capitolo18

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  Capitolo 18

Erano le 9 del mattino Sasuke si era alzato molto presto, quella mattina sarebbe andato all'appartamento di Naruto per iniziare il trasloco del biondo a casa sua. Si sentiva insolitamente buono, il giorno prima era uscito per fare compere acquistando tra l'altro il necessario per preparare del ramen al dobe. Non appena finita la preparazione di quella pietanza infernale, secondo il suo modesto parere, salì al piano di sopra per svegliare il compagno.
Aprendo la porta trovò il biondo steso al centro del letto con braccia e gambe spalancate. Il moro inarcò un sopracciglio, seccato. Gli era tornata in mente la gomitata che si era preso in faccia per colpa di quel dobe in piena notte. Gli si avvicinò scuotendolo con poca grazia, ma nulla. Quello imperterrito continuava a dormire e una vena cominciò a pulsare pericolasamente sulla tempia del moro. Erano appena due giorni che il biondo dormiva a casa sua e già si sentiva la sua balia. Assottigliò lo sguardo puntandolo sul lenzuolo attorcigliato in maniera incomprensibile intorno al bindino, tese una mano tirando con tutta la forza che possedeva il lenzuolo di cotone bianco, facendo roteare il dobe giù dal letto.

Ci fu un sonoro tonfo accompagnato da una serie di lamentele, insulti e imprecazioni da parte dell'Uzumaki.
"Sei un teme!!! Avresti potuto usare un pò più di delicatezza!" Si lamentò il giovane.
"Delicatezza....?" Ironizzò il moro."Delicatezza un corno! Guarda che mi hai fatto!"
Indicò il livido violaceo appena sotto l'occhio destro. Il biondo scoppio a ridere buttandosi di peso sul letto, piegato in due.
"Non c'è nulla da ridere usuratonkachi!" Sasuke fulminò il compagno con lo sguardo.
" Ha! Ha! Scus-a... E' solo.. Ha! Ha!... La tua faccia... Ha! Ha!" Il biondo stava ridendo a crepapelle.
Sasuke non riusciva più a tollerare quella presa in giro, avrebbe voluto assestare un bel pugno in faccia a quell'idiota, ma non poteva. Ne andava dell'incolumità del loro bambino. Tirò un profondo respiro per placare il nervosismo generato da quella risata sguaita. Naruto continuava a ridere rigirandosi sul letto come un bambino. Il moro decise di zittire il dobe usando un'altra tattica.

Saltò sul letto bloccando il biondo a pancia sotto con la testa conficcata sul cuscino.
"Che mi dici adesso? La smetti di ridere come un idiota?" Chiese il moro facendo un ghigno malefico.
Naruto invece si dimenava in cerca d'aria. Poco dopo, sentendo bisogno d'ossigeno, annuì con il capo in segno di resa. Il moro mollò la presa ghignando, l'aveva sempre vinta lui alla fine. Naruto cominciò a respirare profondamente, il teme aveva cercato di soffocarlo solo perchè si era messo a ridere di lui.
"Teme!!!! Queste si chiamano violenze, lo sai?" Sbraitò il biondo sbarrando gli occhi furenti, il suo orgoglio gridava vendetta.
"Tsz! Violenze... sei stato tu a cominciare dandomi quella gomitata in piena notte." Rispose l'altro.
Approfittando del fatto che Sasuke avesse abbassato la guardia, il biondo poggiò le mani sul materasso facendo sbilanciare il compagno sopra di lui che perse l'equilibrio cascando supino sul letto. Velocemente Naruto salì a cavalcioni sul moro bloccandogli le mani sopra la testa.
"Adesso chi è che sta sopra?" Chiese il biondo abbozzando un sorrisetto malizioso.
"Tu non starai mai sopra!" Affermò convinto. "Al massimo ti concedo il privilegio di farmi una pompa." Ribadì con tono arrogante.
Naruto digrignò i denti. "Chi ti credi di essere? Brutto teme insopportabile!" Affarmò stringendo con forza i polsi del compagno.
"Colui che ti farà impazzire!" Disse assottigliando lo sguardo e attivando lo sharingan per distrarre il biondo.
Approfittando di un lampo di stupore in cui l'Uzumaki aveva allentato leggermente la presa, riusci a liberare le mani. Con la mano sinistra strattonò il dobe per un braccio facendolo cadere su di sé, mentre portò la mano destra dentro i boxer del biondo cominciando a stimolare la sua apertura con movimenti veloci.

Naruto sentendosi toccare non riuscì a trattenere un sospiro, afferrò il lenzuolo tra le mani, stringendolo fino a far sbiancare le nocche. Lo stava preparando con irruenza, ma gli piaceva, adorava sentirsi desiderato. Lo esaltava.
"Vedo che ti piace...!" Disse con un sorrisetto arrogante ad increspare le sue labbra.
"Ma-ma-ledetto... t-teme!" Sospirò con difficoltà. Non riusciva a pronunciare nessuna frase di senso compiuta. Il teme aveva trovato la sua prostata e continuava a stimolarla con movimenti continui e veloci mandandolo in visibilio.
"Solo qualche altro minuto..."Soffiò millefluo nel suo orecchio. "Ho quasi finito... tra poco ti farò vedere le stelle!" Affermò strusciando il proprio bacino contro quello del biondino steso sopra di sé.

Naruto sentiva il desiderio crescere a dismisura. Non che non gli piacesse stare sotto, al contrario, adorava sentirsi desiderato. Vedere il teme fremere di desiderio, sentire l'adrenalina scorrere nelle vene, la stupenda sensazione di pienezza che provava dopo la penetrazione, il piacere che sfociava nei meandri del suo corpo dopo aver raggiunto l'orgasmo. Era fantastico. Ma non gli sarebbe nemmeno dispiaciuto poi tanto provare a stare sopra, tanto per sapere cosa si provava. Sentì l'altra mano del moro scorrere lungo il proprio fianco, fino ai boxer. Per poi abbassarli, sfilando poi l'altra mano dal piccolo forellino pronto per essere riempito da qualcosa di più grosso.
"Vuoi stare sopra?" Chiese ghignando l'Uchiha. "Allora vai... Mettilo dentro!" Sospirò anch'esso eccitatissimo.
Il biondo aveva le guance arrossate per l'eccitazione, il petto si alzava e si abbassava al ritmo dei respiri irregolari, gli occhi blu carichi di rabbia per essere stato fregato di nuovo, ma al contempo inondati di lussuria. Sentì il sesso del compagno sfregare contro il proprio sedere in segno di incitamento. Strinse gli occhi, sentiva il proprio aggeggio tra le gambe pulsare desideroso di attenzioni. Avrebbe voluto mandare al diavolo lui e quel suo maledetto e bellissimo viso da bastardo, ma l'eccitazione stava prendendo il sopravvento sulla ragione. Si calò sull'erezione del moro strusciando il sedere su di essa trovandola dura e pulsante, segno che non aspettava altro, tese una mano afferrando l'erezione del compagno poggiando la punta bagnata a contatto con la propria apertura. Puntò lo sguardo carico di lussuria in quello altrettanto eccitato del compagno, per poi calarsi molto lentamente sul sesso pulsante dell'Uchiha steso sul letto con le mani piazzate sui finchi del biondo.

Sasuke stava ammettendo, ci sarebbe rimasto secco prima o poi. Ne era certo. Vedere Naruto fare certe cose era la cosa più sexy sulla faccia della terra. Puntò lo sguardo in quelle splendide iridi azzurre ora tinte di un blu più intenso, liquide di desiderio. Lo vide piegare la testa all'indietro per poi rivolgergli nuovamente lo sguardo. Poggiò le mani brunite sul suo petto, in netto contrasto con il colorito chiarissimo della sua pelle, per poi sentirlo muovere su e giù con movimenti da prima lenti che si intensificarono man mano.

Scemato il dolore iniziale, il ritmo dei movimenti del biondo aumentò sempre più, sommandosi ai gemiti e agli sguardi languidi. Il moro aiutava il biondo nei movimenti sostenendolo per i fianchi e piazzando di tanto in tanto qualche spinta particolarmente potente diretta a stimolare la prostata del compagno per portarlo al massimo del piacere. Rimasero in quella posizione per un po' finche Naruto, allo stremo delle forze, non si lamentò.
"Te-me... non ce la faccio..... più!" Sospirò stanco per quella scomoda posizione che gli provocava dei terribili crampi alle cosce.
"Allarga le gambe e lascia fare a me." Rispose di rimando.
Il biondo allargò le gambe il più possibile poggiando le mani ai lati della testa del compagno per poi sentirsi afferrare con maggior forza per il bacino. Sasuke sollevò il bacino piazzando alcune spinte potentissime sentendo distintamente il biondo urlare per poi crollargli addosso sfinito. Ribaltò le posizioni mettendosi sopra, alzandogli le gambe avvolgendosele alla vita per poi ricominciare a spingere stimolando con una mano il sesso del compagno per portarlo all'apice. Pochi minuti dopo vennero all'unisono crollando sudati ma soddisfatti tra le lenzuola sfatte.

