capitolo 27

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  capitolo 27

Era notte fonda, Sasuke e Naruto dormivano beatamente nella loro camera da letto completamente nudi, la sera prima si erano dati da parecchio fare, facendo l'amore per poi addormentarsi ancora nudi stretti l'uno all'altro. Nonostante Tsunade gli avesse praticamente vietato di avere rapporti sessuali, i due giovani non riuscivano minimamente a tenere a freno gli ormoni, dopo l'ultima volta in cui Naruto aveva accusato una terribile fitta al ventre avevano capito che dovevano andarci cauti. Potevano fare l'amore ma non troppo spesso e andandoci piano.
Naruto dormiva su un fianco dando le spalle al moro, il giovane si agitava nel sonno, stava avendo un incubo. Improvvisamente spalanco gli occhi terrorizzato, prese a guardarsi intorno si sentiva ancora frastornato, si voltò ad osservare Sasuke ancora profondamente addormentato accanto a sé. Sentì i brividi invaderlo, velocemente si alzò raggiungendo il bagno chiudendosi dentro, le sue ginocchia cedettero accasciandosi sul pavimento. Rabbrividì nuovamente sentendo il freddo contatto tra le proprie gambe nude ed il pavimento freddo.

Il biondino si portò una mano all'altezza del cuore, lo sentiva battere freneticamente, sembrava stesse sul punto di esplodere.
"Perché proprio adesso? E'-è passato più di un anno e mezzo!"
Chiese a se stesso sentendo un piccolo calcetto da parte della piccola. Abbassò il viso ad osservare il proprio ventre, era diventato davvero bello tondo, era appena entrato nel sesto mese di gravidanza e la sua pancia era enorme. Vi passò una mano sopra sentendo un altro piccolo calcio, da un paio di giorni aveva iniziato a sentirla scalciare.
Poggiò la testa contro la porta sollevando il viso verso il soffitto. Quell'incubo era stato un terribile susseguirsi di flash in cui aveva rivissuto la notte in cui Sasuke lo aveva violentato. Non riusciva a spiegarsi perché dopo un anno e dieci mesi di distanza da quella terribile notte, aveva rivissuto quella terribile esperienza proprio adesso. Non poté fare a meno di ripensare al terribile dolore che aveva provato per mesi dopo aver perso il bambino. Da allora la sua vita era molto cambiata.
"Basta! Devo smetterla di pensare a certe cose, adesso e tutto completamente diverso."
Si rialzò con non poche difficoltà. Con la crescita di volume del suo pancione si era aggiunto anche un terribile mal di schiena che lo torturava costantemente. Era ancora completamente nudo, si poggiò al lavandino aprendo l'acqua lavando poi il viso per riprendersi un po'. Si guardò allo specchio notando una piccola macchia rossa sul collo. Sasuke gli aveva lasciato un succhiotto. Vi passo una mano accarezzando delicatamente la piccola macchiolina violacea sulla sua pelle, sentì mille brividi attraversarlo, stava congelando completamente svestito ma non si sentiva di tornare a letto.
Uscì cautamente dal bagno tornando in camera da letto, Sasuke continuava a dormire tranquillo, non si era accorto della sua assenza. Lo osservò steso sul letto supino, era bellissimo, la pelle chiarissima, i capelli neri a contornagli il viso e quelle piccole labbra rosate appena dischiuse. Sentì una strana morsa dolorosa allo stomaco, rivangare quel ricordo lo faceva soffrire. Raccattò dal pavimento i propri vestiti scendendo al piano di sotto. Ormai erano sei mesi che viveva in quella grande casa, si era abituato, adorava vivere li.

