Capitolo 31

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Eric's POV

Ero solo in quella stanza da ormai quasi un'ora.

La frase che Brian aveva detto prima di andarsene continuava ad occupare prepotentemente i miei pensieri.

"L'amore che Curtis è in grado di offrirti è senza riserve. È immenso, totalizzante. Spero tu sia capace di offrirgli altrettanto"

La conversazione con il migliore amico di Curt aveva scatenato in me una gelosia del tutto insensata.

Brian mi aveva confermato di non amare più Curtis da ormai molto tempo.

Pablo...beh...se anche avesse avuto una remota occasione di entrare nelle sue grazie...se l'era del tutto giocata.

Curtis non si era accorto dell'amore che Brian e Pablo nutrivano per lui, pur avendoli sempre vicini...e nonostante la loro bellezza.

Perché era inutile negarlo, se pur in modo diverso erano entrambi bellissimi.

Non poteri fare a meno di chiedermi che cosa avesse visto in me quel giorno fuori a quel bar.

Ero un ragazzo come tanti.

Dovevo avere un'espressione piuttosto preoccupata o quanto meno corrucciata quella sera in cui, gli sproloqui dei miei vecchi compagni di squadra, mi avevano costretto a scappare fuori e a fumare l'ennesima sigaretta della giornata.

Ero talmente assorto nei miei pensieri da non aver notato che il ragazzo più bello del mondo mi stesse guardando.

Ed esattamente come quella sera, i miei pensieri vennero bruscamente interrotti dall'arrivo di Curtis.

Si avvicinò a me con un sorriso dolcissimo.

-Scusami se ti ho fatto aspettare- disse posando le sue labbra sulle mie.

Mi lasciò un bacio leggero, accarezzandomi i capelli.

-Vieni con me- sussurrò porgendomi la mano e supplicandomi con lo sguardo di seguirlo.

Sorrisi mettendomi in piedi.

Mi guidò in una stanza comunicante, sulla quale si affacciava un armadio piuttosto vecchio, talmente grande da coprire tre pareti.

Mi guardai attorno interdetto.

Curt sorrise notando la mia espressione, poi si diresse deciso verso sinistra spalancando la coppia di ante prima dell'angolo.

Scostò dei vecchi cappotti, rivelandomi la presenza di una porta.

Mi invitò a precederlo, mentre lui dietro di me, si occupava di richiudere il passaggio.

Salimmo delle scale piuttosto buie e strette prima di trovarci davanti un'altra porta.

Curtis l'aprì e prendendomi per mano mi condusse all'interno di quello che aveva tutta l'aria di essere un lussuosissimo monolocale.

Pavimento lucido color ambra, lampadario a cascata con gemme dello stesso colore, in fondo alla stanza, sulla destra la cucina, moderna e sofisticata, con un'isola interamente in marmo, di fronte a noi, un enorme divano rosso in camoscio ad occupare quasi interamente la zona giorno.

Sculture e opere d'arte in cui riconobbi la mano di Curtis personalizzavano l'ambiente.

-È bellissimo- riuscii a dire in un sussurro guardandomi intorno

-È il mio nascondiglio- rispose passandosi una mano sulla nuca a disagio

-Mio padre si è arreso. Sa di non essere ben visto nel quartiere. Non ha neanche provato a cercarmi. Sa che qui sono tutti dalla mia parte. Siamo al sicuro- disse togliendosi la giacca in pelle e buttandola sul divano.

Coincidenze - COMPLETA (IN REVISIONE)Where stories live. Discover now