36. Amare è così breve e dimenticare è così lungo...

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9 mesi dopo...
"Uff, non si può così però! Reanna! Dov'è Olivia? Oh, eccola, fa niente!" urlo, voltando la testa a destra e a sinistra.
Sto correndo di qua e di là, per cercare le ragazze che spariscono nel nulla e metterle al loro posto: tra 5 minuti si inizierà il servizio con gli abiti di Cavalli e io ho il compito di organizzarlo e coordinarlo e deve essere PERFETTO!
È il primo del quale ho il totale controllo e voglio che venga bene, così da ispirare fiducia ai miei superiori e far vedere che ho talento e buone idee.
Le foto che vengono scattate (dal mio amico Christian), risultano bellissime e sono contenta del risultato; dopo aver finito, mando a casa le modelle e mi metto al computer, per selezionare quelle da inserire nel portfolio, che mostrerò ai capi del Brand.
Resto in agenzia fino alle 23.00 per finire il lavoro, poi mi vedo davvero costretta ad andarmene a casa, così vado nel parcheggio, prendo la mia auto e mi dirigo verso il mio appartamento.
Sono passati nove mesi da quella fatidica sera, in cui ho detto 'Arrivederci' ai miei cari amici e al mio fidanzato, ma nonostante tutto, il vuoto nel mio petto, non si è ancora rimarginato completamente.
Non sono riuscita a sentirli nemmeno una volta in questo lungo periodo, a causa dei loro concerti, il mio lavoro e tutta la questione dei fusi orari, ma so che si stanno comportando bene: tutte le riviste di gossip di Seoul parlano di loro ormai (e di me, purtroppo); ogni mattina che esco di casa, mi ritrovo sciami di paparazzi e intervistatori, che cercano di strapparmi qualche dichiarazione, "Come si sente ad avere il suo fidanzato lontano?", oppure "Lo sa che sono una Band famosa? Cosa le fa credere che quando torneranno, resterà tutto come prima?", o anche "Lo sa che i membri degli EXO, potrebbero avere tutte le ragazze del mondo? Perché avrebbero scelto lei?".
Mi verrebbe solo da urlare "NON LO SO!", ma mi limito a fare qualche cenno con la testa e a salire in macchina: Chanyeol e gli altri, non vorrebbero mai che rispondessi da cafona, per cui non lo faccio.
Oggi è inoltre, l'anniversario del nostro primo incontro, IL CHE SIGNIFICA...che domani è il mio compleanno, yey!
Ventidue anni, mi sento così vecchia: ho vissuto così tante avventure, passato bellissimi e bruttissimi momenti, in questi 365 giorni e i ragazzi sono sempre stati accanto a me, da quel giorno in poi.
Non potrò mai ringraziarli abbastanza per quello che hanno fatto per me, è come se mi avessero riportato a galla.
Molte volte, mi viene da pensare come sarebbe andata avanti la mia vita, se Natalie non fosse morta...li avrei conosciuti? Nah, non credo.
Oppure, mi immagino io e Natalie, amiche con gli EXO: saremmo un team inseparabile e ora io non sarei qui da sola, ma invece lo sono.
Intravedo il cappellino autografato da Xiumin dentro la mia borsa, quello che mi ha regalato prima del concerto e automaticamente il mio sguardo passa all'anello che mi è stato donato da Baekkie, con la data del nostro "primo appuntamento non previsto" (come lo chiama lui).
Il cuscino di Kai e Sehun ormai, è diventato il mio compagno di letto (mi dispiace Channy!), non riesco più a dormire senza e devo dire che i primi giorni, è stato inquietante risvegliarsi con la faccia di quei due, a pochi centimetri dalla mia.

Mi trascino per casa mia, quasi fossi uno zombie: sono stanchissima, il mio lavoro si sta facendo davvero duro e pieno di compiti: tra educazione alle nuove modelle, servizi, sfilate, riunioni con i genitori delle ragazze minorenni e del Gruppo che si occupa dei contratti, non ho proprio un secondo libero.
La nostra agenzia, sebbene fosse famosa a livello mondiale anche prima, è proprio decollata e siamo riusciti a far aprire altre 3 sedi, una negli Stati Uniti, a Chicago, una in Arabia, a Dubai e una in Australia.
Stiamo letteralmente sfondando e stanno arrivano modelle da tutto il mondo, per fare casting, prove e vedere se sono adatte.
Io e Harry, ci occupiamo dei casting: dobbiamo giudicare le aspiranti stelle della passerella, e controllare che abbiano i requisiti adatti, come la postura, la camminata, l'altezza e l'atteggiamento. È un lavoro abbastanza scrupoloso, perché come bellezza, sono tutte ad altissimi livelli, ma sono quei particolari che ci permettono di distinguere una ragazza che farà strada, da una che non è destinata.
Inoltre, sorpresa delle sorpresone, sono anche stata ingaggiata come Wedding Planner e indovinate da chi?
Da Harry!
Si sposerà tra poco più di due mesi e mi ha chiesto di organizzare il suo matrimonio; poco tempo fa, ho conosciuto il suo futuro marito e l'unica parola che mi viene in mente per descriverlo, è 'ADORABILE'.
È davvero un uomo premuroso e gentile, molto esperto nel campo della moda, ma lavora in Borsa.
E, come se non bastasse, sono la Damigella d'Onore, o Testimone d'Onore, non so come funziona in un matrimonio gay, ma sono felicissima in ogni caso.
Mi ha dato carta bianca per gli abiti, visto che li confezionerò tutti io (sposo, sposo e damigella), perciò sono presa anche a quello: i colori del matrimonio saranno bianco e oro (cosa che A-D-O-R-O), perciò sarà abbastanza semplice.

