capitolo 32

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  capitolo 32

Sasuke si trovava nella cameretta della figlia insieme a quest'ultima, erano già le 11:00 del mattino, ed il ragazzo stava finendo di vestire la bambina.
"Dobe ne hai ancora per molto? Io ho quasi finito!" Urlò il moro dalla stanza della figlia.
Naruto si osservò allo specchio decretandosi pronto. Uscì dalla stanza raggiungendo il compagno. "Possiamo andare!"
Sasuke lo squadrò per bene da capo a piedi. Diventava sempre più carino ogni giorno che passava, questa cosa non andava bene, la sua gelosia si stava ampliando sempre di più.
Finalmente tutti e tre poterono uscire insieme per fare compere. Mey cresceva a vistra d'occhio e la bambina necessitava di vestitini nuovi, ormai aveva già compiuto sei mesi.

Sasuke camminava per le vie del villaggio con la figlioletta in braccio. Le spalle dritte e lo sguardo fiero mentre la piccola osservava assorta il paesaggio circostante. Naruto accanto a lui sorrideva estasiato nel vedere la figlia tanto incuriosita da tutto.
Erano già trascorsi ben sei mesi dalla nascita di Mey. Ormai Naruto aveva ripreso un ritmo costante con gli allenamenti, era tornato perfettamente in forma, ma non si sentiva pronto per lasciare la bambina e tornare a frequentare le missioni regolarmente. Avrebbe atteso che la piccola compiesse un anno per tornare a lavoro. La vedeva così piccola, tenera e indifesa... Non se la sentiva proprio di sballottarla in giro solo per tornare a fare il ninja a tempo pieno. Alla fine i soldi in casa non mancavano, Sasuke era tornato a seguire le missioni assegnategli dall'Hokage appena un mese dopo la nascita della figlia. Quindi decise di concedersi un anno sabatico per occuparsi della sua piccola creatura.


Adesso i due ragazzi giravano per le vie del centro del villaggio.
Sasuke era esasperato, aveva sempre detestato fare compere, ma non aveva voglia di mandare il dobe da solo. Temeva che quell'usuratonkachi acquistasse tutti vestitini arancioni per la piccola. E lui odiava quel colore. Solo lui era in grado di contrastare quella testarda testa bionda.
Giunsero di fronte ad un piccolo negozio, la proprietaria era una donna molto gentile e cordiale, che a dispetto di molti altri non aveva mai riserbato nessun pregiudizio né verso la loro unione né verso la figlia. Sasuke prima di addentrarsi tirò un profondo respiro, per poi entrare nel negozio dietro al fidanzato che aveva salutato tutto pimpante la donna.
"Buongiorno ragazzi come posso esservi utile?" Salutò la proprietaria, una donna sulla quarantina dai capelli ricci e castani legati in uno chignon.
"Vestiti nuovi per Mey!" Esordì Naruto sorridendo.
La donna si avvicinò all'Uchiha che teneva in braccio la piccola.
"Com'è cresciuta! Diventa sempre più bella ogni giorno che passa!"
Il biondino si sentiva estremamente orgoglioso. Non lo si poteva negare, Mey aveva un fascino unico, i lineamenti di Sasuke uniti ad i suoi grandi e splendenti occhi blu erano un mix stupendo. Intanto la bambina sorrideva felice agitando le braccia facendo "ciao" con la manina come le avevano insegnato i suoi genitori.

Poco dopo la donna iniziò a mostrare ai due ragazzi una marea di completini di ogni genere e colore. Al moro stava venendo il mal di testa, mentre il biondo era totalmente confuso, non sapeva cosa scegliere.
"Avrei dovuto chiedere a Sakura di venire con me...!" Si lagnò l'Uzumaki. "Teme tu non servi a nulla!" Si infervorì vedendo il compagno ignorarlo in quel modo tanto palese mentre lui si scervellava.
" Cosa?" Sasuke si irritò e non poco. "Tienila tu dobe e lascia fare a me!" Affermò deciso. Come aveva osato quel dobe offenderlo, gli avrebbe dimostrato che gli Uchiha non sbagliano mai.
Appena dieci minuti dopo Sasuke aveva scelto alcuni vestiti davvero carini, peccato fossero tutti blu o colori simili.
"Guarda che è una femmina non un maschio!" Lo sguardo seccato del biondo la diceva lunga.
"E allora? " Rispose a tono l'altro assottigliando lo sguardo.
Stava per scoppiare una lite, i due giovani si guardavano con aria di sfida, pronti a sbranarsi. Non era la prima volta che la donna si ritrovava in quella situazione. Per placare gli animi di entrambi decise di aiutarli. Tirando fuori qualcosa dai colori vivaci per accontentare il biondo, mentre decise di abbinare le cose scelte dal moro con giacchette e camicine rosa o bianche che dessero un tono più femminile a quei vestitini blu.
Dopo più di un'ora i due ragazzi avevano trovato un accordo, anche per la gioia della proprietaria del negozio che aveva incassato un bel gruzzoletto. Finite le compere per la figlia la coppia decise di fare una passeggiata e pranzare fuori.


Naruto teneva in braccio Mey che si era addormentata con le testolina poggiata sulla sua spalla, una manina stretta alla sua maglietta mentre l'altro braccio mollemente abbandonato lungo il corpicino. Sasuke teneva tra le mani le due enormi buste piene di cose per la figlia camminando accanto al compagno. I due giovani passeggiavano tranquilli l'uno accanto all'altro.
Il biondo riusciva benissimo a percepire gli sguardi orripilanti di buona parte delle persone che gli passavano accanto. Li sentiva bisbigliare per poi zittirsi al suo passaggio, era degradante e dolorosa quella situazione, dopo anni di dure lotte contro i mille pregiudizi che per anni lo avevano tormentato, era tornato tutto come prima. L'unica differenza era che adesso la gente lo temeva, nessuno osava attaccarlo o deriderlo apertamente come gli accadeva da bambino, per il semplice motivo che la gente conosceva la sua forza, era il ninja più forte al mondo. Nessuno avrebbe osato mettersi contro di lui. Inoltre il suo compagno era l'ultimo degli Uchiha e ciò andava a rafforzare il timore che avevano nei loro confronti. Naruto era pienamente consapevole che sarebbe accaduto, quando aveva deciso di portare avanti la gravidanza sapeva che le persone lo avrebbero visto nuovamente come un essere immondo ,ma si era ripromesso che non si sarebbe fatto condizionare da quella situazione. Era felice finalmente aveva tutto ciò che aveva sempre desiderato, la sua vita era perfetta. Aveva l'amore di Sasuke ed una bimba che amava più della sua stessa vita. Ormai non era più il ragazzo fragile e totalmente in balia delle proprie emozioni di appena sei mesi prima. Dopo aver partorito era tornato il Naruto di prima esuberante e rumoroso ma meno irresponsabile. Inoltre sapeva di non essere solo, Sasuke gli era accanto ed anche i suoi amici lo sostenevano ed aiutavano. Non aveva abbandonato il suo grande sogno di diventare Hokage, semplicemente aveva dato la priorità ad altro, per quello c'era ancora tempo.

Erano quasi giunti nei pressi del chiosco di ramen.
"Sas'ke andiamo da Teuchi? Voglio del ramen...!" Chiese con vocina mielosa, sperando di riuscire a convincere il fidanzato.
"No!" Rispose perentorio.
Il biondino spalancò occhi e bocca bloccandosi in mezzo alla strada. "Io ci vado lo stesso!" Affermò mettendo su il broncio.
"Delle volte mi chiedo chi sia più infantile tra te e Mey" Affermò provocatorio il maggiore.
Naruto digrignò i denti furente, lo aveva offeso paragonandolo ad un moccioso. "Se è così scordati il mio culo per i prossimi due mesi!" Rispose a tono riprendendo a camminare avviandosi da solo con la figlia tra le braccia verso il chiosco di ramen.
Sasuke lo seguì a ruota afferrandolo per il collo della maglietta. "Dove diavolo vai?" Non si sarebbe fatto mettere i piedi in testa da quel dobe. "Se continui a rinpilzarti di quelle porcherie dovrò farti rotolare." Il tono derisorio.
"Ringrazia che ho Mey in braccio! Sennò ti avrei già steso con un pugno!" Rispose a denti stretti.
"Tze!"
Intanto la bambina continuava a dormire beatamente incurante del diverbio tra i suoi genitori.
"Puoi ordinare qualche altra cosa se vuoi... Io voglio il ramen!" Si impuntò nuovamente, riprendendo a camminare.
Il moro si sentiva messo alle strette, lo aveva appena minacciato di mandarlo in bianco per ben due mesi e sapeva per certo che quel dobe lo avrebbe fatto sul serio. Era un po' cambiato caratterialmente, era pur sempre l'idiota dei tempi dell'accademia, ma con un pizzico di bastardaggine in più. Si soffermò nell'osservare il biondino sculettare mentre si avviava verso il chiosco di ramen. Sentì i pantaloni diventare sempre più stretti. Due mesi senza quell'opera d'arte tra le mani era inconcepibile, si lasciò andare ad un sospiro rassegnato. Per questa volta lo avrebbe accontentato, ma una volta a casa si sarebbe vendicato. Seguì il compagno senza dire una parola, mentre l'altro sorrideva soddisfatto.

Giunti di fronte al chiosco Naruto scosto la tendina notando Iruka seduto su uno degli sgabelli che gustava tranquillamente la sua ciotola fumante di ramen.
"Iruka sensei!" Trillò felicissimo il biondo. "Che ci fa qui?"
"Oh..Naruto, Sasuke! Stavo pranzando dopo un'estenuante mattinata in accademia. Voi invece?" Chiese l'uomo dai capelli castani con fare gentile.
"Siamo andati a fare compere!" Rispose sempre il biondo.
Intanto Sasuke aveva ordinato del ramen sia per se che per il compagno, poggiando le buste a terra accanto al proprio sgabello.
"E' molto che non la vedo!" Era stato l'Uzumaki a chiedere puntando lo sguardo sulla figlia sulle sue braccia che si stava svegliando.
"Ho avuto parecchio da fare in accademia." Rispose tranquillo. "Si sta svegliando posso tenerla un po' io?" Chiese dopo.
Naruto gli sorrise porgendogli la bambina, l'uomo la prese delicatamente per non infastidirla troppo. Intanto i suoi genitori stavano pranzando in santa pace.
Naruto aveva ingurgitato ben due ciotole di ramen, sotto lo sguardo scocciato del moro, mentre Iruka era rimasto con loro giocando un po' con Mey.
"Perché non vieni in accademia uno di questi giorni? Molte mie alunne vorrebbero conoscere Mey!" Esordì il sensei.
Naruto era allibito, non aveva idea del fatto che le alunne di Iruka sensei volessero conoscere sua figlia.
"Sono femmine?" Chiese Sasuke con tono apparentemente neutro, mentre dentro stava rodendo dalla gelosia.
"La maggior parte si! Ma sono ragazzine le più grandi hanno 11 anni!" Sorrise l'uomo per cercare di calmare un po' l'Uchiha.
"Non essere geloso teme!" Lo ammonì avendo già intuito cosa gli passava per la testa.
"Tze! Chi mi assicura che qualcuno di quei mocciosi non ci provi con te?" Chiese di rimando.
"Ti prego dimmi che non dici sul serio" Il biondo era incredulo.
"Dai Sasuke.. Sono ancora bambini, nessuno dirà o farà nulla! E poi ci sono anche io!" Aggiunse l'Umino.
Sasuke non era molto convinto. Gli tornò in mente un episodio accadutogli appena qualche settimana prima.

*****

Sasuke era appena uscito del palazzo dell'Hokage dopo aver fatto rapporto. Stava passeggiando per le vie del centro quando incontrò Naruto in compagnia di Sakura che passeggiava tranquillo con Mey tra le braccia.
Il moro si avvicinò con passo calmo al fidanzato salutandolo rivolgendogli un piccolo sorriso appena accennato. Insieme tornarono a casa poco dopo.
Per la via del ritorno Sasuke si rese conto che qualcuno li seguiva. Dopo aver accompagnato il dobe a casa con una scusa uscì nuovamente per dare una lezione a quell'idiota che li seguiva tanto spacciatamente. Sparì in un balzo, salendo sul tetto di una casa accanto alla sua. Prese ad osservare attentamente il cancello intorno alla villa notando dietro ad un cespuglio una massa di capelli castano chiaro. Sasuke fulmineo balzò davanti al ragazzo.

L'Uchiha si trovò davanti un ragazzino che dimostrava all'incirca 12 anni. Il ragazzino aveva i capelli castano chiaro, lisci e due grandi occhi castani e sulla fronte legato intorno alla testa il coprifronte di Konoha. Nel notarlo pensò che forse non era poi tanto piccolo.
"Perché ci stavi seguendo?" Chiese con tono freddo il maggiore.
Il ragazzo balzò in posizione di difesa. Gli occhi sbarrati, probabilmente non si era accorto dell'arrivo dell'Uchiha.
"E tu da dove sbuchi?" Chiese il ragazzo.
Il moro era oltraggiato da tanta confidenza. "Innanzi tutto dammi del lei! E secondo perché diavolo ci stavi seguendo?" Chiese nuovamente.
Il ragazzino deglutì intimorito dall'aura scura che avvolgeva Sasuke. Si fece coraggio per poi rispondere.
"Io stavo semplicemente osservando Naruto." Rispose cercando di non sembrare intimorito.
"Cosa?" Sasuke sbarrò gli occhi. "E perché diavolo lo osservavi?"
Il ragazzino parve pensarci un attimo. "Perché... Perché è bellissimo è un giorno sarà mio!" Urlò per poi fuggendo via correndo.
Sasuke era rimasto sconvolto. Il giovane era a dir poco furibondo, veloce corse dietro al ragazzino afferrandolo per la maglietta sollevandolo da terra, puntando il rinnegan negli occhi del moccioso.
"Ridillo e ti stacco le palle!" Sibillò con tono basso e minaccioso.
Il ragazzino stava per farsela sotto dalla paura, stava sudando freddo.
"Naruto è solo mio! Mi sono spiegato?" Disse il maggiore inarcando un sopracciglio.
"Mi chiedo come faccia un angelo come lui a stare dietro ad uno psicopatico come te!" Rispose il moccioso sfidando la pazienza dell'Uchiha. Il moccioso aveva ripreso coraggio.
"Che hai detto?" Adesso aveva l'insana voglia di staccargli la testa dal collo.
Il ragazzino solo adesso aveva chiaro che non era una buona cosa sfidare il moro. Quello gli aveva afferrato le palle da sopra la stoffa dei pantaloni e gliele stava stritolando con una mano.
"Ritiro tutto ciò che ho detto!" Rantolò il ragazzino.
Sasuke lo mollò facendolo cadere malamente a terra. Però doveva ammettere che aveva avuto coraggio sfidandolo.
"Come ti chiami?" Gli chiese.
Il ragazzino ancora riverso a terra per il terribile dolore ai genitali, sollevò il capo puntando lo sguardo sull'Uchiha "Aki e ho quasi 15 anni!"
"Sei un moccioso!" Rispose l'Uchiha guardandolo con superiorità.
"Hai solo sei anni più di me, nemmeno tu sei un uomo!" Rispose ha tono.
"Maledetto!" Digrignò i denti il maggiore. "Io alla tua età avevo avevo già degli obbiettivi, non stavo a perdere tempo importunando la gente."
"Io non importuno la gente! E poi che c'è di male? Naruto è davvero un gran pezzo di...." Si blocco giusto in tempo.
Purtroppo era troppo tardi Sasuke era nuovamente circondato da quell'aura nera. "Se ti trovo di nuovo a gironzolare intorno al mio ragazzo giuro che ti castro!" Quella non era una semplice minaccia ma un dato di fatto.
Aki sentì i brividi lungo la schiena, ma decise di essere coraggioso e non farsi intimorire de quel bellimbusto. "Un giorno quando sarò più grande ti soffierò via Naruto da sotto il naso senza che tu te ne accorga. Il fatto che abbia una figlia con te non è un problema!" Rispose.
"Piccolo demonio!" Urlò Sasuke ferrando un pugno velocissimo verso il ragazzino che abilmente era riuscito a schivarlo.
Ma Sasuke altrettanto fulmineo era riuscito a riafferrarlo per un braccio sbattendolo violentemente contro l'asfalto premendogli una mano intorno al collo.
"Ti avverto moccioso non sfidare la mia pazienza!" Ringhiò furibondo. Ancora non riusciva a credere alle parole di quel ragazzino.
Aki sapeva di avere di fronte uno degli shinobi più forti al mondo, ma cercò di non farsi intimidire da quello sguardo infuocato. La presa intorno alla trachea faceva male, se non voleva restaci secco e perdere ogni speranza di riuscire a conquistare un giorno l'Uzumaki doveva placare la furia dell'Uchiha.
"O-ok, Ho capito!" Tossì, sentendo la presa diminuire.
Sasuke lo fissò con sguardo indagatore per poi lasciarlo andare.
Il ragazzo di drizzò sedendosi a gambe incrociate sull'asfalto massaggiandosi la gola. "Ho capito! Naruto è solo tuo e non permetterai a nessuno di avvicinarsi a lui e bla bla bla.....! Continuò enfatizzando le sue parole con un gesto della mano.
Il moro si stava alterando nuovamente. "Se lo hai capito allora vedi di stargli alla larga! Se ti ritrovo a gironzolargli intorno ti farò rimpiangere di essere nato!" Asserì.
"Però ammettiamolo è davvero un gran fico!" Sospirò sempre il ragazzo con la bava alla bocca.
"Mi stai provocando? Vuoi che ti uccida adesso?" Lo sguardo freddo e spietato.
Al ragazzo era tornato in mente un episodio in cui aveva spiato il biondino mentre faceva il bagno, ammirando il suo splendido corpo nudo. Quella volta Sasuke era in missione e lui era rimasto a sbavare sui rami di quell'albero a pochi metri dalla finestra del bagno di villa Uchiha per più di un'ora.
"Perché stai sbavando piccolo bastardo?" Una vena pulsava pericolosamente sulla fronte del moro, mentre quell'aura nera tornava a farsi viva.
Aki si ridesto dai suoi pensieri. "Io... No, niente!" Cercò di giustificarsi.
"Hai spiato altre volte Naruto?" Chiese con tono duro mentre l'aura nera che lo circondava si ampliava.
"No! Questa è la prima volta!" Mentì.
Sasuke aveva intuito i pensieri poco casti del ragazzino sul suo ragazzo. "Maledetto!" Ringhiò cercando di afferrarlo per dargli una bella lezione. Ma il moccioso se l'era data a gambe levate fuggendo via per non soccombere tra le mani dell'Uchiha.

*****

A Sasuke tornò in mente quell'episodio, aveva preferito non parlarne con Naruto. Dopo quella volta non aveva più visto quel ragazzo gironzolare intorno casa sua, ma non si fidava.
"Ti accompagno io in accademia!" Esordì il moro.
Naruto non ne poteva più, la gelosia del suo ragazzo era a dir poco opprimente. "Invece ci andrò da solo!" Lo sfidò.
"Non provarci nemmeno!" Si alterò il maggiore.
"Vuoi scommettere?" Naruto l'aveva presa come una sfida.
"Ragazzi non litigate!" Iruka non sapeva che inventarsi per placare i loro animi.
Mey rideva di gusto di fronte alle facce alterate dei suoi genitori.
I due ragazzi insieme al sensei rimasero sbalorditi nel sentire le risate della bambina.
Sasuke si avvicinò ad Iruka prendendo tra le braccia la figlia. "Andiamo a casa dobe!"
"Non chiamarmi dobe! Teme!" Rispose a tono il biondo.
"Do-be!" Ripetè la bambina ridacchiando.
I due giovani sgranarono gli occhi
"Che hai detto Mey?" Chiese il papà.
La piccola riprese a ridere. "Do-be!" Ripeté nuovamente.
"E'tutta colpa tua teme! Non dovresti insegnargli certi termini!" Si infuriò il biondino.
"Te-me!" Si sentì appena un attimo dopo, da parte della piccola.
Naruto scoppiò a ridere, mentre un cipiglio alterato deformava il viso di Sasuke.
"Sarei io quello che gli insegna termini volgari?!"
Iruka era incredulo. "Perché invece di insegnarle certe parolacce, non le insegnate a dire papà...!" Riprese esasperato.
"A me lo ha detto!" Rispose Sasuke.
"Cosa? E quando?" Chiese il biondo geloso.
"Due giorni fa!" Rispose compiaciuto il moro. "Guarda!" Disse rivolgendo l'attenzione alla figlia.
"Mey! Dii papà!" Di rivolse alla figlia con sguardo dolce.
"Pa-pà!" Ripeté la piccola felice.
Naruto stava ribollendo di rabbia. Lui che si occupava di lei 24 ore su 24, non lo chiamava mai in nessun modo. Si limitava solo nel farlo ammattire.
"Mey chi è lui?" Chiese sempre Sasuke guardando la bambina indicando con un dito il biondo.
"Ma-mma!" Rispose la bambina spalancando i grandi occhi azzurri sorridente.
"Mi ha chiamato mamma?" Chiese un po' sbalordito il biondino, sgranando gli occhi.
"Brava!" Sasuke rivolse un piccolo sorriso dolce alla figlia accarezzandoli i capelli neri. La piccola sorrise maggiormente, felice.
"Brava piccola!" Anche Iruka prese a complimentarsi con la bambina, sorridendole felice.
"E' tardi torniamo a casa." Naruto si sentiva giù.
Non che gli avesse fatto piacere sentirsi chiamare "mamma" da sua figlia, era strano e poi si sentiva quasi inutile. Sasuke nonostante lavorasse era riuscito ad insegnare a Mey le sue prime parole. Mentre lui che trascorreva le sue giornate con lei non era riuscito ad insegnarle nulla a parte fare i capricci.

Iruka aveva notato quel velo di tristezza che aveva adombrato gli occhi di Naruto.
"Sasuke ti dispiace lasciarmi solo con Naruto? Vorrei parlargli!" Concluse con il suoi soliti modi gentili.
Il moro non disse nulla anche lui aveva notato che il compagno era diventato inspiegabilmente silenzioso. Annuì per poi iniziare a camminare con Mey tra le braccia.
Iruka si avvicinò a Naruto poggiandogli una mano sulla spalla in un gesto paterno.
"Naruto non prendertela! Capisco che deve essere strano sentirsi chiamare "mamma", In fondo tu sei un uomo non una donna..."
"Non è per quello." Lo interruppe il ragazzo.
L'uomo lo guardò dubbioso non capendo.
Il ragazzo sospirò. "Mi occupo di lei tutto il giorno da quando è nata. L'ho tenuta nove mesi dentro di me e che fa! Dice prima papà a Sasuke!" Si alterò.
L'uomo scoppiò a ridere. "Perciò sei geloso!" Constatò.
"Sensei la smetta di ridere , è irritante!" Incrociò le braccia al petto.
"Ok, ok! Non devi essere geloso! E più che ovvio che Mey ti voglia bene. Conoscendo Sasuke credo che si sia impegnato molto nell'insegnarle quelle due semplici paroline. Invece penso che tu non ci abbia nemmeno provato!" Concluse.
Naruto si irritò maggiormente. Purtroppo era vero lui non ci aveva nemmeno provato, non aveva idea del fatto che già a sei mesi i bambini iniziassero a dire le prime parole.
"Ok lo ammetto e allora?" Chiese mettendo il broncio.
"Allora smettila di fare il bambino e vai da tua figlia e il tuo fidanzato!" Gli sorrise mostrando un enorme sorriso. "Verrai in accademia uno di questi giorni?"
"Si, vengo tra due giorni. Non appena Sasuke sarà andato in missione!" Rispose il ragazzo riprendendo la sua aria allegra.
Subito dopo si salutarono. Iruka tornò a casa, mentre Naruto raggiunse il compagno e la figlia. Le parole del suo sensei lo aiutavano sempre.


Due giorni dopo.
Quella mattina Sasuke era andato in missione, ma nulla di impegnativo, sarebbe tornato il giorno dopo. Naruto in cucina, stava preparando il biberon per Mey che si era appena svegliata. Dopo aver fatto colazione Il biondino si preparò insieme alla figlia per poi andare in accademia come gli aveva chiesto Iruka.
Il biondo era in camera propria stava scrutando con occhi critico i propri vestiti, mentre Mey seduta sul tappeto mordeva con le gengive un sonaglino riempiendolo di bava.
"Che mi metto?" Si chiese il biondino. "Dovrei mettere la divisa da shinobi o dei vestiti normali?"Continò."Mey tu che ne pensi?"
La piccola lo ignorò continuando mordicchiare il giocattolo.
"Penso indosserò dei vestiti normali in fondo non è una visita ufficiale!"
Il ragazzo tirò fuori un jeans e una maglia scura con il vortice degli Uzumaki raffigurato vestendosi in fretta. Legò i capelli biondi divenuti davvero lunghi, quasi fino alle scapole, in una coda bassa andando nella camera di Mey per cambiarla.

Un'ora dopo Naruto era giunto di fronte l'accademia. Mille ricordi invasero la sua mente, tutti legati alla sua infanzia, entrò percorrendo il corridoio raggiungendo le scale.
Giunse di fronte la classe di Iruka, guardò Mey che sbadigliava,per poi bussare educatamente entrando poco dopo. Entrando dentro vide il suo sensei in piedi di fronte la scrivania rivolgergli un sorriso lieto, mentre i ragazzini seduti ai loro posti sgranavano gli occhi increduli.
"Ho chiesto a Naruto di venirci a trovare, proprio come mi avevate chiesto voi... Ed eccolo qua!" Esordì Iruka rivolgendosi alla classe.
Immediatamente le ragazzine lo accerchiarono eccitatissime.
"E' tua figlia?" Chiese una ragazzina.
"E' stupenda!!!" Disse un'altra.
"Come si chiama?" Un altra ragazzina.
"Quanti mesi ha?" Un'altra ancora.
"Mey!" Rispose il biondo sentendosi assalito da quelle bambine esagitate.
"Adesso basta! Andate a sedere." Le riprese Iruka.
"Naruto ti presento Aki!" Indicò un ragazzo un po' più grande rispetto al resto della classe, con occhi castani e capelli castano chiaro. "Per oggi sarà il mio assistente!" Concluse l'uomo.
Naruto si accomodò su un sedia accanto alla cattedra. La classe lo tampinò letteralmente di domande di ogni genere. I maschi erano interessati principalmente alle sue doti ninja, infatti gli chiedevano continuamente informazioni sui suoi allenamenti e quando avrebbe ripreso a seguire le missioni. Invece le femmine, più audaci, continuavano a porgli domande sulla figlia e sulla sua relazione con l'Uchiha mettendolo in imbarazzo.
"Non vi sembra di esagerare?" Aki aveva interrotto quelle bambine curiose. "Sembrate delle vecchie pettegole! Saranno fatti suoi il suo rapporto con l'Uchiha!" Continuò il ragazzo.
Naruto gli era grato. Da un lato non voleva sembrare scortese, ma dall'altro non ne poteva più di tutte quelle domande sulla sua vita privata.

Suonato l'intervallo, i ragazzi scesero in cortile. Naruto lasciò Mey ad Iruka sensei allontanandosi un attimo per andare in bagno.
L'Uzumaki dopo aver finito si avvicinò al lavandino, aprendo il rubinetto lavando le mani. Improvvisamente vide la porta del bagno aprirsi, da dietro la porta sbucò l figura di Aki l'assistente di Iruka.
"Aki ciao!" Salutò cordiale il biondo.
"C-ciao!" Ricambio il saluto il ragazzo. Aveva le guance di un rosso acceso.
Naruto un po' titubante gli si avvicinò preoccupato. "Ti senti male?" Chiese dolcemente.
Il moretto parve andare il fiamme, il suo viso era diventato ancora più rosso. Naruto gli poggiò una mano sulla fronte per assicurarsi che tutto quel rossore non fosse in realtà febbre. Il ragazzo scansò la mano del maggiore abbassando la testa imbarazzatissimo.
"Sto bene non ti preoccupare. Io..." Si interruppe.
Naruto non riusciva a capire. "Cosa ti prende?"
"Ecco io... Tu mi piaci Naruto! E tanto anche...!" Disse con un filo di voce. Arrossendo maggiormente chinando il capo.
Il biondo inarcò un sopracciglio sconvolto. Non sapeva come comportarsi, non si era mai trovato in una simile situazione. "Aki.. Lo sai che io sono impegnato?"
"Certo che lo so! Lo sa tutta Konoha che stai con quell'odioso Uchiha!" Sbuffo irritato ripensando all'episodio in cui era quasi morto tra le mani di Sasuke.
Naruto si lasciò scappare una risatina di fronte all'espressione di quel ragazzino. Aki nel vederlo sorridere rimase incantato lo trovava a dir poco bellissimo, i suoi occhi di quel blu così intenso, i capelli biondi e luminosi, quel sorriso così solare. Si portò una mano alla bocca per assicurarsi di non essersi messo a sbavare.
Il biondo si avvicinò a quel ragazzino. "Chiariamo le cose! Mi dispiace, ma sono già impegnato e poi sono troppo grande per te..!" Concluse cercando di essere il meno sgarbato possibile con quel ragazzo.
"L'età non è un problema! E poi ho quasi 15 anni! Se un giorno decidessi di lasciare quell'arrogante... sappi che ti aspetterò!" Riprese il moretto puntando i grandi occhi castani in quelli azzurri e un po' shoccati del biondo.
L'Uzumaki era senza parole, si sentiva altrettanto in imbarazzo. Di solito era Sasuke quello che riceveva dichiarazioni non lui. Non aveva la più pallida idea di come comportarsi o cosa dire per non ferire quel ragazzo.
Tirò un profondo respiro. "Perchè non torniamo da Iruka? Ricordi mia figlia Mey? Non vorrei stesse piangendo..!" Cambiò discorso il biondo.
Il ragazzo dai capelli castani annuì semplicemente. Seguì Naruto fino alla classe del'Umino. Dopo un po' il giovane dai capelli biondi decise di tornare a casa. Le ragazzine lo salutarono calorosamente rivolgendo un saluto particolarmente affettuoso alla piccola Mey, la trovavano adorabile. I ragazzini si mantennero più distaccati, ma anche loro avevamo apprezzato quella visita inaspettata.

Sulla via del ritornò Aki decise di far compagnia a Naruto e Mey. Il biondino era seccato, lui non voleva essere sgarbato ma quel moccioso veramente non ne voleva sapere di cedere.
Il ragazzino camminava al suo fianco felice rivolgendogli qualche occhiata allegra di tanto in tanto. Naruto cercò di essere paziente, sapeva cosa voleva dire essere rifiutato e non era una bella sensazione. Giunto di fronte casa Naruto si voltò verso Aki.
"Grazie per avermi accompagnato, io vado!" Il biondo estrasse le chiavi dalla tasca per aprire il cancello della villa.
"Naruto..." Il ragazzo afferrò un lembo della maglietta del biondo. " ho capito che ti sei comportato in maniera gentile con me solo per non farmici restare male." Disse con il viso basso.
Il jinchuuriki si sentiva in colpa, quel ragazzino si era preso una cotta per lui, ma non ricambiava minimamente il suo interesse. Lui era innamorato di Sasuke da sempre.
"Anche per questo mi piaci." Aggiunse il ragazzo. "Sappi che la mia proposta è ancora valida! Se decidessi di piantare quell'odioso.. borioso... arrogante... Uchiha, io sono qui!" Concluse sorridendo.
Naruto era oltraggiato, solo lui poteva permettersi di offendere in quel modo il teme. "Non credo accadrà mai!" Rispose tranquillo varcando la soglia del cancello della villa.

Una volta dentro mise Mey a dormire accasciandosi subito dopo sul divano del salotto sfinito. Si sentiva senza forze, inoltre sentiva la mancanza del teme di fronte al silenzio di quella casa.
__"Dovresti raccontare all'Uchiha di quel ragazzino! Voglio proprio divertirmi un po' guardando la sua faccia sconcertata!"__ Ridacchiò Kurama.
"Non credo proprio! Se Sasuke lo scopre gli stacca la testa e lo fà a brandelli!"
__"Sarà divertente!"__
"Kurama smettila!"
Il biondo si lasciò andare ad un sospiro. Non capiva come facesse Sasuke all'età di 13 anni a sopportare stuoli di ragazzine urlanti. Lui con una sola dichiarazione si sentiva sfinito. Il giovane si addormentò poco dopo su quel divano attendendo che quella giornata terminasse per rivedere il suo adorato teme il giorno successivo.


Un mese era già trascorso, quella mattina era il compleanno di Naruto.
Sasuke si era alzato presto preparando la colazione per il suo dobe, occupandosi anche di Mey che puntuale come un orologio si era svegliata. Dopo aver fatto mangiare la figlia, il moro entrò nella camera da letto dove il biondo dormiva ancora. Si stese accanto a lui con Mey tra le braccia baciandolo castamente.
"Dobe svegliati..." Gli sussurrò.
"Dobe svegliati..." Riprese lasciandogli una serie di baci infuocati su tutto il collo.
Il biondino si rigirò nelle coperte aprendo un occhio intontito.
"Buon complenno!" Sentì per poi ricevere un'altro bacio.
Naruto non riuscì a non negarsi un radioso sorriso, avvolgendo le braccia intorno al collo del moro portandolo più vicino a se baciandolo.
"Ma-mma!" Si sentì un attimo dopo.
Naruto vide Mey fargli ciao con la manina seduta sul letto acccanto a loro. Di scatto si sollevò prendendo la bambina tra le braccia stringendola forte al petto, riempiendo le sue guanciotte tonde di bacini, sotto le urla della piccola che detestava essere strapazzata in quel modo.
"Alzati la colazione e pronta!"
L'Uzumaki osservò la sveglia sul comodino, erano appena le 9 del mattino. "Rimaniamo a letto ancora un po'..?"
"No! Dobbiamo uscire."
"E dove dovremmo andare?" Chiese il minore inclinando la testa di lato dubbioso.
"Non fare il dobe! E' il tuo compleanno dobbiamo festeggiare." Subito dopo gli lanciò addosso dei vestiti da mettere.
Dopo aver fatto colazione Sasuke, Naruto e Mey uscirono di casa. Il biondino era emozionatissimo, non aveva idea di cosa avesse in mente il teme ma non poteva sperare di meglio che passare il compleanno con il compagno e la figlia.

La mattinata trascorse tranquilla. Sasuke si comportava in modo particolarmente dolce. Mentre passeggiavano per le vie del centro di Konoha fecero tappa al negozio di fiori dei genitori di Ino. Il moro aveva regalato un mazzo di rose, magistralmente abbellite da decori e glitter, al biondo che da un lato era felicissimo ma dall'altro lato insospettito da tanta gentilezza. Per pranzo si fermarono a mangiate ramen da Teuchi, per la gioia di Naruto, mentre dopo pranzo il biondo decise di far visita alla tomba dei suoi genitori.
Giunti al cimitero Naruto si stinse a Sasuke tenendo stretta la figlioletta tra i loro corpi. L'Uzumaki rimase ad osservare la tomba di suo padre, era il suo compleanno ma anche il ventunesimo anniversario della morte del quarto Hokage. Rimase ad osservare la tomba di sua madre sentendo gli occhi diventare lucidi. Solo adesso, che anche lui aveva una figlia, riusciva ad immedesimarsi in lei, doveva essere stato davvero doloroso abbandonarlo così piccolo.
Sasuke riusciva a comprendere la sofferenza del compagno, anche lui ci era passato. Erano abbastanza tardi e Mey dormiva stretta tra le sue braccia, avvolta da una copertina. Nonostante la giornata fosse bella, calda e soleggiata con il calar del sole la temperatura stava diventando fresca.
L'Uchiha si avvicinò al compagno posandogli un bacio sulla guancia. "E' tardi, torniamo a casa."
Il biondo annuì, si sentiva ancora un po' triste, ma decise di accantonare quei sentimenti negativi. Era stata una giornata stupenda trascorsa in tranquilla intimità con la sua famiglia, non voleva rovinarsi il buon umore.

Giunti in prossimità di villa Uchiha, il moro prese un'altra strada. Naruto si bloccò in mezzo alla strada perplesso.
"Teme! Casa nostra è dall'altro lato!" Disse con espressione ebete.
"Lo so! Ma io non sto andando casa!" Rispose tranquillo.
Adesso il biondo iniziava a non capirci nulla. "E dove stai andando?"
"Seguimi e vedrai!" Concluse con un sorrisetto divertito.
Il biondino prese a saltellare estasiato come un bambino. Era al settimo cielo, Sasuke gli aveva preparato una sorpresa anche se non sapeva cosa, non vedeva l'ora di scoprirlo.

Camminarono per più di mezz'ora, Il biondo iniziava a spazientirsi, stava perdendo il suo entusiasmo.
"Ci vuole ancora molto?"
"Siamo arrivati!"
Il jinchuuriki sollevò il viso trovandosi davanti ad un palazzo molto antico, in cui sapeva esserci al suo interno uno dei migliori ristoranti di tutto il villaggio. Il teme aveva deciso di cenare fuori. Rivolse un sorriso a trentadue denti al compagno cominciando a saltellare felice verso il ristorante.
Sasuke lo afferrò per il bordo della maglia. "Dove stai andando dobe?"
"Ma... Io pensavo che..!" Non sapeva nemmeno lui cosa rispondere.
L'Uchiha tirò fuori da una tasca dei pantaloni una benda. Adesso il biondino era ancora più perplesso. Sasuke legò la benda intorno agli occhi del minore offuscandogli la vista. Mise Mey che dormiva beatamente tra le braccia del biondo per poi mettersi alle sue spalle e condurlo lentamente dentro il palazzo.
"Dove mi stai portando non vedo nulla?"
"Dannazione sta un po' zitto!" Sasuke era esasperato quel dobe non smetteva mai di parlare.
"Teme se è uno scherzo giuro che te la faccio pagare!" Il giovane era eccitato ma al contempo intimorito, non sapeva mai cosa aspettarsi dal suo ragazzo.
"Taci e cammina!" Lo freddo continuando a condurlo lungo un corridoio.
Finalmente si fermarono, il moro si allontanò da Naruto togliendogli Mey dalle braccia. Il biondino sentiva dei rumori angusti intorno a sé.
"Maledizione Sasuke dove mi hai portato?" Urlò isterico.
Improvvisamente sentì qualcosa toccarlo sui fianchi. "Buuu!"
Naruto saltò letteralmente in aria. "HAAAAA!" Urlò terrorizzato, sfilandosi di scatto la benda per vedere cosa lo avesse spaventato.
"Teme!!!!! Sei crudele lo sai che ho paura dei fantasmi!" Gli urlò contro cercando di colpirlo mentre il moro ridacchiava malignamente sfuggendo al biondino.

"Sorpresa!!!!"
Naruto si voltò di scatto trovando alle sue spalle tutti i suoi amici e qualche sensei. Rimase imbambolato come una statua non se lo aspettava.
"Buon compleanno.. dobe!" Gli surrurrò Sasuke cercando di ridestarlo dallo stupore.
Subito dopo Sakura lo raggiunse tutta felice abbracciandolo di slancio. "Tanti auguri Naruto!"
Dopo di lei seguirono gli auguri di Kiba, Shikamaru, Hinata, Sai, Shino, Choji, Rock lee, Ten ten, Ino, Iruka, Kakashi, Konohamaru..
L'Uzumaki era felicissimo, si voltò verso Sasuke. "Mi hai organizzato una festa a sorpresa?"
"La festa l'ho organizzata io! Lui si è limitato nel condurti qui!" Rispose Sakura gongolante nel vedere gli occhi azzurri del suo migliore amico brillare estasiati.
"Grazie Sakura!" La abbracciò sorridendo ancora più felice.


La festa procedette alla grande, la musica era alta, il cibo a quintali insieme alle bibite, tutti si stavano divertendo un mondo soprattutto il festeggiato che rideva e si divertiva come un matto. Sasuke si avvicinò al tavolo degli stuzzichini per prendere qualcosa, quando il suo sguardo cadde su una chioma castana seduta poco più in la.
"Ma quello non è il moccioso che sbava dietro al dobe?" Si chiese osservandolo attentamente.
Rimase a fissarlo finchè il giovane non si voltò. Si era lui e stava chiacchierando con Konohamaru. Sentì la rabbia montare, non sapeva come aveva fatto quel moccioso ad imbucarsi alla festa, ma gli era più che ovvio il perché lo avesse fatto. Decise di mantenere la calma. Si avvicinò al tavolo delle bibite prendendo un aperitivo per darsi una calmata.
Una decina di minuti dopo vide il ragazzino allontanarsi da Konohamaru, era l'occasione giusta. Svelto come un fulmine lo raggiunse.
"Hei tu...! che ci fai qui?
Aki si voltò riconoscendo immediatamente la voce del suo interlocutore. Si voltò vedendo due profondi occhi neri che lo fissavano furiosi.
"Ho saputo del compleanno di Naruto e della festa a sorpresa. E ho pensato di fargli un regalo!" Rispose mostrando superiorità.
Il moro sentiva le mani prudere dal nervoso, la sfacciataggine di quel moccioso non aveva limiti. Ma cercò di mostrarsi impassibile.
"Bene! Dopo che gli avrai dato il regalo vedi di sparire!" Rispose per poi allontanarsi.

Naruto si trovava al centro della pista da ballo insieme a Sakura. I due ballavano abbracciati, il biondo teneva le mani sui fianchi della rosa, mentre la ragazza aveva allacciato le braccia al collo del giovane. Sasuke non era poi tanto infastidito dalla vicinanza eccessiva tra il suo ragazzo e la piattola. Era più che chiaro che qui due era come fratello e sorella. Lanciò un occhiata a Mey che giocava con alcuni animaletti animati che Sai aveva creato per lei con uno dei suoi rotoli. La bambina giocava sotto lo sguardo vigile di Iruka e Kakashi.
Sasuke non passo calmo si avvicinò a Naruto e Sakura.
"Mi concedi questo ballo?" Chiese rivolgendosi al biondino.
Il ragazzo era shoccato. "Sas'ke tu odi ballare!"
"E' vero! Ma penso farò uno strappo alla regola per oggi." Rispose enigmatico.
Sakura si allontanò lasciandoli soli. Naruto avvolse le braccia intorno al collo del moro, mentre quest'ultimo lo strinse alla vita. I due ballarono un lento scambiandosi qualche bacio. Naruto era al settimo cielo quella sera, quello era il miglior compleanno della sua vita.

Dopo il taglio della torta, fu il momento dei regali. L'Uzumaki era eccitatissimo non aveva mai ricevuto tanti regali in vita sua. Mentre Sasuke giocava con Mey, il biondino scartava tutte quelle buste e pacchetti colorati.
Aki decise di farsi coraggio e avvicinarsi al biondo per dargli il suo regalo. Si guardò attentamente attorno per assicurarsi che l'Uchiha non lo vedesse, subito dopo si avvicinò a Naruto.
"Naruto! Buon compleanno, questo e per te!" Il ragazzo era arrossito.
Naruto nel ritrovarsi davanti Aki si infastidì, pensava di aver chiarito le cose con lui più di un mese fa. E invece quel ragazzino si ripresentava porgendogli un regalo.
"G-grazie per il pensiero!" Il biondo non voleva essere maleducato, nonostante quell'inaspettata visita lo avesse scocciato. Perciò accetto il regalo sorridendo.
Aki scrutava attento il biondo mentre scartava il suo regalo non era certo di aver scelto la cosa giusta. Naruto rimase sorpreso nel notare il regalo che gli aveva fatto Aki. Si trattava di una collana con un ciondolo in legno su cui era inciso il vortice degli Uzumaki.
"E' stupendo, grazie!" Il Jinchuuriki sorrise gradendo il pensiero.
"E' stato Iruka sensei a raccontarmi la storia del clan Uzumaki."
"Mi piace molto grazie!"
Aki arrossì come un peperone, vedere quel meraviglioso sorriso sul volto del biondino lo aveva emozionato. Il ragazzino si voltò ad osservare l'Uchiha. Il moro era impegnato con la figlia, le stava dando da mangiare.
"Naruto?"
"Si?" Il biondo si voltò verso il ragazzino.
"Mi daresti un bacio?" Chiese un po' timoroso, più che certo di ricevere un ceffone da un momento all'altro.
"COSA???" Urlò il biondo sbarrando gli occhi. "Scordatelo!" Affermò subito dopo alterato, alzandosi dalla sedia per andarsene.
Aveva gradito il regalo ed era passato sopra a molte cose ma ha tutto c'era un limite. E quel ragazzino lo stava superando.
Aki vide Naruto alzarsi ed andarsene furioso. Un'idea malvagia si formò nella sua mente.
"Eppure Sasuke le bacia sempre le sue pretendenti!" Sputò velenoso.
Naruto si bloccò improvvisamente nell'udire quelle parole. "Che hai detto?" Chiese con un cipiglio alterato.
"L'ho visto baciare qualcuna delle ragazze che gli va dietro." Stava mentendo, era una bugia bella e buona.
Conosceva Naruto, era impulsivo, magari per vendicarsi alla fine lo avrebbe baciato sul serio, almeno era ciò che si augurava.
Il biondo sentì il suo cuore scricchiolare. "Dimmi che è uno scherzo.."
"Dico sul serio!" Riprese il ragazzo dai capelli castani.
Naruto si sentì profondamente tradito. Non riuscì a contenere la profonda rabbia che lo stava assalendo. A passo di carica raggiunse Sasuke. Lo fissò dritto negli occhi caricando un destro spaventoso che andò a colpire la mascella dell'Uchiha mandandolo al tappeto. Subito dopo uscì dalla sala non riuscendo a trattenere le lacrime che premevano per uscire.
Sasuke si ritrovò a terra, non era riuscito a capire che diavolo era successo e soprattutto perché Naruto di punto in bianco lo avesse colpito con tanta violenza. Sakura si calò su di lui cercando di tamponare il sangue che fuoriusciva dal labbro spaccato.
"Che è successo perché ti ha colpito in quel modo?" Chiese la rosa.
"Non ne ho idea!" Il ragazzo era incredulo.

Aki era rimasto ad assistere alla scena sconvolto. Non si aspettava una simile reazione, ma forse aveva sottovalutato la loro relazione. Naruto ci era rimasto davvero malissimo, si era accorto di quelle lacrime che stavano solcando le se guance mentre usciva dalla sala.
"Ho combinato un casino!" Si disse rendendosi conto di aver rovinato il compleanno del ragazzo per cui aveva una cotta colossale.

Sasuke ripresosi dalla botta era stato assalito da Sakura, Kakashi e Iruka che volevano delle spiegazioni. Il moro altrettanto confuso non aveva la più pallida idea del perché di quel pugno. Lo sguardo dell'Uchiha cadde sul mocciosetto arrogante/ladro di fidanzati che si era accasciato su una sedia con lo sguardo perso. Un enorme dubbio sorse nella sua mente. Scansò quei tre esagitati abilmente raggiungendo quella serpe.
"Che diavolo gli hai detto?" Gli urlò contro afferrandolo per il bavero della maglia.
Aki non si era reso conto di nulla. Si sentiva terribilmente in colpa.
Intanto Kiba , Shikamaru e Choji stavano bloccando Sasuke per le braccia cercando di calmarlo.
"Mi dispiace... Non credevo avrebbe reagito così..." Biascicò il ragazzino invaso dai sensi di colpa.
Sakura si avvicinò al ragazzo. "Sei stato tu? Che gli hai detto?" Chiese preoccupata. "Vo-volevo solo un bacio e non ha voluto darmelo.."
"Aki! Che hai detto ha Naruto?" Chiese nuovamente la rosa.
"Ho inventato di aver visto Sasuke baciare altre ragazze." Concluse colpevole.
"Questa me la paghi, moccioso!" Sibillò minaccioso l'Uchiha prima di uscire dalla sala per raggiungere il compagno.
Sakura era esterrefatta. "Ti rendi conto che con il tuo comportamento li hai fatti litigare?"
"Mi dispiace.. Volevo solo un piccolo bacio...!"
"Naruto è fidanzato! Lo vuoi capire! Non puoi giocare con i sentimenti delle persone!"
Il ragazzo si lasciò andare con le ginocchia sul pavimento sopraffatto dai sensi di colpa.


Intanto Sasuke stava cercando il biondo per chiarire quell'enorme equivoco. Lo trovò sul terrazzo del palazzo seduto sotto un gazebo. Gli si avvicinò lentamente.
"Vattene Sasuke!" Rispose freddo.
"Naruto ascoltami! Quel moccioso si è inventato tutto non è vero nulla!"
"Ti ho detto vattene! Lasciami in pace o ti ammazzo!" Si voltò puntandogli addosso i suoi occhi azzurri pieni di rabbia.
"Avanti, fallo, se ne sei capace." Il tono altrettanto serio.
Naruto si voltò nuovamente, in realtà non voleva picchiare il moro, voleva solo stare solo, stava malissimo, si sentiva tradito.
Sasuke fulmineo lo raggiunse bloccandogli le braccia, avvolgendole con le sue. Se non voleva ascoltarlo lo avrebbe costretto.
"SASUKE LASCIAMI!!!" Urlò.
"NO! Prima dovrei ascoltarmi!"
Il biondo attivò la modalità kyuubi liberandosi dalla presa del moro, voltandosi verso di lui cercando di colpirlo nuovamente con un pugno. Ma stavolta Sasuke non si fece cogliere impreparato, riuscì a schivarlo facilmente attivò lo sharingan sperando che con quello sarebbe riuscito a placarlo. Naruto continuò a colpirlo invano, poco dopo si lasciò andare a terra in ginocchio sentiva le lacrime tornare.
"Perché lo hai fatto? Non sono abbastanza per te?" Chiese.
"Veramente hai creduto alle parole di quell'odioso moccioso? Mi meraviglio di te dobe! Se avessi voluto una ragazza non avrei avuto problemi a trovarne una. Invece ho scelto te!" Rispose serissimo inginocchiandosi di fronte al biondino.
Naruto non sapeva se credergli o meno. Era vero, Sasuke aveva sempre riscosso molto successo con le donne. Ancora non riusciva a capire cosa avesse trovato di interessate in lui.
"Quel ragazzo si è inventato tutto solo perché si è fissato con te! E sperava i riuscire ad avere una chance con te non lo capisci?" Continuò Sasuke palesemente irritato.
Il biondo ci pensò su. In effetti era strano, Aki aveva detto quelle parole solo dopo che si era rifiutato di baciarlo, forse era vero, lo aveva fatto per ripicca. Sollevò il viso verso il moro.
"Non mi hai mai tradito?" Chiese con un filo di voce.
"Mai! Sai che per me ci sei sempre stato solo tu!"Rispose prontamente puntando lo sguardo in quello triste del biondo.
Sasuke gli porse una mano facendolo alzare. Lo tirò a sé abbracciandolo forte. "Sei un dobe credulone!"
"Sfido te a non incazzarti quando senti dire che il tuo fidanzato se ne va in giro a baciare altra gente!" Rispose prontamente aggrottando le sopracciglia.
L'Uchiha ci pensò su, in effetti non poteva dargli torto, lui avrebbe reagito molto peggio di così. Si sedette su una delle poltrone poste sotto il gazebo tirando con sé il biondo facendolo accomodare sulle sue gambe. Naruto si accoccolò immediatamente stringendosi al fidanzato, poggiando la testa nell'incavo del suo collo. Poco dopo prese a fissare il labbro gonfio e spaccato del moro sentendosi terribilmente in colpa.
"Mi dispiace per averti colpito...!" Esordì l'Uzumaki accarezzando delicatamente il viso del proprio ragazzo.
"Fai piano, fa male!" Lo riprese Sasuke allontanando la mano del biondino.
Naruto abbassò il viso, si sentiva in emerito idiota si era fatto abbindolare da un moccioso di 15 anni.
"Dovrai lavorare parecchio di bocca se vuoi che ti perdoni per quel pugno!" Esordì malizioso l'Uchiha.
L'Uzumaki non si stupì più di tanto si aspettava una frase simile. " Lo so!" Ammise.
Avvicinò dolcemente le proprie labbra a quelle del proprio ragazzo baciandolo delicatamente cercando di non fargli troppo male. Il bacio non venne approfondito a causa dolore atroce alla mascella che sentiva il maggiore, ma rimasero accoccolati tra le braccia l'uno dell'altro, li a guardare le stelle.


Intanto nella sala, il resto degli invitati si stava chiedendo dove fossero finiti Sasuke e Naruto. Soprattutto si chiedevano se avessero fatto pace. Sakura insieme ad Iruka stava cercando di calmare Mey che era scoppiata in lacrime quando uno dei coniglietti che Sai le aveva animato con una delle sue tecniche era andato a schiantarsi contro la parete diventando inchiostro. La ragazza ed il sensei non riuscivano a calmare la bambina di quasi sette mesi in nessun modo. La piccola continuava a piangere disperata non c'era verso si farla zittire.
Le provarono tutte. Sai aveva creato con i suoi rotoli altri coniglietti e animali di vario genere ma nulla. Kiba provò a far giocare Mey con Akamaru sperando che il suo cagnone la distraesse, ma la piccola nel ritrovarsi difronte a quel grosso cane pieno di bava si era messa a gridare ancora più forte. L'intera sala stava cercando un rimedio per calmare quel piccolo scricciolino.
"Nessuno ha avuto la brillante idea di portarla dai suoi genitori?" Esordì Shikamaru scocciato.
"Penso sia meglio lasciarli soli in modo che chiariscano questo terribile malinteso!" Lo freddò Sakura puntando uno sguardo adirato verso Aki ancora più mortificato.
"Si, e intanto la piccola si dispera perché vuole la mamma... Geniale!" Concluse sempre il Nara ancora più seccato.
"Dalla a me!" Kakashi tese le braccia prendendo Mey che singhiozzava disperata.
"Che vuole fare sensei?" Chiese sempre l'Haruno.
"La porto da Naruto e Sasuke!" Rispose l'uomo con la maschera, mentre usciva da quell'enorme sala in cerca dei genitori della bambina.


L'uomo prese a girare per l'edificio con la figlia sei suoi ex allievi e gridava disperata tra le lacrime. Fissò quella bambina piccolissima dalla pelle chiarissima, i capelli neri e folti e quei grandi occhi azzurri per qualche attimo chiedendosi dove si fossero andati a cacciare i suoi genitori. Salì in terrazzo trovandoli seduti su una poltroncina che parlavano a bassa voce stretti in un abbraccio.
I due giovani udendo le grida della figlia si voltarono trovando Kakashi con in braccio la loro figlia. L'uomo si avvicinò velocemente. Non appena Mey scorse l'immagine della sua mamma, tese le braccia immediatamente aggrappandosi con le manine alla maglia del biondino accoccolandosi in quel caldo abbraccio. Naruto vide la piccola gettarsi letteralmente tra le sue braccia, smettendo quasi subito di piangere, ebbe un sussulto per poi chiudere gli occhietti ed addormentarsi tra le sue braccia mentre stringeva con quelle piccole mani chiarissime la su maglietta. La strinse forse a se cullandola mentre Sasuke le accarezzava la testa per farla rilassare.
"E molto che piange?" Fu la domanda dell'Uchiha.
"Si, nessuno riusciva a calmarla!" Rispose Kakashi, rimasto intenerito nel vedere come quel piccolo scricciolino dipendesse totalmente dal giovane dai capelli biondi.
"Credo sia stanca e ancora piccola. Torniamo dentro!" Naruto si rivolse al moro.
Insieme tornarono dentro raggiungendo gli altri.
Era già mezza notte. Dopo essere tornati dagli altri, ed aver chiarito tutto, i ragazzi decisero di tornare a casa. Era abbastanza tardi, ed inoltre in molti il giorno successivo avevano parecchio da fare. L'Uchiha e l'Uzumaki dopo aver raccattato tutti i regali se ne tornarono a casa stanchissimi.

Una volta a casa, Mey non ne voleva sapere di staccarsi dalle braccia del biondo, la piccola si era avvinghiata a lui come una sanguisuga. Dopo aver provato più volte a sistemarla nella culla, infine Sasuke decise di acconsentire nel farla dormire con loro nel letto, proprio non ne poteva più di sentirla piangere dopo una serata simile. Tutti e tre si sistemarono nel letto grande lasciandosi andare tra le braccia di Morfeo, consapevoli di dover affrontare il giorno successivo un altra estenuante giornata.

Una storia sempliceWhere stories live. Discover now