26. Piani diabolici (parte 1)

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"I live for the applause, applause, applause.
I live for the applause-plause,
live for the applause-plause,
live for the way that you cheer and scream for me,
the applause, applause, applause!"

Canticchio Lady Gaga mentre preparo la colazione, sentendomi stranamente ottimista, nonostante la giornata che mi aspetta.
Vengo presa di sorpresa da Chanyeol, che mi abbraccia da dietro e poggia il mento sulla mia spalla, "Allegra?" mi chiede, "Non esageratamente, ma meglio di quanto mi aspettassi..." rispondo parlando lentamente per poi continuare a cantare a bocca chiusa.
Poco dopo, finisco di preparare da mangiare e porto tutto sulla tavola in soggiorno, dopodiché lascio Channy da solo un attimo, per andare a svegliare gli altri, che stanno ovviamente dormendo.
Le camere sono uguali all'altra volta, quindi riesco facilmente a ricordare chi c'è in quella stanza e chi in quell'altra.
Appena entro in camera di Kris e Kai, vedo che si stanno già vestendo, quindi li saluto e dico loro che la colazione è pronta. Si dirigono velocemente in sala da pranzo, mentre io apro le tende e le tapparelle, lasciando entrare la luce mattutina.
Sveglio Chen e D.O, che sono nella stanza accanto e poi salgo di sopra; Tao e Suho non sono in camera quando entro, così mi limito ad aprire le finestre e ad uscire ed ecco che li incontro fuori dal bagno, "Buongiorno!" esclamo sorridendo, "la colazione è pronta, scendete prima che si mangino tutto gli altri" e così me li lascio alle spalle.
L'ultima camera che mi resta, è quella di Luhan, Xiumin e Baekyhun: entro silenziosamente, vedendo che è ancora tutto buio, e mi avvicino ad un letto dopo l'altro, battendo con un dito su ogni spalla o schiena, così da farli svegliare.
Piano piano tutti aprono gli occhi ed escono dalla porta, così sistemo un po' i letti e apro le finestre.
Raggiungo i ragazzi di sotto e mi siedo con loro, "Sehun e Lay?" mi chiede Chen, ancora un po' assonnato, "Oh cavolo! Mi sono dimenticata di loro" rispondo, facendoli ridere.
Mi alzo di nuovo e vado nella camera dei videogiochi: come mi aspettavo, stanno ancora dormendo, così mi dirigo verso la porta-finestra che si collega al terrazzo e la apro, alzando le tapparelle, così da far entrare la luce.
Nonostante il sole insistente, i due Belli Addormentati non hanno intenzione di svegliarsi, così mi avvicino al letto di Sehun e inizio a chiamarlo sottovoce: "Oppa! Oppa, è ora di svegliarsi. Oppa!" e vedo che dopo qualche minuto, apre gli occhi, "Uff... stavo sognando una cosa bellissima, perché mi hai svegliato?" mi dice biascicando, "Senti..." inizio io, "...preferivi svegliarti con le pentole e le padelle come sottofondo?", alludendo all'altra volta.
Immediatamente lui spalanca gli occhi e si mette a sedere, "Okok... Hai vinto!" esclama e se ne va.
Mi giro di 180 gradi, verso il letto di Lay e mi avvicino, "Lay Oppa! Sveglia!" sussurro, ma lui invece di svegliarsi, si agita nel sonno e inizia a muovere le braccia per aria.
Ripeto il mio mantra per svegliarlo, ma non c'è modo; ad un certo punto, le sue braccia arrivano alle mie spalle e mi tirano giù, facendomi cadere sul letto, proprio sopra di lui, "Oh maledizione, Lay!", ma lui se ne sta beato nel suo mondo, probabilmente sognando unicorni e arcobaleni.
Questo pensiero mi fa addolcire, così mi rialzo e inizio a picchiettare con la mano, sulla sua guancia e finalmente si desta.
Gli afferro il polso e lo faccio alzare in piedi, senza dargli una spiegazione, dopodiché lo trascino fuori dalla stanza, per portarlo in soggiorno e fargli mangiare la sua dannata colazione.
Quando siamo tutti al tavolo, mi accorgo di avere il fiato corto, "Che c'è? Hai corso?" mi chiede divertito Kai, al che io ribatto "No, ma Mister Unicorno Guaritore non voleva alzarsi. Ho dovuto letteralmente trascinarlo fin qui" ed emetto un lungo sospiro.
Chanyeol si è spostato vicino a Suho e stanno confabulando sottovoce, insieme a Kris. In questi giorni mi sembrano tutti un po' strani: prima Channy che bisbiglia di nonsochecosa con ogni membro, poi tutti che sembrano agitati ed elettrizzati. Non so, qui sta succedendo qualcosa, ma ne sono totalmente e interamente all'oscuro.
Devo scoprire cosa sta succedendo.
Lentamente tutti finiscono di mangiare e non so perché, ma mi sento più stanca che mai in questo momento: dopotutto, trascinare un unicorno non è una cosa da nulla e dò la colpa a quello.
Lascio i ragazzi di nuovo, per andare a vestirmi in camera mia, tra poco devo andare al lavoro e "conoscere" il mio nuovo capo, perciò è meglio che mi muova.
Indosso una semplice tutina nera, composta da pantaloni a sigaretta e top a maniche corte, con dei tagli sulle spalle, che lasciano la pelle scoperta e un paio di scarpe col tacco nere. Mi sciolgo i capelli e li lascio morbidi sulle spalle, mi passo in po' di volte il mascara sulle ciglia e la matita all'interno dell'occhio e sono pronta.
Non voglio curare fino al minimo dettaglio il mio outfit di oggi, solo perché vedrò Francesco: non voglio fare bella figura con lui, né collaborarci.
Spero solamente che se ne vada da Seoul e lasci qui uno dei suoi fedeli tirapiedi, a dirigere la ModelsRecInternational sotto le sue istruzioni; non so se sarei in grado di sopportare di vederlo ogni santo giorno.
Arrivano le 9.00 ed è ora per me di andarmene: i ragazzi resteranno qui, finiranno di farsi le loro valigie e di sistemare le ultime cose, dopodiché torneranno al loro alloggio e andranno a lavorare.
Non ho idea di quando li rivedrò di nuovo: ultimamente stanno prendendo sottogamba le prove per il concerto, anche se si terrà tra un sacco di tempo, quindi pensano di avere un po' di libertà. Passano tutto il tempo a sussurrarsi a vicenda i loro piani diabolici e tutto il resto.
Dopo averli raccomandati di non bruciarmi la casa, esco, scendo le scale e mi dirigo fuori dal palazzo.
Dopo essere tornata da Parigi, mi è venuto in mente che non ho mai usato la mia macchina negli ultimi mesi e sicuramente avrà sopra, tipo 4 dita di polvere.
Così, un giorno che non dovevo lavorare, mi sono messa a pulirla per bene: quando l'ho comprata, era nuova (non l'ho presa di seconda mano) e l'ho usata solo un paio di volte per andare al lavoro, perché in tutti gli altri casi c'era o Harry, o qualcuno che veniva a prendermi, così si è messa a far polvere, infatti.
Entro nel garage sotterraneo del palazzo e mi dirigo verso la mia auto, ossia una semplice (ma bellissima) Hyundai ix35 nera.
È un po' grandina per una sola persona, essendo un SUV, ma a me piacciono quelle spaziose. Ero indecisa se prenderne una sportiva, tipo una Porche o cose del genere, ma sono più contenta di aver preso questa: è molto più funzionale. Ed ora che è pulita è addirittura meglio!
Guido molto lentamente, con una calma assurda, tra le strade trafficate di Seoul e nel frattempo la mia mente viene sommersa da ogni tipo di pensieri: "Cosa succederà oggi all'agenzia?", "Cosa stanno pianificando i ragazzi in questo periodo?", "Ho davvero rovinato tutto, a portarli con me a Parigi?".
Arrivo alla ModelsRecInternational con la testa che mi scoppia e, non appena entro, mi dirigo nella sala conferenze dove ci troviamo sempre la mattina, per fare il piano del giorno e vedere cosa fare.
Nella stanza trovo solo Harry e Christian, che ormai è diventato il fotografo ufficiale dell'agenzia, perciò mi siedo in mezzo a loro e poggio la borsa sul tavolo. In quel momento il mio telefono suona, avvisandomi che è arrivato un messaggio, vedo che è Chanyeol e lo leggo: "Resisti oggi. Jenni FIGHTING!".
Sorrido involontariamente, ma il mio piccolo momento di beatitudine viene interrotto dalla porta che si spalanca, dalla quale entrano alcuni uomini (che non ho mai visto) e ovviamente, Francesco.
Sembra un grande boss della mafia, vestito di tutto punto, con una mantella poggiata sulle spalle, gli occhiali da sole e il cappello, che nascondono il viso e tutti i suoi scagnozzi attorno.
Prendono posto di fronte a noi e il capo inizia subito a parlare "Harry, è un piacere rivederti. Christian. Jenni..." il suo viso assume un'espressione a dir poco disgustata, quando pronuncia il mio nome e questo non fa altro che rendermi ancora più irritata e così alzo gli occhi al cielo, ignorando il fatto che lui mi stia guardando proprio in questo momento.
