Capitolo 43

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Curt's POV

La voce robotica proveniente dalla cabina annunciò che stessimo per atterrare.

-Amore, siamo arrivati- sussurrò Eric.

Annuii sbadigliando leggermente.

-Ti ho fatto stancare troppo prima?- soffiò divertito contro il mio orecchio, sporgendosi verso di me con una scusa.

-Sì, ma direi che ne è valsa la pena- risposi mordendomi il labbro.

-Al ritorno facciamo il bis- sussurrò sfiorandomi il cavallo dei pantaloni fingendo di volersi affacciare al finestrino.

-Hey! Eri un bravo ragazzo prima di incontrarmi!- risposi a bassa voce accarezzandogli il sedere.

Eric sorrise sornione, rimettendosi al suo posto, ma stringendosi di più verso di me.

-Infatti, prima di incontrarti, non avrei mai avuto il coraggio di fare una cosa del genere...- disse a voce bassissima, infilando la mano sotto la mia maglietta.

Prese ad accarezzarmi la schiena con piccoli movimenti concentrici.

Alzai lo sguardo incrociando i suoi occhi scuri.

Desiderai baciarlo sulle labbra, ma mi limitai a sfiorargli il collo con il naso, perdendomi per qualche istante nel suo profumo.

Lo leccai stando attento a non essere visto.

-Mmm-

-Smettila, perché non mi so contenere- sussurrai mordendogli il lobo, per poi rimettermi seduto in maniera composta.

Sorrise soddisfatto, poggiando la testa sulla mia spalla.

Non appena fummo a terra, Eric si affrettò a chiudersi il cappotto vista l'aria gelida che tirava.

-Cazzo, meno male che è marzo e che tra pochi giorni sarà primavera!- si lamentò.

-Come fai con quel chiodo in pelle e basta?- chiese guardandomi.

-Come se ti dispiacesse vedermi poco vestito- lo presi in giro tirandogli una gomitata scherzosa.

-Ovvio che non mi dispiace! Ma sto soffrendo il freddo anche per te!-

-Allora che ne dici di abbracciarmi per scaldarmi un po'?- dissi aggrappandomi al colletto del suo cappotto.

Eric non se lo fece ripete due volte.

Mi abbracciò saldamente, poggiando la testa nell'incavo del mio collo.

Lo strinsi fortissimo, facendo incontrare per qualche istante le nostre labbra.

-Vuoi passare prima a casa tua?- chiese sciogliendo leggermente l'abbraccio.

-Sì, ho bisogno di qualche altro cambio...-

-Inoltre prenderemo una delle mie macchine. Se rimango senza guidare per qualche giorno divento pazzo-

-Bene, allora recuperiamo i bagagli e andiamo a prendere un taxi!- esclamò facendomi strada in aeroporto.

-Perfetto- dissi sorridendogli.

Eric fece sapere ai suoi migliori amici di essere arrivato in città.

Parlò per dieci minuti buoni con Martha e altrettanti con Vin.

Mi chiedevo che cazzo avessero da dirsi già che non si vedevano semplicemente da qualche ora.

Coincidenze - COMPLETA (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora