capitolo 29

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  capitolo 29

Era mattina, come da routine Sasuke si era alzato alla buon ora, preparando la colazione per se ed il compagno, ormai mancavano solo due giorni alla data del parto. Era ancora mattina presto, dopo essersi preparato una buona tazza di caffè si accomodò in terrazzò sentendo la fresca brezza mattutina solleticargli i folti capelli corvini. Quei lunghi nove mesi di attesa erano trascorsi in un baleno. I suoi pensieri ripercorsero quei mesi attimo dopo attimo, ne avevano passate davvero tante, ma ne erano usciti più forti ed uniti di prima. Adesso mancava il passo decisivo. Il parto.
Mancavano solo due giorni eppure aveva l'impressione che quei pochissimi giorni fossero interminabili. Teneva la tazza stretta tra le lunghe ed affusolate mani pallide. Ormai era tutto pronto, la cameretta era perfetta non mancava nulla, si erano premuniti anche di acquistare pannolini, creme, bagnoschiuma e shampoo per bambini. Mancava solo lei, la sua piccola Mey. Anche il nome era perfetto significava "Germoglio di vita".

Un piccolo sorriso increspò le labbra del giovane, era stata sua madre più di vent'anni prima a scegliere quel nome per lui ma non aveva avuto il piacere di poterlo utilizzare perché alla fine aveva scoperto di aspettare un altro maschietto. Adesso Sasuke avrebbe messo alla figlia il quel nome che gli dava tanta nostalgia. Quando ne aveva parlato con Naruto a riguardo, il compagno aveva annuito felice per poi incupirsi, aveva preferito tacere e non chiedergli cosa lo aveva turbato. Al contrario era stato il biondo stesso il giorno dopo a spiegargli che semplicemente sentiva la mancanza di certi ricordi. Un po' si era dispiaciuto per il compagno non aveva nessun ricordo legato hai propri genitori. Ma la cosa che più lo aveva lasciato perplesso era stata la strana reazione che aveva avuto il biondo un paio di giorni dopo.
Quella mattina Naruto si era svegliato felice come una pasqua con un sorriso da completo idiota stampato in volto. Non faceva altro che accarezzarsi il pancione e sorridere come in cretino, la cosa lo aveva lasciato completamente perplesso. Aveva provato più volte ha chiedergli che diavolo avesse, ma quel dobe sene era uscito con un semplice:
"Ho fatto un bel sogno stanotte!"
Per poi tornare a sorridere, stava diventando davvero inquietante la cosa. Come se non bastasse il giorno stesso si era impuntato nel voler mantenere segreto il nome della bambina fino a che non fosse venuta al mondo. Dettaglio ancora più ambiguo.

In quel preciso istante il flusso dei suoi pensieri venne interrotto dal rumore della portafinestra che si apriva. Naruto fece il suo ingresso, la pancia era cresciuta ulteriormente in quell'ultimo mese. Era davvero enorme. I suoi capelli biondi erano anche più arruffati del solito, gli occhi azzurri leggermente socchiusi, mentre sbadigliava sonoramente. Il biondino con non poche difficoltà si sedette accanto al compagno accoccolandosi tra le sue braccia prepotentemente, poggiando la testa sul suo petto. Il moro lo lasciò fare andando ad accarezzargli i capelli, in fondo gli piacevano i suoi modi marcava il territorio a modo suo.
"Ho freddo entriamo in casa?"
"Perché sei uscito qui fuori se senti freddo?"
"Non mi andava di stare a letto da solo!"
"Sei un usuratokachi ci rinuncio!" Affermò il moro.
Naruto assottigliò lo sguardo pericolosamente, per poi sferrare un piccolo pugno dritto ai genitali del compagno. Sasuke sbarrò gli occhi per poi portarsi le mani a stringere la parte lesa piegandosi in avanti dolorante strizzando gli occhi. Lo aveva colto alla sprovvista.
"Piccolo bastardo questa mela paghi!" Rantolò ancora preda del dolore alle parti basse.
"Così impari a chiamarmi in quel modo!" Affermò il biondo esibendo un'aria offesa.
Il moro era sconvolto. Erano già nove mesi che il sangue Uchiha scorreva dentro il corpo di quel dobe e a quanto pare stava sorbendo i suoi effetti. Il dolore alle palle non accennava a diminuire, il colpo non era stato sferrato con molta forza ma faceva ugualmente male.
"Non appena avrai partorito ti farò scontare tutti i sopprusi che ho dovuto subire da parte tua in questi mesi!" Affermò digrignando i denti minaccioso.
Il biondo fece un cenno di superiorità. "Fossi in te non ci scommetterei!" Affermò poi sicuro di se.
Sasuke si rese conto di aver creato un mostro, la sua influenza sul dobe lo aveva reso un piccolo bastardo. Non hai suoi livelli, ma aveva appreso dal migliore.
"Staremo a vedere dobe!" Affermò cercando di riprendersi.
Naruto si sentì un po' in colpa nel vedere il viso del teme contorto dal dolore. Forse aveva esagerato. Si riavvicinò cautamente al proprio ragazzo poggiando la testa sulla sua spalla.
"Mi dispiace teme non volevo colpirti così forte...!" Affermò con occhioni da cucciolo.
"Piccolo subdolo dobe! Adesso mi chiedi scusa?" Rispose piccato l'Uchiha.
"Non so che mi sia preso mi dispiace! E solo che mi infastidisce sentirmi preso in giro..." Continuò con quello sguardo da cucciolo bisognoso di cure.
"Dovrai fare di meglio se vuoi che ti perdoni! Delle semplici scuse non mi bastano! Hai quasi annientato ogni possibilità per la nostra piccola Mey di avere un fratellino!" Lo derise ghignando malefico.
Il biondo sgranò gli occhi scandalizzato da quell'affermazione. "Scordati che faccia altri figli! Dovranno passare almeno dieci anni prima che ci riprovi!"
"Stavo scherzando." Mostrò un piccolo ghignò.
Sasuke allungò un braccio avvolgendolo intorno alle spalle del biondo, ancora preoccupato per la propria incolumità, portandolo a contatto con il proprio petto. Naruto da prima lo guardò storto per poi lasciarsi coinvolgere da quella stretta.
"Non ci voglio pensare al fatto che tra due giorni baa-chan mi aprirà come una confezione di ramen! Ho paura Sas'ke!" Si strinse maggiormente affondando il viso nel suo collo.
Il maggiore si lasciò andare ad un piccolo sorriso, accarezzandogli i capelli. "Non vuoi tenere tra le braccia tua figlia?"
"Non fraintendermi! Non vedo l'ora che nasca, sembro una palla da bowling con questo enorme pancione... Cavoli! Vorrei vedere te al mio posto?" Si infervorì dopo.
Sasuke era totalmente frastornato, il dobe cambiava umore continuamente era più lunatico di tutte le ragazze del villaggio messe insieme durante il culmine del loro ciclo mestruale.
"Speriamo passino in fretta questi due giorni. I tuoi sbalzi di umore sono solo peggiorati ultimamente." Decretò infine.
Il biondo era pronto per ribattere quando sentì un potente colpo allo stomaco. La piccola aveva preso a scalciare. Contorse i viso, adesso ogni calcetto era come una pugnalata, la bambina era grande e perfettamente formata. Contorse il viso sentendo il dolore.
"Che ti prende?" Si allarmò l'Uchiha
"Niente! Mi ha dato un bel pugno! O forse era un calcio?" Rispose mostrando un aria tranquilla.

Sasuke velocissimo poggiò entrambe la mani sul pancione del compagno. Adorava sentirla, era incredibilmente invidioso di questa cosa. Naruto riusciva a percepire anche il minimo movimento, mentre lui doveva accontentarsi. Si calò baciando quell'enorme pancia sentendo in colpetto proprio verso di se. Sollevò la maglietta vedendo la pelle brunita della pancia tesa, poggiò nuovamente le mani vedendo la pelle sollevarsi andando a formare un minuscolo bozzo che si riabbassò un istante dopo per poi riformarsi poco più in alto. Quei piccolissimi bozzi erano dovuti alle mani e ai piedi della piccola che si agitava all'interno del sacco amniotico. Adesso era cresciuta molto e stava stretta, perciò si agitava impaziente di uscire. Sasuke era rimasto come un cretino imbambolato ad osservare i movimenti svolti dalla figlia dentro la pancia del compagno.
"Mi sembri emozionato?" Gli sorrise il biondo mostrando i brillanti ed accattivanti occhi azzurri.
"é incredibile!" Rispose semplicemente il moro ancora sentendo i calcetti sferrati dalla bambina.
Subito dopo in moro si sporse verso il biondino schioccandogli un bacio.


Un paio di ore dopo i due ragazzi sentirono suonare alla porta, Sasuke andò ad aprire trovando Sakura tutta sorridente di fronte a sé.
"Che diavolo vuoi? Chiese irritato.
"Come siamo cordiali.. Ti sei alzato dal lato sbagliato del letto?"
Non ebbe nemmeno il tempo per rispondere che lo spolverino rosa era entrato dentro casa urlando a gran voce il nome del biondo.
"Sakura? Non mi avevi detto che saresti passata oggi pomeriggio? Che ci fai qui?" Il biondo la guardava dubbioso.
"Il mio turno in ospedale è stato spostato, perciò adesso sono libera dopo lavoro. Saliamo di soprà così ti do una mano nel sistemare la borsa da portare in ospedale per il ricovero."
"Non serve tranquilla posso fare da solo!"
"E invece no! Devo assicurarmi che porti anche qualche vestito per la bambina!" Affermò decisa.
Sasuke storse lo sguardo seccato andando in salotto vedendo il dobe salire le scale insieme alla piattola.

Sakura stava frugando nella cassettiera della stanza della piccola, stava scegliendo qualche vestitino carino da metterle nei giorni in cui lei e la sua "mamma" sarebbero rimasti in ospedale.
"Come sono emozionata!!! Tra due giorni conoscerò la mia nipotina!!!" Trillò entusiasta la rosa.
"Non è tua nipote!" Sentì quella frase alle sue spalle. Si voltò Sputando fuoco dalla bocca come un'assatanata.
"Teme smettila non cominciare!" Lo riprese Naruto, si sentiva stanchissimo non aveva voglia di sorbirsi anche i battibecchi di qui due.
"E' la verità. Tu e mia figlia non avete nessun legame di parentela." Riprese guardando la ragazza dritta negli occhi.
"Come osi maledetto!" Sbraitò ancora più adirata con gli occhi iniettati di puro odio.
"Io me ne vado! Mi fa già male la testa solo a guardarvi!" Disse il biondo poggiandosi una mano sul viso.
Il mal di schiena era insostenibile, inoltre si erano gonfiate anche le caviglie. Non ne poteva più aveva raggiunto il limite della sopportazione. Con calma scese le scale scendendo al piano di sotto. Di sopra Sakura sbraitare come una forsennata verso Sasuke. Gli tornarono in mente i tempi in cui erano nel team 7. Hai tempi Sakura lo picchiava e sgridava continuamente per qualsiasi cosa, mentre gridava a gran voce il suo amore per il moro. Lui era convinto di provare qualcosa per la rosa e si ostinava a considerare amicizia il suo rapporto con Sasuke. Mentre il moro se ne infischiava di tutti, all'epoca la sua unica ossessione era Itachi. Gli venne da ridere ripensando a come si erano capovolte le cose con il passare degli anni.

Fu un attimo era quasi al piano terrà quando non seppe come, scivolò cadendo giù battendo violentemente il sedere e la schiena sul penultimo gradino.
Sasuke al piano di sopra udì l'urlo del biondo. Velocemente si precipitò da lui trovandolo riverso sugli ultimi scalini che si massaggiava la schiena.
"NARUTO!" Urlò raggiungendolo.
"Che è successo? Ti sei fatto male?" Chiese ansioso.
Intanto anche Saukra li aveva raggiunti. "Naruto ti si fatto male?"
"Non è nulla sto bene sono solo scivolato!" Rispose cercando di rassicurarli.
"Come sarebbe a dire che sei solo scivolato! Potevi farti male seriamente lo sai?"
"Sakura basta! Ce la fai a rialzarti?" Chiese preoccupato il moro.
"Credo di si!"
Delicatamente il biondo si rialzò con l'aiuto del fidanzato. Sentì una piccola fitta allo stomaco ma non gli diede molto peso, era davvero lieve. Con calma raggiunse il divano distendendosi.
"Mi hai spaventato! Sei sicuro di stare bene? Ti fa male qualcosa?"
"Tranquilla Sakura sto bene non mi sono fatto nulla!" Gli sorrise.
Sasuke non fiatò, ma nei suoi occhi si poteva leggere la nota di paura che lo aveva assalito anche se solo per un istante.
"Ne sei sicuro?"
"Si sono sicuro, vai di sopra i finisci tu per me?" Chiese addolcendo lo sguardo.
I suoi grandi e luminosi occhi azzurri avevano il potere di stregare chiunque.
"Va bene." Rispose semplicemente la ragazza tornando di sopra.
Sasuke una volta rimasto solo con il biondo lo strinse forte a se. "Dannazione ho avuto paura!"
Naruto si lasciò abbracciare, continuando a sentire un certo fastidio alla pancia, non riusciva a capire ma lo ignorò, non faceva male era solo un piccolo formicolio.


La mattina trascorse tranquilla, Sakura dopo aver terminato salutò uscendo da quella casa ancora preoccupatissima, facendo promettere al moro che al minimo segno di allarme avrebbe condotto immediatamente il biondo in ospedale. Nel pomeriggio Naruto sentì il dolore al ventre aumentare gradualmente. All'inizio era davvero lieve infatti lo ignorò facilmente, mentre adesso stava iniziando a diventare fastidioso.
"Sasuke!" Urlò "Sasuke!"
Il moro stava in giardino a spazzare il terrazzo.
Il biondo vedendo che il compagno non lo sentiva provò ad alzarsi. Una fitta lancinante lo colpì facendolo ricadere sul divano. Era stata dolorosissima, sentì le lacrime agli occhi.
"MALEDIZIONE TEME!!! VIENI IMMEDIATAMENTE!!!" Urlò a squarcia gola.
Il moro sentendolo urlare così forte si precipitò dal compagno.
"Che hai da urlare dobe?"
"Sto male!" Rispose digrignando i denti. Le fitte stavano peggiorando ad ogni minuto.
"Dannazione!" Imprecò raggiungendolo. "Cosa senti?"
"Ho delle terribili fitte!" Sentiva il dolore peggiorare velocemente. "Fa malissimo!" Biascicò.
"Ti porto in ospedale!" Affermò deciso il maggiore.
Prima di uscire evocò una copia ordinandogli di raggiungere l'Hokage ed avvisarla dell'accaduto, per poi prendere il biondo in braccio avvolgendogli un braccio sotto le ginocchia ed uno intorno alla schiena. Pesava davvero parecchio ma non poteva fare altrimenti.
"Reggiti a me!" Gli disse prima di iniziare a saltare sui tetti delle case raggiungendo velocemente l'ospedale.
Il biondo teneva i denti stretti il dolore stava aumentando sempre più, era diventato insopportabile.

Intanto la copia di Sasuke aveva raggiunto il palazzo dell'Hokage entrando dalla finestra parandosi immediatamente di fronte alla donna.
"Naruto sta male! L'originale lo sta portando in ospedale!"
"Cosa?" La donna era visibilmente schioccata. "Gli sono venute le doglie? Questa proprio non me la aspettavo!" Concluse.
"No! é scivolato dalle scale e adesso ha dei dolori terribili!"
"Maledizione! Li raggiungo immediatamente!"
La copia di Sasuke sparì in uno sbuffo, mentre Tsunade si precipitò immediatamente in ospedale insieme a Shizune. Aveva bisogno dell'aiuto di un altro medico esperto non sapeva in che condizioni versava il ragazzo.
Sasuke giunse in ospedale come una furia, immediatamente cercò Sakura. La ragazza stava facendo il giro di visite pomeridiano, quando un infermiera la informò dell'arrivo dell'Uzumaki in pessime condizioni. Qualche attimo dopo giunse anche l'Hokage in compagnia della propria assistente.


Naruto venne ricoverato d'urgenza, in un primo momento Tsunade decise di fare una veloce ecografia per capire meglio la situazione. Il biondino si contorceva a causa dei dolori lancinanti alla pancia, sentiva gli occhi inumidirsi, stava soffrendo da impazzire.
"La placenta si è staccata ed ha una grave emorragia interna...!" Affermò preoccupatissima.
Sasuke che aveva insistito per andare con loro, era diventato ancora più pallido del solito nell'udire quelle parole.
"Preparate immediatamente la sala operatoria dobbiamo operarlo d'urgenza!" Ordinò autoritaria la donna.
Immediatamente gli infermieri prepararono la sala operatoria. Tsunade si preparò insieme alla propria assistente. Sakura volle partecipare all'operazione, in effetti era una buona idea la ragazza era un ottimo medico il suo supporto sarebbe servito.
Naruto ancora steso sul lettino, stava impazzendo i dolori che sentiva erano fortissimi e si stavano espandendo anche lungo la schiena. Sasuke seduto accanto a lui cercava di rassicurarlo come poteva, ma dentro di se era terrorizzato all'idea di poter perdere entrambi. Teneva il compagno stretto per mano mentre con delicatezza gli accarezzava la fronte. Pochi minuti dopo un infermiere li raggiunse affermando che la sala operatoria era pronta potevano procedere immediatamente, per poi avvicinarsi verso il letto dove era steso il biondo per condurlo di là per essere operato.
"Sasuke non lasciarmi per favore!" Affermò stringendo maggiormente la mano del moro.
"Mi dispiace ma non può entrare..." Rispose tristemente l'infermiere, dispiaciuto per quella terribile situazione.
Il moro guardò l'infermiere che gli rivolse uno sguardo triste, ma con la testa fece cenno di no, per poi rivolgersi al biondo. Si calò a pochi millimetri dal suo viso baciandolo.
"Naruto io non posso entrare! Ma prometto che rimarrò qui fuori ad aspettare. Stai tranquillo sei in buone mani! Tsunade, Sakura e Shizune si occuperanno di te... vedrai andrà tutto bene!"
Non ci credeva nemmeno lui a quelle parole era terrorizzato aveva l'insana voglia di scoppiare in lacrime, ma cercò di essere forte anche per il compagno.
Il biondo annuì. "Ti amo Sasuke!" Rispose guardandolo con gli occhi stra colmi di lacrime, era spaventato.
"Ti amo anche io!" Gli diede un altro bacio per poi lasciarlo andare.

Una volta rimasto solo il giovane dai capelli corvini si lasciò andare seduto sulla sedia accanto a se. Si portò una mano sul viso frustrato, aveva fatto tanto per prendersi cura di loro in quei lunghi nove mesi ed adesso per una piccola caduta rischiava di perdere tutto. Rimase immobile su quella sedia per un tempo indefinito, finché un'infermiera non lo ridestò. La donna busso alla porta prima di entrare nella stanza, non gli era sfuggita l'aria persa del ragazzo.
"Posso?"
"Si avanti."Si riprese immediatamente.
"L'operazione è iniziata. Prima faranno nascere la bambina, subito dopo tamponeranno l'emorragia." Disse abbassando la testa.
Sasuke non rispose si limitò ad annuire.
"Sono degli ottimi medici, staranno bene entrambi non ti preoccupare!" Gli sorrise cercando di infondergli un pò di coraggio.
Subito dopo la donna uscì dalla stanza lasciandolo nuovamente solo. Il giovane si riscosse, quell'infermiera aveva ragione Naruto era forte inoltre era assistito dai migliori medici di tutto il paese del fuoco doveva essere ottimista. Decise di attendere dietro la porta della sala operatoria, nonostante la paura era ansioso di conoscere la figlia.

Rimase in attesa dietro quella porta per più di mezz'ora, improvvisamente il pianto di un bambino si levò dentro la sala operatoria. Sasuke da dietro quella porta sollevò il viso sentendo il cuore perdere un battito.
"E' nata!" Sussurrò a bassa voce sentendo l'emozione fluire nel suo corpo.
Il suo pensiero volò al biondino, adesso la piccola era fuori pericolo ma non si poteva dire lo stesso di Naruto. Era incredibilmente in pena per in compagno, temeva per lui, non sarebbe mai riuscito ad andare avanti ed occuparsi di quella piccola creatura da solo, senza di lui si sentiva perso.
"Dobe non mi lasciare..." Sussurrò a bassa voce socchiudendo gli occhi.
Rimase seduto su quella sedia ad attendere. Improvvisamente da un altra porta un pò più avanti uscì l'infermiera che lo aveva avvisato dell'inizio dell'operazione, la donna teneva tra le bracia un piccolo fagotto avvolto da una coperta rosa. La donna lentamente si avvicinò al giovane con un grosso sorriso dipinto in volto.
"Posso darti del tu?" Chiese la donna.
I moro annuì. In quel momento quelli erano futili dettagli a cui non era interessato il suo interesse era completamente rivoltò alla piccola tra le sue braccia. La donna gli si avvicinò maggiormente mostrando la bambina.
Era piccolissima la pelle leggermente arrossata e un pò raggrinzita, ma era evidente il fatto che avesse la carnagione chiara come il papà. La testolina presentava una piccola e rada chioma nera, mentre i suoi occhi erano chiusi, il nasino minuscolo, le labbra talmente piccole che a stento si riuscivano a distinguere dal resto del viso e le guance tonde.
"é così piccola!" Sasuke sorrise spontaneamente, sentiva lo stomaco sotto sopra dall'emozione.
"Ti somiglia tantissimo! Vuoi tenerla in braccio?" Chiese l'infermiera, posizionando il piccolo fagotto tra le braccia del padre.
La piccola si mosse leggermente stiracchiando le braccia e le gambette emettendo un piccolo sbadiglio. Il giovane non si era mai sentito tanto impacciato in vita sua, teneva tra le sua braccia la figlia con ansia crescente, la vedeva così piccola e delicata temeva di poterle fare male.
"Cerca di rilassarti, se ti agiti in questo modo la piccola lo sente! A proposito come si chiama?" Chiese l'infermiera.
"Mey!" Sorrise appena il moro accarezzando dolcemente la manina minuscola della piccola.
"é un nome stupendo penso le doni moltissimo!" Sorrise lei."Ciao piccola Mey ben venuta la mondo!"
La piccola aprì gli occhi rivelando delle splendide iridi di un azzurro intenso. Rivedere quelle iridi azzurre nella bambina aumentò la stretta allo stomaco del moro. Il ragazzo senti le gambe cedere l'ansia che lo aveva attanagliato per ore era sfociata travolgendolo. Crollò in ginocchio sul pavimento. L'infermiera prontamente afferrò la bambina prendendola tra le proprie braccia.
"Non ce la faccio..."Sussurrò flebile Sasuke. "Se dovesse lasciarmi... Non riuscirei a farcela da solo." Ripeté con sguardo perso. Al solo pensiero di poter perdere Naruto per sempre si sentiva morire, ne avevano passate tante, avevano lottato insieme ed adesso gli stava sfuggendo tutto di mano.
La donna era incredibilmente dispiaciuta si inginocchio accanto al ragazzo.
"Te la senti di tenere la bambina per qualche minuto? Io andrò in sala operatoria per vedere come procedono le cose, subito dopo verrò ad informarti. Va bene?" Chiese cercando di aiutare come poteva quel ragazzo così giovane e disperato.
"Si." Annuì cercando di rimettersi in piedi sedendosi su una sedia. La donna sistemò la piccola, che si era riaddormentata, tra le braccia del padre sparendo dietro l'enorme porta che conduceva alla sala operatoria.
Sasuke rimase solo ad osservare la bambina tra le sue braccia, era minuscola, non lo si poteva negare erano due gocce d'acqua, nonostante fosse piccolissima la somiglianza era evidente. Diede un tenero bacio sulla fronte della sua piccola. "Dobbiamo sperare che la tua mamma si salvi!" Disse triste, sentiva l'ansia tornare. Prese ad accarezzare la manina della figlia, le voleva già un mondo di bene.

Un attimo dopo l'infermiera tornò. Sasuke sollevò il viso immediatamente.
"Come sta?" Chiese preoccupatissimo.
"L'operazione procede bene ma ha perso molto sangue. Dovranno fargli una trasfusione." Rispose la donna un pò preoccupata." Da ciò che mi ha spiegato l'Hokage Naruto è 0- un gruppo sanguigno molto raro difficile da reperire, non sapiamo quando avremmo attendere prima di ottenere le sacche di sangue con quel gruppo sanguigno." Continuò abbattuta.
Sasuke spalancò gli occhi. "Posso donarglielo io, abbiamo lo stesso gruppo sanguigno!" Affermò deciso il moro.
"Anche tu sei 0 negativo?" Chiese incredula.
"Si, che diavolo stiamo aspettando mi porti immediatamente da lui!" Finalmente il ragazzo aveva ritrovato la forza in se stesso.
"Seguimi" La donna condusse il ragazzo lungo il corridoio conducendolo fino alla sala operatoria.

L'operazione era conclusa, Naruto era steso sul lettino incosciente coperto da un lenzuolo bianco con una mascherina per l'ossigeno sul viso. Sasuke teneva ancora la piccola Mey stretta tra le braccia. Abbassò il viso verso la piccola che dormiva beatamente accoccolata sul suo petto, per poi tornare ad osservare il biondo, la pancia non c'era più ed il suo viso era pallido. Sakura gli si avvicinò con ancora il camice indosso.
"Sasuke!"
"Come sta?" Chiese immediatamente il ragazzo.
"é andata bene ma dobbiamo fare la trasfusione. Da a me la bambina così possiamo prepararti." Disse con tono basso. La ragazza si sentiva colpevole, avrebbe dovuto insistere per portare immediatamente l'amico in ospedale.
Il moro porse la figlia alla rosa continuando ad osservare il biondo.
"Come si chiama?" Chiese la giovane accarezzando la guancia della piccola che aveva riaperto gli occhietti guardandola, rivelando le piccole ed intense iridi blu.
"Mey." Rispose il giovane.
"Mey? Rispose perplessa la rosa guardando la bambina.
"Non ti piace?" Chiese il moro.
"No è carino! Ma mi suona familiare..." Lo aveva già sentito ma non ricordava dove.
"Sasuke vieni!" Tsunade lo aveva chiamato.
La donna fece stendere il ragazzo su un lettino accanto al biondino. Gli scoprì il braccio per poi passare le dita sulla pelle pallida del ragazzo in cerca della vena. Subito dopo averla trovata conficcò l'ago nel braccio del ragazzo.