Si stese sul divano della cucina coprendosi con una coperta. Non riusciva a fare a meno di ripesare all'incubo che lo aveva assalito svegliandolo di soprassalto. Puntò lo sguardo sulla sveglia appesa alla parete accanto a lui, erano le tre del mattino e non riusciva a riprendere sonno. Dalla morte dei due consiglieri erano trascorse appena due settimane. Avevano fatto pace, si erano chiariti, ma non poteva fare a meno di essere un po' intimorito dal proprio ragazzo. Era capace di tutto pur di arrivare al proprio scopo e purtroppo lo aveva dimostrato molte volte nell'arco di soli 20 anni.
Non aveva mai avuto paura di Sasuke al contrario gli era sempre piaciuto sfidarlo era un modo per mettersi alla prova e migliorarsi, ma gli eventi dell'ultimo anno e mezzo appena trascorso lo avevano segnato profondamente. Nonostante lo avesse perdonato, i fatti degli ultimi giorni avevano risvegliato quella paura sopita da molto tempo. Tornò ad accarezzarsi il ventre.
"Aspetto una figlia da lui..." Sospirò. "Devo farmi forza non mi farebbe del male, non più! Mi ama me lo ha dimostrato più volte!" Cercò di darsi forza.
Sebbene cercasse di auto convincersi che andasse tutto bene, non riusciva ad alzarsi da quel divano e tornare al piano di sopra, in quel letto.
__"Una cosa simile non si dimentica. Ti rimane dentro per sempre."__ Esordì improvvisamente la volpe accucciata con gli occhi chiusi e le sue folte code mollemente abbandonate intorno al corpo.
Kurama aveva interrotto i pensieri del biondo, scatenandogli un profondo malessere.
"L'Ho perdonato! Perché proprio adesso? Non capisco." Chiese ancor più confuso.
__"Hai visto di cosa è capace e temi che basterebbe un solo passo falso per scatenare nuovamente la sua ira su di te. Infondo è già successo!"__
Kurama aveva maledettamente ragione. Era terrorizzato. Sasuke era un tipo calcolatore, anche se aveva espresso chiaramente i suoi sentimenti, affermando più volte di amarlo, non riusciva a non temere quel suo lato oscuro e vendicativo. Inoltre negli ultimi mesi aveva sviluppato una gelosia quasi ossessiva verso di lui, bastava un non nulla per irritarlo.
"Non ho mai avuto paura di quel teme!" Rispose piccato.
__"Allora perché piangi?"__
La voce del demone lo scosse. Non se ne era nemmeno accorto- "I-Io..." Si passo i palmi delle mani nervosamente sulle guance non sapeva cosa rispondere, era tutto vero.
__"Dovresti parlare con l'Uchiha apertamente."__ La volpe era un po' dispiaciuta per il proprio jinchuuriki anche se non lo avrebbe mai ammesso nemmeno sotto tortura.
"E cosa dovrei dirgli?" Abbassò lo sguardo triste.
__"Quello che senti. Adesso fa silenzio e smettila di piagnucolare voglio dormire!"__
"Grazie Kurama." Anche se sentiva ancora quella terribile morsa allo stomaco, il consiglio del demone gli era stato di aiuto.


