capitolo 41

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  capitolo 41
Per il villaggio della foglia, altri tre anni erano trascorsi.

Quella mattina, Naruto, Sakura e Sai erano diretti a Suna per una missione di fondamentale importanza. Dalle informazioni conferitegli dall'Hokage, il Kazekage avrebbe dovuto affidare loro dei documenti di grande importanza.
Dalle informazioni in loro possesso, qualcuno, di cui l'identità era ancora sconosciuta, stava dando la caccia ai circoteri. Per farne cosa? Era ancora un mistero. Ma i cinque Kage si stavano già adoperando per impedire che si scatenasse un altro conflitto di epiche dimensioni come avvenuto durante la quarta guerra.

Il compito di Naruto e dei suoi compagni, adesso era quello di recapitare i documenti riguardanti le informazioni ricevute dagli altri Kage per poi portarle al sesto Hokage. Kakashi, dopo aver studiato attentamente le informazione ricevute, si sarebbe dato da fare per proteggere al meglio il paese del fuoco e la famiglia Uchiha, vista la loro potente arte oculare legata ai circoteri.
Nonostante il sesto Hokage potesse contare su un intero complesso di anbu che aveva giurato assoluta fedeltà a Konoha e allo stesso Hokage, l'uomo aveva preferito affidare la missione ai suoi ex allievi. Si fidava di loro, inoltre Naruto era estremamente potente. Quindi in caso di attacco sarebbe riuscito a proteggere quei preziosi documenti senza alcun problema.

Il viaggio verso il villaggio della sabbia si svolse in totale tranquillità. L'unico ad essere irritato era l'Uzumaki che continuava a fissare di traverso i suoi due compagni di team. Il biondo era totalmente oltragiato dai continui atteggiamenti amorosi intrapresi dai due comagni. Che fossero una coppia ormai era risaputo. Appena un anno prima avevano anche avuto una bambina. Ma la cosa che più gli dava sui nervi era il fatto che sarebbe rimasto lontano dal suo teme per giorni, mentre quei due continuavano ad amoreggiare come due colombi innamorati.

"La volete finire?! Di questo passo mi verrà il diabete!" Esordì improvvisamente il biondo, non riuscendo più a tollerare i due amici che camminavano per mano chiacchierando tra loro.
"Sei geloso?" Sakura assottigliò lo sguardo maliziosamente.
Quello storse lo sguardo preso in fallo, zittendosi per poi rivolgere lo sguardo altrove. Non sapeva cosa rispondere.
"Da quant'è che tu e Sasuke non andate in missione insieme?" Fu la domanda che Sai rivolse al biondo.
"Parecchio...!" Naruto assottigliò maggiormente lo sguardo ancora più infastidito da quella domanda.
Sakura scoppiò a ridere di fronte alla faccia scocciata dell'amico e a quella curiosa del compagno. Il biondo si alterò ancora di più.
"Sakura smettila subito!" Ne era certo, da un momento all'altro quella donna avrebbe spifferato tutto.
La rosa si attacco al braccio del moro con un sorriso inquietante in volto, per poi rivolgere uno sguardo maligno al biondo.
"Da dove posso iniziare...." Esordì, continuando ad aver dipinta in volto quell'espressione indemoniata.
Naruto sentiva le mani prudere, avrebbe voluto strangolarla li in quel preciso istante.
"Qualche mese fa... Sasuke e Naruto si sono " casualmente" trovati in missione insieme nel paese del suono con i loro rispettivi team." La donna enfatizzò la parola -casualmente- mimando in segno delle virgolette con le dita, mentre Sai continuava a fissarla incuriosito da quel discorso.
"Sakura sta zitta o giuro che non ti racconterò mai più nulla!" Naruto prese a urlare sperando di riuscire ad impedire a quella sua pseudo amica di infamarlo.
Ma la cosa ebbe l'effetto contrario. L'Haruno mostrò un sorrisetto divertito per poi proseguire.
"Approfittando del fatto che Kakashi non si era accorto che entranbe le squadre stavano andando in missione nella stessa zona, i nostri due colombi hanno pensato bene di prenotare la stessa pensione in cui alloggiare, e sempre casualmente... Hanno deciso di condividere la stessa stanza, per risparmiare. Giustamente!"

Il modo ironico in cui Sakura aveva concluso la frase fece saltare i nervi al biondo, che con il viso rosso di rabbia e le mani strette a pugno prese a camminare a passo svelto per allontanarsi il più possibile da quella serpe dai capelli rosa prima che la sua pazienza lo abbandonasse definitivamente.

Intanto Sai si stava interessando sempre più a quel racconto. "Cosa c'entra questo con il fatto che non vanno più in missione insieme?"
Sakura prese a ghignare maliziosamente. "Durante la notte sia il team di Naruto che quello di Sasuke, si erano radunati tutti insieme in un'unica stanza , all'insaputa dei loro sensei. Ma purtroppo scoppiò una lite tra i ragazzi." Si interruppe.
Sai continuava a fissarla non capendo dove stesse andando a parare.
"Le due ragazze non riuscendo a porre fine all'azzuffata che si stava svolgendo tra i quattro ragazzi, decisero di andare ad avvertire i rispettivi sensei per rimediare a quel casino. Ma..."
"Ma ... Cosa?" Il moro era sempre più incuriosito.
"Quelle due povere ragazze aprendo la porta della loro camera beccarono Sasuke e Naruto nel bel mezzo di una scopata!!!" Spoppiò a ridere Sakura senza un ben che minimo controllo. " Ma la cosa più assurda è stata, che le giovani sono rimaste li a fissare i rispettivi sensei completamente nudi, mentre tentavano di ricomporsi!!!" Continuò sghignazzando in preda ad un raptus di risate.
Anche Sai si era fatto contagiare da quell'assurdo racconto cominciando a ridere anche lui, ma in modo meno appariscente.
"Ma la beffa maggiore fu che alle due povere ragazze venne un'emorragia nasale nel ritrovarsi i rispettivi sensi completamente nudi, intenti nel fare sesso!"

Naruto si era allontanato abbastanza dai due amici, ma riusciva ad intuire chiaramente dalle loro risate sguaiate, che erano giunti a "quel" punto del racconto. E la cosa lo stava irritando da impazzire. Quella era stata la nottata più mortificante della sua vita, insieme alla strigliata fattagli dall'Hokage al loro rientro.

"Fossi stato in loro avrei prestato un po' più di attenzione!" Sai iniziò riflettere su quel racconto.
"Una cosa non mi è chiara. Cosa c'entra tutto ciò con il fatto che non vengonno più in coppia nelle missioni?"
"Kakashi è venuto a sepere dell'accaduto dagli allievi di entrambi. E dopo una bella strigliata, ha deciso di non mandarli più in missione insieme. Perché secondo il suo parere "questo loro atteggiamento proprebbe mettere a rischio l'esito delle missioni!". Concluse la rosa continuando a ridacchiare.
"E tu come fai ad essere a conoscenza di tutto ciò?"
"Ero presente anche io in quell'ufficio, quando Kakashi li ha sgridati per aver approfittato della sua distrazione...!"
Naruto li raggiunse fissandoli con sguardo furente. "Ne avete ancora per molto?"
La coppietta continuò a ridacchiare di sottecchi sotto gli sguardi infuocati del biondino, esasperato da quella continua presa in giro.
Il viaggio verso Suna proseguì tra le risate di Sakura e le domande innopportune di Sai, mentre Naruto stava seriamente valutando la possibilità di eliminare quel damerino e lasciare vedova qualla serpe rosa che aveva osato spifferare i fatti suoi.



Giunti nel villaggio della sabbia il team 7 venne calorosamente accolto da una squadra di jonin che li accompagnò al palazzo del Kazekage, dove Gaara li stava attendendo. Quella missione era stata cammuffata come una semplice visita di cortesia. Nessuno al villaggio, apparte il rosso, era a conoscenza del reale scopo della visita dei tre ninja di Konoka.
Giunti a palazzo, il team si presentò immediatamente al cospetto del Kazekage.

Gaara seduto dietro la sua scrivania, stava leggendo i rapporti consegnategli quel giorno, non amava particolarmente leggere quei rapporti, ma purtroppo il suo ruolo richiedeva anche questo.

"Ciao Gaara!" Una voce molto squillante e particolarmente conosciuta interruppe i pensieri del Kazekage.
"Naruto! Com'è andato il viaggio?" Chiese l'uomo dai capelli rossi rivolgendosi all'amico.
"Alla grande! Che mi racconti? Come ti vanno le cose?" Il biondo aveva appena messo piede in quell'ufficio e già aveva preso a parlare a manetta.

Dopo un intero pomeriggio intrapreso tra futili chiacchiere ed una dettagliata spiegazione riguardante i documenti che il team 7 avrebbe dovuto recapitare all'Hokage, il gruppo si diresse verso la locanda dove avrebbero alloggiato per tutta la durata del loro soggiorno a Suna.

La locanda si trovava a pochi isolati dal palazzo del Kazekage. Il palazzo era di nuova costruzione, e si elevava per ben cinque piani. Al suo interno era presente anche un ristorante dove i tre ninja decisero di rifocillarsi prima di raggiungere le rispettive camere per trascorrere la notte.

Dopo essere entrati nella sala del ristorante, i tre amici optarono per un tavolo posto in fondo alla sala. Dopo essersi accomodati, una cameriera molto giovane li raggiunse porgendo loro i menù contenenti le specialità del locale.
Senza batter ciglio, Naruto aveva ordinato ben quattro porzioni di ramen, ricevendo uno sguardo contrariato dalla rosa.

"Non dovresti ingozzarti tanto di ramen!" Lo ammonì l'amica.
"Ooh..! Lasciami godere di questo momento. Non appena tornerò a Konoha non potrò più mangiare ramen in santapace!" Sbuffò il biondo attendendo l'arrivo della propria ordinazione con la bava alla bocca.
Sakura sbuffò a sua volta seccata, tornando ad osservare il menù.

Dopo appena quindici minuti, la giovane cameriera li raggiunse portando con se un carrello contenente le pietanze ordinate dai tre ninja di Konoha. La ragazza servì Naruto per primo, porgendogli le quattro ciotole di ramen con un enorme sorriso in volto, per poi rivolgere la sua attenzione agli altri due clienti porgendo loro le pietanze richieste, mostrando un'espressione neutra.
La giovane si allontanò poco dopo lasciandoli cenare in completa tranquillità.

Sakura era rimasta notevolmente allibita dal comportamento della cameriera, ma decise di lasciar correre e dedicarsi al proprio piatto.

Naruto stava spazzolando le ciotole di ramen una dietro l'altra come un tornado, nemmeno fosse rimasto a digiuno per mesi. Sakura continuava ad osservarlo sconvolta, meno male che Sai mangiava civilmente e non come un animale. Non sarebbe mai riuscita a tollerare accanto a sé un uomo che si abbuffava come in quel modo.
"Mi chiedo come faccia Sasuke a sopportarti, sembri un maiale! Datti un po' di contegno, siamo in un luogo pubblico!" Fu il rimprovero della rosa rivolto al biondo.
Naruto dopo aver ingoiato un enorme boccone riprese fiato. "In presenza di Sasuke non mangio in questo modo." Rispose tranquillamente. "Non voglio morire giovane!" Proseguì.
"Lo sospettavo...!"Concluse lei.
La donna, dopo aver terminato il contenuto del proprio piatto, prese a guardarsi in giro osservando con occhio critico il piccolo ristorante.

Il locale in sé era molto carino. Le mura erano dipinte di un tenue nocciola, con appesi alle pareti molti quadri rapresentanti svariati tipi di paesaggi. Alle finestre delle grandi tende bianche ed una grande vetrata separava i tavoli per i clienti dalle cucine.
Lo sguardo della rosa continuò ad osservare il locale, notando la cameriera che li aveva serviti poggiata ad una parete che continuava a fissarli insistentemente. La cosa le stava dando su i nervi. Detestava essere fissata in quel modo.

"La cameriera continua a fissarci!" Sakura si rivolse ai due compagni.
"E' da quando siamo arrivati che ci osserva." Constatò Sai con naturalezza.
Naruto era sceso dalle nuvole. "Chi ci osserva?"
"La cameriera che ci ha servito poco fa! Idiota!" Rispose gentilmente l'Haruno.
Il biondo ricambiò quell'offesa con uno sguardo furente, per poi voltarsi verso la ragazza osservandola a sua volta. Ad occhi e croce doveva avere più o meno ventanni.

La ragazza ricambiò lo sguardo del biondo senza alcun timore, sorridendogli.
"Credo tu gli piaccia, Naruto!" Riprese Sai.
Quello sobbalzò sulla sedia. "Che diamine stai dicendo?! Sono un uomo sposato!"
Questa si che era bella. Per tutta la vita non se l'era mai filato nessuno tranne il teme, e adesso che era sposato, sbucavano pretendenti da ogni angolo.
"Sta venendo qui!" Bisbigliò Sakura attirando l'attenzione del fidanzato e dell'amico, che si voltarono cercando di far finta di nulla.


"La cena è stata di vostro gradimento?" La cameriera esordì mostrando un enorme sorriso.
I tre occupanti del tavolo sorrisero annuendo, tentanto di allontanare quella cameriera.
La giovane fulminea afferò una sedia da un altro tavolo accomodandosi accanto al biondino.
"Venite da Konoha giusto?" Proseguì la cameriera rivolgendosi al jinchuuriki.
Naruto si sentiva a disagio. "Si." Rispose senza troppa enfasi, mettendo ben in mostra la fede nuziale posizionata sul suo anulare. Tanto per mettere in chiaro le cose sin dal principio.
"Io sono Yuki!"
"Sakura! Lui è il mio amico Naruto e lui è Sai, il mio fidanzato!" Rispose prontamente la rosa marcando anticipatamente il territorio. Chissà che quella mangiauomini non ci provasse anche con il "suo" ragazzo.
"Quindi tu sei Naruto Uzumaki!" Si illuminò Yuki, per poi affievolirsi subito dopo. "Che peccato... Sei già impegnato allora...!"

Il biondo si ritrovò nel ringraziare tutti i kami esistenti,interiormente, per fortuna il suo matrimonio con Sasuke era risaputo in tutte le terre ninja.
La ragazza pareva giù di corda. "Che tristezza... Incontro un bell'uomo ed è già sposato...!"
Gli altri tre occupanti del tavolo avevano sbarrato occhi e bocca di fronte a quelle parole. Di punto in bianco quella ragazza parve riprendersi, arpionandosi al braccio del biondo.
"Allora Sasuke Uchiha è tuo marito?"
"Si, perché?" Naruto trovava quella ragazza sempre più inquietante.
"E...Di un po'.. Com'è a letto?" Chiese abbassando il tono di voce.
"Chi sta sopra? E chi sotto? " Proseguì.
"Wah, ma che razza di domande fai?" Se prima la trovava inquietante adesso ne era terrorizzato.
__"Scappa finché sei in tempo! Questa mi sembra una pazza. Forse è evasa da un manicomio!"__ Quella sera persino Kurama era in vena di ironia. Peccato che il suo tono fosse del tutto serio.
"Questi non sono affari tuoi!" Si rivolse nuovamente alla giovane cameriera.
"Un tipo sexy come l'Uchiha insieme ad un uomo bello come te! Già vi immagino...!" Ghignò sempre la giovane.
Naruto era arrossito pericolosamente per l'imbarazzante situazione in cui si era cacciato, mentre Sakura e Sai se la ridevano sotto i baffi.
"Però deve essere davvero triste... Solo voi due sempre soli... senza nessun bambino per casa..." Yuki si era temporaneamente staccata dal braccio del biondo pensierosa.
L'Uzumaki storse lo sguardo scettico, non riusciva a capire dove volesse arrivare quella ragazza con quelle parole. "Invece ti sbagli. Ho due figlie!"
"Le avete adottate?"
"No, sono figlie mie."
"E con chi le hai fatte?" Yuki diventava sempre più curiosa. Non sapeva che Naruto avesse figli.
"Con mio marito." Il biondo si stava innervosendo.
La giovane assunse un'espressione tra l'ebete e l'estrefatto. "E come diamine avete fatto?"
Sakura scoppiò a ridere non riuscendo più a trattenersi, quella situazione era troppo comica.
"E' davvero complicato da spiegare." Prese parola l'Haruno.

"Fatemi un riassunto!" Yuki non demordeva, era estremamente incuriosita.
Naruto lanciò un occhiataccia alla giovane, per poi sospirare rassegnato.
"Avevo 19 anni. Io e Sasuke non abbiamo prestato particolare attenzione e... nove mesi dopo ho avuto una bambina." Cloncluse ancora più in imbarazzo.
"Mi stai dicendo...! Che sei rimasto incinto del tuo fidanzato??"Lo aveva chiesto urlando. Quello si che era uno scoop.
"Non urlare!!!" La riprese il biondino.

Si era fatto abbastanza tardi. Ma Yuki non ne voleva sapere di lasciarli andare.
"E' andata proprio così!" Adesso anche Sai aveva preso parola, dopo una lunga spiegazione legata alla gravidanza del jinchuuriki.
La giovane cameriera si voltò verso l'Uzumaki squadrandolo attentamente. "Ma quanti anni hai?"
"29..!"
"Complimenti! Te li porti bene!" Sorrise lei, per poi riflettere sulle informazioni ricevute. "Allora tua figlia ha già 10 anni?"
"9! E si chiama Mey. Ed ho anche una bambina di 5 anni di nome Akane!" Adesso il biondo si sentiva un pochino più a suo agio, adorava parlare delle sue bambine.
"Che carine!!! Mi piacerebbe tanto conoscerle!" Trillò la giovane ventenne entusiasta. "Posso venire a Konoha con te?" Chiese con occhi sbrilluccicosi.
__"Ecco dove voleva andare a parare la ragazza!"__ Kurama aveva intuito i pensieri contorti della giovane di Suna.
"Prometto che starò buona....! Vi spierò in silenzio... mentre fate sesso! Se vuoi posso farvi anche da babysitter se necessario!" Aggiunse con occhioni supplicanti.
__"Naruto! Io ti avevo avvertito! Questa è fuori di testa!"__ Proseguì la volpe.
L'Uzumaki era a dir poco sconvolto, stava iniziando a temere seriamente per la propria incolumità.
"Si è fatto tardi... Credo sia il caso che torniamo in camera! Buonanotte." La freddò Sakura trascinandosi dietro l'amico ancora in stato di shock ed il fidanzato che si stava affezionando seriamente a quella ragazza un "pochetto squilibrata".


Il soggiorno a Suna per i tre ninja di Konoha non durò molto. Dopo appena quattro giorni di permanenza i ninja della foglia erano già pronti a ripartire.
Dopo aver salutato Gaara, Naruto insieme alla sua squadra si diresse nuovamente in albergo.

Da brava stalker, Yuki era rimasta per tutta la mattina alla reception in attesa del ritorno dell'Uzumaki. Sperava di riuscire a convincencerlo nel portarla con se a Konoha, sapeva sarebbe risultata un'impresa ardua, Naruto era stato fin troppo chiaro. Ma volle provarci lo stesso. A consolarla ci aveva pensato Sai. Il moro, all'insaputa della fidanzata, le aveva promesso di recapitarle, nel caso di un'altro rifiuto da parte del biondino, foto hard riguardanti la coppia Uchiha-Uzumaki. Avrebbe di gran lunga preferito guardarli di presenza, ma sempre meglio di nulla.

Una volta tornati in albergo, Naruto trovò Yuki ad attenderlo di fronte alla porta della propria camera. Il biondo non le diede nemmeno il tempo di fiatare. Con un repentino gesto della mano la zitti, per poi iniziare a parlare.
"So cosa vuoi chiedermi... E no! Non puoi venire con me a Konoha, non ti farò conoscere le mie figlie e nemmeno mio marito! Ma soprattutto non ti farò avere nulla di compromettente che mi riguardi!" Il biondo lanciò uno sguardo eloquente al moro. Li aveva sentiti accordarsi la sera prima.
La ragazza assunse un'espressione terribilmente dispiaciuta. Il biondo abbassò la guardia per qualche istante, nel vedere il viso triste della giovane. Yuki ne approfittò per saltare al collo dell'Uzumaki arpionandosi al suo collo come una piovra.
"Spero di rivederti presto Naru-san!!" Trillò schioccandogli un grosso bacio sulla guancia.
Naruto si stacco di dosso quella pazza isterica con qualche piccolo sforzo, per poi salutarla ed allontanarsi insieme ai compagni.

Una volta lontani dalle grinfie di quella folle di Yuki, Naruto si rivolse ai due amici.
"Vi prego... Non una parola di tutto questo con Sasuke!" Li pregò esasperato.
Il moretto e la rosa presero a ridere contagiando anche il biondino che decise di lasciarsi alle spalle quell'episodio come "una fan un po' troppo affettuosa".



Il viaggio di ritorno a casa era stato abbastanza tranquillo. A distanza d'anni dalla fine della grande guerra, i cinque Kage si erano impegnati al massimo per mantenere quella stabilità che si era venuta a creare con grande fatica. A parte qualche piccolo ladruncolo, il rientro a Konoha era andato bene.
Una volta giunto nei pressi della villa, prima di rientrare in casa, Naruto si concentrò per bene, cercando di percepire il chakra di Sasuke. Aveva ancora addosso il profumo di Yuki e conoscendo la folle gelosia del teme, farsi beccare con il profumo di un altra donna addosso, equivaleva alla sua condanna a morte.

Dopo essersi assicurato che la casa fosse totalmente deserta, il biondo entrò, lasciando i sandali all'ingresso, per poi salire al piano di sopra dirigendosi dritto verso il bagno. Lasciò lo zaino ed i vestiti in lavanderia. Una piccola stanza contenente la lavatrice, un enorme mobile pieno zeppo di detersivi di ogni tipo e due grandi ceste per i panni sporchi. Completamente nudo uscì dalla lavanderia dirigendosi verso il bagno. Aprì l'acqua riempiendo completamente la vasca per dedicarsi ad un caldo e rilassante bagno caldo.
Subito dopo il bagno, si sarebbe occupato di lavare la propria divisa da shinobi avente ancora addosso il profumo di quella psicopatica di Yuki, prima che il teme se ne accorgesse.

Naruto si stava facendo cullare dal tepore dell'acqua calda, fare il bagno era un abitudine che adorava, fin da bambino aveva sempre amato il calore dell'acqua, il vapore che ti solletica il viso e la splendida sensazione di relax che un semplice bagno caldo procurava.
Assorto nei suoi pensieri, il biondo non si era accorto della persona che si era intrufolata in bagno mimetizzandosi con il vapore presente nella stanza, finchè non sentì una mano infilarsi in mezzo alle sue gambe toccando con insistenza la propria apertura forzandola.
Un urlo potentissimo si irradiò per tutta la casa. Quella volta Naruto rischiò seriamente di mandare in frantumi i vetri di tutta la casa.

Il biondo spalancò gli occhi vedendo il marito toccarlo prepotentemente. Il minore si difese prontamente cercando di colpire il compagno, che altrettanto vigile, riuscì a schivare il colpo.
"Sei un bastardo! Che diavolo volevi fare?!" Urlò Narutò rivolgendosi al moro. Si era alzato in piedi in mezzo alla vasca mostrando per intero la propria nudità. Sentiva il cuore in gola battere furiosamente, quel teme lo aveva spaventato a morte.
"Con chi sei stato?" Il tono di voce di Sasuke era basso ma palesemente furioso, mentre il rinnegan e lo sharingan vorticavano furiosi nei suoi occhi.
Il bindino sentì i brividi attravergli tutto il corpo. Forse era meglio lavare prima la divisa da shinobi e poi fare il bagno. Il fiuto di quel teme era mille volte più sviluppato di quello di un cane segugio.
"Che diavolo vai blaterando!" Rispose tornando a sedere dentro la vasca. In certi casi meglio negare, anche perché in fondo non aveva fatto proprio nulla di male.
Il moro assottigliò lo sguardo ancora più incazzato. Il dobe gli stava mentendo, era palese, il profumo da donna che impregnava la divisa da shinobi di Naruto non era quello di Sakura. Quel profumo lo avrebbe riconosciuto tra mille. E non apparteneva nemmeno a nessuno delle donne di loro conoscenza. Non c'erano dubbi, il dobe lo aveva tradito.

Ancora più furioso, l'Uchiha si scaglio sul biondo entrando repentino dentro la vasca facendo fuoriuscire quasi tutta l'acqua, per poi afferrargli i polsi bloccandoglieli sopra la testa.
Il biondo colto di sopresa non era riuscito a sfuggire a quella presa ferrea. Sentiva i polsi stretti nelle mani del marito mentre i suoi occhi lo stavano perforando.
"Lasciami subito!" Gli urlò contro il biondo, non gli piaceva la luce sinistra presente nelle iridi del compagno.
"Tu mi stai mentendo!" Lo accusò prontamente.
"Io non ho fatto proprio nulla! Lasciami subito!" Provò a dimenarsi con forza, ma senza grandi risultati. L'uso dello sharingan riusciva a risucchiargli tutte le forze.
"Giurami che non mi stai mentendo!" Chiese di rimando il maggiore aumentando inconsciamente la stretta sui polsi del minore.
"Lo giuro! Lasciami immediatamente! Mi stai facendo male!" Quella situazione non si stava mettendo bene.
Il moro non era per nulla convinto. C'era un solo modo per assicurarsi se stesse dicendo la verità o stesse mentendo.

Repentino si avvicinò alle labbra del biondo, baciandole. Senza ulteriori indugi, piazzò la sua lingua nella bocca del compagno, ricercando la gemella, rendendo quel bacio terribilmente volgare, per poi staccarsi un attimo dopo calandosi tra le gambe del marito lasciando una lunga leccata sulla punta del proprio sesso, lasciandolo letteralmente sconvolto. Poi si rimise dritto lasciando la presa sui suoi polsi.
Naruto aveva sentito la lingua del moro forzare la propria bocca, per poi sentirlo calarsi sulla propria intimità. Era stato terribilmente umiliante quel trattamento.

Adesso Sasuke poteva dirsi soddisfatto, Naruto non lo aveva tradito. Non aveva sentito nessun sapore anomalo impregnare la bocca e l'intimità del marito, oltre al fatto che la sua apertura era perfettamente integra. Forse aveva reagito in modo un po' avventato, ma almeno adesso era più che sicuro della fedeltà del compagno.
Fu un attimo, l'Uchiha non vide arrivare il forte pugno che si infranse contro la propria mascella mandandolo letteralmente al tappeto, mentre il biondino veloce come un fulmine uscì dal bagno ancora competamente nudo e bagnato dirigendosi verso la camera da letto per poi chiudersi a chiave al suo interno.

Finiva sempre così. Tutte le volte che Sasuke si faceva sopraffare dalla gelosia, finiva sempre per umiliarlo nel peggiore dei modi. Naruto dopo essersi rintanato nella propria camera da letto si rifugiò tra le coperte, stringendo le lenzuola tra le mani sperando che quel dolore nel petto legato alla totale mancanza di fiducia dimostratagli dal marito svanisse via.

In bagno, Sasuke chino sul lavandino si stava sciaquando la bocca. Il pugno sferratogli dal dobe era stato potentissimo, sentiva la mascella dolere terribilmente. Dopo aver sputato l'ennesimo grumo di sangue, si rimirò allo specchio notando la guancia gonfia e violacea. Questa volta aveva davvero esagerato, se ne era perfettamente reso conto, ma era stato più forte di lui. La gelosia gli aveva completamente annebiato la ragione. Adesso l'unica cosa da fare era farsi perdonare e ristabilire un equilibrio con il suo dobe.

Dopo essersi ripreso, Sasuke uscì dal bagno dirigendosi verso la camera da letto che condivideva con il marito. Si bloccò dietro la porta a fissare il legno chiaro, si sentiva un po' in colpa, si era comportato in maniera pessima. Poggiò la mano sulla maniglia, ma la porta non si aprì, era bloccata dall'interno.
"Naruto?" Provò a chiamarlo, non ricevendo nessuna risposta.
"Naruto?" Ritentò, ma nulla. Il biondo non lo degnava di nessuna attenzione.
Il moro tirò un respiro frustrato. Il dobe continuava ad ignorarlo. Aveva solo due possibilità: Sfondare la porta o provare a parlargli civilmente sperando che si convincesse ad aprirgli.
Alla fine optò per la seconda opzione. Poggiò la fronte al legno della porta sospirando.
"Naruto per favore aprimi.." Ritentò nuovamente. Ma come le volte precedenti venne ignorato.
Un'altro sospiro. "Dobe, ti prego, aprimi. Ok, mi sono comportato malissimo! Non avrei dovuto aggredirti in quel modo. Aprimi e parliamone.." Trovò il coraggio di pronunciare quelle parole. Doveva farsi perdonare.

Sentì lo scatto della chiave, poggiò la mano sulla maniglia per poi abbassarla. La porta si aprì. Sasuke vide il biondo con indosso solo un'enorme maglia mentre di dirigeva nuovamente a letto. Lo vide sistestemarsi tra le coperte, lo raggiunse immediatamente, sistemandosi alle sue spalle stringendolo a sé in un abbraccio, che il minore non ricambiò.

"Dobe perdonami! Non avrei dovuto comportarmi in quel modo, lo so! Ma ero talmente geloso che non ho più capito nulla! Mi dispiace...!" Gli sussurrò dolcemente nell'orecchio sentendo il tepore emanato dal corpo del minore stretto tra le sue braccia.
Sasuke venne nuovamente ignorato. Scorse lo sguardo triste del biondo, perso in chissà quali pensieri. La cosa non presagiva nulla di buono.
Non era la prima volta che gli faceva una scenata di gelosia. In 10 anni passati insieme era successo una miriade di volte. E nemmeno il biondo era stato da meno. Ma dopo una bella scazzottata, le loro liti si risolvevano sempre. Stavolta era diverso, c'era qualcosa che non quadrava. Stavolta Naruto aveva reagito diversamente.

Il moro posò un piccolo bacio sul collo del compagno. "Dobe che ti prende?" Lo stava facendo preoccupare.
Naruto prese entrambe le mani del compagno nelle sue, per poi poggiarle sul proprio ventre. "Volevo farti una sorpresa..! Ma tu me l'hai rovinata." Pigolò con un filo di voce. Il senso di nausea dovuto all'umiliazione subita, non si era ancora placato.
L'Uchiha spalancò gli occhi incapace di rispondere. Si concesse qualche minuto per riprendersi dallo shock della notizia.
"Aspetti un bambino?" Il tono di voce notevolmente stupito.
Il biondino si limitò ad annuire.
"Perché? Avevamo deciso che dopo Akane ci saremmo fermati!" Si era staccato da quell'abbraccio mettendosi in posizione dritta puntando lo sguardo sul compagno.
"Lo volevo." Naruto non aveva avuto il coraggio di ricambiare lo sguardo del marito.
"Ed hai pensato bene di agire di testa tua! Senza consultarmi!" Lo accusò di rimando.
Il biondino non riusci a controbattere. Era stato egoista lo sapeva, ma lo desiderava talmente tanto, che non ci aveva pensato due volte nello smettere di assumere gli anticoncezionali.

Per Naruto, ormai il suo sogno di diventare Hokage era sfumato. La cosa era chiara come il sole. Non lo avrebbero mai eletto, le sue scelte avevano influito nuovamente sulla sua reputazione. L'unica soddisfazione presente nella sua vita era suo marito e le sue figlie. Nonostante avesse lottato tutta la vita per farsi accettare, alla fine non era riuscito nel suo intento. L'unica cosa che lo appagasse fino in fondo era l'amore per le propria famiglia. Inoltre rimaneva sempre quell'impellente desiderio, avere un bambino. Vedere un piccolo maschietto girare per casa. Ci aveva riflettuto a lungo, e alla fine aveva deciso. Anche andando contro il volere del marito avrebbe avuto un altro figlio.

"Di quante settimane sei?" Sasuke porse quella domanda al compagno massaggiando le tempie con le dita. Gli stava venendo una terribile emicrania.
"Due." Il biondo rimase a letto ad osservare il teme. Lo vide alzarsi in piedi e portarsi una mano sulle tempie.
"Sasuke? Tu non lo vuoi questo figlio?" Azzardò la domanda che contuava a frullargli in mente insistentemente.
Il moro era rimasto di sasso."Non fraintendermi dobe! Non ti chiederei mai di abortire." Chiarì. "E' solo che... Avrei preferito essere consultato. E non ignorato in questo modo!" Asserì facendo combaciare il proprio sguardo con quello mortificato del compagno.
Sasuke nel vedere quello sguardo così triste si intenerì. Adesso si spiegava il perché il dobe fosse diventato tanto mansueto. Era colpa degli ormoni.
Gli si avvicinò nuovamente stringendolo in un abbraccio, massaggiandogli delicatamente la schiena, con movimenti lenti e ampi.
"Non fare quella faccia! Terremo questo bambino, ok?" Gli sollevò il mento schioccandogli un dolce bacio per poi farlo riaccoccolare nuovamente tra le sue braccia.

Naruto si lasciò cullare da quel dolce calore, ormai l'arrabbiatura gli era completamente passata. Si concesse un piccolo sorriso. Sasuke lo amava veramente, ed il modo in cui aveva reagito ne era la prova. E ciò non potè che renderlo estremamente felice.
Con il compagno stretto tra le proprie braccia, l'Uchiha iniziava ad eccitarsi. Il biondo continuava a strusciare il naso nell'incavo del suo collo, mentre il profumo dei suoi capelli stava mandando a farsi benedire ogni sorta di autocontrollo da prte del maggiore.

Sasuke continuava a massaggiare la schiena del dobe. Continuando ad accarezzare quella pelle liscissima e perfetta, sentendo tanti caldi sospiri infrangersi sul proprio petto.
"Dannazione! Io non resisto!"
Furono le sue parole prima di avventarsi sulle labbra del biondino baciandole con ardore mentre lo sbatteva sul materasso, intrufolando entrambe le mani sotto quell'enorme maglia, accarezzando ogni singolo lembo di pelle. Le bocche si cercavano avide, mentre i corpi sempre più caldi e sudati si fondevano diventando un'unica anima. Non ne avrebbero mai avuto abbastanza l'uno dell'altro. A distanza di anni, ogni volta era come la prima, i sentimenti sfociavano incontrollabili insieme al desiderio, mentre le loro mani avide ricercavano sempre più contatto, incapaci di resistere l'uno all'altro. Incapaci di contenere quella viscerale sensazione di appartenenza che provavano reciprocamente, il termine amore non era abbastanza per descrivere il senso di totale appartenenza che li animava giornalmente da tutta la vita. Semplicemente erano come due facce della stessa medaglia, uno non poteva vivere senza avere accanto a se l'altro. La totale simbiosi in cui vivevano era spaventosamente perfetta.


Nonostante la furia iniziale, quell'amplesso non fu per nulla irruento. Sasuke diventava sempre estremamente dolce e delicato con il compagno durante la gravidanza. Ancora completamente nudi e sudati si erano concessi qualche attimo di intimità sotto le coperte per godere della stupenda sensazione di beatitudine che sentivano dopo aver consumato un rapporto carnale.
"Ti è passata l'arrabiatura?" Il moro interruppe quel mite silenzio.
Naruto annuì semplicemente rimanendo accoccolato con la testa sul petto del compagno.
"Non mi hai ancora spiegato perché la tua divisa da shinibi odorava di profumo da donna!" Riprese a parlare guandando di traverso il biondo.
Quello sbuffò infastidito. "Vuoi saperlo proprio adesso?" Chiese palesemente seccato, sollevando la testa, puntando i grandi occhi azzurri in quelli nerissimi del moro.
"Si." Il tono imperativo palesato non lasciava repliche.
"Perché devi rovinare un momento così romantico con argomenti tanto futili?" L'Uzumaki stava cercando di cambiare discorso. Non gli andava di raccontare al teme di quella ragazza pazzoide che lo aveva tormentato durante quei pochi giorni trascorsi a Suna.
"Naruto!" Quella era proprio un'imposizione. Gli occhi neri del maggiore stavano per sputare fuoco tanto erano furiosi a causa del continuo tentativo del minore di cambiare argomento.
"Ok! Ok! Ho capito! Però promettimi che non partirai per Suna dopo."
Sasuke era rimasto notevolmente spiazzato. "Tu inizia a parlare, in seguito prenderò una decisione."

Concluso il racconto del dobe, Sasuke aveva l'insana voglia di andare a Suna e staccare la testa a quella mocciosa depravata, che voleva piazzarsi in casa sua per spiarlo come la peggiore delle stalker. Già ne aveva abbastanza della sua alllieva e di quella del marito, che dopo quel piccolo incidente accaduto mesi fa avevano iniziato a guardarli con la bava alla bocca e gli sguardi persi in chissà quali pensieri a luci rosse. Ci mancava solo una ventenne psicopatica.
"Su teme non fare quella faccia!"Ridacchiò il biondino vedendo il viso contorto dall'irritazione del maggiore.
"Tze! Domani andiamo da Kakashi per informarlo della tua gravidanza!"
In risposta il moro ricevette un enorme e splendido sorriso, che gli fece venir voglia di rimanere in quel letto e sperimentare con il dobe quanto di più osceno e perverso la mente umana potesse concepire.



Quello stesso giorno anche Akane e Mey vennero a sapere della gravidanza del genitore. Le due bambine erano a dir poco entusiaste della notizia che le era stata comuncata nel pomeriggio, al loro rientro.
Le due bambine erano saltate a dosso al biondo abbracciandolo felicissime.
"Quindi avremo un fratellino?" Esordì Akane, sperando veramente che non si trattasse di un'altra femmina. Già sua sorella maggiore era difficile da tollerare.
"Questo ancora non lo so!" Naruto rispose un po' dubbioso. Anche lui voleva tanto un maschietto, ma era ancora troppo presto.
"Io voglio un'altra femminuccia! Possibilmente bionda con gli occhi azzurri! Come te!!!!!" Trillò Mey su di giri sorridente.
"Tu sei in punizione!" Senza nemmeno voltarsi a guardarla Sasuke aveva già decretato il suo verdetto.
"Cosa? Perché? Che ho fatto di male questa volta?" La ragazzina dai capelli neri era sconvolta.
"So già a cosa stai pensando." Il moro Incrociò il proprio sguardo con quello della figlia, che rabbrividì.
"Tu navighi troppo di fantasia papà...!" Mey non sapeva che inventarsi. Suo padre l'aveva beccata ancor prima che potesse mettere le mani sul bambino/a.
Già se lo immaginava. Un piccolo fagotto con le guance paffute, ed i capelli biondissimi con cui poter giocare. Ormai Akane aveva già cinque anni, e costringerla a sottostare al suo volere era praticamente impossibile.
Sasuke inarcò un sopracciglio scettico. "Tu dici...?" Agiunse aggrottando le sottili sopraciglia nere.
"Scusate se interrompo! Ma io avrei fame, devo dar da mangiare anche ad una piccola creatura. IO!" Specificò il biondo.
"Mmh... Cosa vuoi per cena?"
"Ramen!!!"

A villa Uchiha eslpose un urlo di felicità da parte delle due ragazzine.
Sasuke storse lo sguardo. "Non dire idiozie dobe! Non ti preparerò il ramen, non voglio sentire le tue lamentele per tutta la sera!"
"Che lamentele?"La piccola Akane non riuscì a capire.
Fu Mey ad estirpare ogni dubbio dalla mente della sorellina. "Ricordo che quando mamma aspettava te era severamente vietato introdurre ramen in casa.Ogni volta che ne sentiva anche solo l'odore iniziava a stare malissimo..!"
"Te ne ricordi? Eri piccola! Avevi solo quattro anni!" Naruto era allibito.
La mora annuì vivamente, mentre la piccola si disperava all'ipotesi di non poter più passare da Ichiraku per gustare una bella ciotala di ramen fumante, per chissà quanto tempo.
"Tranquillo teme stavolta è diverso!" L'Uzumaki mostrò un'espressione felicissima. "Questa volta sto benissimo. Non ho nausee, niente giramenti. Ma soprattutto! Posso mangiare tutto il ramen che voglio!!!" Esultò. "Figurati che In questi giorni ho mangiato una miriade di ciotole di ramen e sto benissimo!!!" Concluse ancora più entusiasta.
"Allora se hai già fatto il pieno... Niente porcherie per il resto dei tuoi giorni!" Il moro mostrò un sorrisetto beffardo.
Naruto si era appena pentito delle proprie parole. Si stava maledicendo in tutti i modi possibili per la sua boccaccia.
"Ma io lo voglio" La piccola Akane si rivolse al padre, sfoderando la sua miglior espressione supplichevole.
Sasuke sentì un sopracciglio tremare nervosamente. Lei era la peggiore. La sua piccola era anche più astuta di lui, riusciva a rigirarselo come voleva. Continuando a tenere il contatto visivo con quella piccola manipolatrice, l'uomo cedette. Alla fine acconsentì.
"Sono circondato!" Si rassegnò dirigendosi verso la cucina per accontentare i suoi tre (e mezzo) divoratori di ramen.



I giorni a seguire per la famiglia Uchiha procedettero normalmente. Mey si dirigeva in accademia ogni mattina come al solito, mentre la piccola Akane ancora troppo piccola rimaneva a casa con i genitori. In quelle prime tre settimane di gravidanza, il biondino non aveva manifestato nessun malessere, per la gioia del moro che almeno per una volta non si ritrovava con il marito ridotto ad uno straccio. Quella stessa mattina era previsto l'incontro con l'Hokage.


Kakashi come al solito era arrivato in ufficio in ritardo. Nemmeno la carica di Hookage era riuscita a migliorare quel lato del suo carattere. Dopo essersi comodamente accomodato dietro la propria scrivania, prese tra le mani l'agenda su cui erano segnati tutti gli appuntamenti del giorno. Il suo sguardo si posò sul nome Uzumaki. L'uomo ne rimase notevolmente colpito. Naruto aveva chiesto un appuntamento per parlare con lui. Iniziava ad incuriosirsi, chissà di cosa voleva discutere.
La mattina trascorse in fretta. Intorno alle 11 Naruto si presenttò nell'ufficio dell'Hokage in compagnia del marito e della figlia minore.

Dopo essere entrato nell'ufficio di Kakashi ed essersi accomodato, l'Uzumaki rivolse un enorme sorriso all'ex sensei.
"Allora. Di cosa volevi parlarmi?" Chiese l'Hatake rivolgendosi al biondo.
Un dolcissimo sorriso illuminò nuovamente il viso ambrato del ventinovenne, che si portò una mano sul ventre. I suoi occhi irradiavano felicità.
Quel gesto fece intuire chiaramente all'Hokage il perché di quell'incontro. L'uomo sorrise lieto. "I miei più sinceri auguri!"

Sasuke voltò il viso verso il compagno. Lo vedeva così felice, continuava a sorridere con quella meravigliosa luce presente nei suoi occhi. Stavolta era del tutto diverso, desiderava quel bambino con tutto sé stesso. Nonostante amasse le sue bambine. Quelle erano state entrambe due gravidanze casuali, ma stavolta Naruto era del tutto convinto di ciò che voleva ed il suo perenne sorriso ne era la dimostrazione tangibile.

Dopo quel piccolo frangente, Kakashi assunse nuovamente un'espressione seria. L'uomo poggiò i gomiti sulla propria scrivania, puntando lo sguardo suo suoi interlocutori.
"Sai a cosa vai incontro?"L'Hokage inchiodò lo sguardo del biondo.
Naruto annuì puntando lo sguardo sulla figlia seduta accanto a lui, che osservava tutto in silenzio. "Starò attento!"
"Per i primi mesi non credo sia necessario assegnarti una scorta. Mi sembri in buona salute." Una pausa, seguita da un profondo respiro intriso di preoccupazione.
Il sesto puntò lo sguardò sull'Uchiha. "Resta vigile e non allontanarti dal villaggio per nessuna ragione." l'uomo si alzò in piedi avvicinandosi alla piccola Akane che continuava a fissarlo di traverso. Non riuscendo a comprendere di cosa stessero parlando.
Kakashi accarezzò affettuosamente la testa bionda della bambina. "Non possiamo permettere che tutti i sacrifici di questa bambina siano vani."
La piccola rimase ancora più perplessa. Si voltò osservando i suoi genitori, sarebbero stati 9 lunghissimi mesi di agonie, se lo sentiva.



I primi due mesi di gravidanza per Naruto erano andati fin troppo bene. Nemmeno lui riusciva a capacitarsi di tutto ciò. Ma la sorte volle beffarsi di lui. Al terzo mese iniziarono i soliti malesseri, che stavolta sembravano anche peggiorati. Sasuke si trovava in un continuo stato ansioso. Con il compagno ridotto perennemente in uno stato pietoso, l'unica consolazione era che almeno stavolta ne erano certi. Era un maschio. L'ecografia fatta pochi giorni prima aveva confermato il sesso del nascituro.
Quel pomeriggio in quella sala, in ospedale, era esploso un coro da stadio. La felicità palesata dal moro e dalla figlia minore era iniquivocabile, l'unica ad essere delusa era Mey che proprio non sapeva cosa farsene di un fratellino. Lei desiderava un'altra sorellina, possibilmente bionda. Si augurava solo che il piccolo non fosse scorbutico come suo padre.
Naruto iniziava quasi a pentirsi di star dando alla luce un altro piccolo Uchiha. Stava sempre più male ogni giorno che passava e con l'avanzare della gravidanza i sintomi invece che diminuire, sembravano aumentare. La sua unica consolazione era che almeno stavolta il ramen non lo disgustava come accaduto con le due figlie maggiori.



Mese dopo mese il termine della gravidanza si stava avvicinando, ormai mancava pochissimo. In quelle poche ore che separavano il biondino dal parto, Sasuke era rimasto perennementente accanto a lui, sempre vigile e pronto a tutto. Non avrebbe permesso a nessuno di avvicinarsi al suo dobe e nemmeno al suo piccolo bambino. Nonostante la reticenza mostrata inizialmente per quella gravidanza, sapere che avrebbe avuto un maschietto, lo aveva riempito di gioia.

Per il parto, era stato adibito un intero reparto. Per minimizzare al massimo il pericolo, in pochissimi conoscevano la data del parto, inoltre solo ai ninja che facevano parte della stretta cerchia di amici del biondino era stato affidato il compito di proteggere il jinchuuriki ed il figlio.
Quella mattina in ospedale, Sasuke insieme alle sue figlie in quella saletta attendeva che Tsunade insieme a Sakura facessero nascero il suo terzogenito.

Intanto nella sala operatoria...
"Naruto sta buono! Sentirai solo un po' di bruciore alla spina dorsale!" Sakura stava cercando di convincere il biondo con le buone nel fare l'anestesia dorsale. In modo tale, da rimanere sveglio.
"NOOOO!!!!!"Avevate detto che mi avreste anestetizato completamente! Mi avete mentito!" Urlò l'Uzumaki in preda al panico.
"Piantala di fare tutto questo baccano o ti addormento io con un pugno!" Tsunade aveva voglia di picchiare quell'idiota. Nonostante avesse trentanni, faceva più scene di un bambino piccolo.
"Sei una traditrice baa-chann! Per tutti i Kami non voglio guardare!!!!" Naruto continuava a urlare, mentre la povera infermiera che faceva da assistente alla Haruno era in un completo stato di shock. Nemmeno lo stessero sottoponendo a chissà quali atroci torture.
"Ok ti faremo un'anestesia totale! Basta che la pianti!" Tsunade ormai al limite della sopportazione acconsentì.
Dopo aver addormentato il biondo, l'ex quinto Hokage si preparò per operare.

