41. Sembra la fine, ma è solo l'inizio.

288 16 0
                                    

"Hai ascoltato?" gli chiedo.
Siamo tutti e tre in cucina (gli altri sono ancora dispersi per la casa) e stiamo parlando di ciò che abbiamo appena scoperto.
"Ogni.Singola.Parola" scandisce bene in risposta, ma io sorrido.
Avrebbe potuto anche, non lo so...arrabbiarsi, ma non mi avrebbe nemmeno scalfito l'umore: sono al settimo cielo, lo giuro.
Non riesco nemmeno a capacitarmi del fatto che Christian abbia potuto fare una cosa del genere (beh...un pochino sì), ma soprattutto mi sento uno schifo per averci creduto.
"È che io e l'amore...non siamo mai andati molto d'accordo..." mi giustifico parlando piano e fissandomi le mani, "Cosa intendi?" mi chiede Kai, con un tono da 'sto-per-prenderti-in-giro-qualunque-cosa-tu-dirai' e mettendomi un braccio intorno alle spalle (ed è grazie a questo che si guadagna uno sguardo truce da parte di Chanyeol) per poi toglierlo subito.
"Non ci ho mai completamente creduto ecco. Voglio dire, okay l'amore per un'amica, o un amico, anche quello per un idolo va bene, ma l'amore per un fidanzato? Pff, roba che non ho mai provato, o almeno fino a quando non ho incontrato lui" confesso diventando rossa per l'imbarazzo.
"Quindi l'amore eterno per te..." lascia in sospeso la frase in modo che possa completarla, "L'amore eterno non esiste. L'amore dura fino alla morte e basta (e pure quello spesso è solo una leggenda). Vedi, non sono mai stata una tipa 'da relazioni', le poche volte che ho avuto un ragazzo, la facevo finire sempre..." racconto io, mettendomi anche a ridere per i ricordi, "...lo sapete che non sono una tipa romantica, di quelle che vivono nel mondo dei cuoricini e tutta quella roba lì."
"Mi ricordo di Liam, un ragazzo di Chicago, che viveva a Seoul, che ho frequentato anni fa. È stata una delle relazioni più disastrose della storia, secondo me.
Prima di tutto, non lo amavo...cioè, mi piaceva, ma non ero sicura che sarebbe diventata seria, e già lì, capite come è andata a finire. Ci vedevamo spesso, ma non facevamo mai nulla di interessante e sapete che io ho bisogno di attività e di divertimento, sennò divento nervosa. E okay, lì ci passavo sopra perché era lui..."
"Poi, oh mio Dio... la cosa che odiavo di più in quella relazione...erano i messaggini..." narro loro, ridendo e facendoli ridere, "I messaggini?" chiede stupido Channy, non riuscendo a trattenersi dall'interrompermi, "Sì, i messaggini!" esclamo io, "Sapete tutte quelle oscenità del tipo 'Amore mio, oggi è stato bellissimo. Mi sono divertito un sacco con te, sei una ragazza speciale e bla bla bla...'? Ecco, non faceva altro che mandarmi questi poemi...assurdi e che odiavo."
"Ma quindi cosa rispondevi?" interviene Kai, "Beh..." inizio io, "...alcune volte rispondevo solo 'Okay.' mentre altre volte, tipo quando mi ha detto per la prima volta 'Ti amo', io gli ho risposto...grazie" borbotto e loro si piegano in due dalle risate.
"Ehi! Cosa sono tutte queste risate senza di me?" urla la voce di Sehun, dal soggiorno, perciò ci spostiamo di nuovo di fuori, dove si sono riuniti anche tutti gli altri.
"Siete tornati per il cibo?" chiedo, immaginando che siano affamati e loro si guardano, "Sì mamma" borbottano.
"Okay, sentite è troppo tardi per cucinare qualcosa, ma c'è un posto dove vorrei portarvi...ci state?" chiedo e trovo il loro consenso, "Okay, vado a mettermi qualcosa addosso" dichiaro, ricordandomi che indosso solo una T-Shirt Extra-Large e mi dirigo nel guardaroba.
Mi vesto con un paio di jeans neri con dei tagli sulle ginocchia, una canottierina corta nera che mi lascia scoperta la pancia e metto le mie amate Creepers nere (quanto mi sono mancate le mie scarpe). Completo il look con il cappellino da sole nero, che indosso girato all'indietro e un paio di occhiale da sole tondi.
Mi trucco leggermente, mettendo solo un po' di mascara e un po' di terra sulle guance.
Afferro il mio zaino e decido di portare anche lo skateboard, per cui lo lego con le apposite cinghie che ci sono sulla sacca e raggiungo gli altri.
"Oddio" esclama Lay non appena mi vede, "Sei appena uscita da Tumblr per caso?" mi chiede e io lo guardo male, "Mmm... Non lo so, ho i capelli blu?" esclamo e apro a porta, "Dai, tutti fuori, si va a mangiare!" e stranamente, tutti corrono fuori dall'appartamento.
Prendo al volo chiavi, telefono e portafoglio, dopodiché mi chiudo la porta alle spalle.

Nel giro di 15 minuti a piedi, raggiungiamo il ristorante, meta del nostro viaggio.
"La Perla..." Tao legge l'insegna appesa di fuori ad alta voce, "Mi piace" esclama poi ottimista.
Entriamo velocemente; alcune Fans ci hanno riconosciuto mentre venivamo qui e probabilmente hanno twittato o mandato messaggi a mezza Corea, perché ci ritroviamo circondati dalle ammiratrici.
Min Su è sempre insieme a noi e, insieme ad un paio di suoi colleghi che ci hanno raggiunti ora, le tengono a bada, fuori dal locale, nel frattempo veniamo portati in una saletta privata, abbastanza appartata e lontana dalle urla delle ragazze.
Sono abbastanza agitata, perché per me questo non è un ristorante qualunque e non vedo l'ora di incontrare il mio amico.
Lo vedo passare sul corridoio che c'è all'esterno della nostra sala e lo chiamo "Kim Yong-Ho!!"; vedo che lui si volta e si avvicina, per guardarmi meglio, "Jennifer?!" esclama sbalordito, così mi alzo e lo abbraccio.
Poi il suo sguardo inizia a passare da me, ai ragazzi e continua per un paio di minuti, poi chiede "Scusa, ma sei qui con loro?", "Certo!" rispondo semplicemente io.
"Anzi, ho visto alcuni cartelloni pubblicitari...e c'eri tu! Hai fatto tanta strada da quando lavoravi qui eh?" mi dice e sento qualcuno del gruppo che rischia di strozzarsi, "TU LAVORAVI IN UN RISTORANTE?!" si immischia urlando Chen, ingiustamente stupito.
"Sì!" ribatto contrariata; c'è da stupirsi?
"Sì, ed era la cameriera più brava che potessi avere!" rincara la dose Yong-Ho, cosa che mi fa arrossire.
"Vi lascio soli, tra poco arriverà qualcuno a prendere i vostri ordini" ci avvisa gentilente, poi mi sussurra "Magari potresti far vedere loro quant'eri brava alla griglia, eh?" mi fa l'occhiolino e se ne va.
"Ok, inizio subito a raccontare" dico, prima che mi sommergano di domande, "Allora, voi sapete che a 16 anni, Harry mi ha reclutato come modella; ho girato il mondo per un annetto, mentre il resto del tempo l'ho trascorso a casa di Natalie. Quando sono arrivata qui, mancavano pochi mesi ai miei 18 anni e, per entrare nell'agenzia da minorenne, dovevo avere il consenso dei miei tutori. Il problema è che io non avevo più nessun genitore e non volevo indurre i genitori di Natalie ad iniziare le pratiche per la mia adozione, solo per poi far firmare loro il contratto della ModelsRecInternational.
Avrei complicato le cose.
Perciò nei mesi che precedevano il mio diciottesimo compleanno, ho lavorato qui, per guadagnare qualcosa, poi sono entrata nel mondo delle sfilate e delle modelle."
Quando finisco di raccontare, stanno tutti zitti e mi fissano.
"Certo che la tua vita è un grande casino" se ne esce Kris e io concordo con lui, "Sì, abbastanza Kris".
"Yong-Ho mi ha aiutato molto, anche se sono restata qui pochi mesi, lui mi ha sempre considerato una dipendente a tutti gli effetti; i soldi che ho guadagnato lavorando qui, hanno fatto davvero la differenza per me e Nat" dichiaro annuendo.
Vengo interrotta dalla cameriera che viene a prenderci gli ordini.
Avete presente quei ristoranti, in cui i tavoli hanno la griglia incorporata così da cuocersi il cibo da sé? Ecco questo è di quelli!
Non appena il nostro cibo arriva, Kai vuole fare il figo e si mette alla griglia, ma si vede lontano un miglio che non ne ha mai usata una, "Fatti da parte" dico ridendo e prendendo il suo posto, "Ma se non sarai nemmeno capace!" esclama lui risiedendosi.
Lo guardo e gli lancio un'occhiata del tipo 'Ne sei sicuro?' e poi inizio a cucinare; me la cavo ancora bene, dopo tutti questi anni e me ne stupisco pure io.
Sorprendo anche i ragazzi, con le piccole acrobazie che riesco a fare, per esempio far volare una spatola e poi riprenderla dal dietro ecc...
Mi sento la Wonder Woman della carne!
In quel momento passa di lì Yong-Ho, che mi guarda sorridendo, "Visto?" mi dice dalla porta, "L'avevo detto che eri la migliore!" ed esce di nuovo.

Il pranzo trascorre magnificamente e restiamo alla Perla per un bel po' di tempo; incontro molti dei miei ex-colleghi e ci raccontiamo un sacco di cose.
Sono molto felice di essere tornata e i ragazzi lo sono perché ho condiviso con loro un'altra mia esperienza; arriveranno a conoscermi completamente, di loro ormai mi posso fidare ciecamente e ne ho avuto la prova dal fatto che siano tornati da me.
Sono già a conoscenza delle avventure più importanti che ho vissuto, quindi ormai sono come un libro aperto per loro e loro lo sono per me.
Decidiamo di lasciare il ristorante e passare alla mia agenzia per avere notizie sulla questione 'Pezzodimerda Christian", perciò salutiamo tutti, con la promessa di rivederci presto e usciamo.
L'esterno è ancora affollato dalle Fans, ma grazie all'aiuto di Min Su e i due colleghi, riusciamo a raggiungere il loro furgoncino sani e salvi.
Arriviamo alla ModelsRecInternational nel giro di un'oretta (c'era traffico) e mi devo fermare un attimo prima di entrare.
Mi appoggio ad un muretto lì vicino e mi accuccio, cercando di liberarmi la mente dai pensieri, dai pensieri di quella sera.
Come reagirò quando lo rivedrò? Scapperò o riuscirò a restare lì? Mi farò prendere dall'ira e lo colpirò in quella faccia da culo che si ritrova?
Non lo so proprio, sta il fatto che mi prendo molto tempo prima di decidermi ad andare avanti.
"Tutto bene?" mi chiede Suho, al che io apro gli occhi, "Oh sì, certo, benissimo!" rispondo io, un po' troppo velocemente e mi alzo in piedi di scatto.
Mi metto al centro del gruppo, così mi sento più al sicuro e varchiamo la soglia.
Immagino già dove possano essere, perciò porto tutti direttamente al secondo piano, dove c'è una delle Sale Conferenze principali (e una delle più grandi), ma stranamente, quando apro la porta, la trovo vuota.
Mi metto a pensare e finiamo al terzo piano, in un'altra Sala come la precedente ed è qui che li troviamo.
Mi ritrovo davanti Harry, Min-Ho e gli altri due Soci onorari dell'agenzia, da un lato del tavolo e (probabilmente) Christian dall'altro (lo vedo di schiena).
In fondo alla stanza scorgo anche un paio di poliziotti in divisa, tutti seri e concentrati.
Entro sicura e anche un po' spavalda, seguita dai miei amici e vengo accolta subito dal mio manager, "Jenni, ciao!".
Non sembrano molto sorpresi di vedermi qui, ma nemmeno infelici o arrabbiati, perciò sono più che contenta.
"Disturbo?" chiedo comunque, per essere cordiale, ma tutti scuotono la testa, "Ti stavamo comunque per chiamare" afferma Min-Ho, quindi prendiamo tutti posto vicino a loro.
"Allora Jenni, appena siamo arrivati qui, abbiamo convocato i due agenti..." inizia a raccontarmi Lee Woo, uno dei pari di Harry, indicando i due uomini in uniforme, che mi salutano con un cenno del capo "...e abbiamo sottoposto alla loro attenzione, la registrazione che ci hai passato."
"Okay..." dico io, e lui continua "I signori qui, vorrebbero sentire la tua dichiarazione, prima di prendere qualsiasi decisione. Hanno già ascoltato quella di Christian, il quale, ovviamente, ha negato tutto..." mi spiega, spostando lo sguardo sul fotografo, durante le ultime parole, "...ma se confermerai la tua versione e coinciderà con la registrazione, beh...ci saranno delle conseguenze per lui" finisce e sta in silenzio per lasciarmi cominciare.
Inizio a raccontare, riportando a galla tutto quello che ho provato e sentito quella sera; racconto di lui ubriaco, di me che lo accompagno a casa, lui che cerca di trattenermi e che inizia a blaterare.
Ripeto tutto quello che ha detto quella sera, non solo quello che compare nella registrazione e poi finisco con la parte in cui riesco a scappare e tornare a casa per chiamare Harry.
Ritorno silenziosa.
Non ho mai alzato lo sguardo da quando ho cominciato a parlare: ho sempre tenuto le mani in grembo e stringevo quella di Chanyeol tra le mie, per darmi un po' di forza.
Christian mi osserva attentamente mentre racconto e compare senza espressione: non sembra né arrabbiato, né preoccupato, più che altro, in alcuni momenti appare...sadico.
Ogni tanto un sorrisino aleggia sulle sue labbra, per poi sparire e ritornare qualche momento dopo.
I poliziotti sembrano stare dalla mia parte, mi fanno scrivere la mia dichiarazione e poi se ne vanno, portando Christian con loro.
Non dice una parola prima di essere portato via; probabilmente non lo vedrò mai più e qualcosa si smuove nel petto.
Voglio dire, mi è sempre stato vicino, mi ha aiutato in alcuni dei momenti più brutti della mia vita e mi chiedo come diavolo abbia fatto a fingere.
Come ha fatto a fingersi una persona completamente diversa da quella che è in realtà? Come ha fatto ad arrivare a tanto?
Io non ci sarei mai riuscita, dopo un po' mi sarei...non so... mi sarei sentita male, ma probabilmente lui non è così.
Si vede che non ha sentimenti.
Harry si avvicina, mettendomi una mano sulla schiena, mentre i ragazzi poggiano le loro sopra le mie.
"È davvero tutto finito?" chiedo incredula, guardando l'intreccio di mani che c'è sul mio grembo, "Sì Jenni..." mi rispondono, "...è davvero tutto finito."

Quella magica SeoulDove le storie prendono vita. Scoprilo ora