Naruto si accoccolò accanto al moro tirando un po' il lenzuolo per coprirsi. Sasuke lo strinse tra le braccia affondando il viso in quei capelli biondi. Adorava la sensazone di quiete e soddisfazione che sentiva dopo una bella dose di attività fisica.
"Dovremmo alzarci adesso. Dobbiamo andare al tuo appartamento per prendere le tue cose."
Il biondo mugugnò infastidito, avrebbe preferito di gran lunga rimanere a letto a farsi coccolare dal teme.
"Dobe, scollati. Dobbiamo alzarci!" Affermò mentre accarezzava la zazzera bionda del compagno.
"Ho fame!" Si lamentò il biondino.
"Allora alzati!" ribattè l'altro, che intanto si era alzato nell'intento di rivestirsi.
Naruto sentendo lo stomaco brontolare si decise ad alzarsi, rivestendosi, per poi scendere a piano di sotto per fare colazione.

Sasuke scese per primo seguito dal biondo, che una volta varcata la porta della cucina aveva assunto un'espressione schifata.
"Cos'è questa puzza terribile? Mi dà la nausea...." Si lamentò l'Uzumaki.
"Di che parli?" Il moro non capiva. Lui non sentiva nessun odore sgradevole.
"Mi sento male...." Si lamentò nuovamente il biondo poggiandosi sul tavolo, piegato in due, con una mano davanti alla bocca.
Sasuke inarcò un sopracciglio seccato, proprio non riusciva a capire. "Ti ho preparato del ramen." Si diresse verso i fornelli.
"Ma sei scemo o cosa?" Urlò. "Non sai che il ramen mi dà la nausea in gravidanza?!" Aggiunse buttandosi poi a peso morto sul divano.
"Cosa? Mi prendi in giro?" Sasuke era incredulo.
"Ti sembra la faccia di uno che scherza?" Rispose seccato.
Il moro era rimasto bloccato davanti ai fornelli con il mestolo per versare il brodo per il ramen nella ciotola a mezz'aria.
"Sas'ke! Butta via quella cosa. Mi dà il voltastomaco...." Si lamentò nuovamente il biondino.
Il moro inarcò un sopracciglio con aria sospettosa. "Chi sei tu? Che ne hai fatto del dobe?"
"Smettila di scherzare! Dico sul serio, mi sento malissimo, butta via quella roba!" Affermò convinto Naruto.
Sasuke era sconvolto, non si sarebbe mai immaginato di ritrovarsi in una simile situazione. Il dobe che rifiutava del ramen. Cose da non credere. Si avvicinò al compagno abbandonato sul divano con una mano sugli occhi.
"Ieri non hai fatto altro che lamentarti tutto il giorno, ripetendo in continuazione che volevi del ramen!" Lo accusò Sasuke.
Naruto lo ignorò continuando a lamentarsi.
"Hai la nausea?" Chiese un po' preoccupato nel vederlo così giù.
"Non proprio, mi sento lo stomaco in subbuglio." Rispose fiaccamente.
Si calò baciandogli la fronte. "Ok, ora butto tutto. Se vuoi prendi ciò che preferisci dal frigorifero."
Il biondo annuì grato. Un po' gli dispiaceva quella situazione, avrebbe mangiato molto volentieri del ramen preparato dal moro, ma il suo stomaco proprio non ne voleva sapere.
Dopo aver fatto colazione i due ragazzi si diressero all'appartamento del biondo per iniziare con il trasloco.


