Capitolo 8*

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Eric's POV

-Eric, Vin, che piacere vedervi!- disse sarcastica, quella che teoricamente era la mia ragazza.

Dalila era seduta sul primo gradino della rampa di scale che portava al piano di sopra.

Vin mi fissava con la faccia da "te l'avevo detto".

Probabilmente voleva uccidermi e io non potevo dargli torto.

Ero immobile davanti alla porta dell'ascensore.

Avrei dovuto prevederlo che sarebbe arrivata!

Era perfettamente comprensibile Dalila volesse delle spiegazioni.

Speravo solo potesse capirmi.

Non appena avevo incontrato il suo sguardo, avevo capito che dovevo lasciarla.

Non potevo prenderla in giro.

Io non l'amavo e lei meritava di stare con qualcuno che l'amasse.

-Deduco dalla vostra reazione che non vi aspettaste di vedermi!- esclamò, stizzita.

-Beh, sai non capita tutti i giorni di trovarsi una persona che non vedi da anni sul pianerottolo di casa alle tre di notte!- esclamò Vin, forse per sdrammatizzare.

"Che cazzo sta facendo?" pensai, fulminandolo con lo sguardo.

Non volevo complicasse le cose.

-Sai benissimo che non sono qui per te, Vincent-

-Che peccato, e io che ci stavo anche sperando!- replicò lui, cercando le chiavi nella tasca posteriore dei jeans.

"È ubriaco" pensai di dire, per giustificare il suo comportamento.

-Vedo che sei rimasto idiota come sempre- le rispose Dalila.

-Già, ma vedo che anche tu non...- iniziò la frase, prima che lo interrompessi

-Per favore, finiscila Vin-

-È tutto qui quello che sai dire? L'hai sentito come si è rivolto a me?- esclamò la mia ragazza, indignata.

-Hey, magari è il caso che entriamo dentro. Non ho intenzione di permettere che si svegli tutto il condominio. Già la vecchia del piano di sotto mi odia!- suggerì Vin.

Dalila mi guardò infuriata, afferrò la sua valigia e la trasportò dentro.

La seguii, chiudendomi la porta alle mie spalle.

Vin si buttò sul divano all'ingresso e si portò una mano alla testa.

-Credo tu mi debba delle spiegazioni! Sono giorni che non ti fai sentire...che non mi rispondi!- mi attaccò Dalila, non appena fummo dentro casa -Non mi hai nemmeno salutato! Sei partito all'improvviso. Perché lui è più importante di me, non è vero?- indicò Vin -Lo è sempre stato, credi che non me ne sia accorta!- sbottò -Vi ho visto mentre si apriva l'ascensore! Come ho fatto a non capirlo prima!- si portò entrambe le mani al viso, in un gesto stizzito.

Vin alzò gli occhi al cielo e scoppiò a ridere.

-Eric, cazzo! Ma l'hai sentita! Pensa che io te ce la facciamo- fece dei gesti stupidi con le mani -Non ci posso credere! Sta dando i numeri!-

-Vin, non rendere tutto più difficile. Per favore, lasciaci soli...-

Lo odiavo quando dispensava cattiveria gratuita. Non c'era nulla di divertente in quello che stava succedendo.

-Come vuoi!- disse, alzando le spalle e andandosene in camera sua.

Non appena restammo da soli, cercai lo sguardo di Dalila.

Coincidenze - COMPLETA (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora