33. Tre giorni...

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La chiacchierata con Harry, mi ha davvero svegliata e sono pronta per affrontare qualunque cosa mi aspetti, durante il prossimo anno.
Mi dà anche 3 giorni di permesso, per passarli insieme a loro, anche se dovranno lavorare, ma posso sempre stare lì a guardare, non mi disturba affatto.
Telefono a Chanyeol per dirglielo, ma alle prime due telefonate non risponde, così aspetto una decina di minuti per richiamare. Quando sono lì lì per riprovare, ecco che mi chiama lui, "Questa telepatia è inquietante" penso, mentre accetto la chiamata.
"Ciao amore...scusami se non ho risposto, eravamo in riunione insieme ai manager" dice subito lui, ma lo perdono e gli chiedo che fanno nel pomeriggio, "Probabilmente ripasseremo tutte le coreografie...perché?", "Beh, vedi..." inizio io, facendo una pausa in mezzo, "...Harry mi ha dato questi ultimi 3 giorni liberi, visto che non ho servizi e niente...pensavo di venire da voi...sempre se posso" quando finisco mi sento piccola piccola, non so il motivo, spero solo dicano di sì.
Sento che chiede agli altri cosa ne pensano, poi ritorna da me e acconsente, "Però sarà noioso, dopotutto stai là a guardarci ballare", "Pffff" sbuffo io, "Immagino: avere gli EXO che ti ballano davanti alla faccia, dev'essere davvero un'agonia...", "Dai Jenni, sono serio" dice lui, "ANCHE IO" rispondo ridendo e alla fine ridiamo entrambi.
"Sarò alla SM tra...mezz'ora, okay?" chiedo infine e poi attacco, ma non prima di aver sentito il suo "Okay, a fra poco amore", che mi fa sciogliere ancora una volta.
Vado nel parcheggio a raccattare la mia amatissima auto e allontano da me, la mia agenzia (almeno per questi 3 giorni), avvicinandomi sempre di più ai miei amici.
Arrivo un po' in anticipo, perciò parcheggio e mi faccio una passeggiata lì intorno: l'entrata all'edificio è sempre bloccata dalle Fan e dai bodyguard che cercano di non farle passare e io, non avendo Pass o altro, non posso fare molto di più.
Chiamo Channy, ma non risponde, quindi provo con Suho (mi sembra il più affidabile ahahah) e la sua voce felice e spensierata mi risponde dopo il secondo squillo "Jenni! Ciao, allora ci sei?" mi chiede, ma per sentirlo bene mi devo allontanare di più dalle ragazze, "L'entrata è piena di Fans e io non ho nessun tipo di permesso per entrare" dico, tappandomi l'orecchio libero, per ascoltare la sua risposta, "Oh, è vero! Ok, tu sei tra la folla?" mi chiede, ma rispondo che sono in fondo, isolata dalle altre, "Perfetto, mando Kim Min Su a prenderti, è una guardia, quindi lo riconosci. Resta dove sei!" mi avverte e attacca senza aspettare risposta.
Incrocio le braccia al petto e inizio a camminare in tondo, mentre le urla delle altre, aumentano piano piano, sia di tono che di volume, al punto che mi tappo le orecchie.
Ad un certo punto, guardando verso il grumo di gente che ho davanti, vedo che un uomo sgomita, cercando di arrivare in fondo, vestito di tutto punto, come il resto delle guardie, ma viene ignorato da tutte; si avvicina a me e mi chiede un documento, quindi gli mostro la patente, lui annuisce, probabilmente contento che mi ha trovata al primo colpo, mi circonda le spalle con un braccio (non c'è nulla di romantico, smettete di pensarlo!) e ci immergiamo tra la folla.
"Tu sei Kim Min Su, immagino..." gli dico (urlando), ma lui si limita ad annuire ancora una volta, "Uomo di poche parole, eh?" cerco di scherzare e vedo che fa un piccolo sorrisino.
Le Fans capiscono cosa sta succedendo, solo quando sorpassiamo la linea di Bodyguard che le stanno tenendo ferme e (incredibile, ma vero) iniziano a gridare più forte.
Non so se mi hanno riconosciuta, o mi hanno scambiato per un'ammiratrice come loro, fatto sta, che sento volare delle parole (rivolte a me), davvero poco carine.