Nonostante sia tardi e io sia arrivata a casa, mi devo mettere al lavoro per i vestiti: ho già preso tutte le misure che mi servono e tagliato i pezzi in stoffa, ora mi basterà cucirli (come se fosse così facile) e il lavoro sarà fatto.
Parto con quello di Stan (amo quel nome) e piano piano, con molta pazienza, dopo molti punti e fili tirati, riesco finire la giacca nera che indosserà.
Quando la termino, sono ormai le 5 del mattino (compleanno!) e decido che è proprio ora di andare a dormire; esausta è dire poco e mi addormento ancor prima di toccare il cuscino dell'Ave Maria con la testa.

BANG BANG BANG!
La suoneria del mio telefono esplode, rilasciando 'Bang Bang Bang' dei Big Bang e la sua musica discotecosa (?); sbircio fuori dalla finestra ed è pieno giorno, allungo un braccio per afferrare lo smartphone e rispondere, ma nel frattempo faccio cadere un po' di cose che stavano sul mio comodino.
"Sì?" rispondo, con una voce che cerca di tornare normale e nel frattempo guardo l'orologio: è mezzogiorno.
"AUGURI, OH PICCOLINA! SEI COSÌ CRESCIUTA, CHE NON SEMBRI PIÙ UNA BAMBINA! TANTI AUGURI, DIVERTITI CON I...PAGURIII!!" canta a squarciagola una voce, che mi suona famigliare.
"OMMIODDIO, NON DIRMELO!" urlo anche io, "Lay! Unicorno mio, come stai?" chiedo, in preda all'estasi e ormai sveglia del tutto.
La conversazione che segue, è un po' caotica, ci sono voci agitate in sottofondo, che ogni tanto schizzano e si alzano di volume e nemmeno io aiuto un po' la situazione, con le mie domande a raffica.
Alla fine, riusciamo a calmarci tutti e Lay, mi mette in vivavoce "Oh ragazzi miei, che sorpresa" dico felice, mentre cammino in cucina per versarmi una tazza di cereali e un po' di latte (colazione-pranzo a mezzogiorno! Yeeey!).
Mi chiedono molte cose, cosa ho fatto in questi 9 mesi, come va il lavoro, ma la domanda più intelligente esce dalla bocca di Sehun, "Allora, il bambino è nato?" alludendo a 9 mesi, che sono il tempo di una gravidanza.
Assumo una faccia del tipo -.-', ma lui non mi può vedere, perciò rispondo con un secco "HA HA HA...NO!", cosa che lo fa sbellicare.
"Certe cose non cambieranno mai" penso, ma vengo distratta da Xiumin che mi chiede se li ho visti qualche volta, in qualche trasmissione.
La verità è che me li ritrovo sotto gli occhi tutti i giorni, vedendo le riviste nei negozi, ma soprattutto perché le Fans mi riempiono la buca delle lettere, con poster dei concerti e giornali, a cui allegano biglietti del tipo 'Sii fiera di loro come lo siamo noi', oppure più cattivi del tipo 'Ti hanno lasciata qui e loro sono laggiù a divertirsi', ma io ignoro entrambi, tengo i giornalini e il resto e getto via i messaggi da parte loro (tranne quelli specialmente dolci, che mi fanno davvero sorridere).
Non dico loro la questione delle ammiratrici, ma li avverto di tutti i paparazzi che ormai posso considerare stalkers, "Chanyeol, sappi che un sacco di fotografi si sono innamorati di me e non riescono a starmi lontana" dico con un tono canzonatorio e lui risponde serio "Dammi nome, cognome e indirizzo: ci penso io" e io inizio a ridere come una demente.
"A proposito, buon anno da quando ci siamo incontrati!" esclama di punto in bianco Tao e sorrido allo schermo, "Eh già... che momento!" ribatto io, un po' nostalgica, ma non troppo, visto le circostanze del nostro primo incontro (con i due delinquenti, che carini quei tizi...).
Parliamo per una decina di minuti, poi però loro devono proprio andare, perciò mi trovo costretta a salutarli (ancora); probabilmente non mi chiameranno più, quindi la prossima volta che potrò parlare con loro, sarà quando ci rivedremo, tra 3 mesi, alla fine del loro Tour.
In questo momento sono in Canada, quindi il fuso orario è una cosa assurda, circa 13 ore di differenza, quindi se qui è mezzogiorno passato da poco, lì sono le 23.00 di ieri (è giusto?).
Probabilmente hanno aspettato un'ora così tarda per chiamarmi, per essere sicuri che io sia stata sveglia e questo mi fa sorridere, perché significa che si preoccupano per me.
Scuoto la testa, per concentrarmi meglio sui miei cereali e sulla durissima giornata di lavoro che mi attende all'agenzia e che mi seguirà fino a stasera a casa, quando dovrò continuare gli abiti per la cerimonia.
Come se non bastasse, devo seguire anche l'organizzazione del matrimonio, non solo ai costumi, quindi oggi passerò nelle varie location che ho adocchiato, per vedere se sono adatte, dopodiché dovrò iniziare a ordinare i fiori, le bomboniere, prenotare il ristorante, personalizzare il menù, ecc...
Mi chiedo come farò: probabilmente mi farò sostituire in azienda, per riuscire a completare tutti i compiti.
Nonostante tutti i problemi che mi porterà questa mansione in più, sono euforica di potermi mettere alla prova con la progettazione di un evento come questo, non vedo l'ora di vedere le sorprese che mi riserverà.

