capitolo 11

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capitolo 11

Dopo ciò che era accaduto nell'appartamento di Naruto, Sasuke si sentiva psicologicamente a terra in un primo momento si era lasciato andare alla tristezza a causa del senso di colpa ma poi la frustrazione lo aveva sopraffatto doveva sfogare quella rabbia bruciante che sentiva. Tsunade lo aveva assegnato ad una missione a lungo termine era ciò che gli serviva, stare per un po lontano da konoha ma avrebbe dovuto attendere altre due settimane prima di partire.
Aveva deciso di sfogare tutta quella frustrazione allenandosi duramente ogni giorno.

Erano le 5:00 del mattino il ragazzo non riusciva a chiudere occhio i brutti ricordi lo tormentavano impedendogli di dormire, continuava a rigirarsi nel letto, decise di uscire di casa l'aria fresca del mattino lo avrebbe distratto. Si vesti per poi uscire di casa, cominciò a camminare senza meta nel bosco fino ad una radura, inconsciamente si era recato nel luogo in cui suo fratello Itachi si allenava da bambino ricordava perfettamente quel posto, da allora era passato molto tempo ed adesso era tutto cambiato, ma quella foresta sembrava immutata nonostante il corso degli anni. Iniziò a recarsi in quel posto ogni giorno allenandosi fino allo stremo con la katana in solitudine, non voleva avere a che fare con nessuno, il suo carattere già schivo di natura si era accentuato maggiormente.
La notte l'insonnia lo tormentava regolarmente, mentre l'allenamento teneva la sua mente occupata lo aiutava ha non pensare, si era isolato da tutto e tutti troppo preso da da quel dolore che lo stava consumando.

Sakura passava le sue giornate con Naruto, quel pomeriggio si era impuntata nel convincerlo a uscire di casa per fare una passeggiata, gli avrebbe fatto bene un po d'aria lo avrebbe aiutato a distrarsi.
Dopo aver insistito per ore era finalmente riuscita a farlo uscire da quel tugurio. Passeggiavano per le vie del villaggio uno accanto all'altra, il biondo osservava tutto con sguardo assente, la ragazza lo teneva d'occhio costantemente sembrava che nulla lo facesse reagire. Sakura ebbe l'idea di portarlo a mangiare da Ichikaru magari una bella porzione di ramen lo avrebbe aiutato.
Tenendolo stretto per il braccio lo condusse fino al piccolo chiosco.
"Perchè mi hai portato qui?"
"Vorrei una ciotola di ramen!" Rispose sorridente la ragazza.
"Ha te non piace il ramen, non prendermi in giro." Era davvero abbattuto sembrava che nulla lo stimolasse.
La giovane aveva puntato i grandi occhi verdi sul compagno, non sapeva che inventarsi per aiutare il suo cuore a guarire o forse non sarebbe mai guarito . Tese una mano accarezzandogli il viso per poi dargli un piccolo bacio sull'altra guancia, il biondo si imbarazzava sempre non era molto abituato a certi gesti affettuosi.
"Facciamo così, andiamo a prendere una porzione di ramen ciascuno! E dopo faremo ciò che vuoi tu, ok?"
Naruto sospirò rassegnato per poi annuire, la ragazza si attacco al suo braccio felice per essere riuscita a convincerlo, si diressero verso il locale accomodandosi sugli sgabelli.
Teuchi il titolare era un uomo gentile amante del suo lavoro vide suo assiduo cliente Naruto , anche se ormai era da un bel po che non si faceva vivo, in compagnia di Sakura.
"Buongiorno ragazzi! Cosa vi porto?"
"Due porzione di ramen rispose la giovane dai capelli rosa.
"Naruto per te il solito?"
Il giovane sollevò di poco il volto, voleva comportarsi normalmente ma era più forte di lui proprio non ci riusciva.
"No, una porzione piccola grazie." Il tono di voce era basso e incolore.
"Meglio no esagerare si è appena ripreso da una brutta influenza! Sono giorni che ha la febbre alta!" Interveni la giovane per giustificare l'aspetto sciupato del ragazzo.
" Mi dispiace non lo sapevo...in effetti sembri dimagrito, non preoccuparti sei nelle mani del miglio medico del villaggio! Un paio di giorni e tornerai come nuovo!"
"Come --nuovo...."Ripetè a bassa voce il biondo, quelle parole gli avevano fatto un brutto effetto. "Sakura voglio tornare a casa."
La rosa si voltò a guardarlo, aveva gli occhi lucidi non era un buon segno, forse era ancora troppo presto per portarlo in giro in fondo erano passati solo pochi giorni, gli prese la mano uscendo dirigendosi dietro il chiosco per non essere visti.
"Torniamo subito!" Disse uscendo portandosi dietro in ragazzo.
Giunti dietro il locale vide Naruto davvero giù di corda non potè negargli un abbraccio pieno d'amore, gli accarezzava i capelli con una mano mentre l'altra mano eseguiva dei movimenti circolari sulla schiena per farlo rilassare.
"Sono qui...! ci sono io con te non sei solo! Fallo per me... hai affrontato di tutto in vita tua non puoi lasciarti andare adesso!..."
"Sono stanco di lottare." Sussurò con il viso affondato tra i capelli rosa dall'amica.
"Non devi farlo da solo ti aiuterò io!Però devi promettermi che ci proverai?"
Si fece forza, sollevò il viso stirando un piccolo sorriso forzato annuendo, ci avrebbe provato.
Tornarono al chiosco trovando le ciotole di ramen fumanti ad attenderli, mangiarono tranquillamente. Naruto aveva poco appetito infatti nonostante la ciotola di piccole dimensioni non era riuscito a terminarla, Sakura era davvero in pena doveva escogitare qualcosa per spronarlo a reagire.

Era mattina la giovane aveva deciso di andare a raccogliere delle erbe speciali nel bosco, voleva preparare un infuso per il biondo qualcosa che gli stimolasse l'appetito. Alcune erbe le aveva comprate al mercato ma qualcosina poteva trovarla in giro.
Stava passeggiando sentiva dei rumori in lontananza preoccupata si avviò cautamente per capire cosa stesse succedendo. Man mano che si avvicinava sentiva i rumori sempre più forti e distinti, si nascose su un albero, vide Sasuke che si allenava la rabbia si stava nuovamente impossessando di lei. Rimase li ad osservarlo inizialmente non sapeva nemmeno lei il perchè, continuava ad osservarlo mentre lanciava i kunai contro due enormi pali di legno, quando sfoderò la katana, continuava a studiare i suoi movimenti in ogni dettaglio.
Sasuke si era accorto della presenza della ragazza, la ferma ad osservarlo, la cosa lo stava innervosendo ma decise di ignorarla in fondo non stava facendo nulla di male e poi non era la prima volta che lo faceva. Da ragazzini la rosa lo osservava sempre durante gli allenamenti, continuò i suoi allenamento voleva stancarsi il più possibile per non pensare al grande peso che aveva nel cuore.
Sakura rimase nascosta su quell'albero per ore a studiare il modo in cui si allenava, lo aveva scrutato per bene finchè un'idea malvagia balenò nella sua mente aveva trovato il modo per vendicarsi.

Sasuke come al solito si era recato al suo personale campo di allenamento quella notte aveva avuto un terribile incubo doveva distrarsi.

Sakura era andata a prendere Naruto per portarlo al campo d'addestramento, non gli era venuto nulla di meglio in mente per distrarlo, il ragazzo era riluttante all'idea di andare ad allenarsi temeva di incontrare qualcuno , non si sentiva ancora pronto per approcciarsi con gli altri. Si sentiva triste gli incubi lo perseggitavano, per anni aveva nascosto la sua solitudine dietro un enorme sorriso ma adesso era tutto diverso, il vuoto era incolmabile e troppo profondo se a questo si aggiungeva la strana paura che lo assaliva nel sentirsi toccare, il mix diventava esplosivo. L'unica che riusciva ad avvicinarsi in po più a lui senza mandarlo nel panico era Sakura.
La rosa voleva solo aiutarlo ad affrontare le sue paure, sapeva degli attacchi di panico dell'amico ma era del tutto normale essere spaventati dal contatto umano dopo aver subito una violenza.
"Dai Naruto vieni saremo solo io e te!"
"No, non voglio."
"Sei il ninja più forte di tutti! non può lasciarti abbattere in questo modo....." La sua voce si era affievolita.
"io- io...."Naruto proprio non se la sentiva ma vedere Sakura così triste lo faceva sentire in colpa. "Ok...verro con te."
La giovane gli sorrise felice, dopo essersi cambiato si diressero verso il campo d'allenamento.
Erano solo loro due Sakura non voleva metterlo sotto pressione fin da subito era meglio andare per gradi.

Kakashi stava passeggiando leggendo il suo libro prediletto, era da giorni che non vedeva più quel tornado biondo del suo ex alievo per quanto gli aveva riferito Sakura aveva una terribile influenza. L'uomo stava cercando un posticino silenzioso per terminare il suo libro in santa pace, quale posto migliore della radura posta dietro i campi di allenamento a quell'ora non c'era nessuno.
Saltando tra i rami arrivò alla sua meta trovando Sakura e Naruto intendi ad allenarsi. I due ragazzi non stavano facendo nulla di che, il loro allenamento era basato solo sulle arti marziali, l'uomo si soffermò ad osservare ragazzo biondo non aveva una bella cera, sembrava demotivato, Sakura cercava di spronarlo ma la cosa non sembrava sorbire grande effetto. Era incuriosito ma anche stranizato dalla situazione, i due ragazzi non si erano accorti della sua presenza e lui da quella distanza non riusciva a capire cosa si dicessero.
Continuava a osservare i suoi ex alievi ed il loro comportamento sospetto, Naruto era notevolmente più magro, ma la cosa che più lo preoccupava era il suo sguardo era spento non sorrideva e non scherzava come al solito, Sakura stranamente non lo mal menava anzi lo coccolava continuamente. Kakashi si era totalmente dimenticato del suo libro stava cercando di capire cosa stesse succedendo, passo la tutto il resto del pomeriggio.

Finito l'allenamento Naruto si sentiva meglio, inizialmente non aveva voglia di allenarsi ma dopo un po sentì la rabbia montare e sopraffarlo, era riuscito in parte a sfogare quel terribile malessere che lo attanagliava da giorni ed adesso si sentiva un po meglio anche se il terribile senso di vuoto quello continuava a sentirlo. Si era fatta sera, il biondo era stanchissimo insieme a Sakura avevano cenato a casa sua,la giovane era soddisfatta era stato stancante ma finalmente il ragazzo era riuscito ad esprimere ciò che sentiva. Tutto quel faticare aveva anche stimolato l'appetito del biondo che finalmente dopo molti giorni era riuscito e mangiare qualcosa in più senza sentire la nausea assalirlo. Sakura era felice forse riprendendo la sua vita tra missioni e allenamenti sarebbe riuscito a superare quella situazione e ha rifarsi una vita.
Quell'esperieza lo avrebbe segnato non si dimentica così facilmente la perita di un figlio ma almeno non sarebbe più rimasto rinchiuso in quel limbo.

Il giorno dopo Kakashi Hatake era andato a parlare con l'Hokage.
"Kakashi che ci fai qui?"La donna era incuriosita.
"Vorrei chiederle se posso portare Naruto e Sakura con me per la prossima missione?"
"è per quale motivo?" L'Hokage era impegnata nel leggere un rotolo.
"Così." il ninja era serio.
"Se mi nascondi qualcosa parla adesso!...." I suoi occhi seri erano puntati in quello visibile dell'uomo.
"Si fidi di me!"
La donna dagli occhi castani lo scrutò attentamente non gli era chiaro il motivo di quella richiesta, conosceva quell'umo era affidabile e non faceva mai nulla senza motivo perciò alla fine acconsentì.

Mancava meno di una settimana alla partenza di Sasuke. Come sempre era andato ad allenarsi, aveva finito il suo allenamento con i kunai, si avvicinò al pali in legno staccando i kunai, si sentiva stano le forze lo stavano abbandonando, improvvisamente cadde al suolo svenuto.

Sakura era andata a controllare se il moro era caduto in trappola, era da una settimana che aveva ricoperto i pali in legno con cui si allenava con una sostanza soporifera ma il ragazzo stranamente ancora non aveva abboccato, ma avrebbe atteso.
Arrivò nella radura trovando il giovane steso sull'erba privo di sensi, non sapeva di preciso per quanto tempo era rimasto svenuto correva il rischio che si svegliasse da un momento all'altro. Improvvisamente lo vide muovere, sicuramente era da molto che era li, non sapeva che fare il suo piano stava fallendo.
Il ragazzo stava riprendendo conoscenza, Sakura prese uno dei sottili fili di nylon legato ad uno di kunai a terra con un movimento fulmineo strinse il filo sottile intorno al collo del ragazzo dai capelli neri. Non sapeva nemmeno lei cosa stava facendo.
Sasuke ancora un po intontito, sentì la presa al collo portò una mano tra il filo e la sua gola per non soffocare, la ragazza era sopraffatta dalla collera stringeva il filo intorno al collo del giovane con forza.
Il moro stava soffocando non riusciva a respirare.
"Cosa si prova è Sasuke?" La sua voce era carica di ira.
"Sa-ku-ra..." Biascicò il ragazzo a corto d'ossigeno.
"é una bella sensazione? rispondi! è una bella sensazione quando qualcuno cerca di strangolarti?" Era furiosa era evidente, continuava a stringere la presa.
Sasuke aveva portato anche l'altra mano al collo ma non riusciva a fare gran che, aveva sottovalutato la forza della ragazza, quella domanda lo aveva sorpreso sapeva perfettamente a cosa si riferiva.
"S-sto s-so-ffo-ca-n-do....."Non riusciva a pensare lucidamente sentiva solo quel filo sottile stringersi sempre di più.
Sakura dal canto suo sentiva solo quella profonda rabbia, la sete di vendetta, voleva faro soffrire, ma quel sentimento la stava sopraffacendo annullando ogni sorta di buon senso.

Il caso volle che Kakashi e Gai si trovarono a passare da quelle parti, avevano finito una delle loro solite e sciocche sfide e come di consueto era stato in ninja mascherato a vincere.
I due ninja stavano tornando al villaggio, avevano rifatto una gara su chi sarebbe arrivato per primo al villaggio ed adesso stavano correndo come matti tra gli alberi. Kakashi vide Sakura intenda a strangolare Sasuke, immediatamente si fiondò verso la ragazza dimenticandosi totalmente della sfida, Gai lo raggiunse immediatamente dopo aver notato che aveva cambiato direzione.
Il ninja mascherato si fiondo afferrando la ragazza per le braccia facendogli mollare la presa, Sasuke cadde a terra tossendo, Gai si avvicinò al ragazzo cercando di farlo rialzare.
"Come ti senti ragazzo?" chiese il ninja verde.
Dopo aver ripreso fiato rispose. "Va meglio." Anche se continuava a tossire.
"Gai! accompagnalo in ospedale, io devo fare quattro chiacchiere con Sakura."
"é la nostra sfida????"
"Sarà per un altra volta."
"Non serve, sto bene." Sasuke aveva capito perfettamente il perchè dell'aggressione da parte della ragazza dai capelli rosa.
Il ragazzo se ne andò senza proferire parola lasciando il due sensei e Sakura li.
"Se ne è andato????" Gai non riusciva a crederci.
"Lascia perdere è fatto cosi.." Poi puntò l'unico occhio visibile sulla ragazza. "Voglio delle spiegazioni adesso!"
Sakura non sapeva che dire la situazione gli era sfuggita di mano, lei voleva solo punirlo un po per ciò che aveva osato fare a Naruto e invece si era lasciata sopraffare dall'odio e stava quasi per ucciderlo.Chinò il capo dispiaciuta.
"Mi dispiace... non so che mi sia preso."
"Ti dispiace? Ti rendi conto stavi per strangolare Sasuke!" L'uomo era adirato, intanto Gai se ne era andato.
"Lo so, mi dispiace."
"Perchè lo hai fatto?" Vedendola in colpa aveva abbassato il tono di voce.
Adesso non sapeva che inventarsi, non poteva dire la verità aveva promesso che avrebbe mantenuto il segreto. Anche se....Kakashi-sensei era una persona fidata.
"Ha violentato Naruto."Lo aveva detto aveva tradito la promessa fatta al suo migliore amico si sentiva in colpa.
L'uomo sbarrò l'occhio. "Di che stai parlando?" Non riusciva a capire, non era sicuro di aver capito bene.
"Mi ha capito. Sasuke ha violentato Naruto una settimana e mezzo fa..."
Era rimasto pietrificato ora si spiegava il perchè di quello strano comportamento. Kakashi aveva tartassato la ragazza di domande era sconvolto, provava una gran pena per quel ragazzo, Sakura non aveva menzionato però nulla riguardo al bambino , dopo aver raccontato ciò che era successo e dello stato emotivo in cui riversava il giovane dai capelli biondi fece promettere al sensei che non ne avrebbe fatto parola. L'uomo era riluttante al riguardo ma alla fine acconsentì.

Sasura tornò a casa mentre l'Hatake decise di parlare con Sasuke.
Andò a casa del ragazzo, Sasuke andò ad aprire alla porta trovando davanti a se l'uomo dai capelli argentei, con la sua solita espressione neutra.
L'uomo diede un potente ceffone al ragazzo tanto da fargli perdere l'equilibrio.
"Mi fai schifo."Disse freddamente per poi andarsene subito dopo senza aggiungere altro.
Aveva promesso a Sakura che in presenza di Naruto avrebbe fatto finta di nulla.

Sasuke rimase a terra immobile sul pavimento in legno, quello schiaffo gli aveva fatto davvero male, un lacrima biricchina era sfuggita dai suoi occhi scivolando lungo la giancia offesa. Si sentiva meschino l'essere più meschino sulla faccia della terra.

Era passata un altra settimana erano le 4:00 del mattino Sakuke aveva appuntamento con gli altri ninja alle porte del villaggio tra un ora. Era ancora presto lo sapeva ma prima di andarsene doveva fare una cosa.
Caricò lo zaino in spalla per poi uscire di casa, camminava lentamente per le vie del villaggio ancora buie, solo le luci dei lampioni illuminavano le strade. Arrivò di fronte al'abitazione del biondo sentiva il cuore stringersi in una morsa dolorosissima erano settimane che non lo vedeva, l'ultima immagine che la sua mente aveva di lui risaliva a quella mattina quando era fuggito come un ladro lasciandolo steso nudo, legato a quel letto. Si sentiva un vigliacco era fuggito e non aveva più avuto il coraggio di farsi vedere e chiedere scusa.
Ma adesso avrebbe rimediato, salì le scale con il cuore in gola non si era mai sentito tanto agitato in vita sua, bussò alla porta attese pazientemente che il ragazzo andasse ad aprire.
Davanti a lui si rivelò l'immagine di Naruto, aveva i capelli scompigliati, gli occhi leggermente socchiusi mentre si stropicciava un occhio con una mano, sentì un tuffo al cuore era dolcissimo avrebbe voluto riempirlo di baci e urlargli contro che ne era follemente innamorato.

Naruto nel ritrovarsi Sasuke dietro la porta di casa alle quattro del mattino si spaventò, senti il cuore battere all'impazzata il ricordo di quella notte tornare prepotentemente davanti ai suoi occhi, era terrorizzato il suo corpo aveva preso a tremare, non aveva mai avuto paura di quel teme ma adesso non sapeva spiegarsi quella sensazione il solo vederlo lo mandava nel panico più totale.
Istintivamente cercò di chiudere la porta ma il moro fu più veloce riuscendo a infilare un piede. Naruto tremava come una foglia era invaso dal panico più puro non pensava che rivedere quegli occhi nerissimi lo avrebbe terrorizzato in quel modo.

Sasuke sentiva la morsa intorno al cuore stringersi fino a stritolarlo, vide il biondo tremare, era magro, il viso ancora più piccolo e sottile, vederlo in quello stato lo stava annientando. Fece leva su tutta la sua buona forza di volontà allungò una mano ad accarezzargli il viso.
"Non-non mi to-toccare!" Il biondo era sull'orlo delle lacrime.
"Mi dispiace...."Quelle parole erano piene di dolore.
Naruto riusci a leggere un profondo pentimento in quegli occhi d'ossidiana, rimase immobile a guardarlo la maschera si Sasuke era crollata in mille pezzi rivelando tutto il dolore che provava, gli occhi neri del moro erano lucidi, pieni di sofferenza.
"Parto per una missione, starò via per molto tempo." La sua voce era incrinata.
Stava per crollare, vedere quei grandi e bellissimi occhi blu pieni di paura lo aveva segnato. Tese anche l'altra mano verso il viso di Natuto che era rimasto immobile. Si avvicino a lui dandogli un bacio sulla fronte infilando le mani tra quelle ciocche dorate.
"Ti prego perdonami..."disse a bassa voce con le labbra ancora a contatto con la pelle ambrata.
Naruto aveva sbarrato gli occhi non si sarebbe mai aspettato delle scuse, almeno non in quel modo, era più che evidente che stesse male per ciò che aveva fatto.
Sasuke poggio la sua fronte a contatto con quella del biondo guardandolo negli occhi, tirò un lieve sorriso triste, non riuscì proprio a resistere, baciò castamente quelle labbra. Fu un contatto lieve fugace per poi allontanarsi velocemente, fuggì via saltando da un tetto all'alto doveva allontanarsi aveva già osato troppo. Ma sarebbe tornato sperando che per allora Naruto sarebbe riuscito a perdonarlo.

Naruto era crollato a terra sulle ginocchia era successo tutto tropo in fretta la paura, quelle scuse cosi vere, senite, piene di rimorso e pentimento. Si portò una mano alle labbra.
"Mi ha baciato...."Sussurò tra se.
Non riusciva a credere a ciò che era appena successo, si rialzò da terra rientrando in casa chiuse la porta alle sue spalle si sentiva strano ma quelle scuse gli avevano fatto piacere ora sapeva che Sasuke era veramente pentito per ciò che era successo.

Una storia sempliceWhere stories live. Discover now