capitolo 36

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  capitolo 36

Era mattina, i raggi del sole filtravano da sotto la tenda della finestra illuminando la stanza dalle pareti chiare ed il pavimento stracolmo di giochi sparsi un pò ovunque, mentre una piccola figura dai sottili e lisci capelli neri si muoveva del proprio lettino. La piccola Mey si sveglio infastidita dalla luce del sole che si infrangeva sul suo cuscino. La bambina stiracchiò le braccia verso l'alto per poi strofinare gli occhietti azzurri con le sua manine pallide sbadigliando. Con un calcetto scostò il lenzuolo, sentiva caldo, sentendo lo stomaco brontolare la bambina decise di alzarsi e raggiungere i suoi genitori per farsi preparare la colazione.

Uscendo dalla propria cameretta, la piccola si avventurò lungo le scale che conducevano al piano di sotto, attraversò il grande salotto raggiungendo la cucina. Le tende erano ancora chiuse e di suo padre nemmeno l'ombra. La bimba si stranizò un pò. Le capitava spesso di svegliarsi prima di mamma, ma mai prima di papà. Lentamente rifece le scale salendo nuovamente al piano di sopra reggendosi con una manina alla ringhiera, percorse il corridoio giungendo di fronte alla camera dei suoi. La porta era chiusa e non sentiva nessun suono provenire dall'interno, l'unico suono udibile era quello del suo pancino che brontolava, chiedendo a gran voce che qualcuno lo sfamasse.
Mey si avvicinò alla porta, la maniglia era un pò alta per lei. Si mise sulle punte dei piedi allungando un braccio mentre con l'altro si sorresse allo stipite della porta, strinse la maniglia della porta abbassandola. Sentì distintamente la maniglia scattare, la porta si era aperta, le basto poi spingerla con le mani. Entrò nella stanza trovandola in penombra, riconobbe distintamente le figure dei suoi genitori stesi a letto che dormivano ancora. La bambina non aveva idea di che ora fosse ma presuppose fosse presto visto che mamma e papà ancora dormivano. Si avvicinò al lettone, arrampicandosi sul materasso gattonando fino ad arrivare accanto a suo padre. Lo vide aprire un occhio e guardarla un pò assonnato.
Mey si inginocchiò accanto a lui guardandolo con occhioni da cucciolo.
"Papà ho fame, mi fai la pappa?"

Sasuke sentendo il rumore della maniglia scattare si era infastidito ma non aveva la forza per aprire gli occhi e guardare. Appena un attimo dopo sentì qualcosa muoversi hai piedi del letto, con uno sforzo aprì un occhio trovando Mey davanti a sè con sguardo da cucciolo, che le chiedeva la colazione. Il giovane scatto seduto sul letto sentendosi un pò intontito dal sonno. Solo in quel momento si rese conto di essere totalmente nudo sotto il lenzuolo, stessa cosa per il neo-marito ancora dormiente steso accanto a se.
"Mey che ci fai qui?" Chiese alla figlia, intanto con lo sguardo setacciò il pavimento sperando di riuscire a scorgere i propri boxer.
"Ho tanta fame!" Rispose la bambina con aria triste.
Sasuke adocchiò i boxer, strinse il lenzuolo con una mano per assicurarsi di non rimanere nudo davanti alla figlia, per poi allungarsi un pò prendendo i boxer abbandonati sul pavimento al volo infilandoli sotto le lenzuola, rimettendoli.
"Si tesoro! Dammi solo un attimo e vado a prepararti la colazione!" Rispose alla piccola.
Si voltò ad osservare la sveglia posta sul comodino accanto al suo letto, erano già le 10 del mattino, non gli era mai capitato di alzarsi tanto tardi. Il matrimonio lo aveva proprio steso. Si alzò dal letto prendendo dall'armadio una maglia a mezze maniche ed un pantalone comodo, per poi recuperare anche i boxer di Naruto lanciandoglieli in faccia.
"Dobe svegliati è tardi!" Gli urlò prendendo in braccio Mey.
La bambina era abituata del sentire il suo papà chiamare dobe la mamma.
Naruto ancora mezzo addormentato sentì qualcosa finirgli in faccia, con una mano lo prese, riconoscendo i propri boxer. Subito dopo si voltò ad osservare il teme che teneva in braccio Mey.
"Sei un teme! Anche adesso che sono tuo marito mi tratti male!" Si imbronciò il biondino mettendosi seduto sul letto.
Sentì qualcosa di appiccicaticcio tra le gambe rendendosi conto di essere totalmente nudo, ricordò la piacevole attività intrapresa la sera prima, poco prima di crollare nel mondo dei sogni. Puntò lo sguardo su Mey imbarazzandosi da morire per lo stato in cui si trovava.
"Teme esci subito! Devo andare in bagno!" Urlò contro il marito.
Sasuke ghignando uscì con la figlia dalla stanza. "Ti aspetto di sotto."

Il moro si avviò verso la cucina preparando velocemente la colazione per la figlia. Dopo una decina di minuti venne raggiunto dal biondo, che adesso indossava una maglia ed un pantaloncino morbido. Il giovane si avvicinò alla figlia dandole un grosso bacio sulla guanciotta, sedendosi al suo posto attendendo la sua colazione.
Il resto della mattina fu un vero casino. Non solo si erano svegliati tardi a causa della stanchezza che li aveva assaliti, dovevano ancora finire di sistemare le valigie per poi accompagnare Mey a casa di Iruka e dopo sarebbero potuti partire per la luna di miele. Sasuke con tono autoritario aveva dettato gli ordini in casa. Lui si sarebbe occupato delle valigie, mentre Naruto aveva il compito di rassettare la cucina e rifare i letti, l'unico compito di Mey era quello di stare buona e non combinare disastri proprio quella mattina.
Intorno all'ora di pranzo i tre componenti della famiglia Uchiha erano pronti. I due ragazzi decisero di accompagnare prima Mey a casa dell'ex sensei per poi tornare a casa per prendere le valigie.

Giunti di fronte all'appartamento dell'Umino la coppia suonò al campanello. La porta gli venne aperta appena un attimo dopo.
"Siete arrivati finalmente.... E tutta la mattina che vi aspetto!"
"Ci scusi per il ritardo!" Rispose il biondo mortificato.
"Non vi preoccupate!"
I due giovani insieme alla figlia entrarono nel piccolo ma accogliente appartamento. Sasuke teneva in mano un enorme borsone.
"In questa borsa ho sistemato le cose di Mey. Penso le bastino. Le lascio le chiavi di casa nostra se dovesse avere bisogno di qualcosa o Mey chiedesse di voler andare a casa potete andare." Concluse il moro tranquillo, ma con il suo solito tono impassibile.
Iruka si sentiva un pò a disagio, mentre Naruto si era voltato con occhi sbarrati verso il marito. Non si aspettava una cosa simile. Il teme era molto geloso delle sue cose.
"Non serve veramente!" L'Umino non voleva sembrare un approfittatore. "E poi starete via solo 15 giorni. Io e Mey ce la caveremo benissimo!"
"Ho su questo non ho dubbi!" Sorrise Naruto stringendo la figlia in un abbraccio riempiendole le guance di baci. "Mey, io e papà staremo via per alcuni giorni fai la brava con zio Iruka va bene?"
La bimba annuì tranquilla era abituata a rimanere con Iruka, le capitava spesso.
"Fa la brava tesoro, noi torneremo presto ok?" Proseguì Sasuke baciando teneramente la testolina della figlia.
La bambina sorrise tranquilla salutando i suoi genitori. Iruka la prese in braccio portandola in cucina preparandole il pranzo, adorava i bambini, ma soprattutto adorava quella bambina.

Naruto e Sasuke veloci come fulmini tornarono a casa prendendo le proprie borse avviandosi verso la loro meta, un resort fuori dai confini del villaggio della foglia. L'hotel si trovava in un piccolo paesino, tra le montagne. La scelta era caduta su quel resort anche per la presenza delle terme all'interno di esso. Il luogo distava solo un giorno di viaggio da Konoha. I due neo sposini avevano deciso di non prolungare maggiormente la loro luna di miele per non trattenersi troppo a lungo lontani dalla figlia, anche per questo motivo la loro scelta era ricaduta sul piccolo resort a breve distanza dal loro villaggio.
A causa del ritardo di quella mattina i due giovani preferirono percorrere il tragitto fino al loro hotel saltando tra gli alberi velocemente per recuperare il tempo perso, in modo da arrivare entro sera.


Il primo giorno di luna di miele per i due neo sposi era iniziato bene. Sasuke come di consueto si era svegliato abbastanza presto ordinando la colazione in camera, dopo circa mezz'ora d'attesa un cameriere arrivò portando il carrello con la colazione ordinata dal moro. Naruto dormiva beatamente su un fianco mentre con un braccio stringeva il cuscino blaterando cose senza senso. Sasuke gli si sedette accanto osservandolo, roteò gli occhi nel sentirlo parlare anche nel sonno per poi riprendere ad osservarlo. Indossava una semplice canotta di colore chiaro ed i boxer. Con lo sguardo vagò sulle spalle dove sporgevano le scapole poi salì sul collo, rimase ad ammirare le clavicole sporgenti, il petto glabro, la vita stretta, le gambe toniche. Risalì rimanendo come un cretino a fissargli il sedere, sentendo qualcosa nei pantaloni rinvigorirsi. Con un movimento delicato ruotò il corpo del compagno portandolo in posizione supina.

