31. Per me la stella più bella sei tu, Park Chanyeol

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Distolgo lo sguardo.
Non posso vederlo in quello stato, non posso e non voglio.
Stringo i pugni e mi mordo forte le guance per smettere di piangere e, alla fine, quando inizio a sentire il sapore metallico del sangue in bocca, riesco a fermarmi.
Piano piano, sento gli occhi asciugarsi, così come il viso e allora riesco ad alzare lo sguardo.
Evito le occhiate che mi arrivano dagli altri e mi guardo intorno, "Adoro quel quadro" dico di punto in bianco, indicando il dipinto alle spalle di Kris, così decido di alzarmi e di andare più vicino.
Dò loro le spalle in questo modo, ma non mi importa e continuo a contemplarlo: d'impatto di vedono un milione di frammenti, gialli, rossi, arancioni... come fossero delle luci, ma la bellezza di questo paesaggio sta nei dettagli; il cielo, terso di striature blu, azzurre e verdi, si mescola con un suolo di sassi, che contrasta tutto, con il suo bianco sfavillante e il suo grigio freddo.
Solo se guardi l'insieme, ti accorgi che le scintille colorate, in realtà sono fuochi d'artificio e sempre guardando l'insieme, ti puoi accorgere della coppia che c'è in primo piano, che si abbraccia sotto le luci.
Il mare, che si può scorgere sullo sfondo, è di un intenso blu notte, con piccoli accenni bianchi, che rappresenterebbero la schiuma marina.
È un quadro semplice, molto dinamico e con un soggetto moderno, normale, ma c'è qualcosa che attira, qualcosa che te lo fa guardare una volta e che poi non ti lascia più distogliere gli occhi.
Quando ho fatto il giro della villa, non ho prestato molta attenzione ai dipinti, voglio dire, li ho osservati, ma avevo la mente altrove, devo ammetterlo.
Silenziosamente, continuo a ripetere a me stessa, parole di conforto, che mi calmino e mi tengano lucida mentalmente (non ho idea di cosa potrei fare, adesso...), dopodiché riesco finalmente a voltarmi e a sorridere, "Chi l'ha scelto?" chiedo.
"Um...non ricordo...non l'aveva scelto Suho?" risponde Luhan, evidentemente sollevato nel vedermi rilassata e non disperata come prima, ma Kai interviene "Ma no! L'ha scelto Kris, non ricordi?" e tutti annuiscono per conferma.
"Ottimo gusto Kris, mi piace molto" mi complimento e da qui, partiamo e ci immergiamo in una discussione sull'arte.
Scopro che abbiamo molti gusti in comune, come l'amore per Van Gogh e tutte le sue opere, cosa che mi stupisce (e non poco), ma che mi colpisce in modo positivo.
"Mi ricordo quando cercavo di far piacere l'arte di Van Gogh e degli altri impressionisti, a Natalie! Oh, che risate! Giuro, mi ricordo ancora alcune sue battutine...mi facevano infuriare così tanto..." e piano piano, la conversazione torna normale, passiamo dall'arte, ai libri, fino ad arrivare all'arredamento di interni.
Sembra che non ci sia stata nessuno notizia disastrosa, che nessuno abbia mai versato una lacrima...sembra che non ci divideremo mai.
Tutti dimentichiamo questi (non tanto piccoli) particolari, mentre ridiamo e scherziamo come sempre, ma evitando, come degli immaturi, l'argomento.
"È tardi ragazzi. Domani dobbiamo tutti lavorare e io devo alzarmi ancora più presto, per tornare a casa mia e sistemarmi..." dichiaro e mi alzo ancora.
"Mmm...okay, tu vai pure avanti, noi ci fermiamo qui ancora un po'" mi dice Xiumin, perciò annuisco e me ne vado in camera mia.
"Mica potevo dirgli di no..." penso mentre mi faccio una doccia veloce, "...adesso saranno apprensivi sia con me che con Channy".
Sapete no, tutti quei complessi mentali, che nascono solo sotto la doccia? Ecco, in questo momento ne sono la regina.
Mi trascino lentamente a letto, confortata dalla sensazione di fresco che sento sulla pelle, grazie alla maglietta extra-large, che sto indossando; tutto d'un colpo, gli avvenimenti di questi ultimi due giorni (mio padre capo della mia agenzia, il mio quasi-licenziamento, il finto rapimento e ora il concerto anticipato), mi buttano addosso una stanchezza pesante, immane, che mi schiaccia subito, facendomi addormentare.

"NEWS DELL'ULTIMA ORA!
Il cantante della famosa band coreana degli EXO, Park Chanyeol, è stato avvistato con Sejinny, la nuova beniamina e star della SM Enteirtanment, in un romanticissimo ristorante.
Sembra che i due abbiano iniziato una relazione amorosa, ma non ci sono ancora degli accertamenti e nemmeno smentite da parte dei due piccioncini.
Nonostante tutto però, gli EXO sono ancora in Tour, perciò la coppia non può trascorrere molto tempo insieme.
Inoltre, sembra che la storia con Jennifer Mathers, modella di fama internazionale, sia stata solo un passatempo per lui, visto che ha già una nuova fiamma a cui badare..."

"NOOOO!" urlo di soprassalto.
Mi sveglio tutta sudata, letteralmente fradicia, con un'espressione di orrore dipinta sul volto e le lacrime che rischiano di farsi vedere di nuovo.
Piano piano, quando la mia vista ritorna nitida, mi accorgo che sono in una camera, "Nella camera della villa, certo!" penso.
"Era un incubo..." mi dico a bassa voce, non so se per constatarlo o se per convincermi che lo era davvero e che non mi ha lasciato per una certa Sejinny.
"La odio già" penso, "Ammettendo che esista...".
La mia mano si sposta verso l'altro lato del letto, per cercare il calore confortante di Chanyeol, ma lui non c'è.
Mi volto subito verso la sveglia e leggo l'ora: 3.12
"Perché diavolo non è qui a dormire, alle 3.12 di mattina?!" mi dico e mi ritrovo stranamente arrabbiata. Non so se il sogno abbia contribuito a farmi sentire così, ma fatto sta che lo sono e non posso farci niente.
Mi concentro, per ascoltare eventuali voci provenienti dal soggiorno, ma regna il silenzio: vuol dire che gli altri sono andati a letto, ma lui?
Decido di alzarmi e andare a cercarlo, "Al diavolo la privacy, quello è il mio fidanzato!" penso e cammino stizzita, fino in soggiorno.
È tutto buio, ma la luce della luna che filtra dalle finestre, mi basta per non farmi andare a sbattere contro i muri o i mobili e continuo a cercare. Non è sul divano, non è seduto al tavolo in soggiorno, né al mini bar.
Provo in cucina, "Magari aveva solo voglia di uno spuntino..." penso, ma sto illudendo me stessa; è solo per darmi qualche scusa, in modo da non impazzire.
Sono sicura che sia ancora nella villa, perciò non demordo.
Scopro che non è in bagno e nemmeno nella sala d'allenamento, quindi l'unico posto che rimane è il piazzale esterno.
Inizialmente, quando mi trovo sulla porta finestra che dà all'esterno, mi sento un po' a disagio e non lo vedo, ma poi distinguo una figura scura, seduta poco lontano da bordo piscina.
Sono a piedi nudi, ma non mi importa e gli vado incontro.
"Strano vedere le stelle qui, eh?" provo a rompere il ghiaccio; lui non sussulta minimante al suono della mia voce, si limita a restare com'è: seduto con la schiena appoggiata ad una sdraio e la testa rivolta verso il cielo.
Mi avvicino e mi metto vicino a lui, seduta nello stesso identico modo e parlo ancora, "Le stelle, qui a Seoul, non si vedono spesso".
Passa del tempo, che mi sembra interminabile, prima della sua risposta "Sì, hai ragione", così mi sento in vena di continuare, "Non ricordo nemmeno l'ultima volta che le ho viste così chiaramente... Forse, anni fa" non sposto lo sguardo verso di lui mentre parlo, ma vedo che lui piega la testa, in modo che possa guardarmi e sta lì così.
"Io sì, mi ricordo. Ci sono storie, che raccontano che se vedi le stelle qui, stai passando brutti momenti...e loro nascono per darti un po' di luce in questi momenti bui" racconta lui e mi trovo costretta a voltare la testa, cosicché i nostri sguardi si incrocino e si uniscano.
"Quand'è l'ultima volta che le hai viste?" chiedo sussurrando, "Beh...circa un anno fa..." risponde "...quando mi sono fatto male e non ho potuto ballare per più di due mesi... era un periodo importante, in cui dovevamo allenarci ogni giorno e io...beh, me ne dovevo stare in un angolo a guardare..."
Noto che rievocare questi ricordi lo fa stare meglio, non so perché, ma sembra sereno, perciò continuo a parlare, "Quindi la leggenda delle stelle, si è rivelata esatta?", "Non lo so...non sono uno che crede alle storie, ma sono riuscito a superare quel periodo, e vedere le stelle, quelle sere...beh, mi ha fatto piacere" conclude con un sorrisino malinconico.
La testa comincia a farmi male, a forza di tenerla sull'angolo della sdraio, allora mi tiro un attimo avanti e mi distendo completamente sul pavimento.
Channy mi imita e si porta accanto a me, afferrandomi la mano e portandosela al cuore, "Lo sai che è solo tuo, vero?" mi chiede, battendo dei piccoli colpetti sul suo petto, con il mio dito, "Lo spero..." rispondo io, ricordando l'incubo di poco fa.
Mi rannicchio contro di lui, con la mano destra ancora su di lui, mentre l'altra stringe il ciondolo che mi ha regalato a Parigi e restiamo così: nessuno dice più niente, ma sinceramente non ce n'è bisogno, ci capiamo anche se non parliamo.
Il fatto che abbia condiviso con me questa storia, ma anche tutte quelle che mi ha raccontato fino ad ora, mi fanno sentire forte, sicura che non mi abbandonerà.
Staremo lontani un anno e non voglio passare gli ultimi 3 giorni che ci rimangono, a piangere e lamentarmi; io voglio viverli i giorni che restano, viverli fino all'ultimo secondo.
Io voglio vivere Chanyeol, vivere me stessa e vivere quello che diventiamo quando siamo insieme.

Quella magica SeoulDove le storie prendono vita. Scoprilo ora