capitolo 22

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  capitolo 22

Le gare per le selezioni dei chunin erano iniziate. La prova scritta era già stata sostenuta ed il giorno dopo avrebbe avuto inizio la seconda prova, la gara di sopravvivenza. Come di consueto anche il Kazekage era andato a Konoha per vedere chi tra i giovani genin del villaggio della sabbia sarebbe passato al grado di chunin.
Era mattina ed il rosso era già da parecchi giorni giunto nel villaggio della foglia in compagnia dei fratelli, dalla fidanzata Matsuri e da una scorta. Il Kagekaze era perfettamente al corrente della situazione in cui versava l'amico biondo. Tsunade gliene aveva parlato pochi giorni dopo esserne venuta a conoscenza, pretendendo una spiegazione. La donna si era diretta a Suna organizzando il viaggio in fretta e furia solo per accusarlo di essere anche lui un moccioso irresponsabile. Era da quando avevano messo piede al villaggio che Matsuri lo tartassava costantemente pretendendo di andare a trovare Naruto, ma per via dei suoi numerosi impegni non aveva avuto ancora modo di vederlo. Esasperato, decise di accontentarla. Nel pomeriggio i due si diressero verso l'ex quartiere Uchiha accompagnati da Sakura.


Naruto stava sdraiato sul divano, si annoiava a morte. Il giorno dopo sarebbe iniziata la prima prova e a lui toccava rimanere a casa, mentre Sasuke insieme agli altri jonin doveva monitorare la situazione per assicurarsi che non sorgessero problemi di alcun genere. Sasuke si era appena seduto sul divano porgendo al compagno una coppa di gelato. Il biondo sospirò, annoiato. Quei primi quattro mesi erano stati un vero inferno. Non poteva fare praticamente nulla, il suo unico passatempo era uscire e passeggiare un po' per le vie del villaggio, ma da qualche settimana non poteva fare nemmeno quello. La pancia era cresciuta abbastanza e non era poi tanto facile nasconderla. Anche indossando delle magliette molto abbondanti era difficile non notare il piccolo rigonfiamento e la cosa lo metteva parecchio a disagio. Non aveva la minima voglia di mettere piede fuori da quella villa, sentiva gli occhi di tutti addosso.
Sasuke continuava a scrutare il biondo attentamente. Proprio come gli aveva chiesto gli aveva portato un enorme coppa di gelato cioccolato e caramello con tante scagliette di cioccolata, si sentiva un po' il suo schiavetto, ma adorava vedere quegli splendidi occhi azzurri illuminarsi quando lo ricopriva di attenzioni. Adesso invece continuava a fissare la coppa in vetro ricolma di gelato con sguardo assente. Si era perso tra le sue preoccupazioni e purtroppo negli ultimi tempi gli capitava un po' troppo spesso.

Il moro avvolse un braccio intorno alle spalle del biondo portandolo più vicino a sé.
"A cosa stai pensando?"
"Mh? No, nulla. E' solo che mi annoio a stare tutto il giorno a casa..." Sospirò fiaccamente.
"Ti capisco." Annuì.
Il biondo poggiò la coppa di gelato sul tavolo, gli era passata la voglia. Subito dopo si accoccolò tra le braccia del compagno strusciando il naso sul suo collo come un gatto, sentendo la stretta sulle sue spalle aumentare. Adorava quei piccoli momenti di intimità.
Improvvisamente sentirono il campanello suonare. Sasuke storse lo sguardo, seccato. Non poteva essere altro che Sakura, quella ragazza aveva un tempismo infallibile. Con mala voglia si sollevò andando ad aprire. Una piccola furia mora invase casa sua seguita dal Kazekage e Sakura ovviamente.

"Naruto, ciao! Come stai?" Matsuri era saltata al collo del biondo abbracciandolo di slancio.
Sasuke e Gaara inarcarono contemporaneamente un sopracciglio, irritati. Sakura riuscì a trattenere a stento una risata, vedere quei due musoni gelosi per la troppa confidenza tra i rispettivi partner era un vero spasso.
"Sto bene, grazie!" Sorrise radioso il biondino.
"Wow.. Sei diventato ancora più carino!" La giovane osservava incantata il ragazzo davanti a sé.
Naruto arrossì lievemente, non se lo sentiva dire tanto spesso, ma gli faceva piacere ricevere complimenti.
Gaara assottigliò lo sguardo, seccato. Quella visita era cominciata decisamente male.
"Andiamo di là." Sasuke condusse i suoi ospiti in salotto.
Matsuri si accomodò accanto a Naruto sul divano più grande, Sakura si sistemò sulla poltrona per godersi meglio lo spettacolo. Gaara si sedette sul divano a due posti mentre il moro andò in cucina per prendere qualche bibita da offrire ai suoi ospiti.
"Ti trovo bene." Esordì il rosso.
"Non mi posso lamentare..!" Sorrise un po' nervoso il biondo portandosi una mano dietro la nuca.
Matsuri continuava ad osservare incuriosita la maglia del biondo. "A che mese sei?"
"Al quarto." Rispose tranquillo. I presenti erano al corrente della sua reale situazione.
"Stai scherzando?" La giovane sgranò gli occhi sconvolta. "E tu.. con questa pancia piccola piccola vorresti farmi credere che sei già al quarto mese?" Era incredula. Aveva visto donne con pancioni enormi giunte in quel periodo, mentre il ragazzo sembrava che si fosse abbuffato un po' troppo, non che aspettasse un bambino.
"Me lo dice sempre anche Shizune! Sono fortunato, che ci volete fare!" Sorrise compiaciuto.

Sasuke entrò nella stanza con in mano un vassoio e con dei bicchieri e qualche bottiglia. Infastidito dalla troppa vicinanza tra il suo ragazzo e quella nanetta dai capelli castani decise di dividerli. Si sedette proprio in mezzo ai due, scatenando una risata mal trattenuta da parte di Sakura, che aveva visto perfettamente il viso del moro contorto dalla gelosia.
"Ehi!" Si lamentò la giovane dai capelli castani.
Sasuke la fulminò con lo sguardo. "Sabaku? Chi sarebbe questa mocciosa?" Chiese rivolgendosi al Kazekage.
La giovane lanciò un'occhiata oltragiata in direzione del moro per essere stata appena chiamata mocciosa.
"La mia ragazza, qualcosa in contrario?" Chiese di rimando serissimo, il rosso.
"No, finché non allunga le mani sulla mia proprietà." Asserì.
"Io non sono una tua proprietà!" Si infuriò il biondo.
"Si che lo sei, dobe!"
"Maledetto teme tiranno!" Si infervorì maggiormente il jinchuuriki.
Sakura era scoppiata in una sonora risata. Quella scena era fantastica.. e pensare che un tempo affermavano di odiarsi, mentre adesso... Sasuke ribadiva la sua supremazia mentre Naruto cercava di non farsi sottomettere. I due avevano preso a litigare come al solito. Purtroppo a Naruto era già capitato che il moro lo rimarcasse come suo e a lui questa cosa non piaceva affatto, si sentiva paragonato ad un oggetto.
Gaara era allibito non riusciva ancora a credere alle sue orecchie. Sasuke aveva affermato che Naruto era di sua proprietà, se non avesse sentito con le proprie orecchie non ci avrebbe mai creduto. Per non parlare del fatto che adesso aveveno preso a litigare.
"Adesso basta!" Alzò lievemente il tono della voce, per poi tornare ai suoi toni. "Che programmi avete per domani?"
"Dovrò coordinare una squadra a nord della zona in cui avverrà la seconda prova." Fu la risposta del moro.
Naruto sbuffò annoiato. "A me toccherà rimanere qua da solo... Anche Sakura è impegnata con il team medico."
"Se vuoi posso venire a farti compagnia!" Matsuri sorrise cordiale. Il suo intento era quello di non scatenare l'ira dell'Uchiha, che fosse un tipo geloso e possessivo era più che evidente.
"Sarebbe perfetto!" Annuì. "Cinque lunghi giorni qua da solo sarebbero una vera tortura..." Concluse.
Sasuke ci pensò un po' su. In effetti gli avrebbe fatto comodo l'aiuto di quella ragazza. "Ok. Ti aspetto domani mattina qui per le 7:00."
La giovane spalancò la bocca sconvolta.
"Non ti sembra un po' troppo presto?" Sakura lo guardò scettica.
"Affatto!" Affermò serio.
Gaara adesso ricordava perfettamente perché detestasse tanto l'Uchiha, ma non riusciva a capire cosa ci trovasse Naruto di tanto interessante.
"Non fare il teme!" Il biondo cercava di dare un freno al proprio ragazzo. "Fai con calma, tanto io da qui non mi muovo!" Sorrise gentilmente rivolgendosi alla giovane dai capelli castani.
La giovane annuì felice. Il resto della conversazione proseguì tranquillamente finché Sakura, Gaara e Matsuri, notando l'ora, non desicero di andarsene.


Erano le sei del mattino. Sasuke sveglio già dal un bel po', stava preparando la colazione per il dobe. Si era premunito di preparargli anche il pranzo, la cena e di lasciare anche qualcosa di pronto in freezer da riscaldare, per evitare che provasse a mettersi davanti ai fornelli ed appiccare un incendio alla casa, vista la sua scarsa predisposizione per i lavori domestici. A lavoro concluso il ragazzo salì al piano di sopra tornando in camera, per prendere la propria divisa da shinobi.
Varcata la soglia della propria camera da letto il moro trovò il letto vuoto. Naruto non c'era. Preoccupato entrò in bagno, trovando il biondo seduto a terra in ginocchio vicino al water. Sasuke scattò verso il compagno,preoccupatissimo. Gli si avvicinò prendendogli il viso tra le mani.
"Ti senti male?"
Il biondino annuì, aveva gli occhi lucidi ed il viso pallido, brutto segno. Poi poggiò la testa sulla spalla del compagno.
"Che tempismo dobe..!" Il moro era esasperato. Proprio quella mattina che aveva un mucchio di cose da fare il compagno iniziava a stare male prima del solito.
Naruto non aveva nemmeno la forza per rispondere, sentiva lo stomaco sotto sopra. Appena un attimo dopo si riversò sulla tazza del water colto da un conato di vomito. Nonostante fosse già al quarto mese le nausee non erano diminuite di molto, stava ancora malissimo. Il moro gli rimase accanto, tra meno di quindici minuti si sarebbe dovuto presentare al campo per coordinare la sua quadra e ancora non aveva avuto nemmeno il tempo per vestirsi.
Circa mezz'ora dopo Sasuke sentì suonare alla porta.
"Piccolo, aspettami qui un attimo, vado ad aprire e torno ok?" Puntò lo sguardo in quei bellissimi occhi blu ora arrossati e lucidi.
Il biondo annuì, poggiando la schiena contro la parete. Continuva a chiedersi quando avrebbe avuto fine quella terribile tortura.
Il moro corse di sotto aprendo la porta.
Matsuri lo salutò con un grande sorriso. "Buongiorno!"
"Sei in ritardo." La freddò. "Seguimi. Naruto sta male, ha le nausee. Io vado a vestirmi, è tardi. Tu occupati di lui!" Asserì autoritario.
La giovane lo aveva appena conosciuto e già lo detestava. Lo seguì al piano di sopra. Entrò in bagno trovando il biondo accasciato a terra, pallidissimo. Intanto Sasuke era corso in camera da letto per finire di preperarsi, era già in ritardo. Una volta pronto raggiunse il bagno trovando il biondino piegato in due a vomitare. Sentì il rimorso opprimerlo, non se la sentiva di lasciarlo in quello stato ma purtroppo non poteva fare altrimenti.
Gli si avvicinò stringendolo tra le braccia, approfittando del fatto che la nausea si era temporanemente arrestata. "Devo andare, ci vediamo al mio ritorno, va bene?" Gli posò un bacio sulla fronte.
Naruto annuì. "Va bene."
Sasuke gli diede un altro bacio a fior di labbra. "Ti amo." Gli surrurrò all'orecchio dolcemente.
"Anche io..." Fu la flebile risposta del biondino che nonostante il terribile malessre lo sovrastasse, non potè fare a meno di arrossire.
Subito dopo il moro si alzò, uscendo di casa in fretta e furia correndo come un matto fino al luogo dell'appuntamento.
Matsuri era rimasta incantata dalla dolcezza di quella scena. Non era riuscita a sentire bene ciò che i due giovani si erano sussurrati, ma non ci voleva un genio per capire che si amavano sul serio.

Una volta giunto al luogo dell'appuntamento, Sasuke si accorse di essere arrivato per ultimo.
"Sei in ritardo!" Lo riprese Kakashi che aveva il compito di coordinare tutti gli shinobi.
"Da che pulpito viene la predica!" Rispose prontamente l'Uchiha.
L'uomo assottigliò lo sguardo, colto in fallo, per poi riprendre con le verie disposizioni. Concluso il discorso con una mano fece cenno ai ninja di poter andare. Tranne a Sasuke.
Gli si avvicinò con passo lento e cadenzato. "Qualche problema con Naruto?"
"Apparte i suoi soliti malesseri... No, nulla."
"Se ti serve aiuto non esitare."
"So cavarmela benissimo anche da solo." Rispose freddamente.
Kakashi era irritato, l'arroganza di quel ragazzo non aveva fine. Non era in vena di discutere perciò lo lasciò andare ai suoi compiti.

Il resto della giornata trascorse normalmente. Naruto una volta ripresosi passò tutto il giorno in compagnia di Matsuri a villa Uchiha, chiacchierando tranquillamente, mensionando ogni tanto anche i pessimi caratteri dei loro rispettivi fidanzati.


Il giorno dopo la ragazza andò a trovare nuovamente il biondo, pranzando nuovamente insieme. Nel pomeriggio i due si sistemarono in giardino, la giornata era stupenda, il sole spiccava alto nel cielo limpido.
"Naru, ti va di uscire?" Proferì Matsuri annoiata.
"Non sai che darei per andarmene in giro per il villaggio... Ma non me la sento. La pancia inizia a diventare più evidente e non mi sento a mio agio." Il giovane voltò il viso dall'altro lato.
"Non è poi così grossa! Non fare il melo drammatico!" Gli sorrise. "Vediamo se riusciamo a fare in modo che non si noti! E poi non ti annoi a stare in casa tutti i santi giorni?"
"Non sai quanto..." Sospirò.
"Dai andiamo!" Lo invogliò ad alzarsi entrando in casa per poi dirigersi insieme al piano di sopra.
La giovane setacciò tutto il guardaroba del biondo. Doveva ammettere che non era poi tanto facile trovare qualcosa da fargli indossare. Iniziò a frugare anche tra i vestiti di Sasuke. In teoria il moro era un po' più alto e con le spalle più larghe rispetto al biondo quindi prendeva una taglia in più, peccato che tutti i suoi vestiti fossero costrassegnati con lo stemma del clan Uchiha. Matsuri si sedette sul letto matrimoniale. Stava pensando ad una soluzione.
"Ho un idea!" Escamò felice. Prese una maglia nera di Sasuke per poi porgerla al biondino.
"Non posso indossarla!" Esclamò. "C'è lo stemma degli Uchiha sulla schiena!"
"Non mi pare poi così grave la cosa... State insieme e per di più aspetti un figlio da lui!" Aggiunse ghignando la ragazza.
Il giovane assottiglio lo sguardo irritato. "Cosa stai cercando di insinuare?" Sibillò.
"Stavo scherzando! Metterai la tua tuta arancione con quella maglia sotto. La giacca coprirà lo stemma degli Uchiha, mentre la maglia nera coprirà la pancia!" Sorrise.
Il biondo inarcò un sopracciglio, scettico, per poi afferrare i vestiti e chiudersi in bagno per vestirsi.
La ragazza lo attese pazientemente. Pochi minuti dopo il biondino fece la sua comparsa. Era perfetto, non si vedeva nulla, quella maglia gli stava un po' larga sulle spalle, ma con indosso la sua giacca arancione non si notava poi tanto. Una volta pronto, Matsuri e Naruto uscirono da villa Uchiha dirigendosi verso il villaggio.


I due giovani passeggiavano tranquillamente per le vie di Konoha chiacchierando del più e del meno. Naruto si sentiva estremamente a disagio, sentiva gli sguardi di tutti adosso.
"Ti dispiace se andiamo in un posto più tranquillo?" Chiese il biondo sentendo l'ansia crescere.
La ragazza acconsentì. Doveva essere davvero dura per lui quella situazione. Insieme si diressero nel parco sedendosi tranquillamente su una panchina. I due giovani stavano assaporando un gelato che avevano preso poco prima.
"Sai, Gaara è arrabbiato con me!"Esordì la ragazza.
"Per quale motivo?"
"Perché sono due giorni che sto con te!"
Il ragazzo scoppiò in una sonora risata. "E' geloso?"
"Anche se non da a vederlo è gelosissimo..!" Scoppiò a ridere anche lei.
Qualche minuto dopo il biondo divenne serio. "Mi manca Sasuke."
"Sei felice con lui?" Chiese la giovane, con un sorriso appena accenato ad increspargli le labbra.
"Non sai quanto....! Ok, è anche vero che litighiamo per qualsiasi sciocchezza e che mi chiama continuamente dobe o usuratonkachi... Ma sto bene con lui, sono felice!" Un lieve sorriso adornò il suo viso. Era un sorriso appena accennato ma pieno di felicità che traspariva dai suoi occhi azzurri che brillavano come due zaffiri.
La giovane non disse nulla, non servivano parole. Gli sorrise felice.