Quando finalmente sono dentro, i ragazzi mi aspettano lì di fronte e mi butto subito su di loro, "Ho pensato di morire!" recito drammatica, come in un film dell'orrore, facendoli ridere a crepapelle, "No, davvero..." dico con una faccia serissima, "...ho pensato che non ce l'avrei fatta" e questo li fa ridere ancora di più.
"Per fortuna che c'era Kim Min Su" continuo, indicandolo in modo trionfante, "Non sarei qui, se non fosse per lui".
I ragazzi si tengono in piedi a malapena, a causa delle risate, mentre un sorrisino timido aleggia sulle labbra di Min Su. Sono contenta che sia questa l'atmosfera che mi aspetta oggi, non credo che avrei resistito se fosse stata triste e depressa.
Dopo aver salutato e ringraziato per bene, il mio nuovo amico/salvatore, mi portano nella sala d'allenamento e subisco un colpo al cuore, "Le nuvolette..." dico sognante, osservando la parete, Scusa, ma cosa stai blaterando? Ma hey! Che fai?" mi chiede Tao ridendo, vedendo che abbraccio il muro con le nuvole.
"Guardavo sempre le Dance Version delle vostre canzoni e sullo sfondo c'erano sempre queste nuvole. Era bellissimo vedervi ballare con queste alle spalle...Natalie diceva sempre che sembravate degli angeli..." dico nostalgica, più a me stessa che a loro.
Mi lasciano blaterare ancora un po', poi però si vedono costretti a farmi tacere, perché devono andare avanti con le prove, perciò mi siedo in un angolino, pronta per rivedere i miei angeli, danzare nel cielo.

TRE (TRISTISSIMI) GIORNI DOPO

"Senti, la prima data del Tour è qui a Seoul, STASERA! Cosa ti costa venire a vederci?" mi chiede Chanyeol per la milionesima volta, mentre facciamo colazione a casa mia, "E prolungare l'agonia? A questo punto mi metto nella tua valigia e ti seguo in capo al mondo!" ripeto io, per la miliardesima volta.
"Dillo che ti piacerebbe!" esclama con un tono tra il canzonatorio e il (dannatamente) sexy, ma non ho voglia di scherzare, "Uff..." sbuffo, "...ecco, io...non ho comprato il biglietto!" dico, tanto per trovare una scusa qualunque.
"Detto, fatto" esclama Xiumin e mi mette in mano un Pass VIP, quelli che costano chissà quanti soldi, che possono permettersi solo le Fans ricche sfondate (o che non si accontentano di vedere i loro idoli sul palco, perché sono troppo viziate).
Guardo il Pass, come fosse uno scarafaggio morto (provate a immaginare!) e inizio davvero a chiedermi se andare oppure no...
"Non vieni perché non vuoi vederci?" chiede triste Luhan, con quel suo tono che ti fa venire le lacrime, anche se sei al settimo cielo e mi sento subito in colpa, "Luhan, per favore..." inizio a dire e vedo che il suo viso lentamente cambia.
"Non azzardarti, Luhan, non provarci nemm..." lo avverto, sapendo quello che vuole fare, ma non mi ascolta e mi fa la sua faccia da cucciolo bastonato.
Adesso voi, immaginatevi Luhan che fa la faccina triste!
COME DIAVOLO SI PUÒ SOPRAVVIVERE?!
"D'ACCORDO. CI VENGO." acconsento, "Ma voglio stare in prima fila..." dico triste.
Tutti esultano e sono felici, dopo aver sentito le mie parole; Chen, che mi è accanto, mi bacia una guancia e Xiumin, dall'altro lato, mi bacia l'altra, mentre Channy, che mi sta di fronte, si alza e mi posa un bacio sulle labbra, così mi ritrovo in mezzo ad un 'Ménage a trois', ma non posso fare a meno di sorridere.
"Ok, basta, basta!" supplico, ancora tra le grinfie dei ragazzi; "Ma altro che prima fila, Jenni!" esclama Tao, "Ti facciamo stare sul palco!" e si alza per abbracciarmi.
Dopo 10 minuti buoni di abbracci, bacini, bacetti e tutta quella roba lì (viva il romanticismo eh?), riesco a staccarmeli di dosso, minacciandoli che non sarei venuta, se non mi avessero lasciato respirare: si sono tutti tolti di mezzo.
