capitolo 20

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  capitolo 20

Tsunade, dalla finestra del suo ufficio, osservava il sole tramontare. Erano passate ben due settimane da quando Kakashi era partito per il paese delle vortice. La donna era certa che ci sarebbe voluto un po' prima del rientro dello shinobi, ma non immaginava così tanto.

L'uomo una volta giunto a destinazione aveva riscontrato grandi difficoltà nello svolgere la missione. Quell'isola era un cumulo di macerie, la vegetazione aveva preso il sopravvento rendendo ancora più insidiose le ricerche. Dopo giorni e giorni era finalmente riuscito a trovare un villaggio al centro dell'isola in condizioni meno disastrose rispetto agli altri. L'Hatake cominciò a vagare per quel villaggio sperando di riuscire a trovare qualcosa. Rovistò tra le macerie di alcune case, trovando alcuni rotoli interessanti contenenti antichi sigilli. Decise di tenerli con sé e portarli a Konoha, sarebbero potuti tornare utili. Oltre alla scarsa vegetazione, anche la fauna aveva preso il sopravvento. Vagando per quel villaggio notò in lontananda un enorme palazzo semi decaduto, a giudicare dall'aspetto e dalle dimensioni doveva trattarsi di qualcosa molto simile alla sede del capo del villaggio o qualcosa del genere. Con calma lo raggiunse inoltrandosi tra le macerie.

Una volta dentro riprese con le ricerche. Salì per le scale fatiscenti ricoperte di piante rampicanti e giunto al piano superiore la sua ipotesi venne confermata. Su una grande porta deteriorata dal tempo troneggiava il simbolo degli Uzumaki, leggermente sbiadito. Kakashi entrò in quella stanza trovando al suo interno una grande scrivania completamente sfasciata ed una libreria semi distrutta, insieme ad essi riversi sul pavimento centinaia di rotoli.
"Speriamo di riuscire a trovare qualosa...." L'uomo si armò di pazienza cominciando a setacciare uno ad uno tutti quegli antichissimi rotoli.
Dopo ore di ricerca finalmente aveva trovato alcuni rotoli interessanti. Su alcuni erano presenti sigilli antichissimi di grande potenza, su uno erano riportati i nomi dei prededenti Jinchuurichi della volpe a nove code, allegato ad esso un altro documento dallo sconosciuto contenuto. Oltre ad essi decise di portare con sé altri rotoli, scritti in una lingua antica a lui sconosciuta. Non era molto certo dell'utilità di quest'ultimi, ma tanto valeva provarci. Concluse le ricerche sarebbe potuto tornare a Konoha per recapitare all'Hokage tutti i documenti raccolti e dare finalmente una spiegazione alla gravidanza dell'ex allievo.


Erano appena le 15:00, Sasuke stava seduto sull'enorme divano bianco posto in salotto. Teneva le gambe comodamente distese sulla penisola del divano mentre Naruto dormiva beatamente sdraiato, sempre sullo stesso divano, con la testa poggiata sulle gambe del moro. Il biondo era appena entrato nel secondo mese di gravidanza e con l'avanzare dei mesi iniziarono ad arrivare anche i primi disturbi. Quella stessa mattina il giovane avava accusato una terrile nausea che lo aveva trattenuto per quasi un'ora in bagno riverso sulla tazza del water a vomitare. Fortunatamente quella mattina Sasuke era libero.
Il moro si era spaventato quando sentì il compagno saltare giù dal letto di prima mattina per correre in bagno. Terminata la nausea, il biondo era uno straccio. Pallido come un lenzuolo e con un terribile mal di testa. Sasuke lo prese in braccio riportandolo a letto per far si che riposasse ancora un po'. Una volta ripresosi, Naruto era più affamato che mai, il suo stomaco ribadiva a gran voce la necessità di essere sfamato al più presto. Chiese per colazione delle crêpes al cioccolato con aggiunta di panna montata e un milkshake alla fragola. Sasuke era sconvolto, non sapeva proprio dove andare a prendere quelle cose alle 9 del mattino. Armandosi di pazienza uscì di casa per poi tornare con tutto il necessario accontentando il biondino, che una volta servita la colazione iniziò a lamentarsi del fatto che la panna montata gli desse nuovamente la nausea.