Sakura era diretta a casa di Kakashi. Era passata a casa del sensei anche il giorno prima, subito dopo essere stata a casa di Sasuke. Ma niente, l'uomo non era in casa. Provò a cercarlo in giro per il vllaggio non trovandolo da nessuna parte. Adesso era diretta nuovamente a casa del ninja copiatore per parlare con lui riguardo il loro piccolo segreto. Giunta di fronte all'abitazione del sensei, la giovane tirò un profondo respiro per poi suonare il campanello. L'uomo dai capelli argentei aprì la porta trovando l'ex allieva dietro la porta.
"Buongiorno, Sakura! Qual buon vento ti porta qui?" Chiese tranquillo.
"Posso entrare?" Chiese. "Vorrei parlare con lei di una cosa...." La giovane sospirò alla fine della frase. Conosceva Kakashi, era un tipo calmo e controllato, ma affrontare un simile discorso avrebbe scosso chiunque.
"Sì, entra pure." L'uomo si insospettì.
I due entrarono in casa accomodandosi nel piccolo salotto. L'appartamento dell'Hatake era di medie dimensioni, arredato in maniera semplice ma accogliente.
"Allora, di cosa volevi parlarmi?" Chiese l'uomo porgendo una tazza di thè alla ragazza.
"Di Naruto." Disse secca con lo sguardo rivolto alla tazza di thè ancora tra le mani.
"Gli è successo qualcosa?" Chiese un po' preoccupato. Il tono usato dall'ex allieva non gli era piaciuto.
"No, sta bene." Sollevò lo sguardo, per poi abbassarlo nuovamente."Si è messo con Sasuke! Cioè... loro due adesso hanno una relazione." Il suo tono era preoccupato non tanto per l'amico biondo, ma per la reazione del sensei.
L'uomo era impietrito. "E' impazzito?" Alzò il tono di voce. "Come può? Dopo ciò che gli ha fatto?" Adesso il tono era arrabiato.
La giovane abbassò lo sguardo nuovamente. "Conosciamo entrambi Naruto. Non riuscirebbe a separarsi da Sasuke in nessun modo."
"Non gli lascerò commettere una smile stupidaggine!" Disse serio.
"Cosa ha intenzione di fare?" Chiese.
"Andrò a parlargli." Si alzò dalla sedia su cui era seduto dirigendosi verso l'uscita, prendendo le chiavi di casa.
Sakura fulminea raggiunse il sensei bloccandolo per un braccio.
"Aspetti, Kakashi-sensei!" Afferro l'uomo per la manica della divisa da shinobi.
"All'epoca ho promesso che non avrei detto nulla all'Hokage. Ma non posso lasciare che si rovini la vita in questo modo." Si voltò guardandola furente.
"La situazione è più complicata di ciò che sembra." Doveva chiarire la situazione con quell'uomo prima che la notizia diventasse di dominio pubblico.
"Cosa non mi hai detto?" Chiese poi.
"Sediamoci per favore."

I due si accomodarono nuovamente.
"Naruto aspetta un bambino da Sasuke." Detestava fare la parte della pettegola ma ne andava del futuro del suo migliore amico.
Il sensei inarcò un sopracciglio, dubbioso.
"Dico seriamente. Lo ha scoperto appena pochi giorni fa, non so come sia possibile. Sta di fatto che è successo." Sakura si sentiva sfinita, come se le avessero risucchiato tutte le energie.
"Per questo stanno insieme? Solo perchè c'è un bambino di mezzo?" Constatò ancora più alterato.
"No. Stavano insieme già prima, la gravidanza è stata un caso." Stava distorcendo la realtà per non peggiorare la situazione.
"Perché sei venuta da me? Cosa vuoi?" Una cosa era certa, Sakura era lì per un motivo e voleva capire quale fosse.
Era impossibile raggirare Kakashi-sensei. Tirò un bel respiro.
"Voglio parlarle chiaramente adesso. Tsunade sa della gravidanza di Naruto e sa anche che il bambino è di Sasuke. Ma non sa nulla riguardo a lei sa cosa..." Non aveva il coraggio di dire quella parola, rendeva i ricordi troppo vividi nella sua mente.
"Si chiama stupro." Aggiunse con tono visibilmente alterato.
"Kakashi. Le chiedo di mantenere il segreto...! Non dica nulla all'Hokage riguardo questa storia, la prego! So che è una follia.. ma la supplico!" La giovane rivolse all'uomo uno sguardo triste.
Il ninja ci pensò un po' su. "Prima voglio parlare con Naruto. In seguito prenderò una decisione a riguardo."
Ormai era deciso, sarebbe andato a parlare con il jinchuuriki. Aveva sopportato la testardaggine e le follie di quel ragazzo per anni, ma a tutto c'è un limite e adesso era stato oltrepassato.