Il concerto si terrà alla 'Olympic Gymnastic Arena', che è qui a Seoul, come hanno già detto gli altri e ospiterà migliaia e migliaia di Fans urlanti, esaltate e fangirleggianti; non so ancora se starò davvero con loro sul palco, o se mi stavano prendendo in giro, l'unica cosa che so per certo, è che non mi posso più tirare indietro: ormai devo proprio andare.
Questi tre giorni, sono stati faticosi e non del tutto felici, ecco. Il pensiero del Tour, continuava ad insinuarsi nella mia testa, in ogni momento: l'ho sempre tenuto a bada, senza farmi troppo contagiare, soprattutto perché ho lavorato. Harry mi aveva dato una piccola vacanza, ma tutta la prima parte della giornata, fino al pomeriggio, ero comunque sola, perché gli altri erano a provare, così mi sono tenuta occupata anche io.
È stato un vantaggio, tornare al mio solito lavoro, almeno mi sono distratta un pochino (quando non pensavo a loro) e ho fatto un sacco di cose utili: due servizi fotografici importantissimi, per i Brands di Victoria Secret e Vivienne Westwood, su richiesta personale dei capi delle due società, le prime lezioni alle nuove ragazze che ho conosciuto l'ultima volta e sono stata nominata 'Istruttrice Ufficiale delle Nuove Entrate' e 'Responsabile Contrattuale'.
Praticamente istruisco le modelle appena arrivate, per farle diventare professioniste e faccio parte del gruppo di persone, che si occupa di fare i contratti per i nuovi clienti/sponsor, in modo che entrino in società con noi, nel modo più giusto e equo per entrambe le parti.
Penso che quando arriverà il momento, mi pentirò di aver accettato tanti incarichi in una volta, dopotutto sono ancora il volto rappresentativo dell'agenzia, quindi le sfilate e i servizi fotografici, dovrò farli comunque, insieme alle mie nuove mansioni.
CHE DONNA D'AFFARI!
Ieri sera, quando ho dato la notizia ai miei amici, sono completamente impazziti e hanno insistito per portarmi fuori a cena...

Questa ve la devo proprio raccontare.
Allora, dopo avermi detto che saremmo usciti, mi hanno spinto a farmi un bel bagno rilassante, così ho ceduto e ho accettato.
Sono restata in bagno per circa due ore, a sistemare capelli, unghie e fare tutte quelle cose da donne.
Quando sono uscita, mi sono subito recata nel mio guardaroba, quindi non ho fatto caso a dove fossero i ragazzi: pensavo fossero in sala giochi.
Ho indossato un lungo vestito color turchese, con lo scollo a cuore e una cintura luccicante sotto il seno, molto stretto in vita e poi con una gonna leggera, in chiffon, che forma un piccolo strascico dietro.
Ho messo scarpe e borsa, tutte ricoperte di strass e sono andata in soggiorno, pensando che i ragazzi fossero restati con i loro vestiti, visto che non avevano il cambio: mi sbagliavo di grosso.
Quando ho girato l'angolo, mi sono trovata davanti 12 miraggi, vestiti di tutto punto con lo smoking.
"OMMIODDIO!" ho urlato a squarciagola non appena li ho visti; ho passato lo sguardo su ognuno, soffermandomi bene bene, per osservarli al meglio e ho urlato di nuovo, "Ommioddio, ditemi che sono morta e questo è il paradiso, solo così posso crederci!" e mi sono messa a saltellare per la stanza, mentre gli altri mi deridevano, a causa della mia reazione.
Mentre ero in bagno, loro sono usciti e hanno raccattato gli smoking e ovviamente io non mi sono accorta di nulla: come avrei potuto?
Uno dei momenti più belli della mia intera vita, giuro, stento ancora a crederci.

Comunque, tornando al presente, non abbiamo la più pallida idea di cosa fare stamattina; è presto, sono tipo le 8.00 e la colazione è ormai terminata.
Alle 14.00, saremo tutti scortati all'Arena dove si terrà il concerto e i ragazzi mi lasceranno da sola nel Backstage, mentre loro provano.
Optiamo per delle attività molto calme, visto che stasera si faticherà il triplo, quindi accendiamo subito la PlayStation (oh...non ci si stanca con la Play); facciamo "il giro" di tutti i videogiochi che ho in casa, passando dal calcio, alle gare di automobili, fino ad arrivare ai giochi di guerra (i miei preferiti).
