Capitolo 76

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Fred's POV

Uscii dalle porte girevoli dell'aeroporto e fermai un taxi.

Mi accomodai sul retro, lasciando che il tassista sistemasse i miei bagagli nel baule.

Riaccesi il telefono e risposi a due e-mail di lavoro.

-Dove la porto, signore?- chiese l'uomo mettendo in moto.

-Al Jefferson- risposi, alzando solo per un istante lo sguardo dal cellulare.

Passai il resto del viaggio a guardare fuori dal finestrino, scompigliandomi di tanto in tanto i capelli.

Non appena giungemmo a destinazione, ritirai le chiavi della mia stanza alla reception, sistemai i miei bagagli e feci una lunga doccia calda per scaricare un po' di tensione.

Vin mi aspettava in un locale in centro, di cui tra l'altro non ricordavo neanche il nome.

Presi una camicia a caso dalla valigia e la indossai, abbinata ad un semplicissimo jeans scuro e alle mie solite converse.

Mi assicurai di avere con me il portafoglio con me, poi riconsegnai le chiavi alla reception e non appena fui fuori, fermai un altro taxi, chiedendo di essere portato al Graystreet.

Pagai la corsa, poi scesi dal taxi ed entrai nel locale che Vin mi aveva indicato.

Fu un colpo al cuore rivederlo dopo quasi un mese in cui ci eravamo sentiti solo qualche volta per telefono.

Era seduto in un tavolino e controllava l'ora continuamente.

Mi chiesi se era perché fossi in ritardo o perché avesse fretta di andarsene.

Sospirai, poi mi feci coraggio e lo raggiunsi.

Solo nel momento in cui Vin alzò gli occhi, incontrando il mio sguardo, mi resi conto del fatto che sembrasse molto più giovane dell'età che aveva in realtà.

-Fred!- esclamò con un sorriso timido, così bello da farmi male al cuore.

Si alzò in piedi e mi lasciò un bacio sulla guancia.

-Ciao Vin- risposi cercando di non far sembrare il mio sorriso una smorfia di dolore.

Presi posto davanti a lui, senza sapere bene cosa dire o come comportarmi.

Non credevo che mi avrebbe fatto così male rivederlo.

Molto probabilmente Vin se ne accorse, perché la sua espressione cambiò, se possibile facendomi sentire ancora più di merda.

-Come stai?- mi chiese.

-È difficile trovare le parole per descrivere quello che sto provando- sussurrai -Credo che tu possa capirmi...sono stati quattro anni meravigliosi, Vin...adesso è tutto dannatamente strano-

Lui abbassò lo sguardo.

-Mi sento incompleto- dissi.

-Prima avevo la certezza che, anche se a un paio d'ore di distanza, tu c'eri...e che magari stessi pensando a me...- mi interruppi perché mi tremò la voce.

-Non ho mai amato qualcuno che non fossi tu- ripresi -Non mi sono mai sentito solo come in questo momento- sospirai.

-Sto solo cercando di imparare a vivere senza di te- conclusi, con un sorriso amaro stampato sul volto.

-Fred- sussurrò Vin, non riuscendo a nascondere gli occhi lucidi -Voglio che tu sappia che io ci sono. Ci sarò sempre, per qualsiasi cosa- mi disse -Una telefonata dopo una giornata di merda, un passeggiata in spiaggia o una partita a carte. Qualsiasi cosa-

Coincidenze - COMPLETA (IN REVISIONE)Where stories live. Discover now