I due insieme si diressero nuovamente verso la casa del biondo. Svoltando l'angolo di una strada, i due talmente presi dalla loro conversazione urtarono un uomo. Fu Naruto a finire addosso all'uomo battendo il sedere sull'asfalto.
"Naru ti sei fatto male?" Matsuri era preoccupatissima, si inginocchò di fronte al ragazzo.
"Non ti preoccupare, non è nulla, sto bene!" Rispose cercando di rimettersi in piedi.
Una grande mano gli si parò davanti. "Posso aiutarti? Sono dispiaciuto, non volevo venirti addosso!" Gli occhi di Naruto misero a fuoco la figura di un uomo davanti a sé.
Il biondino afferrò quella mano rimettendosi in piedi. Osservò attentamente l'uomo davanti a sé, lo aveva già visto ma non ricordava né dove né quando.
"Sei sicuro di stare bene? Ti fa male qualcosa? Ti porto in ospedale?" La ragazza era in ansia, temeva che quella piccola caduta avrebbe potuto arrecare danni al bambino.
"Sto bene tranquilla!" Gli sorrise.
"Naruto! Ti ricordi di me?" L'uomo saluto il ragazzo con un sorriso gentile.
Il biondo continuava a fissare quell'uomo, indossava il coprifronte del paese della roccia. "Ad essere sincero... ho la sensazione di averti già visto ma non ricordo dove.." Si sentiva un po' in imbarazzo per la terribile figuraccia.
"Non fa nulla tranquillo! Ci siamo incontrati parecchio tempo fa una sera in un locale. Tu eri in compagnia di alcuni tuoi amici." Proseguì.
Matsuri lo osservava scettica.
"Potresti dirmi il tuo nome?" Il biondo proprio non ricordava nulla.
"Shun!" Rispose. Poi con un movimento veloce afferrò la mano sinistra del biondino."Io non potrei mai dimenticarmi di un angelo come te! Sei diventato ancora più bello, i miei complimenti!" Gli fece il baciamano.
Naruto era avvampato per l'imbarazzo, adesso ricordava perfettamente chi era quel tizio e quando lo aveva incontrato. Matsuri invece era scioccata, aveva occhi e bocca spalancati. Quel tizio era un dongiovanni, senza ombra di dubbio.
"Come stai? Ti trovo meravigliosamente!" Continuò l'uomo con un sorrisetto stampato in faccia.
La giovane uscì dallo shock. "Sta bene grazie...!" Sibillò acida.
"Non mi hai detto il tuo nome" Shun si rivolse alla giovane.
"Matsuri."
"Molto piacere, Matsuri!" Sorrise benevolo.
"Per quale motivo sei a Konoha?" Naruto si era ripreso.
"I miei allievi stanno partecipando alle selezioni dei chunin. Adesso stanno svolgendo la seconda prova. Non dovresti essere insieme agli altri shinobi della foglia?" Chiese perplesso.
Il ragazzo non sapeva cosa rispondere.
"Si è infortunato in una missione, perciò non ha potuto partecipare." Matsuri lo aveva appena salvato.
"Mi dispiace. Che mi racconti? Come vanno le cose?"
La mora era seccata, quel tizio proprio non ne voleva sapere di lasciarli in pace.
"Tutto bene grazie!" Rispose il biondo.
"E dimmi... sei ancora single?" Si avvicinò al biondino prendendogli una mano baciandola nuovamente.
Matsuri staccò quella piovra dalla mano del giovane con un movimento busco. "Ti conviene tenere le mani a posto se non vuoi subire l'ira del suo fidanzato!" Lo minacciò.
Naruto era paralizzato. Quell'uomo non gli piaceva affatto, gli dava i brividi.
"E chi sarebbe il fortunato?" Era curioso.
"Sasuke Uchiha!" Esibì un sorrisetto arrogante e soddisfatto la ragazza.
Il biondo si battè una mano sul viso. Nessuno era al corrente della sua relazione con Sasuke e adesso Matsuri lo sbandierava ai quattro venti solo per fare un dispetto a quell'uomo.
"Wow..!" Era visibilmente stupito. Poi si rivolse nuovamente al biondo. "Non ti sei fatto scrupoli!"
"Che intendi dire?" Adesso Naruto con capiva.
"Hai buon occhio! Hai scelto come tuo fidanzato l'ultimo Uchiha, i miei complimenti!"
"G-grazie!" Rispose un po' dubbioso.
"E come dargli torto...." Sospirò. "Io venderei anche l'anima al diavolo pur di passare una notte con te!" Proferì con aria sognante specchiandosi nei meravigliosi occhi azzurri del biondino.
Naruto divenne una belva, quell'ultima frase lo aveva infastidito terribilmente. "Depravato!" Gli urlò per poi sferrargli un potente pugno in pieno viso.
"Lo hai steso!" Matsuri era rimasta di stucco.
"Tzs! Così impara!" Rispose il biondo.
"Mi hai fatto male bellezza!" Shun cercava di tamponare come poteva il naso grondande di sangue. "Ringrazia che non posso colpirti per via del tuo cucciolo!" Asserì serio.
"Di che stai parlando?" Naruto sbarrò gli occhi.
"Sei un ninja sensitivo?" Chiese la ragazza.
L'uomo annuì. I due giovani erano confusi.

Adesso Matsuri era in ginocchio sull'asfalto e stava cecando di guarire con il chakra il naso di Shun mentre Naruto osservava la scena ancora turbato da quelle parole.
"Va meglio?" Chiese la giovane.
"Si grazie." Poi si rivolse al biondino. "Non sei stato molto gentile con me!"
"Per chi diavolo mi hai scambiato? Per una prostituta?" Si infuriò maggiormente Naruto.
"Naru calmati! Sai che non devi agitarti.." Lo riprese Matsuri, poi la ragazza si rivolse al ninja del paese della roccia. "Che intendevi prima con la parola -cucciolo-?"
"Quel piccolo esserino nella pancia di Naruto!" Rispose serio. "Sono un ninja sensitivo, pensi che non riuscissi a percepirlo?" Aggiunse poi.
L'Uzumaki istintivamente si portò le mani alla pancia. "T-Tu come fai a..?" Adesso iniziava ad agitarsi sul serio.
"Non io, ma tu.. Non capisco come sia possibile.." Chiese di rimando.
"E' complicato." rispose soltanto, abbassando lo sguardo.
Shun si rimise in piedi. "E' una gravidanza in tutti i sensi?" Chiese non essendone molto certo.
Matsuri che intanto si era avvicinata al biondo cercando di calmarlo, annuì.
"Naruto posso chiederti una cosa?"
L'Uzumaki fisso lo sguardo sul ninja sensitivo per poi annuire, un po' peroccupato per la possibile domanda.
"Anche quando ci siamo conosciuti, ho percepito un piccolo agglomerato di chakra molto simile a questo. Ma all'epoca era molto più debole. Anche allora aspettavi un bambino?" Terminò serissimo.
Il biondo sbarrò gli occhi abbassando la testa, non riuscì a rispondere.
Quel silenzio valeva più di mille parole. Aveva intuito chiaramente che non doveva essere andata bene allora.
Matsuri si intromise nella conversazione. "Ti prego non dire niente a nessuno! Ti supplico!" Insistette.
L'uomo posò una mano sulla spalla del biondino ridestandolo dai suoi pensieri. "Tranquillo il tuo segreto è al sicuro!" Sorrise dolcemente. "I miei più sinceri auguri a te a all'Uchiha! E' suo figlio, giusto?" Chiese titubante.
"Si è suo...!" Si sforzò di sorridere leggermente il biondo.
"Non dovresti essere così giù! E' una bella cosa, stai per avere un bambino!" Cercò di tirargli su il morale.
Naruto era preoccupato per tutt'altra cosa. Solo adesso aveva riflettuto sul fatto che i ninja sensitivi potessero percepire suo figlio, perciò era molto probabile che anche i ninja di Konoha si fossero accorti della sua gravidanza.
"Ti senti bene Naruto?" Matsuri era visibilmente preoccupata per il biondo. "Perché non andiamo a trovare Gaara? Gli farebbe piacere vederti!"
"Stai parlando del Kazekage?" Il ninja della roccia era un po' incuriosito.
"Si è il mio ragazzo!" Rispose dispettosa la mora.
L'uomo era allibito. Quell'incontro si stava rivelando pieno di sorprese.
Naruto annuì sforzandosi di non apparire troppo abbattuto.
"Allora io vi saluto! Alla prossima dolcezza...!" Fece nuovamente il baciamano al biondo che stavolta non reagì. "I miei più sinceri auguri a te e al tuo piccolo!" Lo salutò.
"Grazie per non aver detto nulla." Fu la risposta di Naruto.
Shun sorrise per poi allontanarsi. Naruto e Matsuri si diressero al palazzo dell'Hokage dove si trovava anche Gaara, per trascorrere un po' di tempo insieme al rosso.


