3. Lei è sempre qui

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Avete presente le facce che fanno i bambini quando vogliono qualcosa? Quell'aria da cagnolino bastonato, tutta dolcezza e tenerezza? Ecco, io ora mi trovo davanti a 12 visi con quell'espressione e capisco subito cosa vogliono: "Volete fare un giro della casa?" domando divertita, sapendo che è proprio ciò che vogliono. Tutti si guardano l'un l'altro, poi tornano a guardarmi e iniziano: " Per favore, per favore, per favore, per favore Jenni!", al che io altrettanto divertita rispondo: "Mi avevate già convinta al primo per favore." e così iniziamo il giro turistico della mia reggia. Riporto tutti in soggiorno, dove gli mostro i mega divani di pelle nera, le foto alle pareti, il televisore e le numerose e fornitissime librerie Sono molto grata a Moira in questo momento, la mia donna delle pulizie, che casa mia sia in ordine perfetto anche oggi e sono fiera di me per come l'ho arredata. I colori principali sono il bianco, il nero e il rosso e vedo che agli altri piace questo accostamento. Decido di portarli a vedere i due bagni che ho a pianterreno: sono tutti costruiti in mattonelle bianche e devo dire che le loro dimensioni mi stupiscono ancora. Di questa cosa se ne sono accorti anche i ragazzi, perché la loro bocca si apre in un grande "Ooh", che non si richiude fino a che non usciamo. Le prossime tappe sono le 3 stanze degli ospiti, tutte diverse. La prima passa normale, forse anche un po' inosservata, se non per la grandezza, ma quando arriviamo nella seconda, tutti esplodono in urla di gioia e stupore. Siamo appena entrati nella sala giochi della casa a cui è annessa una stanza da letto, di solito usufruita dagli ospiti e tutti si sono fiondati verso i diversi videogiochi e si sono messi a giocare. Tao, Chen e Luhan si sono messi a saltare sul tappeto elastico e sembrano bambini quando iniziano a fare a gara a chi salta più in alto. Lay sta giocando ad un gioco che ha come protagonista un unicorno, mentre Xiumin, Baekyhun, Kai e D.O lo guardano e ridono per le sue espressioni. Gli altri si sono radunati in un angolo e hanno iniziato a giocare a "Schiaccia la Talpa". Sono completamente assorta nei miei pensieri, quando Chanyeol mi viene accanto e mi dice a bassa voce: "Sembrano dei bambini, vero?" "Sì, ma sono la cosa più bella che abbia mai visto" rispondo senza guardarlo, ma con la coda dell'occhio, vedo che sorride. Prima di uscire dalla stanza, mi prende da parte e mi sussurra: "Prima o poi, quel peso sparirà", sorride e se ne va, lasciandomi lì, a guardare il pavimento, con ulteriori dubbi in testa. Come se non ne avessi già abbastanza! Comunque esco dalla sala giochi e inizio a salire le scale, per portarli al piano di sopra, quando Baekyhun e Lay mi prendono a braccetto e mi chiedono: "Perché sali? La tua camera non è a pianterreno?", annuisco, un po' delusa anche, perché speravo di evitare di fargliela vedere, ma a questo punto li scorto davanti alla mia porta. "Vi prego di non prendermi in giro" esclamo prima di aprirla, mentre tutti annuiscono divertiti. Ciò che si trovano davanti, è una stanza delle dimensioni di un classico soggiorno, con un letto matrimoniale decoratissimo, un bagno interno, foto con personaggi famosi ovunque, incorniciate e messe sopra i mobili, ma soprattutto, le pareti tappezzate di poster di cantanti e artisti. L'attenzione viene subito catturata da un poster di Eminem autografato, davanti al quale si radunano tutti, specialmente Chanyeol e Kris. "Ho dovuto inseguire Marshall per tutto il tour americano, per ottenere quell'autografo. Sono riuscita ad averlo, solo quando siamo arrivati alla tappa di Detroit, ovvero l'ultima del tour" racconto, con un sorriso malinconico, ma felice. Molti si limitano ad annuire, mentre alcuni borbottano parole di apprezzamento. Ciò che mi sconvolge di più, è che non fanno una piega di fronte ai loro poster, attaccati un po' ovunque, li guardano, sorridono e passano avanti. Non vedendo armadi, Chen mi chiede: "Scusa, ma dove tieni i vestiti?", al che io esco e li porto davanti alla porta che c'è di fronte alla mia camera, aprendola. "A causa del mio lavoro e della mia passione di confezionare vestiti, ho dovuto riservare loro un'intera stanza, questa è solo un parte però" dico imbarazzata: che figura potrà mai fare, una che ha una stanza a dir poco enorme, solo per i vestiti? "Devo sembrarvi davvero una di quelle viziate figlie di papà" esclamo nervosa, ma loro mi guardano sorridendo, senza dire una parola. Arrivati al piano di sopra, tramite delle bellissime scale in marmo italiano, gli mostro gli altri due bagni, le altre stanze per gli ospiti e la palestra interna ed è qui che Kris esclama: "Ok, voi andate avanti, io mi stabilisco qui", facendo scoppiare a ridere tutti i presenti. Tao, nel frattempo si è incantato ad osservare le scritte in cinese, che decorano la parte di muro, che sta sopra gli specchi. Un po' sostenendolo e un po' trascinandolo, riesco a portarlo fuori da lì, per fargli vedere l'ultima stanza, la mia sala d'allenamento personale. Appena entrati, si può vedere l'intera parete costituita da specchi e lo stereo situato nell'angolo, tutto qui. "Tu balli?" chiede sorpreso Suho e io, in tutta risposta, faccio una piroettè e chiudo con un plié. Kai allora si fa avanti, collega il suo telefono allo stereo e "Growl" parte a tutto volume nella stanza; inizia a fare i primi passi della coreografia, poi mi guarda e dice: "Vediamo se balli per davvero" e mi lascia lo spazio che mi serve, così mi concentro e lascio che il mio corpo si muova a ritmo della musica. Di lì a qualche secondo, siamo tutti disposti, divisi in 3 file, che balliamo e cantiamo a squarciagola, fermandoci solo per ridere alla battuta di qualcuno o perché non ci ricordiamo i passi. Quando siamo tutti troppo esausti per continuare, usciamo dalla stanza e mi dirigo verso le scale, per scendere, quando, con la coda dell'occhio, vedo D.O che apre la porta dell'unica stanza che non ho mostrato loro; non faccio in tempo a fermarli, che loro sono già dentro e così entro anche io. "È la camera della mia migliore amica, vivevamo insieme" affermo. È una stanza uguale alla mia, solo che ha un armadio in vetro sulla sinistra della porta; da quando se n'è andata, non ho più toccato nulla, a volte mi limito a sedermi sul letto e stare lì, a guardare le foto sulla scrivania. "Avete litigato?" chiede innocente Luhan; è ovvio, non può sapere. "Quando vi ho detto che mi sono trasferita qui a 18 anni, ho tralasciato il fatto che ero con lei. Noi siamo venite qua assieme, la prima occasione che abbiamo avuto per scappare, l'abbiamo presa e siamo arrivate a Seoul. Lei era una psicologa, molto brava anche, ma non di quelle che ti fanno venire più ansia di quanta tu ne abbia già, per questo siamo riuscite a permetterci questa casa...", mi interrompo un attimo, vedendo sui loro volti, l'espressione di chi non capisce dove si vuole arrivare e concentrandomi per andare avanti; "L'anno scorso stavamo andando in un locale, per festeggiare il mio compleanno, quando una macchina è arrivata contromano e ci è venuta addosso. Tutto ciò che ricordo di quella sera, è noi che arriviamo in ospedale, su due barelle, un dolore lancinante alle costole e alla testa, una confusione mentale terribile e i dottori che mi lasciano nelle mani delle infermiere, per portare lei subito in sala operatoria. Non ce l'ha fatta. Per un momento credevano di averla guarita, di averla salvata..." esclamo con un tono che cerca di rimanere freddo, ma si sente la disperazione nella mia voce; "...ma poi è diventato troppo complicato, non ne valeva la pena, per loro. Mi hanno dato la notizia il giorno dopo, quando ero più lucida." Sorrido, un po' per mascherare la tristezza e un po' per evitare di mettermi a piangere, poi, piano piano, si avvicinano tutti e mi abbracciano, quasi come volessero riempire quel vuoto, che è nato il giorno della morte della mia migliore amica e che è ricomparso adesso. Sto zitta per un attimo, stretta in quell' abbraccio chiedendomi se continuare a raccontare e confessare loro quel segreto che mi uccide da quel giorno in poi, o lasciarli lì, con questa specie di peso sulle spalle.

Quella magica SeoulWhere stories live. Discover now