Adesso l'Uchiha si trovava su quel divano, con il biondo dormiente accanto a sé. Il giovane prese ad accarezzare quasi inconsciamente i capelli biondi del proprio ragazzo mentre con l'altra mano teneva il libro che stava leggendo, aperto all'altezza del viso. Quella per loro era diventata quasi un'abitudine, dopo pranzo Naruto veniva sempre assalito dalla sonnolenza, andandosi a stendere sempre su quel divano. Quando Sasuke non andava in missione si sedeva sempre accanto al biondo, che si accoccolava sulle sue gambe addormentandosi.
Il tempo scorreva lentamente. Si erano fatte quasi le 17:00 e Sasuke sentiva gli occhi stanchi, aveva quasi terminato il libro che stava leggendo. Lo richiuse poggiandolo accanto a sé. Ripensò a questo mese e mezzo di convivenza con il biondo, le sue abitudini erano state completamente stravolte, ma la cosa gli piaceva, stava bene in compagnia di Naruto. Finalmente sentiva di avere posto nel mondo. Si soffermò ad osservare il ragazzo che ancora dormiva. Doveva ammettere che era diventato ancora più bello, i suoi occhi azzurri erano ancora più belli e luminosi del solito mentre i capelli si erano leggermente allungati, ma gli stavano bene. Il moro tornò ad osservare l'orologio, decise di svegliare il dobe.
"Naruto, svegliati...!" Continuò ad accarezzargli il capo dolcemente.
Il biondo non sembrava per nulla intento ad aprire gli occhi.
"Dobe svegliati!" Prese a scuoterlo con più forza.
Naruto, infastidito, aprì un occhio sollevando leggermente il viso verso il moro.
"Mmmh.... Che c'è? Lasciami dormire ancora un po'..." Si lamentò sistemandosi meglio.
"Sei andato in letargo?" Chiese sarcastico. "Passi tutto il giorno a dormire! Alzati, andiamo a fare una passeggiata!" Ordinò strattonandolo per farlo alzare.
Naruto si stiracchiò abbracciando poi il compagno alla vita. "Non mi va di passeggiare...."
"Cosa vuoi fare allora? Non proporre di dormire ancora!" Lo ammonì, serio.
"Ammetto che non mi dispiacerebbe....Ma mi è venuta un'idea migliore!" Sorrise, malizioso.
Il biondo si sollevò poggiando la testa sul petto del moro, lentamente fece scorrere una mano fino al cavallo dei pantaloni del compagno accarezzando da sopra i pantaloni il sesso del moro.
Sasuke sospirò, sentendo i pantaloni diventare sempre più stretti. "Sei diventato incredibilmente voglioso..!"
"Se non ti piace mi fermo subito!" Si drizzò sollevando la mano immediatamente.
"No, continua..." Lo incitò prendendo la mano brunita con la sua infilandola dentro i propri pantaloni.
Naruto continuava a massaggiare il sesso del compagno da dentro i pantaloni. Si sollevò osservando il viso del moro completamente rilassato, teneva gli occhi chiusi. Delicatamente prese a baciargli il collo, lasciando poi tanti piccoli baci anche lungo la spalla chiarissima del ragazzo.

Sasuke adorava quando il dobe diventava così audace, lo eccitava da morire. Sentiva le labbra carnose del biondo sul proprio corpo lasciare tanti piccoli baci, sentiva il corpo ardere dal desiderio. Spazientito dalla lentezza con cui il biondo procedeva riaprì gli occhi, afferrando il giovane per le spalle, sbattendolo sul divano e impradonendosi di quelle labbra rosse e peccaminose baciadole in modo famelico. Fu un bacio lungo e passionale in cui le lingue continuarono ad accarezzarsi l'un l'altra e le labbra si divoravano a vicenda.
Sentendo il fiato corto i due giovani si staccarono per qualche istante.
Il biondo puntò gli intensi occhi azzurri in quelli del compagno. "Andiamo in giardino? Sull'erba, sotto il ciliegio...?" Soffiò provocante nell'orecchio dell'Uchiha.
Sasuke sentì la schiena attraversata da mille brividi. Senza nemmeno fiatare si mise in piedi afferrando il dobe per un polso, trascinandolo in giardino. Il biondo non riuscì a trattenere una risatina compiaciuta, stava imparando come giocare le sue carte per averla vinta con il teme. Giunti in giardino, il moro strattonò il compagno fino al grande ciliegio. Doveva ammettere che aveva avuto davvero una bella idea. Quel ciliegio era davvero molto grande, se qualche ninja sarebbe passato sopra la villa saltando sul tetto non li avrebbe visti, oscurati dai folti rami dell'albero.

