Capitolo 2*

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Vin's POV

Aprii gli occhi ed immediatamente avvertii un leggero mal di testa.

Mi rigirai tra le lenzuola, ormai tutte attorcigliate, nel tentativo di riprendere sonno.

All'ennesimo tentativo di tenere forzatamente gli occhi chiusi, decisi di alzarmi.

Mi preparai un tè caldo, poi mi sedetti sgraziatamente su una sedia e mentre intingevo i biscotti nella tazza colma, iniziai a rimuginare sugli eventi della notte precedente.

Perché non appena mi ero sentito sotto pressione, ero scappato?

Mi era bastato trovare un po' di sintonia con Andy e desiderare baciarlo per iniziare a far partire nella mia testa le solite paranoie.

"Non puoi e non devi lasciarti andare".

Andy aveva rinunciato al concerto del suo migliore amico pur di avere l'opportunità di parlare ancora con il sottoscritto. Si era aperto con me, mi aveva raccontato delle cose estremamente personali, forse aspettandosi che in qualche modo, io avrei ricambiato la sua fiducia. Invece dopo avergli chiesto di restare e averlo ascoltato, tutto quello che ero stato in grado di fare era stato salutarlo di fretta e furia e allontanarmi.

Mi portai le mani al viso e sospirai, poi incrociai le braccia sul tavolo e vi posai la testa.

Mi riappisolai, con la pancia ormai piena di biscotti.

Quando mi svegliai, circa venti minuti dopo, imprecai in tutte le lingue.

Erano le 14:12 e io non avevo fatto nulla.

Volevo tornasse Eric e ricominciasse a farmi da baby sitter!

Tornai in camera mia per recuperare il mio telefono e vi trovai tre chiamate perse e due messaggi, tutti di Martha.

"Che cavolo vuole?" pensai, seccato.

Decisi di chiamarla, per evitare uno scambio di messaggi infinito. Dopo alcuni squilli la mia migliore amica mi rispose.

-Vin? Come stai? Perché non mi rispondi al telefono? Mi hai fatto preoccupare a morte! Hai letto i messaggi che ti ho inviato? Ieri te ne sei andato senza darmi alcuna spiegazione e poi sei sparito!- alzò la voce.

-Ma dico, sei diventata matta per caso?- domandai, allontanandomi il telefono dalla tempia.

Odiavo che mi urlasse contro!

Non era mica mia madre!

-Sei arrabbiato con me perché ti ho costretto a venire al concerto? Perché non hai letto i miei messaggi e non hai risposto alle mie chiamate? Mi stai evitando?- mi chiese a raffica, ed io non riuscii più a contenermi.

-No che non li ho letti i tuoi messaggi! Stavo dormendo! Lo sai che dormo tutto il santo giorno quando non c'è Eric!- sbottai -E non sei mia madre, fanculo. Smetti di urlarmi contro. Sono libero di fare il cazzo che mi pare, hai capito? Se non ho voglia di parlare non parlo!- dissi, pentendomi di aver alzato la voce.

Mi rimbombava tutto. Mi sentivo come se mi avessero riempito la testa d'acqua e il mio cervello ci stesse annegando dentro. 

"Non ho neppure bevuto ieri, dannazione!".

-Sei un coglione! Scusa tanto se mi preoccupo per te!- esclamò Martha, infuriata -Non so se ti ricordi, ma mi hai dato un bacio e te ne se i andato come se avessi qualcuno alle calcagna!-

Sospirai.

-Già ma che te lo dico a fare!- esclamò -A te non importa niente di nessuno, al di fuori di te stesso! Scusa se mi sono preoccupata per te! Vaffanculo Vin! Ci sentiamo quando ti passerà il tuo ennesimo sclero. Stammi bene stronzo!- urlò.

Coincidenze - COMPLETA (IN REVISIONE)Where stories live. Discover now