Con la lingua cominciò il proprio percorso lungo il collo, scendendo verso il petto, mordicchiando leggermente i capezzoli da sopra la stoffa della canotta scendendo sempre più giù fino alle cosce che prese a mordicchiare molesto lasciando un vistoso succhiotto nell'interno coscia. Naruto un pò infastidito aprì un occhio trovando il compagno intento nel leccargli lo stomaco, lasciando piccoli baci roventi sulla sua pelle. Doveva ammettere che non gli dispiaceva quel trattamento anche se si sentiva ancora stordito dal sonno.
"Buogiorno...!" Il moro si sollevò andandosi a sdraiare accanto al biondino stringendolo a sè.
"Buongiorno!" Rispose ancora un pò assonnato il minore poggiando la testa sul petto del compagno, sentendo distintamente le mani del maggiore piazzarsi sul suo sedere.
Sasuke prese a vezzeggiare le labbra carnose del biondo con baci e leccate. Naruto lo lasciò fare, adorava le coccole appena sveglio. Appena un attimo dopo si senti sbattere con la schiena sul materasso sentendo la bocca del maggiore torturagli il collo mentre si era piazzato tra le sua gambe allargandole senza ritegno, strofinando la propria erezione già dura e pulsante contro la propria ancora rilassata.
"Teme smettila subito! Non adesso, non mi sono ancora svegliato del tutto!" Non andava bene così, aveva aperto gli occhi da appena cinque minuti e già quel maniaco se lo voleva scopare.
"Rimedio io a questo!" Ghignò suadente premendo maggiormente il bacino.
Il biondo sentì il proprio sesso risvegliarsi, mentre il compagno era tornato a baciarlo con impeto. Pochi minuti dopo il moro penetrò il corpo del compagno senza troppe cerimonie, nonostante la reticenza iniziale era riuscito a farlo cedere, ed adesso era in mano sua che chiedeva a gran voce sempre di più di essere soddisfatto.

In quella stanza erano udibili i gemiti ed i sospiri eccitati dei due giovani accompagnati dal suono del loro bacini che cozzavano tra loro, la pelle sudata provocava uno forte sciocco a contatto, mentre le loro bocche si cercavano avide rendendo quell'unione ancora più passionale.
Concluso l'amplesso entrambi si abbandonarono tra le lenzuola ancora incastrati tra loro, incapaci di venir meno a quell'unione. Il biondo stava steso sulla schiena con le gambe ancora divaricate con il moro poggiato sul suo petto, sentendo ancora quell'intrusione nel proprio corpo. Non voleva venir meno a quel contatto adorava la sensazione di appartenenza che sentiva, dopo ogni rapporto, nel sentire Sasuke steso su di se ancora perfettamente incastonato nel suo corpo. Forse era anche per quello che si prestava tanto tranquillamente nel ruolo da sottomesso.
Dal canto sua anche il moro adorava quella posizione, sentire il battito del cuore del biondino da prima accelerato per poi diventare sempre più regolare, nelle proprie orecchie. Era fantastico possedere il suo corpo, sentirsi il padrone assoluto, l'unico in grado di arrecare piacere a quel ragazzo tanto ingenuo e solare. Nonostante il suo ruolo dominante nel sesso ed il suo carattere burbero e prepotente, si sentiva la vittima in quel rapporto. Quel legame che durante l'adolescenza si era ostinato nel voler recidere a tutti i costi lo aveva reso schiavo di quegli stupendi occhi azzurri. Se prima era più che certo di non riuscire più a fare a meno di Naruto, dopo averlo sposato la sua certezza era diventata ancora più concreta, il suo cuore non sarebbe riuscito a sopravvivere senza quel dobe. Ormai dipendeva completamente e totalmente da lui.
Stava per uscire dal suo corpo quando si senti stringere le spalle.
"Resta ancora un pò, mi piace questa sensazione...!"Ansimò in un sospiro il biondino.
Sasuke sospirò, anche a lui piaceva ma di questo passo gli sarebbe tornato duro.
"Se continuo a restarti dentro, mi diventerà nuovamente duro. Tela senti di rifarlo?"
Il biondo annuì, anche a lui stava venendo di nuovo voglia. Poco dopo si ritrovarono nuovamente ad ansimare, consumando un nuovo amplesso.


Intanto ha Konoha, Iruka si dilettava nel badare a Mey. L'uomo si era svegliato alla buon ora quella mattina, occupandosi della piccola. La bambina inizialmente non aveva fatto particolari capricci a parte rovesciare per sbaglio un bicchiere pieno di succo di frutta sul tavolo, imbrattando tutta la tovaglia e allagare letteralmente il bagno quando l'uomo aveva deciso di fare il bagno alla piccola. Mey amava fare il bagnetto, il problema stava nel fatto che quella piccola peste si dimenava nell'acqua come un ossessa facendola fuori uscire dalla vasca bagnando tutto il pavimento. Ma il peggio arrivò dopo. Quando Iruka ordinò a quel tornado moro di uscire, la piccola mise il broncio incrociando le braccia a petto decretando un "No!" secco. In certi casi era tale a quale a Sasuke.
"Questi 15 giorni saranno un vero inferno...!" Decretò l'uomo rassegnato.
Ci pensò su un attimo, doveva trovare il modo per tirare fuori dall'acqua quel pesciolino pestifero. La forza bruta non sarebbe servita a nulla, l'avrebbe solo incitata dell'accanirsi maggiormente verso di lui, aumentando a sua volta la quantità di dispetti, ci voleva astuzia.
"Mey, se esci subito dalla vasca e fai la brava... dopo ti porto a mangiare il ramen da Teichi!"
La piccola drizzo le orecchie nel sentire la parola magica " ramen". Subito tese le braccia per farsi prendere in braccio dall'uomo. Iruka sorrise internamente. Era tale e quale a Naruto per certi versi, bisognava solo saperla prendere.
All'ora di pranzo Iruka portò la piccola Mey come promesso al chiosco di ramen, per la gioia della bambina che tutta felice, sempre con l'aiuto di zio Iruka, mandò giù la sua piccola ciotola piena di caldo e fumante ramen.


I giorni a seguire per i due sposini furono un vero toccasana. Erano trascorsi già tre giorni, in quel momento Naruto si trovava a mollo nella vasca privata, che il marito aveva insistito nel prenotare. Sasuke sapeva della passione che il biondino nutriva per le acque termali, perciò immaginando che avrebbe trascorso tutti i 15 giorni di permanenza a mollo si era assicurato che nessuno si avvicinasse al suo sposo prenotando anche una vasca privata. Quel dobe era bellissimo, sexy e possedeva un corpo maledettamente arrapante, l'Uchiha doveva salvaguardare la sua proprietà.
Naruto stava tranquillamente poggiato con gli avambracci su un bordo della vasca, il mento poggiato su di esse, mentre il suo corpo era completamente rilassato sotto il tepore dell'acqua calda, mentre Sasuke si era addormentato poco prima. Quei giorni di relax stavano facendo effetto anche sul moro. Dopo essere rimasto per quasi un'ora nella vasca termale, il biondino decise di uscire, si coprì con un accappatoio tornando in camera. Entrando nella propria stanza rimase ad osservare il marito tranquillamente disteso a letto, il suo viso era rilassato in un espressione tranquilla, lo trovava bellissimo. In quel momento sembrava così dolce e tenero, nulla a che vedere con il solito teme antipatico. Si sedette accanto a lui, allungò una mano spostando una ciocca di capelli neri finita sul suo viso, gli accarezzo dolcemente una guancia, baciandolo a fior di labbra decidendo di andare a farsi fare un massaggio rilassante, approfittando del fatto che il teme dormisse.

Naruto giunse alla sala massaggi. Legò alla vita un piccolo asciugamano per poi entrare in un ampia stanza piena di lettini, una ragazza dai foltissimi capelli biondi e ricci lo accolse con un bel sorriso invitandolo a distendersi su un lettino.
Il biondo si distese rilassandosi.
"Ciao io sono Aya tu come ti chiami?"
La ragazza stava cercando di fare amicizia con il giovane per farlo rilassare, intanto aveva preso una boccetta di olio profumato cospargendolo sulle spalle del biondo cominciando a massaggiagliele con delicatezza.
"Piacere Naruto!" Sospirò sentendo le mani della ragazza sulla sua schiena.
La giovane gli sorrise continuando. "Quando sei arrivato? Ti trovi bene nel nostro hotel?"
"Solo tre giorni a dire il vero... Però mi piace molto questo posto e poi si mangia benissimo!"
"Mi fa molto piacere!" La giovane era felice nel sentire quelle parole.
Intanto che la massaggiatrice conversava tranquillamente con il ragazzo, proseguì con il massaggio. Scese lungo la schiena giungendo fino alle anche, in quel momento il biondo fece una smorfia di dolore nel sentire le dita sottili della ragazza premere sui suoi fianchi.
La ragazza si stranizzò." Ti fa male il bacino?"
Il ragazzo si sentì terribilmente in imbarazzo. Un pò di dolore lo sentiva, ma non aveva il coraggio di dirle che era perchè lui e il teme in quei tre giorni avevano copulato più di un esercito di animali in calore, in solo tre giorni avevano fatto sesso almeno una decina di volte, se non qualcosina in più. Anche poche ore prima si era fatto possedere dal marito all'interno della vasca termale.
La ragazza continuo il massaggio passando le mani sulle fossette di venere, facendo una piccola pressione con le dita, sentendo il ragazzo trattenere un piccolo gemito di dolore. Non le era sfuggita la fede che il giovane portava alla mano sinistra e nemmeno i succhiotti, ma non riusciva a capire il perchè di quel dolore un pò anomalo.
"Con chi sei venuto qui?"
"Con mio marito..." Rispose un pò imbarazzato.
La bionda sorrise adesso le era tutto chiaro. "Non dovresti lasciarti possedere con troppa forza! Il tuo corpo ne risente..!"
"Il problema non e la forza! HA!" Sentì una terribile fitta non appena la ragazza fece un pò più di pressione. "Ma la quantità!"
"Lo fate spesso?" Adesso si stava incuriosendo.
"Continuamene...!" Sbuffò Naruto.
La massaggiatrice tentò di trattenere come meglio poteva le risate.
"Non è che non mi piaccia! Al contrario! E solo che.. Mi sta sfinendo! E abbiamo altri dodici giorni di permanenza! Ho già perso quasi tre chili, non oso immaginare come mi ridurrò al termine della vacanza... " Concluse un pò fiacco.
"Se vuoi posso farti un massaggio che ti aiuterà ad alleviare un pò il dolore?" Non le era mai capitata una situazione simile però voleva aiutare un pò quel ragazzo.
La giovane continuò con il massaggio, mentre il biondino si stava rilassando. Anche se inizialmente gli aveva fatto male adesso iniziava a sentire un pò di sollievo.
"Quanti anni hai? Se posso?" Aya era davvero curiosa.
"Tra meno di un mese compirò 24 anni...!" Rispose il ragazzo completamente abbandonato sul lettino.
"Ti facevo più giovane!" Fu la risposta della donna sovrappensiero.
"Mmmm? Più giovane?"
"Si pensavo avessi non so... 19- 20 anni!"
Naruto sorrise prendendolo come un complimento.
La chiacchierata si prolungò per tutta a durata del massaggio. Naruto aveva fatto amicizia con la massaggiatrice, come suo solito, ripromettendosi di andarla a trovare.

Quando il biondo tornò in camera si sentiva decisamente meglio, quel massaggino alle anche lo aveva aiutato notevolmente. Il giovane aprì la porta della propria camera trovando Sasuke seduto sul letto con aria incazzata.
"Dove sei stato tutto questo tempo?" Si, era decisamente incazzato.
"Sono andato a fare un massaggio! Siamo in vacanza non c'è nulla di male!" Si difese prontamente il minore pronto a subire una sfuriata da parte del compagno.
Sasuke assottigliò lo sguardo pericolosamente, era maledettamente geloso lo sapeva, inoltre Naruto non faceva che ripeterglielo in continuazione.
"Tu sei mio!"Affermò autoritario. "Dovresti informarmi quando ti allontani!"
"Eri preoccupato per me?" Il minore sbarro gli occhi. Stirò un grosso sorriso nel vedere il viso del maggiore contratto dall'irritazione.
"Ammettilo teme, eri preoccupato per me!" Lo derise nuovamente.
"Tze! Preoccupato per un dobe come te!" Mise su la sua miglior maschera di indifferenza.
Naruto gli saltò addosso coinvolgendolo in un abbraccio stampandogli un bacio sulle labbra.
"Non fare finta che non ti importi di me! Perchè non attacca!" Gli sorrise.
"Idiota!" Lo apostrofò carinamente il moro.
"Ti amo anche io teme!" Sorrise l'altro dando vita ad un bacio passionale.


La permanenza, temporanea, di Mey a casa di Iruka procedeva discretamente. La bambina era di natura irrequieta, ma questo per l'uomo non era una novità. Ormai era già trascorsa una settimana da quando i genitori della piccola Uchiha erano partiti per il viaggio di nozze. Quella mattina Mey era stata più vivace del solito. Durante quella turbolenta mattinata ne erano successe di cotte e di crude. A partire dai capricci per la colazione, fino alla distruzione una vecchia cornice un pò malandata, ma di inestimabile valore per l'Umino perchè appartenuta a sua madre. Era accaduto tutto talmente in fretta che nemmeno Iruka ci aveva capito molto.

Dopo aver fatto colazione, fra i capricci di Mey, il moro stava lavando le stoviglie utilizzate per la colazione, improvvisamente si rese conto che in cucina regnava uno strano silenzio inquietante, e per esperienza aveva imparato che in presenza di Mey quel silenzio preannunciava la catastrofe. In fretta uscì dalla stanza varcando la porta raggiungendo il piccolo soggiorno. Prese a guardarsi intorno agitato trovando la piccola peste dalle piccole codine nere arrampicata sulla credenza. La bambina aveva usato i cassetti come gradini, giungendo in cima al mobile in legno aprendo gli ampi sportelli in vetro, solo per guardare meglio cosa era contenuto all'interno di essa. Il panico assalì l'uomo. Non sapeva cosa fare la bambina stava in bilico tenendosi con un piede sul bordo di un cassetto mentre osservava una vecchia cornice appartenuta a sua madre, contenente una vecchia foto di famiglia.
Vide la piccola perdere stabilità. Stava cadendo. Fulmineo, come solo un ninja sapeva essere, si precipitò su Mey afferrandola per la vita evitandole l'impatto con il pavimento, ma per la cornice non ci fu speranza. Quella cadde a terra creando un forte rumore di vetri infranti. Iruka adagiò la bambina sul divano sgridandola animatamente per la sua incoscienza, poteva farsi seriamente male. Mey strinse le labbra tremolanti iniziando a singhiozzare tra le lacrime, non le era mai capitato di essere rimproverata in quel modo da zio Iruka, lui era sempre buono e gentile con lei, di solito erano sempre mamma e papà quelli che la sgridavano per le sue marachelle.

Iruka vedendo quelle piccole e tonde guanciotte chiarissime, solcate dalle lacrime si sentì malissimo. Non era arrabbiato per il fatto che la bambina avesse distrutto un ricordo importante, al contrario, non gli importava nulla della cornice, si era preso un terribile spavento per la piccola. La paura era stata talmente forte che aveva perso dieci anni di vita.
Strinse a sè quel piccolo tornado in un abbraccio pieno di affetto. Scusandosi per averla sgridata in quel modo, spiegandole che si era solo preso in grosso spavento per lei. Mey ricambiò l'abbraccio sollevata.

Era pomeriggio, adesso Iruka e Mey giravano per le vie di Konoha. L'uomo passeggiava tenendo in braccio la piccola, dopo averla portata al chiosco di ramen, per la gioia della bimba. Da Teuchi avevano incontrato Kakashi ed adesso l'uomo dal volto mascherato passeggiava insieme ad Iruka e Mey per le vie del villaggio.
"è figlia di Naruto senza ombra di dubbio!" Ridacchio Kakashi dopo aver ascoltato il racconto di ciò che era accaduto quella mattina a casa dell'Umino.
"Non ridere!" Lo ammonì. "Dovrò badare a lei per un altra settimana. Non oso immaginare cos'altro combinerà in questi giorni..." Continuò fiacco, immaginando i disastri di quello scricciolino.
"Per questo non ho mai mostrato la ben che minima disponibilità nel badare a Mey!" Ammise con invidiabile tranquillità l'Hatake. "Non voglio che mi rada al suolo casa."
Iruka continuava a camminare tenendo per mano Mey. "Non li sopporti proprio i bambini tu!" Asserì inarcando le sopracciglia, rivolgendosi al ninja che camminava accanto a sè.
"Non è che non li sopporto. Sono carini, ma solo per cinque minuti!" Concluse tranquillamente continuando a tenere in mano il suo amato libricino.
"Kakashi stiamo parlando! Potresti smettere di leggere quella robaccia!"
L'uomo dai capelli argentei chiuse il libricino con un gesto secco della mano.
"Hai saputo dei ninja disertori avvistati ieri sera nei confini di Konoha?"
"Ninja disertori? No, non ne sapevo nulla!" L'uomo con il codino era visibilmente stupito.
"Due sono stati catturati, ma qualcuno di loro è riuscito a scappare."
"Avete scoperto perchè si trovavano nei confini del villaggio?"
"Li stanno interrogando. Penso facciano parte di quel gruppo di esaltati che vuole rimettere in piedi l'Akatsuki."
"Ho sentito parlare di loro. Credevo che l'Hokage avesse messo degli ambu sulle loro tracce?"
"Si è così." Kakashi posò lo sguardo su Mey che sbadigliava sonoramente.
"Fossi in te, andrei a casa." Dopo indicò la bambina. "Credo abbia sonno."
"Già! Lo vedo anche io! Vado, ciao!"
Kakashi si allontanò salutando con un cenno della mano. Mentre Iruka si diresse al suo appartamento per mettere a dormire Mey.

La sera trascorse tranquilla. Dopo aver cenato Iruka si stese sul divano del proprio salotto con Mey comodamente sdraiata con la testolina poggiata sulle sue gambe. Quella sera davano in TV un film animato per bambini, che la piccola Uchiha adorava. Quasi al termine del film Mey crollo addormentata. Iruka mise a letto la piccola decidendo di andare a dormire anche lui, si sentiva incredibilmente stanco in quegli ultimi giorni.


Era notte fonda, Iruka dormiva beatamente nel proprio letto quando sentì il rumore dalla porta della propria camera aprirsi. L'uomo aprì gli occhi sollevandosi leggermente facendo forza sugli avambracci. Mey, quatta quatta si avvicinò al suo letto infilandosi tra le lenzuola stringendo le piccole braccia intorno al busto dell'uomo.
"Mey... che c'è perchè non dormi di là, nel tuo lettino?"
"Ho paua! C'è un motto!"
Il moro scoppiò a ridere. Nonostante i tre anni, la bimba non riusciva ancora ha pronunciare la R.
"I mostri non esistono lo sai!"
"L'ho visto dieto la tenda! Fa paua!" Mey continuava a stringersi allo zio in cerca di conforto.
"Voglio mamma! Quando viene?"
"Mamma e papà sono in luna di miele. Stai tranquilla torneranno presto!"
Iruka si mostrò calmo per non spaventare ulteriormente la piccola. Ma in realtà era rimasto un pò turbato quando la bimba aveva detto di aver visto il "mostro" dietro la tenda. Probabilmente si trattava dell'ombra di qualche ninja del villaggio di pattuglia, ma non si fidava soprattutto dopo aver saputo da Kakashi che dei ninja disertori erano stati beccati nei confini del villaggio. Strinse la piccola massaggiandole la schiena con movimenti delicati cercando di farla riaddormentare. Dopo sarebbe andato a controllare.

Fu un attimo, una raffica di shuriken infranse il vetro della finestra. Iruka velocemente ,percependo lo spostamento d'aria, aveva afferrato Mey riparandosi dall'attacco dietro il letto ribaltandolo, con un movimento secco e veloce. Tirò fuori dal mobile accanto al letto, la sacca contenenti suoi kunai e gli shuriken, decidendo di provare a fuggire per non mettere in pericolo la vita della bambina.
Era stato velocissimo, approfittando di un attimo di tregua lanciò qualche kunai per distrarre gli avversari per poi raggiungere la porta attraversando la casa intento nel fuggire dalla finestra della cucina. Mey piangeva a dirotto, si era appena riaddormentata, quando si sentì coinvolta in quel trambusto. Zio iruka le teneva stretta al proprio busto , lei ancorò le braccia al collo dell'uomo, stringendosi forte.

L'Umino non ebbe nemmeno il tempo per uscire dalla piccola finestra che un uomo mascherato gli si parò davanti bloccandogli la strada, lo attaccò lanciandogli contro alcuni kunai che l'uomo era riuscito ad evitare. Decise di utilizzare la tecnica della sostituzione, doveva fuggire e mettere in salvo Mey. Da dietro altri due ninja mascherati fecero il loro ingresso, uno di loro estrasse una katana cercando di colpirlo ma il colpo non andò a segno.
Iruka era riuscito ad uscire fuori dal suo appartamento, doveva solo riuscire ad avvisare gli altri ninja del villaggio, al resto avrebbero pesato loro, lui doveva occuparsi di Mey era una sua responsabilità. Non riuscì ad allontanarsi di molto che un kunai gli si conficcò nella gamba facendolo cadere rovistosamente. Cadde a terra rotolando sull'asfalto cercando di proteggere la bambina con il proprio corpo.
Mey continuava a piangere spaventata. "Zio Iuka ti sei fatto male?" Singhiozzò tra le lacrime.
Iruka vide i ninja avvicinarsi a lui, nonostante il dolore tirò fuori alcuni shuriken, riuscendo a colpire due di loro. Uno in maniera lieve, l'altro più gravemente rendendolo inoffensivo. Uno era riuscito a schivare i colpi. Altri due ninja comparvero.
"Ma quanti sono?" Si chiese l'uomo con il codino.

Uno di loro balzò verso di lui colpendolo alla spalla con un altro kunai per poi prendere Mey. Contemporaneamente i ninja del villaggio si radunarono intorno a loro, dovevano aver notato il trambusto provocato dalla loro lotta. Stavano per attaccare.
"Se volete che questa bella bambina rimanga in vita, vi consiglio di abbassare le armi." L'uomo teneva un kunai puntato alla gola di Mey, mentre gli altri tre ninja gli coprivano le spalle.
Kakashi intervenne. "Lascia stare la bambina ed avrai una possibilità di sopravvivere." Il tono freddo e pacato.
Intanto Mey piangeva a dirotto terrorizzata tra le braccia di quello sconosciuto.
L'uomo ghignò. Una grande quantità di bombe carta comparve improvvisamente. I tre ninja riuscirono a fuggire portando con loro anche Mey approfittando della confusione che si era creata. Kakaschi insieme agli altri ninja partì all'inseguimento.
I tre ninja disertori si divisero. L'uomo che teneva Mey fuggì, mentre i suoi scagnozzi rimasero per distrarre i ninja della foglia e permettere al compagno di allontanarsi con la bambina.

Per i ninja di Konoha riuscire a fermare i due disertori fu un impresa ardua, erano più forti del previsto, ma dopo una dura lotta erano riusciti a sconfiggerli. L'unico problema rimaneva il fatto che uno di loro era riuscito a prendere in ostaggio la figlia dell'Uchiha e dell'Uzumaki.
Iruka venne accompagnato in ospedale. Mentre Kakashi si precipitò dall'Hokage per informarla sul rapimento.

"COSA???" Urlò la donna sconvolta dopo essere stata informata in piena notte nel proprio appartamento dell'accaduto.
"Ne abbiamo catturati quattro. Ma uno e fuggito portando con se la bambina. Credo che il loro scopo fosse quello di riuscire a rapire Mey...!" Meditò Kakashi.
"Maledizione!" Si agitò maggiormente la donna. "Aspettami nel mio ufficio. Il tempo di cambiarmi e ti raggiungo per fare il punto della situazione e organizzare le squadre di ricerca!"
Kakashi uscì dall'appartamento dell'Hokage andando a palazzo attendendola.
Circa un ora dopo era già stato tutto organizzato. Yamato e Kakashi avevano il compito di dirigere le squadre di ricerca. I quattro ninja catturati erano sotto interrogatorio. Dovevano riuscire a estorcergli il più informazioni possibili per riuscire a ritrovare la bambina. Mentre Sai era stato mandato al resort ad informare Sasuke e Naruto del rapimento della loro figlia.


Sai sorvolò con una delle sue tecniche la distanza che divideva il villaggio dall'hotel in cui alloggiavano i due shinobi, giungendo a destinazione prima del previsto. Velocemente si fiondò all'ingresso chiedendo alla reception in quale camera alloggiassero i due giovani. Il ragazzo dalla pelle pallida si sentiva incomprensibilmente agitato, non gli era molto chiaro quel sentimento, ma presuppose fosse preoccupato per quella piccola bambina dai capelli corvini e gli occhi azzurri che lo chiamava zio. Si era affezionato a Mey, le voleva bene. Giunse di fronte alla camera, si blocco un attimo con la mano a mezz'aria, stava per bussare, si bloccò cercando di mostrarsi il più calmo possibile erano le sei del mattino. Probabilmente Naruto e Sasuke dormivano ancora. Di sicuro sarebbe stato un dolore atroce per i suoi amici sapere che la loro figlia era stata rapita.
La porta vene aperta dall'interno. Naruto aveva sentito dei passi nel corridoio. Quella notte non era riuscito a chiudere occhio si sentiva stranamente inquieto. Stessa cosa per Sasuke, aveva una brutta sensazione che continuò a tormentarlo per tutta la notte senza dargli tregua.
Il biondo trovo Sai dietro la porta un pò stupito. Non andava per nulla bene, era successo qualcosa al villaggio.
"Sai, che ci fai qui?" Temeva la risposta dell'amico.
I giovane ambu in quel momento si trovò in difficoltà. "Stanotte al villaggio si sono introdotti alcuni ninja disertori."
"Sai! Dove diavolo vuoi arrivare?" Proruppe bruscamente Sasuke. Sentiva la morsa allo stomaco aumentare, la sua solita calma era andata a farsi un giro. Era più teso di una corda di violino.
"Mey è stata rapita." Era inutile tergiversare, cercare le parole giuste. Non sarebbe servito a nulla.

Sasuke, in piedi accanto al letto, sentì le gambe cedere. Scivolò seduto sul bordo del letto, il viso sconvolto, gli occhi spalancati mentre si era portato una mano allo stomaco stringendo convulsamente la maglia. Era in stato di shock.
Naruto non era più riuscito a proferire parola, era rimasto in pedi accanto alla porta. Il suo viso rigato da due lacrime che stavano solcando le sua guance, mentre un dolore lancinante gli squarciava il petto.
"La mia bambina..." Rantolò con un filo di voce.
__"Idiota che non sei altro! Che stai aspettando? Va immediatamente a cercare tua figlia! E trascina con te quell'altro demente dell'Uchiha!"__ Kurama era riuscito con le sue parole a scuotere Naruto da quella trans.
Il biondino non rispose al demone, aveva ragione doveva adoperarsi immediatamente per ritrovare la sua bambina. Tirò un profondo respiro per riprendersi, si avvicinò a Sasuke porgendogli una mano per aiutarlo a rimettersi in piedi.
Il moro sollevò il viso, lo guardandolo con lo sguardo completamente perso.
"Andiamo a riprenderci nostra figlia!" Furono le sue uniche parole.
Il moro ancora un pò sotto shock annuì, rimettendosi in piedi.
Subito dopo i due giovani raccolsero in fretta e furia le proprie cose lasciando l'hotel diretti a Konoha.

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