capitolo 25

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  capitolo 25

Un paio di giorni dopo le dimissioni dall'ospedale di Naruto, Sai si presentò al cospetto dell'Hokage con i nomi degli anbu che avevano partecipato al rapimento del jinchuuriki.
Adesso la donna stava interrogando i tre uomini per farsi spiegare la dinamica degli eventi.

Li aveva convocati nel suo ufficio separatamente, con una banale scusa, per poi minacciarli di essere esonerati dalla squadra anbu e poi rinchiusi in carcere a vita per tradimento. I tre uomini cedettero, dando il via all'interrogatorio.
"Perché lo avete fatto? Sareste dovuti venire da me ed informarmi!" Tsunade sbraitava furibonda verso i tre anbu di fronte a se.
Nessuno dei presenti osò rispondere.
"Voglio sapere perché avete accettato questo incarico."
Uno dei tre uomini osservò la donna per poi iniziare a parlare. "Al villaggio tutti siamo a conoscenza del precario stato di salute dell'Uzumaki. Quando il consiglio ci ha spiegato della proposta che vi avevano rivolto di far vedere il ragazzo da uno specialista, non riuscivamo a comprendere il perché della sua riluttanza. Poco dopo ci hanno proposto di rapirlo approfittando del fatto che l'Uchiha fosse impegnato con le gare per le selezioni dei Chunin."
"Ed avete accettato!" Interruppe la donna.
"Non subito." Rispose uno degli anbu. "Eravamo pienamente consapevoli di andare contro di lei. Homura ci ha proposto di sedare il ragazzo e rapirlo. Dovevano solo visitarlo per capire in che condizioni si trovasse, subito dopo lo avremmo riportato a casa. Nessuno si sarebbe accorto di nulla."
"Ma...?" Tsunade stava iniziando a comprendere il piano ideato da quei bastardi.
"Abbiamo atteso il momento giusto. Naruto era uscito in giardino, poco dopo si era addormentato. Lo abbiamo sedato portandolo via. Abbiamo fatto come ordinato, abbiamo atteso fuori dalla clinica, Koharu era stata chiara sarebbero bastate un paio d'ore e poi avremmo potuto riportare il ragazzo a casa. Ci hanno informato di alcune complicazioni e che il ragazzo doveva essere operato d'urgenza. Ci è stato chiesto di rimanere di guardia di fronte alla sala operatoria perché aveva tentato di fuggire."
"Non vi hanno riferito il perché del cambiamento del piano?"
"No." Rispose il terzo uomo. "Penso già sappia come sia andata poi? L'Uzumaki è riuscito a fuggire."
"Allora non siete a conoscenza, del perché hanno deciso di operare Naruto così all'improvviso?" Tsunade era sbalordita. Homura e Koharu erano dei manipolatori senza scrupoli.
I tre uomini sbarrarono gli occhi un po' perplessi. Adesso iniziarono a temere di aver commesso un grave sbaglio.
L'Hokage poggiò i gomiti sul tavolo, incrociando le mani poggiandovi sopra il mento, puntando lo sguardo sui presenti. "Sappiate che il vostro comportamento ha messo a repentaglio la vita di Naruto. Non posso mettervi al corrente della reale condizione del ragazzo per motivi di privacy, ma sappiate che ha rischiato grosso. Siete sospesi dagli anbu!"
I presenti rimasero scioccati. "Ma Hokage-sama...?" Provò a dire uno di loro.
"Per adesso verrete assegnati a missioni di livello D. In seguito valuterò se! E quando riammettervi tra gli anbu, potete andare."
I ninja uscirono da quell'ufficio avviliti. Da un lato erano stati fortunati, almeno non erano finiti in carcere, ma dall'altro lato erano estremamente abbattuti, si sarebbero dovuti abbassare a svolgere missioni da principianti.
Tsunade aveva deciso di essere magnanima, quei tre non erano a conoscenza di nulla, si erano limitati a svolgere degli ordini. Ma la situazione rimaneva seria.


Le settimane trascorrevano, il biondo era entrato nel quinto mese di gravidanza, adesso la sua pancia iniziava a diventare sempre più evidente. Ormai era passate ben tre settimane da quando era stato dimesso dall'ospedale. In quei giorni era rimasto perennemente a letto, non poteva fare nessun tipo di sforzo e la cosa lo stava esasperando. Shizune passava spesso a visitarlo per verificare l'andamento delle sue condizioni, grazie a Kurama la placenta si era risanata velocemente e adesso stava bene, ma doveva stare ancora a riposo per evitare che sorgessero altri problemi.
In quelle settimane gli incubi di Naruto erano solo peggiorati, il giovane aveva grosse difficoltà a dormire. E a risentirne era anche Sasuke che spesso veniva svegliato nel cuore della notte dal continuo agitarsi del compagno.

Quella mattina il biondino si era svegliato presto, aveva avuto un altro terribile incubo e non era più riuscito a riaddormentarsi. Insieme al moro era sceso al piano di sotto andando in cucina, attendendo in silenzio che il compagno preparasse la colazione. Le nausee stavano iniziando a diminuire gradualmente, ma al contempo le voglie stavano peggiorando. Naruto si sentiva davvero giù, l'incubo di quella notte lo aveva turbato. Per distrarsi da quel pensiero si soffermò ad osservare Sasuke mentre cucinava. Il moro era di spalle di fronte ai fornelli, osservò attentamente la sua schiena coperta da una maglietta a maniche corte bianca, le spalle larghe, la vita stretta, il biondo sospirò ammaliato. Salì ad osservare i suoi capelli erano così folti, neri e lucidi. Ripensò alla splendida sensazione che provava quando li stringeva tra le dita mentre facevano sesso.

Il giovane si abbandonò con la testa poggiata sul tavolo era quasi un mese che non faceva sesso con il suo ragazzo la frustrazione lo stava consumando. Tsunade gli aveva categoricamente vietato di avere rapporti per sicurezza visto che aveva rischiato di perdere la piccola. Anche se facevano sesso orale regolarmente non era la stessa cosa, sentiva il bisogno impellente di sentirsi possedere, adorava la sensazione di sentirsi riempito e desiderato. Sentì il sesso tra le gambe tirare, involontariamente si era soffermato ad osservare il sedere del moro, la voglia di saltargli addosso e fare i suoi comodi era incontrollabile, non era mai stato bravo a rispettare i divieti. Più una cosa gli veniva vietata più la desiderava.
"La colazione e pronta." Sasuke sistemò tutto in tavola sedendosi a sua volta.
"A che stai pensando?" chiese notando il viso cupo del biondino.
"Nulla." si affrettò a rispondere.
Il moro rimase un po' perplesso, ma pensò fosse turbato a causa degli incubi che lo tormentavano quasi ogni notte. Fecero colaziozione tranquillamente. Dopo aver rassettato la cucina Sasuke salì al piano superiore in compagnia del compagno.

"Quale camera preferisci per la bambina?"
Naruto ci pensò un pò su. La loro camera da letto era in fondo al corridoio. "La camera di fronte alla nostra, che ne pensi?"
"Si può andare."
Sasuke entrò nella stanza osservandola attentamente. Era molto ampia e luminosa, praticamente perfetta, ma bisognava dare una ridipinta alle pareti. Il moro si armò di pazienza iniziando a svuotare la stanza dalle scatole piene di rotoli che conteneva. Naruto osservava annoiato, sapeva di non poterlo aiutare perciò preferì scendere al piano di sotto. Dopo una buona mezz'ora Sasuke aveva finito per poi sistemare le scatole in un altra stanza. Scese in cantina recuperando il necessario per ridipingere la stanza cominciando il proprio operato.

Naruto stufo come non mai decise di raggiungere il moro per vedere a che punto era. Salì le scale lentamente non voleva correre il rischio di inciampare, entro nella stanza trovando il compagno intento nel ridipingere la stanza.
"Sai imbiancare?" Chiese granando gli occhi il biondo.
"Certo, non sono mica un dobe buono a nulla come te!"
"Maledetto teme arrogante! Che vuoi che sia anche io sono capace!" Esibì un pugno con il viso rosso di rabbia. Sasuke non perdeva mai occasione per prenderlo in giro.
"Allora se sei così bravo...Vieni qui e aiutami!" Era certo che il dobe non avesse la minima idea di come fare, ma era troppo esilarante vederlo infuriare.
Naruto entro nella stanza con il viso imbronciato per poi guardarsi in torno in cerca di qualcosa con cui poter mettersi a lavoro. Sasuke capì immediatamente che non sapeva da dove iniziare. Prese un grosso pennello porgendolo al compagno. Quello prontamente lo afferrò con poca grazia. Da prima osservò Sasuke mentre passava il pennello sul muro dall'alto verso il basso, sembrava semplice, decise di provare. Infilò il pennello nel barattolo di pittura passandolo sulla parete.
Naruto sgranò gli occhi vedendo la pittura colare verso il pavimento coperto da fogli di giornale, ne aveva messa troppa, velocemente passò il pennello su e giù cercando di rimediare. Sasuke osservava di sottecchi quel disastro, si stava maledicendo in tutti i modi possibili, non avrebbe mai dovuto provocare il dobe in quel modo, adesso avrebbe dovuto fare il doppio del lavoro per sistemare i pasticci di quell'usuratonkachi.
"Ti serve aiuto?" Chiese non curante.
"Non mi serve il tuo aiuto! So quello che faccio!" Si impuntò maggiormente il biondo.
Il moro assottigliò lo sguardo oltraggiato tornando al suo lavoro.

Il jinchuuriki era disperato sapeva di aver combinato un disastro ma non si sarebbe mai abbassato a chiedere aiuto a quel teme odioso, avrebbe sistemato tutto in un modo o nell'altro. Si calò per immergere il pennello nuovamente nel barattolo di pittura, ma stavolta prestò attenzione a prenderne di meno. Ebbe qualche difficoltà nel rimettersi dritto la pancia cominciava a diventare ingombrante. A Sasuke non era sfuggito nulla, soprattutto aveva notato il modo goffo in cui si alzava e si abbassava per colpa del pancione. Decise di fare la prima mossa per far terminare quell'imbarazzante situazione. Gli si mise alle spalle facendo combaciare il proprio petto con la schiena del biondo avvolgendogli un braccio intorno alla vita poggiando la mano sinistra sulla pancia tonda.
Il biondo sussultò a quel contatto sentendo l'alito caldo del compagno sul proprio collo. Il moro fece scorrere la mano destra lungo il braccio avvolgendo la propria mano sopra quella di Naruto.
Lentamente lo aiutò muovendo la propria mano insieme alla sua. "Vedi e così che devi fare."
Il biondo aveva le guance arrossate, sentiva il bacino del compagno contro il proprio sedere. Il respiro divenire sempre più pesante, mentre mille brividi percorrevano la propria spina dorsale, si stava eccitando da morire a quel contatto.
"Hai voglia?" Chiese suadente lasciandogli un piccolo bacio nell'incavo del collo.
Naruto non rispose, si abbandonò completamente tra le braccia del moro sentendo quel piccolo contatto tra la propria pelle e le labbra del partner. Sasuke sorrise spontaneamente, Riprendendo a baciare il collo del biondino che sospirava incontrollato.
"Andiamo di là?" Disse interrompendo per qualche istante i baci.
"Voglio farlo!" Esordì il giovane determinato.
L'Uchiha era arrossito involontariamente nel vedere quei meravigliosi occhi azzurri lucidi e vogliosi. "Sai che non possiamo farlo!" gli posò un bacio sulle labbra leccandole lascivo.
"Allora lasciami in pace!" Naruto era furioso, stava impazzendo era al limite della sopportazione. Spinse via Sasuke uscendo velocemente dalla stanza.
Il moro era rimasto fermo come un allocco ancora sconvolto per il cambio repentino d'umore del compagno. Non sarebbe mai riuscito ad abituarsi agli ormoni impazziti del dobe.

Naruto era sceso come una furia al piano di sotto sedendosi sul divano della cucina imbronciato. Era incavolato nero, il teme sapeva quanto fosse difficile per lui sopportare altri quattro mesi in astinenza ma nonostante tutto non perdeva occasione per infastidirlo. Osservò l'orologio appeso alla parete era già ora di pranzo, sentiva lo stomaco gorgogliare dalla fame. Sbuffando si sollevò dal divano raggiungendo il frigo. Lo aprì scrutando attentamente, vide una ciotola piena di pomodori rossi e maturi. Richiuse il frigo sospirando, non sapeva cucinare e Sasuke era ancora al piano di sopra, di sicuro non si era accorto di che ora fosse. Si armò di pazienza e decise di provare a preparare qualcosa di molto semplice.
A lavoro ultimato si soffermò ad osservare la cucina, sembrava che un tornado fosse passato di la, aveva combinato un macello ma avrebbe pensato dopo a quello. Se aveva un po' di fortuna forse ci avrebbe pensato Sasuke a sistemare. Sistemò tutto su un grosso vassoio salendo le scale per raggiungere il compagno al piano di sopra. Salì le scale percorrendo il corridoio, giunto di fronte alla porta sospirò rassegnato. Il moro lo aveva fatto arrabbiare e alla fine lui stava facendo la prima mossa per fare pace.
"Teme aprimi la porta ho le mani occupate!" Urlò.
Il moro si stranì di fronte a quella frase. Posò il pennello aprendo la porta. Davanti a se trovò Naruto con un vassoio tra le mani, il giovane rimase di sasso.
"Hai preparato il pranzo? Sono stupito!" Sogghignò.
"Hai intenzione di prendermi in giro ancora per molto? O possiamo mangiare?"
I due ragazzi di sedettero sul pavimento. Sasuke osservava scettico il riso nella sua ciotola, decise di mangiare prima i pomodori a fette, poco dopo decise di azzardare e assaggiare il riso.
"Ci hai messo troppo sale."
Naruto mise il broncio continuando a mangiare la sua parte. "Invece di apprezzare il mio sforzo mi critichi?"
Al moro sorrise lievemente in effetti era stato carino da parte sua quel gesto. Posò la ciotola sul pavimento sporgendosi verso il dobe.
"Grazie!" Disse per poi baciarlo castamente.
Il biondo divenne rosso come i pomodori che il compagno aveva appena finito di mangiare.
"Hai riordinato la cucina?" Chiese poi il maggiore.
"Lo farò appena finito di mangiare." Si affrettò a rispondere.
"Lascia stare faccio io. Tu va a riposare." Gli aveva fatto davvero piacere vedere che il biondo si era sforzato di preparare qualcosa per entrambi raggiungendolo per mangiare insieme.
Naruto era davvero felice, ma non poté non sogghignare internamente, alla fine l'aveva avuta vinta lui.
Dopo pranzo il biondo si sistemò a letto addormentandosi velocemente, si sentiva sempre estremamente stanco nonostante non facesse nulla tutto il giorno.


