -Ma la coperta si condivide, come da bravi vicini.- disse furbo, approfittando della mia distrazione. Tirò seccamente la coperta, portandosela al collo, mentre io cercavo di riprendermela. E giuro che non seppi nemmeno io quello che successe, ma tra uno strattonamento e l'altro finii sotto il pleid. In quel momento stavo avendo una piacevole conversazione con la parte che Luke preferiva del suo corpo.
-Ehm, Amanda..- lo sentii imprecare, mentre si irrigidiva. Scattai a mezzo busto, sputacchiando i capelli che si erano appiccicati nella mia bocca.
-Non fare commenti.- buttai fuori tutta l'aria che avevo nei polmoni, con un grosso e profondo respiro.
-Ma..-
-Luke.- lo zittii, mentre cercavo di calmarmi. -Okay, ci sono.- lasciai la mia posizione rigida, ammorbidendomi un po'.
-Se volevi passare direttamente all'orale bastava dirlo.- commentò, con voce dannatamente sexy e roca. Quando la usava, io perdevo il controllo di me stessa e..
-Se parli ancora così sappi che non avrò dubbi su quello che ti farò.- ecco. Quello che temevo. Amanda Colson, colei che spara cazzate solo nel sentire la voce di Luke Hemmings.
-Puoi ripetere? Oh mio Dio!- si portò una mano alla bocca, mentre io lo imitavo.
-Potresti rimuovere gli ultimi cinque minuti?- gesticolai, facendolo scoppiare a ridere.
-Te lo puoi anche scordare, bambola.- ancora quella fottuta voce. Mi voleva morta? Bastava dirlo.
-Ti odio.- bofonchiai, incrociando le braccia al petto.
-Sappiamo tutti e due che non è vero.- il suo braccio scattò dietro alle mie spalle, portandomi sul suo petto. Sentii ancora il mio cuore battere rumorosamente contro le costole, che da lì a poco si sarebbero spezzate se i battiti fossero aumentati anche solo di poco. Nel mio orecchio potei sentire il cuore di Luke, che batteva veloce. E per la seconda volta mi chiesi se ero davvero io a fargli quell'effetto. Portai una mano vicino al mio viso, andando a toccare il tessuto nero. Pure da sopra si poteva percepire il calore della sua pelle. Avrei tanto voluto assaporarne ogni minimo centimetro, percepire il calore del suo corpo contro il mio, sentire i suoi ansimi sotto le coperte. Ammisi a me stessa che mi sarei concessa a lui, e volentieri. Ma forse, per Luke Hemmings, scoparsi una ragazza "pura" non sarebbe stato abbastanza soddisfacente. Rabbrividii al solo pensiero.
-Tutto okay?- domandò, carezzandomi la schiena. Scesi dai miei pensieri, andando a scontrarmi con la voce graffiante di Luke.
-Si, ho solo avuto un brivido di freddo.- cercai di rimanere calma. Stavo guardando il ragazzo che poco prima avevo immaginato nudo sopra di me. Come pretendevo di rimanere calma? Con un gesto premuroso, mi corpii fino al seno con la coperta, lasciandomi un dolce bacio sulla tempia. Sorrisi inconsapevolmente a quel dolce contatto, accucciandomi meglio a lui. Gli vibrò il petto, mentre la sua risata arrivava solo da una parte alle mie orecchie. Passammo tutta la sera così. Del film poco mi importava, perchè essendo tra le braccia di Luke non riuscivo a stare concentrata su un'altra cosa. Era così rilassante farsi cullare dai suoi battiti che desiderai veramente di stare lì tutta la vita.
-Amanda?- chiamò il mio nome, abbassando lo sguardo su di me.
-Hm?- lo imitai, trovandomi a due centimetri dalle sue labbra. Avvampai paurosamente, tirandomi leggermente indietro.
-Tu mi devi un bacio.- si leccò il labbro, con fare troppo sexy per le mie ovaie.
-Non mi risulta.- ridacchiai, furba. Per tutta risposta si mise a lasciare languidi baci sotto il mio orecchio, percorrendo ogni centimetro del mio collo caldo. Stavo andando letteralmente in iperventilazione, Luke aveva un effeto decisamente troppo bollente su di me. Cercai di resistere il più possibile, mordendomi il labbro così forte che potei giurare di sentire il sapore ferreo del sangue sulla mia lingua.
-Amanda..- gemette, soffiando sul mio collo. Rinchiusi in gola un gemito strozzato, sentire il mio nome pronunciato da lui, con quella cazzo di voce, mandava i miei ormoni in vacanza. Sentii un lembo di pelle tirarsi tra le sue labbra, mentre le sue mani vagavano lungo la mia schiena. Ce ne stavamo uno davanti all'altro, con un "romantico" sottofondo di urli di terrore provenienti dalla televisione, ormai lasciata completamente perdere. Sentii un forte bruciore nel punto in cui Luke stava 'lavorando', e come se mi avesse letta nel pensiero, passò la lingua sul segno violaceo, come ad alleviare quel piccolo dolore. Le sue mani vagarono fino al mio fondoschiena, stringendolo con forza. Non ce la facevo più, sentivo il bisogno delle sue labbra, lo esigevo. Adesso. Subito.
-Al diavolo.- imprecai, lasciando il mio labbro dalla presa dei denti. Mi gettai letteralmente su di Luke, incrociando le mani dietro alla sua nuca. Senza aspettare qualche sua frecciatina perversa, incollai le mie labbra alle sue, coinvolgendole in un sinuoso bacio. Le sue mani non si spostavano, anzi.. Carezzavano dolcemente le mie curve, facendomi provare forse troppe emozioni in una volta. Intrecciai la mia lingua alla sua, sentendo il sapore di menta e.. cibo cinese. Sogghinai a quel pensiero, continuando a baciarlo con foga.
-Questa è la mia Amanda.- soffiò sulle mie labbra, con un accenno di fiatone.
-Al posto di usare quelle fottute labbra per parlare, usale per scopi migliori.- piegai la testa da un lato, mordendomi il labbro inferiore. Non se lo fece ripetere due volte, e riattaccò le nostre bocche. Era tutto perfetto, forse lui lo era. Lo trascinai sopra di me, prendendolo per il maglione nero.
-Se andiamo avanti così, giuro che potrei dare di matto.- si staccò, sorridendomi. Risi a quell'affermazione, seguendo il corpo del biondo che si rimetteva in posizione eretta contro lo schienale del divano. Mi accoccolai meglio al suo petto, e senza dire nulla, tornammo al film.