Il giorno dopo Matsuri come di routine si presentò a villa Uchiha. Era già ora di pranzo perciò la ragazza prima di andare da Naruto fece sosta in un locale nuovo acquistando praticamente di tutto, soprattutto piatti a base di pomodoro. Il biondo ne aveva sempre una gran voglia. La giovane teneva tra le mani una consistente quantità di buste, suonò al campanello attendendo pazientemente che l'amico le aprisse ma nulla, provo a suonare più volte ma ancora nulla.
La ragazza iniziò a preoccuparsi, poteva essere successo di tutto. Il suo primo timore fu che il biondo potesse aver avuto un malessere, magari dovuto alla botta che aveva preso il giorno prima. Con un balzo scavalcò il cancello della villa entrando dentro, corse lungo il piccolo vialetto giungendo in giardino. La portafinestra che collegava il terrazzo con la casa era aperta, quindi il biondo era in casa. L'ansia la assalì. Entrò in casa poggiando le buste sul tavolo del salotto.
"Naruto? Naruto? Ci sei?" Urlò, ma non ricevette risposta.
Cominciò a girare per quella grande villa. La setacciò in lungo e in largo, ispezionando accuratamente stanza per stanza. Ma del biondino nessuna traccia. Uscì fuori setacciando anche il giardino ma non lo trovò. La ragazza presa dal panico uscì velocemente da quella casa raggiungendo in fretta il Kazekage.

Il giovane dai capelli rossi si trovava in albergo, si stava rilassando nella vasca del bagno privato della sua camera quando sentì la porta del bagno spalancarsi bruscamente.
"Gaara! Naruto è sparito!" Urlò la giovane in preda al panico.
"Cosa?" Il rosso si alzò di scatto mostrando la propria virilità. La mora non ci fece molto caso, ormai conosceva quel bellissimo corpo chiaro in ogni minimo dettaglio.
"Sono andata a casa sua ma non c'era! Ho setacciato la villa in lungo e largo ma non sono riuscita a trovarlo!" Il suo viso esprimeva chiaramente la preocupazione che provava.
"Calmati, magari è solo uscito. Non significa nulla!" Rispose.
"Forse hai ragione... Sono una sciocca, mi sono fatta prendere dal panico per nulla...!" Si intristì.
"Se mi dai dieci minuti mi vesto e andiamo insieme." Il rosso mostrò un'espressione tranquilla.
Gaara e Matsuri raggiunsero nuovamente villa Uchiha. I due giovani rimasero ad attendere il rientro di Naruto per ore. Ma nulla. Adesso Gaara era davvero in pensiero. Preoccupatissimo, insieme a Matsuri raggiunse Tsunade per metterla al corrente dell'accaduto.

Il Kazekage entrò nell'ufficio della donna infischiandosene delle buone maniere.
"Naruto è sparito!" Esordì "E' tutto il giorno che è sparito e non è da lui!"Concluse con espressione corrucciata.
In quel momento nell'ufficio dalla donna era presente anche Shikamaru.
"Maledizione!" Esclamò la donna. "Ne sei sicuro?" Chiese per avere conferma.
"Ho passato tutto il pomeriggio a casa sua ad aspettare che rientrasse ma nulla. Inoltre Matsuri era passata da lui stamattina e già non c'era!"
Tsunade battè un pugno sulla scrivania digrignando i denti, agitatissima. "Dobbiamo trovarlo! Shikamaru va subito ad avvisare Sasuke e fallo venire immediatamente qui! Io intanto organizzo una squadra di ricerca!"
Il Nara non riusciva a capire il perché di tanta agitazione. "Cosa mi state nascondendo?" Assottigliò lo sguardo.
"Non adesso! Dopo ti darò tutte le spiegazioni che vuoi ma adesso è di fondamentale importanza l'aiuto di Sasuke, va a chiamarlo immediatamente!" Ordinò autoritaria.
Il moro uscì da quell'ufficio leggermente confuso.
Intanto l'Hokage aveva convocato alcuni ninja per ritrovare il prima possibile il biondino.

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