Era mattino, i raggi del sole filtravano dalla finestra infastidendo Sasuke che si voltò dall'altro lato distendendo un braccio per abbracciare il dobe e stringerlo un po' a sé, lo adorava quando dormiva lo riteneva adorabile. Il giovane allungò il braccio accanto a se trovando l'altra parte del letto vuota. Si riscosse immediatamente spalancando gli occhi guardandosi attentamente intorno. Le lenzuola erano fredde segno che si era alzato da molto, velocemente si alzò afferrò i boxer dal pavimento infilandoli per poi fiondarsi verso il bagno. Nonostante le nausee di Naruto si fossero completamente arrestate negli ultimi giorni non era da escludere una ricaduta.
Spalancò la porta bruscamente trovando la stanza vuota, mille brividi lo invasero. Non aveva idea di dove fosse.
"Naruto?" Provò a chiamarlo scendendo le scale ancora a torso nudo.
Non ricevette nessuna risposta, iniziava a spaventarsi. Attraversò il piccolo corridoio che separava le scale dalla cucina entrando nella stanza osservandola con circospezione.
Vide il biondino che dormiva rannicchiato sul divano avvolto da una coperta, non riusciva a capire che diavolo ci facesse li e non a letto come al solito. Allungò una mano scuotendolo un po' per svegliarlo.
"Dobe svegliati!" Lo richiamò ulteriormente.
Quello aprì leggermente un occhio, per poi stiracchiarsi un po' sbadigliando sonoramente.
"Che diavolo ci fai qui sul divano?"
Il minore si stropicciò un occhio ancora assonnato. "Mi sono addormentato qui."
"E che ci sei venuto a fare qui?" Chiese nuovamente sempre più irritato.
Naruto iniziò a risentirne a causa di quel tono alterato. "Ho avuto un incubo stanotte."
"Di nuovo?" Adesso il moro era stupito. "Perché sei venuto qui e non sei rimasto a letto con me?"
"Non volevo disturbarti." Stava mentendo, ma non sapeva più se era il caso di dirgli cosa realmente provava.
Sasuke non era per nulla convinto da quell'affermazione. Di solito in quei casi il dobe si arpionava a lui come una piovra stingendolo quasi fino a strozzarlo per poi addormentarsi nuovamente, perché stavolta si era alzato?
"Cosa hai sognato?" Qualcosa non andava.
Naruto aveva sentito pronunciare quella frase da parte del compagno con un tono fin troppo serio. La sua piccola bugia non aveva funzionato. Sospirò lasciandosi cadere nuovamente steso sul divano.
"Ho rivissuto la notte in cui..." Stava esitando. "La notte in cui... mi hai violentato." Si era fatto coraggio, non era da lui essere debole aveva sempre lottato ed affrontato tutto, lo avrebbe fatto anche stavolta.
Il moro in un primo momento spalancò gli occhi per poi chinare la testa, adesso capiva perché si era alzato preferendo dormire da un altra parte. Aveva accantonato quell'esperienza nell'angolo più remoto della propria memoria, non voleva ricordare si sentiva un essere orribile. Voleva solo pensare a ciò che erano adesso.
"Sasuke?" Il biondo provò a richiamarlo aveva visto il suo sguardo incupirsi.
"Io non ce l'ho con te! Ti ho perdonato lo sai! E solo che non posso fare a meno di avere paura di te..." Lo aveva detto.
Il moro sollevò il viso spalancando gli occhi sconvolto.
"Io ti amo su questo non ho alcun dubbio. E solo che... Sei sempre così geloso di tutto e tutti! Dopo ciò che hai fatto al consiglio di Konoha non riesco a non pensare a ciò che saresti capace di farmi se dovessi deluderti in qualche modo. Ho già avuto modo di verificare la tua furia e non mi è piaciuto..." Naruto aveva parlato senza sosta come un fiume in piena, adesso si sentiva sfinito e terribilmente in colpa.
"Sei un usuratonchaki! Come puoi anche solo pensare che proverei a farti del male!" Si stava infuriando.
"Lo hai già fatto! Per non contare tutte le volte che hai provato ad uccidermi..."
Per Sasuke quella era stata una vera pugnalata al cuore. Non riusciva a staccare lo sguardo da Naruto che teneva gli occhi bassi, non riusciva a guardarlo. Si sedette sul divano accanto al compagno, tese una mano accarezzandogli il viso.
"Mi sono comportato in modo spregevole con te. Quella sera non ero in me, ti confesso che a distanza di quasi due anni non ricordo ancora nulla. Ma ricordo fin troppo bene il mio risveglio." Il ricordo di quella mattina quando si era svegliato li era tornato a tormentarlo.
Dolcemente poggiò la mano sulla pancia tonda del biondo. "Se sono così geloso e solo perché ci tengo veramente sia a te che a lei. Se vuoi prenderti una pausa da me non mi opporrò." Posò un lieve bacio sulla sua guancia mostrando un sorriso triste appena accennato. Subito dopo si alzò uscendo dalla stanza.
Naruto aveva ascoltato con estrema attenzione. "Pensa che voglia lascialo?" Chiese a se stesso sgranando gli occhi. Immediatamente lo raggiunse. "TEME!!!" Gli urlò.
Sasuke si lasciò scappare un sorrisetto divertito nel sentirsi chiamare in quel modo.
"Chi è che sarebbe il dobe? Veramente hai creduto che volessi lasciarti?" Chiese triste il biondo.
"Sei un usuratonkachi.. Non era ciò che intendevo!"
Naruto puntò lo sguardo nuovamente verso il moro interdetto.