"Almeno vedi tu stesso che effetto mi fai" penso altrettanto disgustata.
"Come sapete, ho comprato la ModelsRecInternational ed ora sono uno dei soci principali. Non è ancora del tutto mia, ma lo sarà presto, fidatevi" dice lui, con un sorrisino freddo e tirato.
"Cosa succede se volessi comprarla io?" ribatto secca, stupendo tutti i presenti, inclusa me stessa.
"Beh..." inizia lui, portandosi una mano sulla fronte, per sistemarsi un ciuffo di capelli grigi che è uscito dalla folta chioma, "...dovresti spendere un bel po' di soldi. Vedi, non so se sai come funziona la gerarchia di quest'azienda, ma ci sono 3 posti come socio e io sono l'ultimo arrivato. Se tu volessi comprare un posto come socio, saresti reindirizzata subito al mio..." si ferma un attimo, quasi per vedere se ho capito fin qui, "Va avanti" dico come conferma alla sua domanda silenziosa.
"...ho pagato cara la mia posizione per quest'azienda e tu dovresti pagare altrettanto denaro, per rubarmi il posto. Se tu avessi tutto quel denaro, io sarei costretto ad abbandonare il posto, per lasciarlo a te. Ma dubito che questo succederà mai." E finisce con uno dei suoi sorrisi beffardi e canzonatori.
Porto la schiena sullo schienale della sedia e mi metto a fissarlo, senza dire niente, con gli occhi stretti, quasi lo stessi studiando.
Nell'ora successiva, ci mostra i cambiamenti che apporterà quando riuscirà a convincere gli altri due capi a vendergli anche il loro posto, cosicché lui sarà l'unico capo: ci mostra curriculum di altre ragazze che intende inserire nell'agenzia, posti in cui costruire nuove sedi, nuove equipe di truccatori, hair stylist, dresser e fotografi da assumere ecc...
La rabbia inizia a salire in superficie, so già dove vuole arrivare con questi discorsi: vuole licenziare me e tutti gli altri, "Così da rinsanare l'agenzia" dice lui e questo mi causa un altro innalzamento degli occhi al cielo.
Con la sua voce che continua a dire idiozie, si alza sempre di più la mia impazienza; sono riuscita a mandare un messaggio a Chanyeol prima, mentre Francesco era uscito un attimo per fare una telefonata: "TI PREGO SALVAMI!" gli ho scritto ma lui non ha risposto: mi chiedo se si stiano impegnando con le prove o stiano bighellonando come sempre.
Nonostante questo, riesco a resistere un'altra ora, poi però scoppio.
"...ed è per questo che tu, Jenni, non farai più parte di questa agenzia." dice lui; la mia attenzione si è svegliata solo ora, sentendo questa frase, "Vuoi davvero licenziarmi? Huh?" ribatto io beffarda, ma è tutta una maschera, "Beh...sì. Non dirmi che non te lo aspettavi?" mi prende in giro lui e a questo punto mi alzo, facendo cadere indietro la sedia e sbatto le mani sul tavolo, appoggiandomici sopra "Tu non puoi licenziarmi. Non sei solo tu che prendi queste decisioni!" urlo, ormai fuori di me.
"Beh tesoro, vedi..." inizia a raccontarmi lui e io rabbrividisco sentendo quel nomignolo venire fuori dalla sua bocca; un conto è se lo dice Kai, un altro conto è se lo dice questo pezzo di m... letame.
"...i miei due nuovi soci sono fuori città in questi due giorni e mi hanno lasciato le redini, perciò posso fare ciò che voglio. Quando torneranno, dirò loro che ti sei dimessa di tua spontanea volontà e tutto sarà dimenticato" finisce lui e congiunge le mani, come per mostrarsi soddisfatto.
"Non credo proprio che andrà così!" sento dire ad una voce.
Guardo verso la porta, la direzione da dove proveniva la voce, e vedo tutti i ragazzi, i miei cari ragazzi, che piano piano entrano nella stanza.
"Oh beh... e voi sareste?" chiede Francesco, fingendosi tranquillo, "Non importa chi siamo, importa solo che tu, vecchio mio, non puoi licenziare né Jenni, né nessun altro qui dentro!" esclama Luhan, stupendomi con il suo tono duro e autoritario, quasi cattivo.
"Vi sbagliate, io posso eccome..." ribatte stordito il vecchietto, in preda all'ansia.
"E invece no." gli risponde Chanyeol serio, avvicinandosi a lui e piazzandogli un foglio sotto il naso.

Quella magica SeoulWhere stories live. Discover now