4 ~ Invisibile ~ ✔

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Il mondo iniziò a tremare come se fossi in California e fosse arrivato il Big One

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Il mondo iniziò a tremare come se fossi in California e fosse arrivato il Big One.

Con molta cautela riuscii a raggiungere di nuovo i divanetti. Mi sentivo leggera, libera. Sorridevo senza rendermene conto e tenevo il ritmo con un piede facendo ondeggiare la testa avanti e indietro.

Non avevo mai provato una sensazione del genere, era come se non avessi nessun problema, come se fossi la persona più straordinaria della Terra e potessi realizzare ogni mio desiderio con uno schiocco di dita.

Era questo il motivo per cui le persone bevevano? Per sentirsi invincibili?

Ad un certo punto un ragazzo mi si avvicinò e si sedette al mio fianco, aveva degli occhi piccoli e scuri e delle labbra carnose piuttosto femminili. Sorseggiava una bevanda trasparente che sembrava acqua, ma che di sicuro non lo era.

«Ciao», esclamò, «ne vuoi un po'?», mi chiese porgendomi il bicchiere.

Gli risposi di no con la testa ma continuai a fissarlo e a sorridergli come una sciocca. Era affascinante. I suoi capelli castani avevano delle sfumature che tendevano all'oro e la camicia stretta gli accentuava i muscoli delle braccia

«Mi chiamo Giorgio, comunque», disse porgendomi la mano libera, «sei un'amica di Melissa? Non ti ho mai vista con lei».

«Giusy», risposi stringendo con enfasi la sua mano sudata. «Sì, siamo in classe insieme da quest'anno».

Lui non disse altro, sembrava come se stesse decidendo quale mossa mettere in atto, forse aveva un repertorio consolidato da tempo, sembrava il tipico ragazzo da discoteca avvezzo alle conquiste notturne.

«Che ne dici, ti va di ballare?», mi chiese poi finendo in un sol sorso il suo drink.

Senza esitare gli porsi la mano in modo che potesse aiutarmi a raggiungere la pista da ballo, al centro c'era già Melissa che dava spettacolo ballando vicino al palo per lap dance.

Iniziai a muovere i fianchi in modo disinvolto, l'alcool mi aveva tolto i freni inibitori, non mi interessava più se il vestito mi stava male oppure se non conoscevo le ultime tendenze in fatto di musica. Giorgio faceva altrettanto e mi fissava come un leone pronto a far sua la preda. Nascosto dietro quello sguardo famelico vedevo il desiderio.

Desiderava per davvero me?

Era la prima volta che riuscivo a cogliere un sentimento del genere e ne ero lusingata e intimorita allo stesso tempo. Giorgio iniziò ad avvicinarsi sempre di più. All'inizio lo respinsi, ma poi lasciai che si posizionasse dietro di me con le mani sui miei fianchi. Ballavamo a ritmo di musica elettronica e io mi sentivo come in una bolla sapone, tutto era ovattato come fosse distante, come se non ci fossi io in quella situazione. Poi le mani di Giorgio si strinsero a me come gli artigli di un'aquila.

Ero impotente.

Lui sembrava agitato e smanioso, le sue mani viscide stavano cercando di scivolare sotto il vestito e il suo mento sulla spalla mi teneva a sé con una forza incredibile.

A un passo dal sogno - Let's Make It -Where stories live. Discover now