Quell'ago era collegato ad un tubicino collegato ad un alto ago collegato al braccio del biondo completamente incosciente. Intanto Sakura era uscita portando con se la bambina lasciando Tsunade con i due ragazzi. La donna si era poggiata alla parete, con ancora indosso il camice da chirurgo imbrattato di sangue. L'Hokage rimase in silenzio ad osservare il sangue che fluiva lungo il tubicino partendo dal braccio dell'Uchiha raggiungendo il braccio dell'Uzumaki.
"Si riprenderà?" Chiese Sasuke interrompendo il pesante silenzio che si era venuto a creare.
"Si. Il peggio e passato." Rispose la donna.
Rimasero in silenzio ancora a lungo. Sasuke teneva lo sguardo fisso verso i compagno, mentre la donna continuava ad osservarli pensierosa.
Dopo una buona mezz'ora Si avvicinò hai ragazzi interrompendo la trasfusione.
"Rimani disteso ancora un po'." Ordinò rivolgendosi al moro. "Hai donato parecchio sangue potresti stare male, a momenti arriveranno due infermieri che vi condurranno in camera."
"Verremo messi in camera insieme?"
"Si, anche tu hai bisogno di riprenderti. Dopo una simile trasfusione hai bisogno di molto riposo. Chiederò a Sakura di portarti qualcosa da mangiare per riprendere le forze."
In effetti si sentiva incredibilmente debole, ma soddisfatto di ciò che aveva apena fatto per il proprio ragazzo. Appena un attimo dopo due infermieri arrivarono conducendoli nella camera dove Sakura li attendeva con la piccola Mey tra le braccia che succhiava voracemente il biberon.

Sasuke si alzò dalla sedia a rotelle con un piccolo sforzo, gli girava la testa terribilmente, sdraiandosi poi sul lettino accanto a quello del biondo ancora incosciente.
"Sta mangiando?" Si rivolse alla rosa.
"Si! In fatto ad appetito e tale e quale a Naruto. Avresti dovuto sentirla, prima urlava e scalciava come una matta! Appena le ho dato il biberon ha iniziato a succhiarlo come una disperata!" Sorrise felice con la piccola tra le braccia.
"Non l'ha ancora vista." Continuò dopo."Per operarlo gli abbiamo fatto un'anestesia totale non ha ancora visto la piccola..." Riprese intristendosi.
"Non appena si sveglierà avrà tutta la vita per occuparsi di Mey!"
La giovane sorrise. "Hai ragione!"
Non appena la piccola terminò il latte, Sakura si avvicinò a Sasuke mettendogli la figlia dormiente tra le braccia. "Vado a prenderti qualcosa da mangiare, sei più pallido del solito!"
Il moro annuì stringendo la piccola a se. Si sentiva completamente scombussolato, non riusciva ancora a capacitarsi di come un esserino talmente piccolo e tenero potesse scatenargli talmente tante emozioni. Poco dopo Sakura tornò portandogli un enorme panino insalata e pomodoro, ordinandogli di mangiarlo tutto in modo da riprendersi un po' vista la debolezza che lo aveva assalito dopo aver terminato la trasfusione.
La ragazza sistemò la piccola Mey nella culletta ospedaliera, Sasuke si era addormentato poco dopo aver cenato sopraffatto dallo stress causatogli da quella intensa giornata, mentre Naruto continuava a dormire a grazie all'anestesia ancora in circolo. La giovane dai capelli rosa rimase a vegliare su di loro per tutta la notte non si sentiva di lasciarli soli.

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