Il maggiore strinse le mani lunghe e sottili sui fianchi del minore, spingendolo con la schiena verso il tronco dell'albero, impadronendosi nuovamente delle sue labbra. Il biondo avvolse la braccia intorno alle spalle del compagno per aumentare il contatto. Sentì una mano salire lungo il fianco raggiungendo poi la sua schiena, scendendo dentro i propri pantaloni accarezzando con devozione il suo sedere.

I due giovani presero a disfarsi della costrizione dei vestiti. Rimasero entrambi completamente nudi, ripresero a baciarsi come se non ci fosse un domani, strusciandosi vogliosamente l'uno sull'altro sentendo i loro membri perfettamente svegli a contatto. Il moro fece stendere sull'erba il biondo, che rabbrividì sentendo il contatto freddo delle foglie bagnate. Improvvisamente l'Uchiha si rese conto di aver dimenticato in casa il lubrificante, poco importava, si sarebbe arrangiato. Si calò fulmineo tra le gambe brunite del biondo leccando avidamente la piccola apertura inumidendola il più possibile con la saliva.

Naruto non riuscì a trattenere un gemito acuto, sentendo la lingua calda accarezzarlo proprio lì. Appena un attimo dopo alla lingua si aggiunse un dito, lo stava preparando. Qualche attimo dopo un altro e poi un altro ancora, fino a diventare tre dita che entravano e uscivano dal suo corpo, affondando con estrema facilità, toccando di tanto in tanto il punto che gli procurava un intenso piacere. Mentre veniva preparato, contemporaneamente sentiva la bocca del compagno divorare il proprio sesso. Sollevò il capo per osservare la scena. Era terribilmente erotico vedere quel viso pallido incorniciato da quella bellissima chioma nera, adesso colorato da un intenso rossore sulle guance, quegli spendidi ed accattivanti occhi neri fissarlo maliziosamente mentre le labbra rosee e sottili risucchiavano quasi completamente il proprio membro. Sarebbe potuto venire solo a causa di quella visione paradisiaca.

Sasuke sentì qualche goccia del seme sulla lingua che ne annunciava l'imminente orgasmo. Si stacco immediatamente, sfilando contemporaneamente le dita dall'apertura già pronta per essere violata.
"Teme stavo per...... AHH!!!" Si zittì sentendo l'erezione del moro penetrarlo tutto d'un colpo. Non che provasse dolore, ormai si era abituato, ma era sempre strano all'inizio sentirlo dentro.
"Dicevi?" Lo derise, rimanendo fermo per dare al compagno il tempo di abituarsi.
L'Uzumaki sentì le mani del compagno scorrere lungo le proprie braccia fino ad intrecciarsi con le proprie, mentre la sua lingua birichina continuava a leccare e succhiare un capezzolo, rendendolo turgido, passando poi all'altro. Il biondo stava ardendo vivo, sentiva solo il bisogno impellente di essere soddisfatto. Si spinse con il bacino verso il compagno, stringendo maggiormente le gambe spalancate ai lati del busto dell'Uchiha.

L'altro non si lasciò sfuggire i movimenti vogliosi del giovane steso sotto di sé. Continuò a lasciare piccoli baci sul petto del biondo salendo lungo il collo, cominciando a spingersi al suo interno con movimenti lenti e poco profondi, salendo con la bocca fino ad impadronirsi nuovamente delle sue labbra cominciando a piazzare spinte potenti e profonde.

Naruto si sentiva insoddisfatto, quelle spintarelle non erano abbastanza, voleva di più. D'un tratto le sentì, forti e profonde, i suoi gemiti venivano bloccati dalla labbra del moro che lo stava baciando con fervore. Quella danza erotica si prolungò per un tempo indefinito. Il biondo era intrappolato tra l'erba ed il corpo del compagno, sentiva la propria erezione sfregare tra i loro corpi accaldati. Contemporaneamente sentiva il membro del partner scavare dentro di sé sempre più affondo sino a condurlo all'apice, che arrivò poco dopo in un fiotto caldo tra i loro stomaci. Sasuke stava cercando di resistere il più possibile, tutti quei gemiti lascivi lo stavano mandando fuori di testa. Ormai anche lui al limite, sentendo le pareti dell'ano del compagno stringerlo, segno dell'imminente orgasmo, intensificò ancora un po' l'amplesso, riversandosi poi anche lui in un fiotto prepotente dentro il biondo subito dopo di lui.
Rimasero stesi nudi sull'erba del loro giardino godendosi il senso di soddisfazione derivato dal rapporto appena concluso, sentendo una lieve brezza accarezzare i loro corpi ancora accaldati.


Al palazzo dell'Hokage, Tsunade sentì bussare alla porta. La donna con calma fece cenno di assenso. Kakashi entrò nell'ufficio con un enome zaino pieno di rotoli. La donna rimase perplessa, non tanto per l'enorme quantità di rotoli che l'uomo aveva con sé, più che altro dal fatto che avesse usato la porta e non la finestra per entrare.
"Sei tornato finalmente... Sono tre settimane che attendo tue notizie!" La donna guardò storto l'uomo.
"Mi scusi Hokage-sama. Ma la cosa è stata più complicata del previsto. Ho setacciato parecchi villaggi prima di riuscire a trovare qualcosa." Kakashi poggio sulla scrivania lo zaino zeppo di rotoli.
L'Hokage era allibita. "Hai trovato tutti questi?"
"Ad essere sincero sono quasi tutti antichi sigilli. Riguardo ai jinchuuriki ho trovato solo qualche rotolo." Si giustificò.
La donna inarcò un sopraccigliò, seccata. "Mostrami quello che hai trovato!" Ordinò.
L'uomo estrasse da una tasca secondaria posta all'interno dello zaino i rotoli riguardanti i jinchuuriki.
Tsunade con molta delicateza ne sdrotolò uno. "E' scritto in una lingua antica! Ce ne sono altri?"
"Si qualche altro. Ho trovato anche un rotolo con i nomi dei precedenti jinchuurichi." L'uomo porse il rotolo all'Hokage.
"Sono tutte donne!" Esclamò il sannin leggendario.
"Già, me ne sono accorto." L'Hatake era rimasto serio.
"Sarà un lavoro duro, ma penso ci sia qualcosa negli archivi che mi possa aiutare a tradurre questi rotoli." La donna sollevò lo sguardo verso il ninja. "Puoi andare Kakashi, adesso me ne occupo io."
L'Hatake salutò l'Hokage uscendo poi dal palazzo per dirigersi a casa, si sentiva davvero stanco, erano state tre settimane abbastanza faticose.


Il quinto Hokage insieme all'aiuto della sua assistente Shizune lavorò a quegli antichi rotoli per giorni. Aveva passato ore rinchiusa in ufficio per tradurre quegli antichi rotoli in modo da capire se in qualche modo potessero giustificare il perché della gravidanza dell'Uzumaki. La maggior parte dei documenti tradotti riguardava la storia del Saggio delle sei vie e dei circoteri. Solo uno di quei rotoli risultò alquanto sospetto. Sembrava una sorta di divieto in cui veniva chiaramente vietato la sigillazione della volpe a nove code negli uomini, ma non veniva spiegato il perché. La cosa insospettì la donna che decise di continuare le traduzioni.

Dopo quasi cinque giorni di ricerche, Tsunade convocò Sasuke e Naruto per aggiornarli sulle informazioni ricavate. I due ragazzi si presentarono nel pomeriggio nell'ufficio della donna.
"Ci ha convocati baa-chan?" Naruto spalanco la porta dell'ufficio dell'Hokage con irruenza.
La donna si infervorì lanciando verso il biondo il fermacarte posto sul suo tavolo che si andò a conficcare nella parete, mancando di proposto il ragazzo.
"Non chiamarmi mai più così!" lo minacciò esibendo un'espressione infuriata.
"Per quale motivo siamo qui?" L'Uchiha si era accomodato.
"Kakashi è tornato alcuni giorni fa, portando con sé parecchi ritoli." Anche la donna si sedette alla propria scrivania.
"E allora?" Chiese Naruto un po' in ansia.
"Ho trascorso parecchi giorni per tradurli e alla fine sono giunta ad una conclusione."
Tsunade si fermò, osservò entrambi i ragazzi seduti davanti a sé.
"La cosa è un po' complicata. Alcuni di quei rotoli erano scritti in un altra lingua, mi ci è voluto del tempo per tradurli. Ma ho potuto constatare che tutti i precedenti jinchuurichi della volpe erano tutte donne discendenti del clan Uzumaki."
"Tutte donne?" Chiese Sasuke interrompendo l'Hokage.
"Sì, tutte donne!" Confermò. "Mi è stato consegnato anche questo." Poggiò sul tavolo un rotolo.
"Cos'è?" Chiese Sasuke prendendo il rotolo tra le mani, scrutandolo con attenzione.
"Su questo rotolo viene chiaramente specificato il divieto di sigillare la volpe in qualunque individuo maschio." Rispose osservando la reazione dei due ragazzi. "Ma non viene spiegato il motivo." Concluse.
I due giovani erano scioccati dalla rivelazione, anche se ancora non riuscivano a comprenderne il motivo.

"Deduco che gli abitanti del paese del vortice fossero al corrente del fatto che un uomo soggetto al chakra della volpe possa essere soggetto a strani effetti collaterali. Come nel caso di Naruto. Perciò solo le donne potevano essere utilizzate come jinchuuriki."
"Non ha trovao nient'altro?" Sasuke si stava preoccupando. Sapere che il demone avesse strani effetti su Naruto lo metteva in ansia.
"Kakashi mi ha portato parecchi rotoli, dalla traduzione di uno di essi ho letto una sorta di leggenda. Ma credo si tratti di un fatto realmente accaduto." La donna poggiò il mento sulle mani.
"Questa leggenda narra che il primo jinchuuriki della volpe fosse un ragazzo estraneo al clan Uzumaki. Venne utilizanto il tuo stesso sigillo sul giovane, lo stesso tramandato da generazioni per tenere a bada la volpe." La donna si zittì un attimo aprendo un cassetto della propria scrivania tirando fuori un rotolo che porse ai due ragazzi, poi proseguì il racconto.
"Da ciò che ho letto, il giovane tenne il demone dentro il proprio corpo solo per qualche anno. Si racconta che il giovane misteriosamente iniziò ad accusare strani malesseri forse a causa del demone. Perciò la volpe venne estratta e risigillata in un membro della famiglia Uzumaki. Una donna." L'Hokage indurì il tono di voce.
"Che fine ha fatto il ragazzo?" Chiese Naruto un po' spaventato.
"Credo sia morto nel momento in cui la volpe è stata estratta dal suo corpo."
Il biondo si rabbuiò, quella storia lo aveva intristito. Invece Sauke stava osservando con occhio critico il rotolo che la donna gli aveva porto.
"E' questo il rotolo con la storia che ci ha appena raccontato?" Chiese il moro.
La donna annuì serissima. "Penso che il giovane sia rimasto incinto proprio come te Naruto! E gli altri abitanti del villaggio lo abbiano scoperto..." Tsunade abbassò la voce. "Non so che altra spiegazione dare. Le informazioni a nostro favore sono poche."
"Naruto, chiedi alla volpe se ricorda qualcosa." L'Uchiha si voltò verso il giovane.
"Ok..." Rispose il biondo estraniandosi per parlare con la volpe.
Lo sguardo di Naruto divenne vacuo, il suo corpo immobile. Faceva un po' impressione quando si estraniava per conversare con il demone.
"Kurama hai sentito la storia che ha raccontato baa-chan? Ricordi qualcosa a riguardo?" Chiese il biondo rivolgendosi al mastodontico demone davanti a sé, accucciato in un angolo con le nove folte code che fluttuavano per aria.
__"Sinceramente non ricordo nulla. Lascia che ci pensi un attimo... "___ Rispose il demone.

La volpe cominciò a vagare con i ricordi al suo primo jinchuuriki. Non ricordava molto, da allora erano trascorsi secoli. Ci riflettè a lungo.
__"Fammi parlare con la vecchia!"__ Rispose.
"Ti conviene essere più rispettoso nei confronti dell'Hokage!" Lo ammonì il biondo.
__"Pensa per te moccioso!"__Si inviperì la volpe.
Tsunade e Sasuke rimasero in silenzio ad osservare il biondo a lungo. D'un tratto il giovane chiuse gli occhi. Riaprendoli le pupille erano rosse e allungate, i canini erano cresciuti mentre i baffetti sul viso più marcati. Kurama accavallò le gambe sistemandosi meglio sulla sedia.
__"Volevate chiedermi qualcosa?__ Anche la voce era leggermente diversa, più roca.
"Cosa ricordi del tuo primo Jinchuuriki?" Chiese Tsunade scrutandolo attentamente.
__"Non molto."__ Rispode non curante.
"Ricordi se era un uomo o una donna?" Continuò la donna.
__"Non saprei... Forse."__ Rispose. Si stava sforzando di ricordare.
Sasuke detestava quel demone. Osservava il corpo del suo Naruto attualmente posseduto dalla volpe, la cosa lo stava infastidendo. Vedere quegli splendidi occhi azzurri ora rossi, i lineamenti induriti e quell'atteggiamento arrogante. Lo stavano mandando in bestia.

"Sii più chiaro!" Lo ammoni Tsunade. "Era un uomo si o no il tuo primo jinchuuriki?" La donna si stava innervosendo.
__"Credo di si."__ Stava cercando di ricordare il più possibile ma i ricordi erano vacui.
"Credi? " La donna era esasperata. Parlare con la volpe non sembrava dare frutti.
__"E' accaduto secoli fa! Non ricordo molto al riguardo. E poi all'epoca non mi interessavo molto della persona in cui venivo sigillato."__ Aggiunse seccato.
"Cerca di concentrarti!" Sasuke si era intromesso nella conversazione.
Kurama lanciò uno sguardio gelido all'Uchiha per poi concentrarsi sui ricordi.
__"Si ne sono sicuro era un uomo!"__
La cosa spiazzò i presenti.
"Ricordi altro?" Sasuke iniziava ad interessarsi alla questione.
__"Ricordo che dopo non molto tempo passai nel corpo di una ragazza. Ma non saprei dire il perché."__ Concluse.
"Nient'altro?" Tsunade era ancora molto perpessa.
__"No. "__ La volpe decise di lasciare posto a Naruto, era stanca di tutte quelle domande.
Il biondo ritornò in sé. Sasuke rivide il ragazzo che amava, adesso si sentiva più tranquillo, al contrario Naruto era un po' preoccupato per la situazione precaria.
"Rieccoti! Hai sentito qualcosa?" chiese Tsunade.
"Si, tutto. " Rispose semplicemente.
"Anche se non abbiamo molte informazione a riguardo, non credo che la volpe sia coinvolta. Penso sia stato il chakra del demone ad averti dato la possibilità di questa gravidanza." Continuò.
Sasuke tese un braccio verso il compagno intrecciando le loro mani. "E' un miracolo questo bambino, punto e basta! Del resto non mi importa."
Naruto sorrise spontanemente sentendo quelle parole, stringendo maggiormente le loro mani ancora intrecciate.
"Tu come ti senti?" Chiese Tsunade.
"Sono iniziate le nausee." Rispose il biondo.
"Sei al secondo mese, è più che naturale. Pensa solo a te al tuo bambino. Potete andare." Aggiunse rilasciando un profondo sospiro.
I due giovani uscirono dall'ufficio.

Per tutto il tragitto rimasero in silenzio. Una volta giunti in casa, Naruto si lanciò di slancio tra le braccia del moro abbracciandolo.
"Che ti prende?" chiese un pò perplesso Sasuke.
"Tu pensi sia un miracolo?" Sentiva le guance arrossarsi, ripensare a quella frase lo emozionava.
"Tu no?" Il tono sarcastico.
"Non fare il teme! Certo che sono felice! Sono solo spaventato dalla situazione...Saremo dei bravi genitori?" Dalla sua voce traspariva malinconia.
"Impareremo." Gli diede un bacio sulla fronte. "Se non te la senti di rimanere qui possiamo andarcene da Konoha?"
Naruto ci pensò un attimo. "Adoro vivere in questa casa!" Si accoccolò tra le braccia del compagno.
Sasuke ricambiò l'abbraccio. Naruto stava mostrando un lato debole del suo carattere che non aveva mai visto, ma gli sarebbe rimasto accanto. Ormai tutta la sua esistenza dipendeva da quel tenero dobe e dal piccolo che portava in grembo.

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