Alcuni giorni dopo Sakura passo da villa Uchiha. La ragazza era stata incaricata dal moro di acquistare tutto il necessario per la bambina. La ragazza aveva passato un pomeriggio ad acquistare tutine per neonati. La commessa del negozio la guardava stranita non capendo per chi fossero, ma la giovane si era giustificata dicendo che erano per un'amica.
La ragazza entrò dentro quella casa con le mani piene di buste. Il biondo osservava perplesso quella miriade di sacchetti, non immaginava che una bambina così piccola potesse necessitare di così tante cose. Sakura tutta pimpante cominciò a mostrare all'amico biondo le varie cose che aveva acquistato. Sasuke iniziò a temere per il proprio portafoglio, la piccola non era ancora nata e già aveva speso in capitale.
"Guarda Naru! Non è stupenda?" La giovane tirò fuori una tutina rosa confetto.
"Spero tu non abbia acquistato solo cose rosa?" Chiese il biondo.
"Guarda questa! E dimmi che ne pensi?" Da un altra busta estrasse una tutina arancione con una piccola volpe ricamata.
"E stupenda!" Esclamò il biondo felice, quel vestitino si adattava perfettamente a lui.
Sasuke osservava con occhio critico tutti quei vestitini microscopici.
"Sakura sei in grado di ricamare il simbolo degli Uchiha su tutti quei vestiti?"
La rosa spalancò gli occhi. "I-Io non so cucire!"
Il moro si massaggiò con due dita la fronte. "Conosci qualcuno che sappia farlo?"
"Hinata è capace!" Affermò la ragazza.
"Perché lo stemma degli Uchiha? Ti ricordo che è anche figlia mia!" Si affrettò a rispondere il biondo assottigliando pericolosamente lo sguardo.
"Perché avrà lo sharingan come tutti gli Uchiha."
"Questo non significa nulla!"
"Perché? Potresti prendere anche tu il mio cognome in futuro!" Sogghignò il moro.
"Che intendi dire?" Naruto non aveva capito.
Sakura inizialmente ci rifletté su per poi spalancare la bocca sconvolta, subito dopo saltò addosso a Naruto abbracciandolo di slancio. "Idiota che non sei altro! A modo suo ti sta proponendo di sposarvi!" Sorrise felice.
Il biondo avvampò, solo adesso aveva compreso il significato di quelle parole. Sentì uno strano sfarfallio nello stomaco. "U-un briciolo di romanticismo no?"
"Magari più avanti quando la piccola sarà cresciuta un po', potremmo organizzare qualcosa." Aggiunse Sasuke con una calma invidiabile.

Naruto al solo pensiero sentiva il viso in fiamme, non riusciva a capire come facesse il moro a rimanere tanto impassibile di fronte a certe cose. La rosa su di giri sorridente come una pascqua, si vedeva già alle prese con i preparativi per le loro nozze

"Avete già scelto il nome? Perché io avrei qualche proposta!" Sakura si sentiva tutta elettrizzata.
"Ad essere sincero non saprei proprio che nome scegliere... Ci ho riflettuto su ma nessun nome mi convince molto. Penso lascerò il compito a Sasuke." Naruto si era già scrollato di dosso il problema.
"E se poi non ti piace?" Incrociò le braccia al petto la rosa.
L'Uchiha congelò la ragazza con uno dei suoi sguardi taglienti.
"Avete già preso la culla?" Adesso la ragazza aveva cambiato discorso, non era in vena di battibeccare.
"No. Questo dobe non vuole mettere piede fuori di casa."
Il biondo gonfiò le guance. "Non mi va di uscire." Si sentiva a disagio, non sarebbe riuscito a sopportare gli sguardi schifati della gente del villaggio.
"Stai tranquillo ancora non si è sparsa la voce." Disse la ragazza.
"Non mi va punto e basta!" Si alzò salendo le scale di corsa raggiungendo la propria stanza in fretta e furia chiudendo la porta alle proprie spalle.
"Che gli è preso?" Sakura era rimasta di sasso.
"Lascialo perdere, ultimamente ha un diavolo per capello, se la prende per qualsiasi cosa."
La giovane ci era rimasta un po' male, voleva un gran bene al biondo e si stava affezionando ancora di più a quella piccola creatura che a breve sarebbe venuta al mondo.
"Io vado, ciao." Salutò fiaccamente per poi avviarsi verso l'uscita.
Sasuke vide uscire la giovane dalla porta d'entrata, subito dopo osservò il tavolo stracolmo di buste doveva portare tutte quelle cose nella cameretta della piccola. Afferrò tutto salendo al piano di sopra.