Ovviamente, quando Amanda Colson dorme, è così sexy che attira gli unici spiragli di sole che possono entrare dalla finestra. Stropicciai gli occhi, passandoci sopra i polsi, mentre cercavo di mettere a fuoco la stanza. Ero nel mio salotto, con la canottiera nera e una coperta di pledi addosso. I ricordi della sera prima divennero sempre più chiari, ma l'unica cosa che non quadrava era la mancanza di Luke. Sentii solo delle voci proveninenti dalla cucina, e barcollando mi diressi proprio verso quest'ultima.
-Si, e a quel punto Ash.. Oh, buongiorno dormigliona.- mia madre mi sorrise raggiante, mentre stava parlando con..
-Luke? Mamma?- chiesi, assonnata. Okay che era mattina, okay che mi ero appena svegliata, ma cose come queste mica possono passare inosservate.
-Buongiorno.- il biondo mi sorrise raggiante, facendomi migliorare notevolmente l'umore.
-Che.. Che stavate facendo?- chiesi indagatoria, mentre mi dirigevo verso il frigorifero, alla ricerca di un po' di acqua.
-Stavamo chiaccherando un po'.- anche se ero di spalle, potei vedere nella mia mente il sorrisetto furbo di mia madre. Versai dell'acqua nel bicchiere trasparente, mentre cercavo di riprendermi ancora dal trauma mattutino.
-Da quando voi due avete tutta questa confidenza?- chiesi, dopo aver mandato giù un bel sorso di acqua fresca.
-Da quando è stato così gentile per averti fatto compagnia ieri sera, no?- scrollò le spalle, mentre io mi affiancavo a lei, rubandole un sorso di cappuccino caldo. -E poi sai che adoro gli occhi azzurri.- concluse, facendomi sputare il liquido che avevo in bocca. Luke rise alla scena, seguito da mia mamma.
-Okay, questo è troppo, io me ne vado.- alzai le mani in segno di resa, uscendo dalla porta della cucina. Sentii solo le loro risate, mentre mi buttavo a mo di angelo sul divano. Illuminai lo schermo del telefono, leggendo l'ora. Le nove e mezza di un noioso lunedì. Ma aspetta, lunedì?!
-LUKE!- urlai, scattando in piedi.
-Che urli? Sono qui.- comparse davanti a me, sorridente. Fin troppo sorridente, forse.
-Non dobbiamo andare a scuola noi?- chiesi, stizzita.
-Sei ancora scombussolata da ieri sera?- ammiccò, passandosi la lingua sul labbro. -Oggi c'è lo sciopero, ci hanno avvisato venerdì mattina, non ricordi?-
-A quanto pare no.- dissi secca. Ero sempre molto attenta in classe, ma da quando Luke era entrato nella mia vita, tutto aveva cambiato senso di marcia. Mi aveva completamente scombussolata.
-Ragazzi, mi dispiace interrompervi, ma io devo andare al lavoro. Amanda, ti ho lasciato una brioches in cucina se la vuoi.- mi baciò la guancia, con tono affannato. -Luke, ti serve un passaggio?- sorrise al biondo, che si portò le mani in tasca.
-Stia tranquilla, fare due passi per svegliarmi non mi farebbe male. Poi non abito tanto distante, ma grazie comunque.- il suo voltò si aprì in uno splendido sorriso, che era talmente bello da togliere il fiato.
-Come vuoi. Grazie ancora, sono tornata veramente tardi ieri e al solo pensiero di Amanda sola non avrei passato una bella serata. Ci vediamo, ciao tesoro, ciao Luke!- scappò verso la porta d'ingresso, e mandato un ultimo bacio uscì.
-Comunque, buongiorno.- i cristalli di Luke passarono su di me, mentre mi sorrideva.
-Me l'hai già detto prima, ma buongiorno.- ricambiai il sorriso, mentre il suo corpo avanzava verso il mio. Le sue calde mani andarono sulle mie guacie, e pochi secondi dopo sentii il dolce aroma del caffè sulle mie labbra. Se iniziava così la giornata, avviso tutti che prima di sera sarei morta di attacco cardiaco. Sappiatelo.
-Baciarti davanti a tua mamma sarebbe stata una mossa stupidissima.- rise, staccandosi da quel semplice bacio a stampo.
-Ti adora ormai.- roteai gli occhi al cielo, con fare divertito. -Potresti fare di tutto, che lei continuerebbe a lodarti in maniera assoluta.-
-Tutto tutto?- chiese malizioso, mentre il campanello suonava. -E che palle!- esclamò, facendomi scoppiare a ridere.
-Vai tu, ti prego.- mi piegai in due dalle risate.
-Sei così simpatica, Amanda.- commentò ironico, avanzando verso la porta. Respirai profondamente, smettendo subito di ridere. Dovevo darmi una calmata, assolutamente.
-C'è.. Ehm, c'è qualcuno che vorrebbe parlarti.- un Luke dannatamente serio avanzò verso me.
-Chi è?- sbarrai gli occhi, sussurrando.
-Amanda, ascoltami. Devi stare calma, okay?- mi prese per i polsi, provocandomi un bruciore lieve sulle cicatrici.
-Luke, mi vuoi dire chi cazzo è?- sbottai, guardandolo negli occhi
-Credo sia tuo padre.- deglutii, nervosamente. Ecco come passare dalle stelle alle stalle.
-Cosa?-

oddio,più di 100+ voti e 600+ visualizzazioni oddio.

Leggendo i commenti,noto che delle ragazze mi fanno complimenti per la storia..
la storia NON è mia,scusate se continuo dirvelo,ma non vorrei prendermi il merito di questa favolosa fan fiction scritta da @/penguimms su efp.

detto ció,ci vediamo al prossimo capitolo waaaaa
baci Juz xx

try hard[efp]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora