25. Dolce(amaro) risveglio

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La superficie sotto di me non è più fredda e dura, ma morbida e calda... fin troppo calda, probabilmente dovuta al calore del mio corpo che vi si poggia sopra.
L'ultima cosa che mi ricordo, sono vasi e soprammobili che volano per la stanza, partendo dalle mie mani e che si distruggono in mille pezzi.
Il braccio sinistro mi fa male, lo sento anche senza aprire gli occhi e, sempre senza aprire gli occhi, vedo la luce che invade l'ambiente che mi circonda.
Non ho idea di che ore siano e nemmeno di quante ore io sia stata incosciente; stranamente, ricordo tutto quello che è successo prima del mio svenimento, cosa che non mi è mai successa.
Attorno a me sento anche delle voci, ma so già a chi appartengono, anche se non li vedo.
Sento qualcuno che mi tiene la mano tra le sue e che la bacia, alternando con delle piccole carezze e piccoli tocchi gentili e leggeri.
"Oh Chanyeol" penso con amore.
Ho paura.
Ho paura di svegliarmi definitivamente e di essere costretta a vivere in questo mondo: mio padre che ha comprato la mia agenzia, solo per farmi un dispetto.
E ora?
Dovrò per forza parlarci adesso, sperando che non mi licenzi su due piedi.
Maledetto bastardo.
Una strana sensazione si fa strada dentro di me: una voglia di reagire e... e fare come voglio io, almeno per una volta.
Apro di scatto gli occhi e mi accorgo di essere nel mio letto: davanti a me, alla fine del letto, ci sono alcuni dei ragazzi che camminano di qua e di là, vedo Kai e Sehun che sbirciano senza farsi notare, dentro i miei cassetti, mentre Channy, Xiumin, Luhan e Kris, sono a lato, due alla mia sinistra e due alla mia destra.
Suho è il primo ad accorgersi che sono sveglia "Jenni! Jenni! Oh mio Dio, stai bene?" e così tutti gli altri lo imitano, avvicinandosi, sedendosi vicino a me e sotterrandomi di domande.
Mi metto seduta per osservarli meglio e mi limito a sorridere: non sarà il sorriso più sfavillante della mia vita, ma questo basta a farli smettere di preoccuparsi e di parlare. La mia mano sinistra è ancora intrecciata a quelle del mio fidanzato e non appena trovo il coraggio di guardarlo in viso, vedo in lui l'espressione più triste e avvilita che io abbia mai visto, e questo riesce a ridurre il mio cuore, come il vaso e il tavolino che c'erano nel mio soggiorno: completamente distrutti.
"Ragazzi, va tutto bene..." dico, senza distogliere lo sguardo dai suoi occhi, con una voce flebile, ma udibile, "Raccontaci. Che è successo?" mi chiede Baekyhun, ovviamente alludendo alla famosa notizia che mi hanno dato oggi, ma non sono del tutto sicura di poterlo ripetere.
La stretta affettuosa che mi dà Kris sulla spalla, mi rassicura un pochino, così inizio a raccontare "Appena sono arrivata nella sala conferenze, abbiamo parlato della mia esperienza a Parigi, abbiamo visto le foto, i video... insomma, nulla che mi interessasse davvero.
Poi è arrivato il momento della notizia...
Ecco, mi hanno detto che, mentre ero in Francia, mio... "padre", ha fatto un'offerta per comprare l'agenzia dove lavoro e, i responsabili, l'hanno accettata. Ora la ModelsRecInternational è sua, e io lavoro per lui..."
I ragazzi reagiscono esattamente come mi aspettavo: non dicono nulla, ma dopotutto cosa potrebbero dire?
Ignoro questi momenti di silenzio e mi fisso il braccio dolorante, "Me l'avete fasciato..." mormoro, vedendo la fasciatura bianca e pulita, che mi ricopre tutto l'avambraccio, fino al gomito, "Hai perso un bel po' di sangue a causa di quei vetri. Hai fatto una cosa molto stupida" mi rimprovera serio Chen, facendomi sentire in colpa.
"Quanto tempo fa siete arrivati?" chiedo per sviare il discorso, "Siamo arrivati qui verso le 14.00 e ti abbiamo trovata in soggiorno svenuta. Ora sono le 16.00 circa, quindi sei stata nel mondo dei sogni per un paio d'ore" mi informa gentilmente Kris, che è ancora accanto a me e mi stringe la spalla.
Annuisco, anche se però sono ancora confusa, sorrido e mi alzo dal letto, con gli sguardi di tutti addosso "Che ne dite se faccio dei biscotti? Magari quelli con le gocce di cioccolato..." propongo e me ne vado dalla stanza ancor prima che qualcuno possa dire qualcosa.
Appena sono fuori dalla porta, le lacrime ricominciano a farsi strada sulle mie guance, ma decido di ignorarle e proseguo per la cucina.
Non so davvero da dove sia venuta l'idea dei biscotti, probabilmente è perché volevo distrarli e farli smettere di guardarmi con compassione; odio quando lo fanno.
Prendo tutti gli ingredienti di cui ho bisogno dalle varie dispense e cassetti e inizio a mischiarli tra loro, fino a che l'impasto non mi soddisfa, quindi inizio a modellarli con le mani, per fare delle palline.
Ho le cuffiette delle orecchie (non riesco a cucinare senza musica), ma nonostante questo, sento che i ragazzi stanno scendendo le scale.
Dò le spalle all'entrata della cucina, perciò non so dove sono andati, ma continuo a cucinare e, per distrarmi un pochino, mi metto a muovermi a ritmo delle canzoni che si succedono, una dopo l'altra, nella mia playlist.
Quando informo la prima teglia di biscotti, sta suonando "We are Bulletproof" dei BTS e mi metto a cantarla ad alta voce, senza nemmeno accorgermene.
Quando mi volto, mi prendo un infarto di quelli forti: i ragazzi mi stanno di fronte e mi vedo costretta a togliermi le cuffie, vedendo che Sehun sta dicendo qualcosa, "Cosa? Non ti ho sentito..." gli dico e lui ripete "Cos'è? Ci tradisci con i BTS ora? Pf...", ma io dileguo questa affermazione con un movimento della mano, "Su su, non dire sciocchezze" e ritorno a fare palline d'impasto.
Poco dopo, Luhan mi viene accanto e comincia a fare biscotti insieme a me, mentre mi parla delle prove e del servizio che hanno fatto oggi; io ascolto interessata e attenta, ponendo le domande giuste al momento giusto e ridendo quando ridono gli altri, ma una parte della mia mente è altrove, una parte della mia mente, è volata al domani, pensando a come sarà vedere mio padre nella mia città, nella mia agenzia, nella mia vita...
Vengo svegliata dal trillo del forno, che mi informa che la prima infornata è pronta, per cui prendo i guanti ed estraggo la teglia, poggiandola sul bancone.
Subito gli altri, allungano le mani per prendere un biscotto, ma io li scaccio via a guantate, "Scottano! Vi brucerete la lingua" li sgrido io, come fossero dei bambini, e loro in tutta riposta urlano all'unisono: "Uffa mammaaa!", ma io sono impassibile e non glieli concedo.
Prendo un bel piatto da portata e li adagio uno a uno con una spatola, così da non ustionarmi le dita.
In circa una quarto d'ora, anche la seconda e ultima portata è pronta (comodo avere 3 forni eh?) e faccio la stessa cosa, che ho fatto con gli altri.
Li ricopro con del cioccolato sciolto e metto il piatto al centro del bancone.
In men che non si dica, questo si svuota fino all'ultima briciola, mentre sento provenire mugolii d'apprezzamento da ogni parte della stanza.
"Mi spieghi..." inizia a dire D.O con la bocca piena, "...come fai a cucinare così bene ed essere così magra?", non rispondo e mi limito a sorridergli, anche un po' forzata, se devo dire la verità.
Non mi sento granché meglio rispetto a prima, mi trattengo solo perché qui ci sono loro, ma mi sento ancora in colpa, per tutto quello che sto facendo passare loro: in momenti come questi, non avrei mai voluto incontrarli quel giorno, avrei risparmiato loro un sacco di problemi.
Noto che Kai e Chanyeol non fanno altro che confabulare e annuirsi a vicenda, da quando sono scesi "Stanno architettando uno dei loro piani... lo sento" penso aggrottando le sopracciglia sospettosa e preoccupata, ma decido di non fare domande, non servirebbe comunque.
"Allora bambini, avete fatto merenda. Cosa volete fare adesso?" chiedo con un tono assolutamente da... "presa per il culo" (sorry for the linguaggio).
Sehun, Tao, Kris, Chen e Lay si guardano con un'espressione complice, quasi stessero pensando la stessa cosa, si alzano e corrono su per le scale, "Videogiochi..." dico ad alta voce, "...e voi superstiti?".
Quelli che sono rimasti, si guardano interdetti, dopodiché Xiumin e Suho, optano per una partita a Fifa, sulla PlayStation qui in soggiorno, con Baekyhun e Kyungsoo come spettatori, mentre Luhan e Kai, mi chiedono di insegnare loro a cucinare.
"Assistente, mi può dare una mano con questi due novellini?" chiedo a Chanyeol, ma lui mi risponde "Signorina maestra, forse è meglio di no, ricordando l'episodio della farina" e qui scoppiamo a ridere tutti e due.
Che serata! È stato in quel giorno, che io e Channy abbiamo dormito insieme per la prima volta (e che mi ha baciato per la prima volta, eheheh).
"D'accordo" dico e munisco i miei due allievi di un grembiule, così da non farli sporcare.
"Siccome sono SICURISSIMA, che scroccherete la cena qui..." inizio a dire, "...allora vuol dire che ne prepareremo una ben fatta. Però fatemi pensare a cosa cucinare..." e apro il cassetto dove tengo tutti i ricettari e i libri di cucina, per sfogliarli e farmi venire l'ispirazione per cosa mettere sui fornelli.
"A tema puramente italiano?" propongo, e ottengo il consenso di tutti, "Sì, per favore! Non ne posso più di croissant, escargot e cosce di rana!" si lamenta Luhan, per cui stiliamo un bel menu classico classico: pasta alla carbonara, pizza, e patatine fritte (anche se non sono italiane, lo so!).
Io inizio a fare l'impasto per la pizza, mentre lascio agli altri due il compito di sbucciare e tagliare le patate. "Da come impugnate il coltello, si capisce che non avete mai messo piede in cucina, se non per mangiare" esclamo ridendo, ma facendoli offendere, "E tu non sei d'aiuto!" dico a Channy, facendo finta di sgridarlo.
La serata trascorre tranquilla: ogni tanto gli altri vengono a vedere cosa combiniamo (anche se li sbatto fuori dalla cucina ogni volta), assaggiando e rovinando il nostro lavoro.
Alla fine, quando li chiamo per fargli apparecchiare la tavola, sembra che non mi sentano, così mi dirigo alla centralina della luce, che c'è di fianco alla porta d'entrata e abbasso la levetta, togliendo la corrente. In simultanea, sento i ragazzi di sopra e quelli qui a piano terra, imprecare e lamentarsi perché stavano vincendo una partita ai loro videogiochi, ma è andato tutto in malora.
"Ops!" urlo, per farmi sentire da tutti, "è andata via la luce!" e così sono costretti a scendere e a fare quello che avevo chiesto loro.
Quando la cena viene portata in tavola, sembra che mi abbiano perdonato tutto e iniziano a mangiare felici e contenti. Nel frattempo prendo i grembiuli che abbiamo indossato e li porto in bagno; li ficco alla bell'e meglio nella lavatrice e la accendo, facendola partire.
Quando torno in soggiorno, mi siedo insieme a loro e vedo che si sono già spazzolati metà della roba che abbiamo cucinato.
"Allora, signorini apprendisti. Lo date un voto alla vostra insegnante di cucina preferita? Preferibilmente un 10" scherzo io, facendo gli occhi dolci. Luhan ascolta il mio consiglio e farfuglia un "Dieci..." a bocca piena, mentre Kai continua ad ingozzarsi, "Suppongo che sia un 10 anche per Kai" mormoro, senza farmi sentire da lui.
Xiumin ha finito ormai e prende il mio piatto (vuoto, ovviamente) e lo riempie di patatine fritte, pizza e pasta, accatastando tutto.
"Mangia" mi dice, o meglio... mi ordina, con un tono e uno sguardo che non ammettono repliche, "Oh, sissignore, agli ordini!" esclamo io e inizio a mangiucchiare la pizza.
Sono contenta che non parlino delle circostanze in cui mi hanno trovata e che non chiedano ulteriori informazioni, perché davvero, voglio dimenticare tutto, almeno fino domattina, quando mi toccherà ricominciare a lavorare.
Ovviamente, non riesco a mangiare tutto quello che ho nel piatto, ma i ragazzi sembrano soddisfatti lo stesso: dopotutto a loro basta che mangi almeno un po'.
"Signorini è tardi ormai, sono quasi le 11. Ah, come vola il tempo quando ci si diverte... e si mangia a scrocco!" esclamo, calcando su quest'ultima affermazione e facendoli arrossire e abbassare lo sguardo, "No, seriamente, dovete andare o verrà un infarto ai vostri managers" dico seria stavolta, ma subentra Tao con la sua "geniale" idea che mette tutti d'accordo "E se ci fermassimo qui?".
"...va bene, ma niente casino, niente distruzione della mia casa e NIENTE VIDEOGIOCHI ALLE 2 DEL MATTINO!" li avverto, guardando Sehun mentre dico l'ultima frase, "Afferrato?" chiedo e tutti annuiscono.
"Ok dai. Anzi, i vostri bagagli di Parigi, sono stati portati qui stamane dal vostro autista, insieme ai miei. Domani ricordatevi di prenderli" li informo, "Se avete bisogno di raccattare tipo il pigiama o altre cose, basta che andate in camera mia e li trovate lì", non ho nemmeno finito la frase, che tutti si catapultano verso la mia camera correndo.
Mi rassegno e li seguo alzando gli occhi al cielo, "Ho DAVVERO a che fare con dei bambini".

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