Naruto era steso a letto a rimuginare. Si sentiva in colpa per come si era comportato in fondo Sakura non c'entrava nulla, decise che si sarebbe scusato con lei il giorno dopo. Il viso rivolto verso la finestra mentre stringeva il cuscino tra le braccia, si sentiva sbagliato, non era una cosa normale quello che gli stava accadendo. Inizialmente si era convinto che non gli importasse nulla dei pregiudizi che avrebbero avuto verso di lui, ciò che desiderava era solo l'affetto di Sasuke, quello gli sarebbe bastato per andare avanti. Ma dopo ciò che era successo appena qualche settimana prima era chiaro che il giudizio delle gente per lui contasse moltissimo. Al solo pensiero di sentire nuovamente gli sguardi pieni di disprezzo su di se, sentiva una terribile morsa allo stomaco. Si era dannato tutta la vita per far comprendere al mondo che Naruto Uzumaki non era solo un involucro contenente la volpe a nove code. Ma un essere umano con un'anima e dei sentimenti, ed adesso ritrovarsi di nuovo in quella situazione lo stava degradando. La cosa che più lo faceva stare male era la consapevolezza che anche sua figlia avrebbe dovuto patire quel terribile destino.

Stava condannando la propria figlia ad una vita di sofferenza e pregiudizi, non riusciva a darsi pace. Fece scorrere una mano fino a posarsi sulla pancia. Le voleva già bene, immaginava il giorno in cui finalmente sarebbe nata, riuscendo a stringerla tra le braccia. Nonostante il dolore lacerante al petto non riusciva non non pensare all'immensa gioia nel vedere quel piccolo fagotto tra le sue braccia. Sentì gli occhi pizzicare, il suo pensiero volò ai suoi genitori. Era cresciuto completamente solo senza nessuno che si curasse di lui, senza un briciolo d'affetto, stava ripensando alla sua vita. Non riuscì a trattenere un pianto liberatorio. Sentì le lacrime rigare le proprie guance, facevano malissimo, erano piene di dolore represso e amarezza. Non avrebbe mai abbandonato la sua piccola, non avrebbe mai permesso che sua figlia subisse le stesse angheria che aveva subito lui da piccolo. L'avrebbe protetta con tutto se stesso.

Sasuke dopo aver riposto nella camera della bambina le cose acquistate da Sakura, si avvicinò alla porta della loro camera. Era da un bel po' che Naruto si era chiuso dentro la cosa stava iniziando a preoccuparlo. Poggiò un orecchio al legno scuro della porta, inizialmente non sentì nulla nessun rumore, presuppose che il compagno si fosse addormentato. Un attimo dopo sentì dei lamenti seguiti da un chiaro singhiozzo. Allarmato aprì la porta cautamente per non spaventare in compagno.
Il biondo repentinamente conficcò il viso nel cuscino per nascondere le lacrime che solcavano il suo viso. Con un movimento veloce della mano asciugò quelle gocce salate sul suo viso cercando di non mostrare ciò che lo attanagliava.
Sasuke si sedette velocemente sul letto. "Stavi piangendo?"
"No! Devi aver sentito male!" Si affrettò a rispondere con la voce ancora un po' rauca.
"Dobe non mentirmi! Ti ho sentito chiaramente!" Lo ammonì severamente.
Naruto accusò il colpo, strinse le labbra tremanti tra i denti per trattenersi, ma non servì a molto. Appena un attimo dopo si gettò tra le braccia del compagno scoppiando nuovamente in lacrime come un bambino. Detestava quel suo lato fragile, era sempre riuscito a nasconderlo egregiamente, ma negli ultimi mesi a causa degli ormoni era venuto a galla più prepotente che mai.
Il moro si sentì quasi in colpa per averlo rimproverato in quel modo. Stinse la braccia intorno alle sue spalle, posando un bacio tra quei fili dorati.
"H-ho paura!" Un singhiozzo lo scosse. " Non voglio che la nostra bambina patisca la stessa solitudine che abbiamo dovuto subire noi..."
"Non accadrà."
"Come fai a dirlo!" Urlò quasi isterico. "Hai visto cosa è successo! Potrebbero riprovarci da un momento all'altro! Potrebbero ucciderci o rapirla! Che ne sarà di lei...?" Aveva concluso la frase con un filo di voce. Lasciandosi andare quasi sfinito mentre le lacrime continuavano a sgorgare impetuose rigando quella pelle color caramello.

Quelle parole furono una pugnalata per Sasuke. Adesso riusciva a comprendere cosa tormentasse il compagno. Lo afferrò per le spalle scuotendolo, per poi puntare i suoi profondi occhi neri pieni di determinazione in quelli azzurri e tristi di lui.
"Non lascerò che accada, nessuno sfiorerà più ne te ne lei nemmeno con un dito! Siete le persone più importanti della mia vita e vi proteggerò a qualunque costo!" Non avrebbe permesso a nessuno di rovinargli la vita un'altra volta. Finalmente ciò che aveva agognato per anni era li tra le sue braccia. Un futuro, una famiglia, una persona da amare, una figlia. Non avrebbe lascito che accadesse di nuovo nessuno doveva osare alzare un dito sulle persone più importanti della sua vita.
Il biondo sentì il cuore esplodere. Si gettò con il viso conficcato nel petto del compagno, stringendo la sua maglia convulsamente tra e mani. Se non lo avesse sentito con le sue orecchie non ci avrebbe mai creduto. Il pianto divenne ancora più forte e incontrollato.
"Non ho mai avuto nemmeno un padre e una madre! Come diavolo farò a fare da genitore? Non so nemmeno che significa avere una famiglia! Sono sempre stato completamente solo... E se sbagliassi tutto?" Stava dando voce al dolore, ai timori più inconsci, alle ansie, alle paure.
"Ti aiuterò io!" Adesso anche il moro sentiva quel timore annidarsi nel suo animo. Una lacrima birichina solcò una guancia pallida dell'Uchiha. Quel dobe era un vero uragano. Solo lui era in grado di scuoterlo fino a quel punto.
Naruto rimase colpito da quella piccola lacrima. Il suo pianto si arrestò. Sollevò una mano passandola con una lieve carezza sulla guancia del compagno raccogliendo con i polpastrelli quella piccola goccia salata.
"Pensi che io non sia terrorizzato all'idea di dover crescere una bambina?" Sasuke abbassò lo sguardo. "Con un maschietto sarebbe stato più semplice..." Mormorò.
"A me non importa se è maschio o femmina. Finalmente ci sarà qualcuno che mi vorrà bene incondizionatamente senza giudicarmi." Rispose amaramente abbassando il capo triste.
Sasuke punto lo sguardo sconvolto in quello del compagno, alzando il tono di voce. "Sei un dobe! Non lo sai che ti amo nonostante tu sia la reincarnazione della stupidità?"

Naruto non rispose si portò le mani sul viso ricominciando a piangere disperato, gli faceva sempre uno strano effetto sentirsi dire quelle parole. Non ne era ancora del tutto convinto. Troppa sofferenza e troppa solitudine lo avevano afflitto. Sasuke lo strinse forte al petto avvolgendogli le braccia intorno alle spalle che tremavano convulsamente a causa dei singhiozzi. Si sentiva responsabile, forse era il caso di tacere e lasciarlo sfogare. Si distesero a letto stretti. L'Uchiha prese a lasciare piccoli e teneri baci sulle mani del minore ancora strette a coprire il viso. Con un movimento delicato le scostò riuscendo finalmente a scorgere il blu dei suoi occhi. In quel momento sembrava un mare in tempesta il turbinio di emozioni che provava era chiaro in quelle iridi azzurre. I loro sguardi si incrociarono, entrambi persero un battito a causa del dolore che entrambi celavano nel profondo delle loro anime adesso chiaro nei loro sguardi così diversi ed al contempo così simili.

Il biondo continuava a specchiarsi un quelle iridi così nere ed intense. Sembrava volessero risucchiarlo. Riusciva a leggerci dentro ciò che glia altri non vedevano. In quel momento vedeva quei bellissimi e profondi occhi neri pieni di rammarico. Avvolse le braccia intorno al collo del compagno, che ricambiò stringendogli la vita con le proprie braccia, portando le loro fronti a contatto per poi scambiarsi un bacio casto pieno di sentimento. I loro sguardi si incrociarono nuovamente seguiti da un alto bacio, stavolta più intenso e profondo.
Sasuke spinse il biondo supino sul letto, mettendosi a cavalcioni sulle sue gambe stando attento a non gravargli sulla pancia. Prese a lasciare piccoli baci lungo il collo scendendo fino alla spalla, scostando la maglietta per poi risalire lungo la gola. Sentiva il forte desiderio di voler possedere quel corpo, di far sentire a minore che era suo, che lo amava più di ogni altra cosa. Delicatamente fece scendere le mano sino al bordo dei pantaloni infilando le mani sotto la maglia passandole con delicatezza sui fianchi sentendo la rotondità della pancia, salendo lungo il petto pizzicando i capezzoli tra le dita sentendoli inturgidire.
Naruto era in iperventilazione. Sentiva il corpo ardere, quelle mani lo stavano provocando portandolo al punto del non ritorno. Sapeva che era sbagliato, sapeva che non era il caso ma non riuscì a resistere.
"Sas'ke prendimi adesso!" Sospirò eccitatissimo. Lo voleva più di ogni altra cosa.

Il moro si sentiva preda di una tempesta ormonale, quelle settimane di astinenza avevano messo a dura prova la sua resistenza. Senza farselo ripetere due volte intrufolò la sua mano nei pantaloni del biondo, ignorando il sesso già perfettamente eretto, scendendo fino alla sua apertura sfiorandola delicatamente. Sentì il corpo del minore vibrare ed il respiro accelerare. Con lo sguardo salì sul suo viso, le guance arrossate, le labbra rosse socchiuse, gli occhi liquidi intrisi di desiderio, il petto che si alzava e si abbassava velocemente. Si morse un labbro per darsi almeno un briciolo di autocontrollo che venne spazzato via da quel dobe.

Naruto stava fremendo voleva fondersi con il moro, essere un tutt'uno, sentire quel senso di benessere, soddisfazione e appartenenza che lo attraversava tutte le volte che facevano l'amore. Riuscì a scorgere il desiderio un quei profondi pozzi neri. Decise di fare la prima mossa, si sporse baciandolo, intrufolando la lingua in quella bocca cercando la gemella. Fece scorrere una mano lungo il collo pallido del compagno stringendo tra le dita qui sottili e morbidi capelli neri come la notte più oscura, mentre l'altra mano si aggrappo alla sua maglietta. Il bacio inizialmente fu lento e profondo, le lingue si cercavano avide e desiderose di contatto. Sentirono il desiderio crescere. Sasuke fece scorrere una mano lungo la schiena del biondino intrufolando una mano nei pantaloni andando a stringere una natica tra le dita, portando i loro bacini a contatto. Entrambi ansimarono nel bacio.
"Dannazione spogliati!" Ansimò il maggiore.

Febbrilmente si sfilarono i vestiti gettandoli alla rinfusa sul pavimento. Si ritrovarono completamente nudi su quel letto, spettatore di focose notti passate insieme. Presero a baciarsi con rinnovato fervore, mentre i loro corpi eccitati si strisciavano l'uno sull'altro desiderosi di maggio contatto, le mani esploravano vogliose l'una il corpo dell'altro mentre i baci divenivano sempre più intensi ed appassionati. Sentendo la mancanza d'aria si staccarono. Il moro si calò repentinamente tra le gambe del biondo intrufolando la lingua in quel piccolo antro che a breve lo avrebbe accolto. Il minore non riuscì a trattenere un urlo seguito da un fremito sentendosi penetrare velocemente da quella lingua peccaminosa, subito dopo sentì anche un dito entrare preparandolo frettolosamente, aumentando di numero velocemente. Strinse il cuscino tra le mani mordendolo nel tentativo di non urlare a causa delle scosse di piacere che lo attraversarono sentendo la propria prostata stimolata da quelle dannate dita.

Sasuke si stava dando da fare, sentiva il membro tirare, non sarebbe riuscito a resistere ancora a lungo. Sentendo l'apertura abbastanza dilatata, sfilò le dita, si calò verso il comodino per prendere altro lubrificante, versandolo poi sulle proprie mani per inumidire meglio il proprio membro. Si piegò in avanti baciando il biondo dolcemente, in una richiesta muta di consenso, che gli venne confermata dallo sguardo languido che gli venne rivolto. Si rimise dritto, accarezzò le cosce del minore invogliandolo ad allargare maggiormente le gambe. Strinse la propria erezione in una mano indirizzandola verso l'orifizio del partner premendo un po' per farla entrare. Il biondo si irrigidì immediatamente era parecchio che non lo faceva e faceva male. Sasuke si fermò all'istante si piegò nuovamente in avanti, ma a causa del pancia bella tonda, da quella posizione non poteva baciare il compagno. Prese ad accarezzargli le cosce ancorate intorno alla propria vita, lasciando piccoli baci sulla pancia e il petto, mordicchiando i capezzoli, sentendoli incredibilmente turgidi sotto la lingua.

Naruto si aggrappò con le mani alla testiera del letto per darsi forza. Faceva davvero male ma sentire tutti qui baci sul proprio corpo lo stava rilassando ed eccitando allo stesso tempo. Sentì il sesso affondare maggiormente dentro il proprio corpo fino in fondo, digrignò i denti a causa del dolore, che non durò molto, subito dopo sentì un forte piacere scuoterlo da capo a piedi.
"Spingi..!" Ansimò muovendo il bacino per invogliare in moro a muoversi.
Quello stinse i fianchi bruniti tra le mani cominciando ad entrare ed uscire con lentezza, temeva di fargli male. Nonostante il desiderio stesse annebbiando la sua mente, non voleva far male alla piccola.
Il biondo sentì il piacere fluire nelle vene salendo fino al cervello, aprì gli occhi puntando lo sguardo sul moro. Strinse le gambe intorno al bacino del maggiore facendolo affondare maggiormente dentro il proprio corpo sentendo un profonda scarica di piacere percorrergli la spina dorsale.
"Più forte...spingi più forte!" Ansimò con gli occhi liquidi di piacere.
"E se ti faccio male?" Soffiò con il respiro corto.
"Al diavolo...! Fammi godere!" Rispose.
Il moro prese a spingere con maggior forza sentendo gli ansimi soddisfatti del compagno annebbiargli la mente come una droga. L'amplesso durò ancora, finché non vennero entrambi lasciandosi andare tra le coperte sfiniti.

Subito dopo Naruto sentì una fitta nel basso ventre all'altezza della vescica. Il ragazzo si portò le mani allo stomaco strizzando gli occhi.
"Naruto che hai? Stai male?" Sasuke si allarmò poggiando una mano sul viso del compagno.
Il biondino sentì il dolore diminuire gradualmente. "Ho sentito una fitta. Ma adesso va meglio."
"Sei sicuro di stare meglio?" Si sentiva un completo idiota sapeva che non dovevano farlo, ma si era fatto coinvolgere ed aveva ceduto. "Vado a chiamare Sakura?"
"No non serve sto meglio!" Abbozzò un piccolo sorrisetto per tranquillizzarlo.
"Vado a chiamare Sakura!" Affermò deciso il ragazzo alzandosi dal letto ancora nudo.
Naruto velocemente lo prese per un polso. "Non serve, è passato. Se dovesse capitarmi di nuovo allora la chiameremo!" Affermò accoccolandosi tra le braccia del fidanzato.
"Vuoi essere coccolato?" Ghignò il moro rimettendosi a letto.
Il biondo annuì, addormentandosi poco dopo avvinghiato al moro. Ancora entrambi nudi.


Dopo il dolore accusato dal biondo nel pomeriggio il resto della serata era andata bene. La coppietta aveva cenato tranquillamente per poi mettersi a letto.
Sasuke dormiva beatamente. Il ragazzo aveva sempre avuto il sonno leggero, bastava poco per svegliarlo. Come ogni notte Naruto prese ad agitarsi. Il giovane continuava a muoversi continuamente, voltandosi da un lato all'altro. Il maggiore lo abbracciò passando delicatamente una mano sulla sua schiena, sperando si calmasse, ma quella carezza non ebbe l'effetto desiderato. Naruto iniziò a dimenarsi con più vigore strizzando gli occhi nel sonno.
"No! No!" Cominciò a dire. Mentre piccole lacrime sfuggivano dai suoi occhi.
Sasuke non riusciva a dormire in quel modo. Improvvisamente il compagno prese ad urlare disperato nel sonno. Il maggiore spalanco gli occhi spaventato. Afferrò il biondo per le spalle scuotendolo per svegliarlo.
"Naruto svegliati! Calmati è solo un sogno!" Continuava a ripetere.
Il minore continuava a dimenarsi. Sentendo la voce del compagno spalancò gli occhi sconvolto.
Il moro lo strinse a se."Mi hai spaventato!"
"è-è stato terribile!" Disse con voce tremante il biondino stringendosi maggiormente al proprio ragazzo.
"Che diavolo hai sognato? Mi hai spaventato urlavi come un matto?"
Non sapeva se raccontare o meno l'incubo che aveva fatto.
"Naruto!" Lo ammonì.
"Ero in sala parto e... dopo aver dato alla luce la bambina, mi veniva portata via! Non ho potuto nemmeno vederla!" Sentì gli occhi pizzicare.
"Non piangere! E solo un incubo." Lo strinse a se abbracciandolo.
Il biondo si accoccolò maggiormente tra le braccia del compagno, voleva dimenticare quell'orribile incubo.
"Ci ho pensato su riguardo al nome per nostra figlia... Da bambino mia madre mi raccontò che aveva scelto due nomi per me, quando ancora non sapeva che fossi maschio." Fece una piccola pausa, ripensando a quel ricordo.
"Vorrei dare a nostra figlia il nome che piaceva a mia made, per te va bene?"
Naruto sentì la tristezza invaderlo, lui non aveva nessun tipo di ricordo legato hai suoi genitori, a parte il piccolo episodio in cui aveva incontrato sua madre a sedici anni quando stava imparando a controllare il chakra di Kurama e durante la guerra quando aveva combattuto al fianco di suo padre.
"Per me va benissimo!" Gli sorrise.
Sasuke sorrise spontaneamente, sistemandosi meglio tra le coperte, riaddormentandosi poco dopo con Naruto stretto a sé.  

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