Ingollo il resto della mia colazione-pranzo e corro a prepararmi: oggi la giornata sarà dedicata ai casting, poi uscirò prima del solito, per andare a vedere le location per il matrimonio, il tutto insieme a Harry.
Indosso un paio di pantaloni a sigaretta neri, una camicia bianca, con le maniche corte e un paio di decolleté nere; rinuncio al fatto di prendere la giacca, a Seoul si muore di caldo in estate.
Esco di casa e mi infilo nell'ascensore; in meno di due minuti sono in auto, già in viaggio verso l'agenzia.
Arrivo lì nel giro di mezz'ora e, non appena arrivo, so già che sono in ritardo, per cui volo al secondo piano e mi tuffo dentro la stanza, riservata ai provini.
È una semplicissima camera, tutta bianca, dal pavimento di marmo, al soffitto, tranne che per la parete sulla sinistra, che è ricoperta interamente da specchi, con una scrivania enorme e due comode poltrone, verso il muro sul fondo: il resto, è tutto spazio vuoto.
Harry è già seduto, quindi lo raggiungo, camminando velocemente sui tacchi e mi siedo accanto a lui; per fortuna non ha ancora fatto entrare la prima ragazza, quindi sono abbastanza in tempo.
"Pronta?" mi chiede, "Pronta!" rispondo subito e iniziamo a far entrare le ragazze.


"No, ok. La numero 108 è stata un disastro, non negarlo" dichiaro, mentre ci rechiamo all' appuntamento che abbiamo con Lola, la direttrice di una delle location che ho selezionato; "Beh...era un po' impacciata, in effetti..." ammette piano lui, ma quando ci guardiamo negli occhi scoppiamo a ridere, "Ok, ok, mi dispiace per lei, ma era davvero una catastrofe. Voglio dire, ti ricordi quando è entrata?" continua lui e io annuisco, ancora ridendo.
So che non dovrei prendere in giro le candidate, ma quella ragazza è un caso a parte; aveva dei tacchi VERTIGINOSI (notare che l'ho messo in maiuscolo, quindi erano davvero alti!) e camminava come... come uno struzzo che è stato costretto a vivere al Polo Nord per millenni e già qui, non ha fatto una bella impressione, poi quando abbiamo iniziato a fare le domande (sapete no, quelle "Perché sei qui?" ecc..) e l'abbiamo sentita parlare, giuro che avrei voluto buttarla fuori dalla finestra.
Cito testualmente la sua risposta: "Sì, cioè, ecco, del tipo...perché molti amici mi hanno detto che diventerei una modella perfetta, voglio dire, sono magra a alta eeeeee (una 'E' molto allungata) ... sì ecco...magari un giorno potrei prendere il tuo posto Jenni!".
Quando ha finito la frase, ho quasi sputato l'acqua che stavo bevendo e ho dovuto voltarmi di lato, per non far vedere che mi stavo trattenendo dal mettermi a ridere.
L'abbiamo congedata subito dopo e non appena ci siamo guardati, io e Harry, abbiamo iniziato a sbellicarci; abbiamo dovuto aspettare 10 minuti buoni, prima di ritornare normali ed essere in grado di chiamare la prossima ragazza.

"Il casting più disastroso della storia della ModelsRecInternational!" esclamo io e trovo l'appoggio del mio compagno, "Dovevamo filmarla!" dice lui e mi ritrovo ad annuire.
Nel frattempo, siamo arrivati a destinazione; Harry preferisce una cerimonia al coperto, cosicché anche in caso di brutto tempo, si possa essere tranquilli, ma avere anche un giardino a disposizione, per la festa serale (sì, vuole fare le cose in grande).
Lola ci porta direttamente in una maestosa stanza, davvero molto grande, con decorazioni oro e bianche alle pareti, "Devo dire che si intona con il tema del matrimonio" borbotto tra me e me, ma non voglio scegliere subito questa.
Il pavimento, di un bellissimo marmo spagnolo color bianco, è super-lucidissimo e senza un graffio.
"Questa è la 'Camera di Roro', anche detta 'Stanza Padronale': è la più grande del castello; è stata completamente ristrutturata, seguendo lo stile dell'epoca in cui è stato costruito l'intero edificio" ci spiega lei, "Mmm..." mugolo io, osservando da vicino i disegni alle pareti, "È barocco, giusto?" chiedo io, sebbene sappia già che la mia deduzione è corretta.
"Esatto..." mi risponde Lola, un attimino scossa, "Come lo sa?" mi chiede poi, ma io mi limito a liquidare il tutto con un gesto della mano e dire semplicemente che l'ho studiato a scuola.
Continuiamo il giro e nel mentre, io e Harry, immaginiamo dove potrebbero stare i tavoli, i candelabri, le decorazioni, la pista da ballo, la console...
Sembra perfetta.
"C'è la cucina annessa?" chiedo, controllando una delle liste che ho preparato, "Oh sì, certo. Di qua prego" risponde sorridendo e ci guida verso la cucina; "Dire che è abbastanza spaziosa, no?" dico rivolta al mio "cliente" e lui annuisce, scrutando ogni centimetro.
Vedo che apre bocca per dire qualcosa, ma poi la richiude, la riapre e stavolta parla, "C'è anche un giardino?" chiede, con un luccichio negli occhi (ci tiene molto alla festa serale) e quindi veniamo condotti verso lo spazio esterno.
Una bellissima coltre d'erba verde smeraldo, si estende in un grande rettangolo perfetto.
Al centro, un'antica fontana del XVI secolo, originale, senza modifiche o ristrutturazioni, sputa un zampillo d'acqua, facendolo uscire dalle mani di una graziosa ragazza, scolpita in una bellissima pietra, che però non riesco a distinguere di che tipo sia.
Tutto l'occorrente (tavoli, sedie, ombrelloni, postazione musica...) dovrebbe riuscire a starci comodamente, in questo spazio.
La location, è inoltre disponibile per la nostra data, ma non ci sentiamo di prenotarla adesso, per cui ci promettiamo di richiamarci e saliamo in macchina, per andare a vedere gli altri tre posti, che ho adocchiato.
Questa cosa, ci ruba tutto il resto della giornata, perciò quando arrivo a casa Harry per salutarci, è ormai tarda sera.
Nessun altro posto, ci ha impressionati come il primo, quindi abbiamo optato per quello: domattina telefonerò a Lola, per prenotarlo, così da averlo pronto, per il trasporto del primo materiale.
Lascio il mio manager, davanti alla porta di casa sua, ci salutiamo e controllo che entri, dopodiché metto la retro e mi avvio per tornare al mio appartamento, dove mi aspetterà altro lavoro.
Non so dove mi porterà tutto questo accettare compiti di qua e di là, ma con qualcosa mi devo pur distrarre. Se non avessi niente da fare in tutto il giorno, credo che impazzirei, sia di noia che di nostalgia. Anche solo ricevere una sola chiamata da loro, in tutto questo tempo, non mi ha fatto arrabbiare, anzi, li capisco.
L'importante per me ora, è riuscire a finire quello che ho iniziato, per poi ritornare alla mia pazza vita.
Faccio le ore piccole anche stanotte e, quando mi sdraio sul letto, pronta a dormire, il mio sguardo cade sulla foto di me e Natalie, che tengo sul comodino.
La afferro e me la stringo al petto, addormentandomi così: con il cuscino da una parte e la fotografia dall'altra, abbracciando i due più grandi amori della mia vita.

Quella magica SeoulHikayelerin yaşadığı yer. Şimdi keşfedin