Intanto fuori da quella sala, Sasuke contava i secondi sentendo la tensione crescere. Non solo quel dannato dobe lo aveva fatto preoccupare per nove lunghissimi mesi con i suoi continui malesseri, adesso dovera rimanere fuori ad attendere come un allocco. Era già trascorsa più di un'ora da quando il biondo era stato condotto in sala operatoria. La cosa non era normale, forse c'era stata qualche complicazione. Quell'attesa lo stava esasperando.
"Papà quando potrò vedere il mio fratellino?" Akane ormai aveva compiuto sei anni. La bambina attendeva curiosa, rimando seduta compostamente accanto al padre.
Mey invece con quel suo carattere iperattivo ed impaziente tipico degli Uzumaki, stava mettendo a dura prova la pazienza del moro.
"Mey siediti!" Asserì l'uomo. Già era nervoso, ci mancava solo quel tornado della figlia.
"Mi spieghi come faccio a stare seduta? E' un'ora che aspettiamo! Mi chiedo come facciate tu e Akane a stare li buoni.." La ragazzina di soli dieci anni, era agitatissima.
"Siediti immediatamente o non risponderò più delle mie azioni!" Sasuke puntò lo sguardo furibondo su quella peste. Fin da piccola lo aveva fatto impazzire. E con il passare degli anni le cose non erano migliorate affatto.
La più piccola sbuffò poggiando la testa sul braccio di suo padre. Sollevò il viso osservando gli occhi nerissimi del genitore, erano identici ai suoi. Nonostante apparentemente potesse sembrare normale, riusciva a scorgere la preoccupazione in quelle iridi di ossidiana. Con un movimento lento e delicato, poggiò la propria mano su quella del genitore per dargli conforto. Akane rimase ad osservare la propria mano, appariva telmente piccola in confronto a quella del padre, inoltre la sua pelle color caramello spiccava incredibilmente accanto a quella diafana su cui era poggiata.

Mey rimase ad osservare quel piccolo scorcio di affetto gelosa fino al midollo. Quella nanerottola con i suoi modi calmi e controllati riusciva sempre ad ottenere tutto e la cosa la mandava in bestia. L'unico che riusciva a capirla, in quel momento stava chiuso in sala operatoria e stava dando alla luce un'altro marmocchio.
Dall'esperienza accumulate negli anni trascorsi insieme a quel dobe biondo, e conoscendo il carattere della sua bambina, Sasuke allungò un braccio avvolgendolo intorno alle spalle della figlia maggiore, portandola più vicina a sè. La ragazzina sembrò apprezzare, infatti un attimo dopo si arpionò alla vita del genitore come una piovra. L'uomo sbuffò coinvolgendo anche la piccola in quell'abbraccio di gruppo.


In quel preciso istante Sakura fece il suo ingresso tenendo stretto al petto il piccolo fagotto azzurro. L'Uchiha non esitò un attimo, velocissimo si fiondò verso l'amica strappandole letteralmente di mano il bambino stringendolo a sè.
"Fammelo vedere! Fammelo vedere!"
"Anche io! Anche io!"
Le bambine lo avevano circondato.
Sasuke ignorando le lamentele delle figlie, scostò la copertina osservando quel piccolissimo visino rotondo dalla pelle chiara e i capelli nerissimi, rimanendone incantato. Subito dopo si accomodò su una sedia, in modo che anche le due figlie potessero dare il loro saluto al nuovo arrivato in famiglia.
"Naruto come sta? Perché ci avete messo tanto?" Il moro si rivolse alla kunoichi senza gurdarla realmente in volto.
La donna sorrise tranquilla. "Sta benissimo! Abbiamo perso un po' di tempo solo perchè era terrorizzato all'idea di farsi operare una terza volta. Ma per il resto è andato tutto bene!"
Sasuke si rivolse alle figlie. "Andiamo in camera da mamma!"

Giunti in camera trovarono Naruto semi cosciente.
"Ti sei svegliato!" L'Uchiha posò un dolce bacio sulle labbra del marito ancora un po' intontito, per poi sistemare il bambino tra le sue braccia.
Naruto era emozionatissimo, ogni volta era come la prima volta, nonostante avesse già vissuto quell'esperienza, ogni volta racchiudeva in sé un'emozione unica. Il biondo carezzò delicatamente una guancia del suo bambino osservandolo con amore. Era bellissimo.
"Somiglia a tuo fratello!" Esordì stringendo il piccolo che si stava stiracchiando, per poi aprire gli occhi mostrando due grandi iridi nerissime.
Il moro si concesse un piccolo stiramento di labbra, preso dall'emozione. Conosceva già le intenzione del compagno. Più di una volta aveva espresso il desiderio di voler chiamare il figlio come il fratello di suo marito. Ma il maggiore non ne era molto convinto. Quel nome portava con sè un peso troppo grande.
"Penso che Itachi gli doni! Gli somiglia tantissimo" Continuò il biondino invogliando con un gesto della mano, le sue bambine più grandi nel raggiungerlo sul letto.
Sasuke era sempre più perplesso. Non che non volesse dare a suo figlio il nome di suo fratello. Ma non voleva rischiare che il suo bambino venisse discriminato a causa della tragica storia legata a quel nome.
"Che manine piccole che ha!" Akane guardava il suo piccolo fratellino con adorazione. Lo trovava talmente tenero.
"Posso tenerlo in braccio?" Mey si sentiva già adulta. Intanto la voglia di stringere quel'esserino microscopico tra le sua braccia diventava sempre più impellente.
"Scordatelo, sei solo una poppante!" La freddò il moro.
La bambina assunse un'aria supplichevole, allargando i suoi enormi occhioni azzurri puntandoli sul biondo. "Posso tenerlo un pò io? Per favoreeee" Cantilenò volutamente.
"Se lo tiene in braccio lei! Voglio farlo anche io!" Akane si era imposta.
"Smettetela subito! Itachi non è un giocattolo!" Naruto non si era lasciato sopraffare dalle figlie.zbr/> "Allora hai già deciso! Vuoi davvero chiamarlo Itachi?" Chiese nuovamente il maggiore.
"Si!" Sorrise il biondo per poi rivolgere un bellissimo e dolce sorriso al piccolo ancora tra le sue braccia. "Ben venuto al mondo piccolo Itachi!"
Sasuke sorrise lievemente, veramente felice. Si sedette accanto il marito avvolgendogli un braccio intorno alle spalle, portando le loro fronti a contatto.
"Lo sai che ti amo?" Cinque piccole parole, che racchiudevano in sè una miriade di emozioni.
Il biondino sorrise emozionato per quella dolce confessione. Anche se stavano insieme da tanto, quelle due piccole parole lo emozionavano ancora.
"Si lo so. Ti amo anche io teme!"

Un altro tenero e dolcissimo bacio. Mentre Akane e Mey osservavano sorridenti il grande amore che coinvolgeva i loro genitori, ancora più felici nel veder che quel sentimento aveva dato loro la vita ed aveva dato vita anche al piccolo Itachi.

Una storia sempliceWhere stories live. Discover now