Io e il mio Team, composto da Kai, Sehun e Lay (anche soprannominato "Il Team dell'Ave Maria), cerchiamo di braccare la squadra di Channy e renderli prigionieri, ma veniamo continuamente interrotti dalle battutine degli altri, che ci distraggono e ci fanno ridere come degli scemi.
"Forza, salvate il Soldato Ryan, ragassi!" dice Kris, con una vocina stridula e la S sibilante; sto ridendo talmente tanto, che le lacrime mi offuscano la vista e, per sbaglio, uccido il mio compagno 'Unicorno Volante" (penso che abbiate capito che è il personaggio di Lay), facendo alzare urla di proteste e accuse di favoreggiamento al nemico.
Nonostante questo, continuo a ridere di più, fino a che mi vedo costretta a spegnere la Console, "Vi prego, basta ragazzi, non ce la posso fare" dico, con la pancia che fa male a causa delle risate, e loro sono d'accordo con me, devono aver notato lo stato in cui siamo io e D.O: la faccia tutta rossa e bagnata a causa delle lacrime e un persistente sorriso, che non vuole abbandonarmi.
Se ripenso a tutte le battutine di Kris, Tao e Baekyhun, mi viene da svenire.
"Uuuuh" espiro, cercando di rimettere in moto i muscoli attorno alla bocca, ormai doloranti, "Non credo di aver mai riso tanto in vita mia!"
Tra partite, spuntini molto easy e divertimento, il tempo è passato velocemente e ci dimentichiamo di tutte le risate di poco fa, vedendo che sono già le 13.00.
Siccome i ragazzi, hanno tutti i costumi già pronti sul posto, si faranno la doccia lì, per poi farsi truccare e vestire dallo Staff, mentre io mi fiondo in bagno adesso, per lavarmi prima del concerto.
Indosso qualcosa di comodo, visto che non farò altro che urlare a squarciagola e saltare: pantaloncini corti di jeans a vita alta (oggi è stranamente caldo), una semplice canottierina nera, con le spalline fine e un paio di scarpe con la platform, sempre e rigorosamente, nere.
Accartoccio nello zaino (degli EXO), la mia camicia invernale a scacchi, in caso mi venga freddo stasera, una bottiglia d'acqua fresca e qualcosa di leggero da mangiare, in caso mi annoi o mi venga un languorino.
Mi trucco poco, con giusto un po' di eyeliner e mascara, dopodiché mi metto i miei occhiali da sole e il mio cappellino nero.
Prima di uscire, afferro quello dei Bulls che appartiene a Xiumin, decisa a ridarglielo.
Arrivo in soggiorno e i ragazzi sono lì pronti ad aspettarmi, "Xiumin, questo è tuo" dico, porgendogli il cappello, ma lui non allunga la mano per prenderlo, "Tienilo, te lo regalo" risponde lui sorridente, ma non voglio accettare, "No dai, seriamente, questo è tuo, se ne voglio uno lo compro, non voglio rubarlo a te" continuo.
"Ah si?" domanda lui, alzando le sopracciglia e afferrandolo; io, convinta che abbia ceduto, mi concedo un sorriso trionfante, ma vedo che afferra un pennarello bianco dal tavolino da caffè che ha di fianco e fa l'autografo sulla visiera, poi me lo caccia in mano, "Sei sicura che lo vuoi comprare uguale uguale a questo? Ti costerà di più..." mi dice, "...ti consiglio di tenere questo".
"Ma sei diabolico!" esclamo io, "Diabolico... e viziato anche!" ma ormai sto ridendo, "Grazie mille" dico poi e lo abbraccio forte; "Consideralo un regalo di Arrivederci" mi sussurra all'orecchio, quando è ancora stretto a me, "Se mai ci sarà il sole e tu lo indosserai, saprai che saremo sempre con te...è un anno Jenni, non per sempre".
La mia espressione cambia e, sentendo le sue parole, mi vengono in mente quelle di Harry; annuisco, mordendomi le guance, poi spingo tutti verso la porta, "Dai, dai, mica vorrete arrivare in ritardo?!" urleggio io, sculacciando chi mi capita sotto tiro, perciò ci avviamo.
Non so cosa mi aspetterà durante il concerto, ma so, che quando ritornerò a casa, stasera, sarò sola.

Quella magica SeoulWhere stories live. Discover now