Sasuke gli si avvicinò incastonando i loro sguardi. La reazione di Naruto la diceva lunga su cosa provava e cosa voleva veramente, tutto ciò gli aveva riempito il cuore di gioia. Delicatamente fece scorrere una mano lungo il collo brunito del biondo salendo verso il viso, sentendo distintamente il ragazzo ansimare. Carezzò delicatamente la guancia del compagno, sfiorando i tre baffetti che ornavano quella pelle ambrata, gli davano un aspetto felino. Fece scorrere la sua mano ulteriormente incastrandola tra i capelli biondo dorato del minore. Lo vide rilasciare un profondo sospiro socchiudendo gli occhi, doveva essere terribilmente eccitato, con lentezza esasperante si calò sulle sue labbra baciandole con dolcezza.
"Perché non mi dici quasi mai che mi ami tranne in casi estremi?" Gli sussurrò sulle labbra il maggiore.
Naruto scoppiò a ridere, in una risata cristallina. "Non lo so!" Ammise.
Sasuke adorava vedere il suo dobe sorridere, gli era sempre piaciuto il suo sorriso così solare e spontaneo. Meraviglioso. "Hai ancora paura di me?" Chiese addolcendo lo sguardo.
"Non ho mai avuto paura di te! Ma mi infastidisce la tua gelosia, è opprimente!" Doveva essere sincero.
"Cercherò di controllarmi." Lo afferrò per i fianchi baciandolo nuovamente a tradimento, avvolgendo poi le sue braccia intorno alle spalle del minore coinvolgendolo in un abbraccio.
"E per la cronaca! Non voglio lasciarti!" Affermò nuovamente stringendosi al moro.
"Lo avevo capito!" Mostrò un sorrisetto appena accennato.
Naruto decise di essere forte e affrontare anche quell'ostacolo. Il loro rapporto era complicato e ancora pieno di punti interrogativi, ma doveva fare il primo passo per andare avanti ed accantonare quella pagina buia della loro vita. La loro convivenza andava bene, si amavano e stavano per avere una bambina, ormai mancavano solo tre mesi, doveva avere più fiducia nel proprio ragazzo.


Qualche settimana dopo, Sasuke tornò a casa accompagnato da Iruka e Kakashi. I tre insieme erano andati a prendere la culla per la piccola, scelta pochi giorni prima da Naruto e Sakura.
Dopo la riunione tra l'Hokage ed il Daimyo del paese del fuoco, l'uomo aveva praticamente ordinato di rendere pubblica la gravidanza dell'Uzumaki. L'uomo non aveva nascosto i suoi dubbi, al contrario aveva tartassato Tsunade di ogni genere di domanda. Una volta ritenutosi soddisfatto aveva porto i suoi più sinceri auguri alla neo coppia ed alla loro bambina obbligandoli a rendere pubblica la lieta notizia.

Convincere il biondo ad andare ad acquistare la culla per la figlia era stata un'impresa titanica, il giovane era terrorizzato all'idea di approcciarsi con l'intero villaggio, soprattutto adesso che la sua pancia era enorme ed impossibile da nascondere. Dopo una serie di rimproveri da parte del fidanzato e dei suoi amici si era convinto. Alla fine era uscito mostrando finalmente al villaggio della foglia la sua pancia tonda.
La popolazione del villaggio era sconvolta, in molti l'avevano presa malissimo additandolo nuovamente, tornando a considerarlo un mostro abominevole scatenando la rabbia di Sasuke ed un dolore sordo nel petto del biondino. Al contrario molte altre persone avevano accettato la cosa stranizzandosi un po' all'inizio, ma grazie alla stima che provavano nei suoi confronti non avevano storto il naso. In molti lo avevano riempito di domande ma poi gli avevano sorriso porgendo lui i loro più sinceri auguri per la nuova arrivata. Alla fine Naruto era riuscito a scegliere con il fidanzato la fantomatica culla per la loro bambina.

In quel preciso istante il biondo vide Sasuke rientrare con in mano delle assi di legno accompagnato a ruota dai suoi due ex sensei anche loro armati di vari pezzi di legno dalla dubbia provenienza.
"Cosa avete in mano?" Chiese scettico.
"E' la culla per la piccola , dobe!" Subito dopo si rivolse a suoi ex-sensei. "Portiamola di sopra."
I tre salirono le scale, Naruto li seguì a ruota, voleva proprio vedere come avrebbero fatto a rimontare tutti quei pezzi.
Come immaginava il biondino, Sasuke continuava ad osservare il foglio delle istruzioni con un cipiglio adirato sul volto, non ci stava capendo nulla. Poco dopo passò il foglio a Kakashi, anche lui non era messo meglio infatti lasciò il compito ad Iruka che osservava sconvolto il tutto decretando la propria inesperienza nei lavori manuali. Qualche minuto dopo l'Uzumaki sentì il campanello di casa suonare. Si avviò verso la porta trovando Sakura ed Hinata stracolme di buste.
Le due ragazze entrarono in casa accomodandosi sul divano.
"Perché tutte quelle buste?" Il biondo era esterrefatto.
"H-ho terminato di ricamare lo stemma Uchiha su tutte le tutine!" Affermò la giovane dagli occhi chiarissimi a bassa voce.
"Sei stata gentilissima!" Sorrise il giovane, tirando fuori da un sacchetto un vestitino rosa chiaro con ricamato sulla schiena il ventaglio rosso e bianco in miniatura.
"Sono andati a prendere la culla?" Chiese Sakura curiosa.
"Si, sono di sopra e stanno cercando di montarla, ma nessuno di tutti e tre sa come fare!" Scoppiò a ridere il ragazzo riportando alla mente la scena di poco prima.
Hinata sgranò gli occhi. "Kiba e bravissimo nei lavori manuali! S-se vuoi chiedo a lui di venire qui e montare la culla per tua figlia?" Rispose un po' imbarazzata.
"Non serve." Esordi Sasuke andandosi a sedere vicino a Naruto.
"Non essere arrogante teme! Ammetti per una buona volta che non sei capace!" Lo riprese scatenando le risa delle due ragazze e dei sensei che li avevano raggiunti.
"Taci dobe!" Rispose l'altro alterato.
Il biondo si infervorì lanciando una serie di insulti poco cordiali verso il fidanzato che rispondeva a tono.
"Avete scelto il nome per la piccola?" Esordì Kakashi interrompendo lo sproloquio dei due giovani.
L'Uzumaki annuì sorridente. Sasuke stava per pronunciare il nome che personalmente aveva scelto per la figlia, quando Naruto gli tappò la bocca con una mano.
"E' una sorpresa!" Decretò radioso il biondino.
"Perché non vuoi dircelo?" Sakura si stava insospettendo.
"Già, perché non vuoi dirlo a nessuno?" Riprese il moro non capendo il perché di tanta segretezza.
"Voglio che sia una sorpresa!" Naruto sorrideva come un ebete.
Gli occupanti della stanza erano scettici, ma alla fine accantonarono il discorso, se a Naruto piaceva così, fatti suoi. Alla fine mancavano meno di tre mesi alla nascita della piccola.


Più di due settimane dopo Kiba si presentò a villa Uchiha. Hinata gli aveva spiegato la storia ed adesso il giovane si era presentato a casa dell'amico per dargli una mano. Purtroppo non si era potuto presentare prima a causa di una missione particolarmente impegnativa.
L'Inuzuka suonò al campanello attendendo in compagnia del proprio cane. Fu Sasuke ad aprigli facendo entrare in casa sia il cane che in padrone.
"Il grande Kiba Inuzuka è qui!"Affermò ad alta voce il giovane dai capelli castani.
" Vieni andiamo di sopra." Ordinò l'Uchiha irritato dall'esuberanza di quel cagnaccio.
"Naruto dov'è? Prima di farti da schiavo vorrei salutare il mio amico!" Rispose piccato l'altro.
"In giardino."
Kiba scattò fulmineo verso l'esterno seguito a ruota da Akamaru. Dall'ultima volta che aveva visto Naruto era passato un bel po' di tempo.
"Hey Naruto come tela passi?" Esordì il ragazzo.
Il biondo si era rilassato godendosi il tepore dei raggi del sole, il suo mal di schiena era sempre più insopportabile, quando la voce di Kiba lo ridesto.
"Kiba!"
"Wow... La tua pancia è cresciuta parecchio!" Sgranò gli occhi il ragazzo. "Di quanti mesi sei?"
"Sette." Naruto incrociò le braccia al petto, si era un po' infastidito di fronte all'affermazione riferita al suo pancione.
"Hai mangiato quattro angurie in un sol boccone!" Scoppiò a ridere il giovane. Intanto il cane per i fatti suoi aveva preso a gironzolare per il giardino annusando tutto ciò capitasse sotto il suo naso.
Naruto si sentì punto nell'orgoglio, fulmineo evocò una copia che afferrò l'Inuzuka al collo strozzandolo.
"La-sci-a-mi no-n re-spi-ro!" Iniziò a dimenarsi il moro, che non si era accorto di nulla troppo coinvolto dalle sue risate.
Naruto sciolse la tecnica, risistemandosi sul divanetto in vimini con un espressione offesa sul volto. "Prova a fare un altra battuta sulla mia pancia e la prossima volta sarà l'ultima!"
"Accidenti, come si diventato suscettibile!" Kiba era rimasto sconvolto da quelle parole.
"Sei diventato come Choji? L'aumento di taglia ti ha fuso gli ultimi due neuroni che ti erano rimasti?" Un sorrisetto maligno adornava il viso del giovane, che aveva assottigliato lo sguardo per enfatizzare le sue parole.
Un cipiglio a dir poco furibondo si dipinse sul volto del biondino. "IO TI AMMAZZO!" Urlò per poi alzarsi in piedi e scagliare un pugno in faccia al moro.
Kiba cadde a terra sentendosi afferrare per il bavero della maglietta. Naruto gli salì a cavalcioni pronto a scagliargli un altro pugno, quando si sentì afferrare da sotto le ascelle e trascinare via. Sasuke sentendo delle urla si diresse velocemente in giardino trovando Naruto pronto per sferrare un pugno un faccia al cagnaccio. Afferrò il biondo che continuava a dimenarsi furioso e lo trascinò lontano da quell'imbecille.
"Lasciami teme! Io lo ammazzo quell'idiota!!!" Continuava a urlare l'Uzumaki con il volto rosso di rabbia.
Kiba era confuso, non aveva capito come avesse fatto a salvarsi. Era più che certo che sarebbe morto tra le mani di Naruto. Si rimise in piedi vedendo Sasuke che teneva stretto il biondino cercando di calmarlo.
"Dobe smettila! Ti fa male agitarti lo sai bene!" Lo strinse passandogli una mano sulla schiena per farlo rilassare in modo da placare tutta quella furia.
Kiba si portò le dita sul labbro sanguinante. "Mi hai fatto male! Quante storie per una battuta!" Riprese a parlare senza pensare.
Sasuke puntò i profondi e minacciosi occhi neri verso il giovane, che rabbrividì non appena incrociò gli occhi di Naruto diventati rossi.
"Ok la pianto, sto zitto!" Affermò sedendosi a distanza di sicurezza.
"Che è successo?" Sasuke era ancora confuso non aveva ben capito cosa avesse scatenato la rabbia del suo ragazzo.
"Quel baka mi sfotteva!" Affermò ancora adirato il biondo incrociando le braccia al petto.
L'Uchiha si voltò verso l'Inuzuka. "Un'altra parola e ti strappo la lingua!"
Quello rabbrividì. Quei due messi insieme facevano paura. E la cosa più eclatante era che Naruto si era accoccolato tra le braccia del moro con un sorrisetto divertito in volto. Quando pareva a lui la gelosia di Sasuke gli faceva comodo.
"Andiamo di sopra così puoi iniziare." Asserì.

Kiba oltraggiato seguì l'Uchiha dentro casa, salendo poi le scale seguendo il corridoio giungendo di fronte alla camera della loro bambina. Naruto li aveva seguiti curioso di vedere l'amico all'opera.
L'Inuzuka si guardò attentamente in torno, la stanza era carina. Le pareti completamente bianche con qualche mensola qua e là, una tenda panna con tanti piccoli fiori fucsia appesa alla finestra, un armadio di discrete dimensioni in legno chiaro, una cassettiera del medesimo colore e al centro del pavimento varie assi di legno.
"E' questa la culla che non siete riusciti a montare?" Malgrado cercasse di mantenersi serio non riusciva a nascondere una nota di divertimento.
Il biondo annuì, mentre il moro rimase indifferente.
Il giovane si mise all'opera iniziando ad osservare il tutto per poi iniziare ad assemblare i vari pezzi tra loro avvitando le viti dove necessario, il tutto senza nemmeno consultare il foglio delle istruzioni. Sasuke era allibito, osservava l'ex compagno d'accademia con un sopracciglio inarcato, non riusciva a capire come riuscisse a capire dove andassero tutti quei pezzi senza nemmeno consultare le istruzioni. Al contrario Naruto era incuriosito, a lui non era stato permesso nemmeno di avvicinarsi per paura potesse farsi male vista la sua goffaggine.
Dopo una quindicina di minuti Kiba aveva terminato. "Finito! Visto non era poi così complicato!" Affermò sicuro di sé.
"Come hai fatto?" Il biondo osservava la culla per la propria figlia felice. "Loro ci hanno provato in tre e non sono riusciti a concludere nulla!"
"Allora c'è qualcosa... che il grande Sasuke Uchiha non è in grado di fare!" Disse divertito.
"Taci idiota!" Rispose seccato. Mentre Naruto se la rideva.
Kiba era rimasto sconvolto dal cambio repentino d'umore da parte del biondo. Fino a poco prima voleva ammazzarlo, mentre adesso ridacchiava tranquillo.
"Ma fa sempre così?" Si rivolgendosi all'Uchiha, indicando il biondo.
"Si." Rispose tranquillo. "Quando la tua mogliettina sarà incinta anche tu dovrai sorbirti i suoi strani sbalzi d'umore." Lo rassicurò.
Quello sbiancò spalancando la bocca. Hinata era sempre dolce e tranquilla, ma non poté negare il timore di ritrovarsi davanti una nuova Hinata psicologicamente instabile, la cosa lo terrorizzava.
"Io me ne vado, non voglio sapere altro! O c'è il rischio che mi passi la voglia di fare figli!" Affermò per poi andarsene in compagnia del suo fedele cane.
Kiba se ne andò a gambe levate lasciando i due giovani nuovamente soli, in meno di un'ora aveva visto abbastanza.


Era sera, prima di cena Naruto aveva deciso di fare un bagno caldo nella speranza che il tepore dell'acqua alleviasse i dolori alle gambe e alla schiena. Rimase a mollo un bel po' godendosi quel momento di relax finché l'acqua non iniziò a raffreddarsi. Uscì dalla grande vasca, tese una mano verso l'accappatoio asciugandosi per bene.
Rimase ad osservare la propria immagine allo specchio, la pancia era cresciuta tantissimo in quei sette mesi, si sentiva enorme, una balena e pensare che mancavano altri due mesi, non osava immaginare quanto sarebbe ingrassato nel periodo restante.

Sasuke aveva terminato di preparare la cena, insospettito dal ritardo del dobe decise di andare a controllare. Salì velocemente al piano di sopra, entrando nel bagno. Davanti hai suoi occhi si presentò uno spettacolo da togliere il fiato. Naruto ancora nudo in piedi di fronte allo specchio, i capelli biondi ancora bagnati ad accarezzargli le spalle ed il suo splendido corpo in bella vista pronto per essere ammirato. Lo aveva visto nudo una miriade di volte conosceva ogni singolo dettaglio, ogni neo su quella pelle ambrata ma non si stancava mai di ammirarlo, trovava fosse bellissimo. Nonostante la gravidanza non aveva perso fascino, anzi secondo il suo parere era diventato ancora più bello e tutto ciò non faceva che accrescere la sua gelosia.
"Smettila di fissarmi! E imbarazzante..." Naruto non si era accorto subito della presenza del compagno. Velocemente prese l'accappatoio per coprirsi si sentiva a disagio.
"Non ha alcun senso imbarazzarsi di fronte a me. Ho già visto tutto ciò che c'era da vedere..." Sasuke gli si avvicinò bloccandogli il polso posizionandosi alle sue spalle, poggiando le mani sul pancione accarezzandolo dolcemente sentendo qualche calcetto da parte dalla piccola, poggiando il mento sulla spalla nuda del minore.
"Dovresti tagliare i capelli, sono cresciuti un po' troppo." Gli lasciò un bacio sulla spalla nuda.
"Non ti piacciono?" Si intristì il biondo.
"Al contrario sono belli. Ma di spalle sembri una ragazza!" Ghignò provocandolo intenzionalmente.
"Teme!" Lo apostrofò. "Pensi che sia grasso?" Chiese poi.
"Cosa? Mi prendi in giro?"
"Dico sul serio. Ho una pancia enorme e sono solo al settimo mese." Si sentiva davvero giù di corda quella sera.
"La tua pancia non è poi così enorme. E poi e normale che sia voluminosa, aspetti una bambina!"
Il biondo annuì ma non era molto convinto, lui si sentiva orribile, un mostriciattolo in sovrappeso. Non si era mai ritenuto particolarmente carino ed ad intensificare le sue insicurezze i cambiamenti presenti nel suo corpo.
"Pensi che debba mettermi a dieta?"
Sasuke strabuzzò gli occhi. "Non dire idiozie! Non appena avrai avuto la bambina tornerai magro come uno spillo."
"Allora è vero! Anche tu pensi sia grasso..." Abbassò di colpo il tono di voce, abbassando anche lo sguardo triste.
Che diamine gli saltava in mente adesso? Il moro era scioccato, era tutta colpa di quel cagnaccio di Kiba e delle sue stupide battute.
Gli si parò davanti stringendolo per le spalle, mentre con una mano gli sollevò il viso incrociando i loro sguardi. "Stammi bene a sentire! Stai benissimo! Non sei grasso e non hai bisogno di nessuna dieta! Sono stato chiaro?"
Il biondo abbassò nuovamente lo sguardo. "Per te è facile parlare. Sono io quello che sembra una balena."
"Non sembri affatto una balena!"Non riuscì a trattenere un piccolo sorriso stringendo al sé il compagno ancora completamente nudo.
Prese ad accarezzargli la schiena soffermandosi sulla curva lombare" A me piaci e anche molto!" Gli diede un bacio scendendo poi a baciargli il collo. Intanto continuava a far scorrere le mani accarezzandogli i fianchi soffermandosi in corrispondenza delle fossette di venere.
"Sei bellissimo! Ed incredibilmente sexy...!" Gli sussurrò nell'orecchio accarezzandogli le natiche sode, stringendole poi tra le dita.
Naruto non poté fare a meno di arrossire e sorridere. "Trovi che io sia sexy?"
"Da impazzire!" Affermò facendolo girare aderendo il proprio petto con le schiena del minore. Strusciando la propria erezione già sveglia contro il sedere del compagno.
"Adoro i tuoi occhi azzurri, i tuoi capelli e il colore della tua pelle!"
Naruto era rosso come un pomodoro, tutti quei complimenti lo stavano mandando in tilt.
"Adoro le tue labbra e il tuo piccolo nasino rotondo!" Continuò mentre alternava le parole a tanti piccoli e teneri baci sulla sua schiena.
Lo fece voltare nuovamente di fronte a se. Il biondo si coprì il viso con le mani si sentiva terribilmente in imbarazzo era sicuro di essere arrossito fino ai capelli. Sasuke lo osservò divertito, gli scosto le mani dal viso baciandolo con fervore.
"Ti adoro anche quando arrossisci!" Gli soffiò a fior di labbra.
"Smettila mi metti in imbarazzo!" Gli urlò contro ancora più rosso.
Sasuke era intenerito dai modi impacciati del compagno. "Andiamo di la o rischi di prenderti un raffreddore."
I due ragazzi raggiunsero la camera da letto. Sasuke face stendere in biondo sul letto salendogli a cavalcioni baciandogli il ventre tondo. "Sei maledettamente sexy!"
Si sollevò baciandolo appassionatamente. Sasuke si era spogliato a sua volta velocemente stringendo a se il biondo, amandolo con dolcezza e passione.

Adesso i due ragazzi erano stretti l'uno all'altro. Il moro posizionato alle spalle del compagno steso su un fianco, lo stava prendendo da dietro per motivi di comodità. Naruto ansimava incontrollato sentendo una mano del compagno arpionata al suo fianco, la testa poggiata su un braccio del moro e le loro mani intrecciate. Sentiva quelle spinte lente e delicate ma non protestò sapeva che non dovevano esagerare, si sarebbe accontentato, in fondo tutta quella delicatezza non gli dispiaceva poi tanto. Dopo un bel po' vennero insieme, Naruto si voltò abbracciando il moro poggiando la testa sul suo petto, sentiva la piccola scalciare come una scalmanata. Cercò di rilassarsi, non pensando hai piccoli colpetti che sentiva.
"Tutto ciò che mi hai detto lo pensi veramente?" Chiese di punto in bianco.
"Certo, non ti mentirei mai su una cosa tanto importante."
Il biondo si strinse maggiormente tra le braccia del compagno sentendo una sua mano accarezzargli i capelli.
"Dobe non ti addormentare dobbiamo ancora cenare!"
"Anche volendo non ci riuscirei! Tua figlia si agita troppo." Sorrise.
"Fammela sentire!"
Sasuke si sollevò poggiando una guancia sul pancione. Senti un colpetto dritto nella sua direzione. Poggiò anche le mani accarezzando quella pancia dolcemente, sentiva le farfalle nello stomaco era incredibilmente emozionante quella situazione. Sentiva il battito del cuoricino della figlia forte e frenetico.
"Se già fa così qua dentro, non oso immaginare che piccola peste sara...!" Mostrò un'espressione preoccupata.
Naruto si lasciò andare ad una risata sguaiata. Riusciva già ad immaginarla, testarda ed impulsiva proprio come lui.
"Non ridere dobe!" Lo ammonì serio.
"Vorrei una coppa di ramen...! Non lo mangio da secoli!" Esordì improvvisamente il biondino.
Il moro storse lo sguardo. "Stai scherzando? Non ti dava la nausea?"
"Ne soffro ancora... " Sbuffò.
Sasuke sentiva i lamenti del suo stomaco. Si era fatto abbastanza tardi e dopo un intensa attività fisica, sentiva il bisogno di mettere qualcosa sotto i denti.
"Alzati così finalmente potremmo cenare!" Si alzò porgendo una mano al compagno aiutandolo a rimettersi in piedi.
I due giovani si rivestirono scendendo poi al piano di sotto, trascorrendo il resto della serata tranquillamente animata da qualche tenero battibecco da innamorati.

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