Sasuke stava inscatolando i vestiti del compagno. Il caos regnava in quel piccolo appartamento, ancora non riusciva a comprendere come riuscisse il dobe a vivere in tutta quella confusione. Stava suddividendo i vestiti in tre categorie: quelli puliti, quelli da lavare e quelli di dubbia provenienza. Sicuramente avrebbe finito con il lavare anche quelli per sicurezza. Naruto stava seduto sul divano della cucina, si annoiava da morire. Il teme gli aveva vietato di aiutarloe stanco di quella situazione lo raggiunse.
"Che diavolo stai facendo?" Chiese Sasuke al biondo, vedendolo con un enorme scatolone tra le mani.
"Ti aiuto, che domande!" Rispose seccato.
"Dai a me!" gli strappò la scatola dalle mani per poi poggiarla sul pavimento. "Sei una testa quadra! Non devi fare sforzi, o hai dimenticato quello che ha detto ieri Sakura?"
"Si, lo ricordo! E' solo che mi annoio senza fare nulla." Rispose con tono lamentoso esibendo un piccolo broncio. Adorabile secondo il parere del moro.
"Una cosa la puoi fare. Aiutami a sistemare queste cose." Indicò l'armadio stracolmo di abiti, lenzuola e cose di cui il moro non riusciva a definirne la natura esatta essendo attorcigliate tra di loro.
I due ragazzi continuarono il loro operato sistemando tutte le cose del biondo in molte scatole. Alcune cose sarebbero state trasportate a villa Uchiha in giornata, del resto si sarebbe occupato Sasuke il giorno successivo.

A lavoro concluso, Sasuke sistemò le varie scatole all'entrata, pronte per essere trasportate a casa propria. Naruto si era poggiato con i gomiti sul davanzale della finestra, si sentiva vuoto. Per tutta la vita aveva vissuto solo in quel piccolo appartamento e lasciarlo era come abbandonare una parte della propria vita. Il moro notò l'aria malinconica che arieggiava intorno al biondo ma non fece domande.
Stava per uscire dal piccolo appartamento, quando aprendo la porta trovò Kakashi con una mano ferma a mezz'aria di fronte al tasto del campanello e Sakura alle sue spalle che lo osservava con sguardo serio.
"Che ci fa lei qui?" Chiese irritato storcendo lo sguardo.
"Naruto è in casa?" Anche lui si era infastidito trovando Sasuke là.
"Cosa vuole da lui?" Chiese freddamente. Ricordava perfettamente il ceffone che si era beccato da quell'uomo un anno prima.
"La cosa non ti riguarda." Rispose a tono l'Hatake.
Sasuke assottigliò lo sguardo irritato. Sakura da dietro le spalle dell'ex sensei fece segno al moro di zittirsi e lasciarlo entrare in casa.
Intanto Naruto sentendo delle voci si avvicinò all'entrata trovando Sasuke, Kakashi e Sakura.
"Kakashi-sensei che ci fa lei qui?" Chiese il giovane con aria stupita.
"Possiamo andare a fare una passeggiata? Vorrei parlare con te." Disse cordialmente l'uomo sorridendo da sotto la maschera.
Naruto non riusciva a capire cosa stesse accadendo, ma vedere Sakura lì, non significava nulla di buono. Sasuke continuava a guardare l'ex sensei con sguardo freddo e carico di ira, intensificato dai suoi occhi nerissimi e dal taglio affilato. L'unico ad avere un atteggiamento normale era Kakashi. Il biondo era confuso, non riusciva a capire il perché di quella strana situazione.
"Ok, andiamo." Si rivolse al sensei.
L'uomo annuì.
"Sasuke, io vado, ci vediamo dopo ok?" Si rivolse al moro bisbigliando, si sentiva terribilmente in imbarazzo.
Il moro si avvicinò al biondo prendendogli il mento tra due dita, dandogli un piccolo bacio a fior di labbra. "Ti aspetto a casa, non tardare." Sussurrò a sua volta lasciandolo poi uscire.
L'Uzumaki rosso come un pomodoro si allontanò in compagnia dell''uomo mascherato.

"Lo hai fatto di proposito!" Constatò Sakura una volta rimasta sola con Sasuke.
"Anche se fosse, la cosa non ti riguarda." Rispose seccato.
La giovane incrociò le braccia al petto, infastidita da quel tono arrogante. Ancora non riusciva a capire come avesse fatto da piccola ad innamorarsi di quell'antipatico. Era davvero bellissimo, su quello non c'erano dubbi, ma il suo carattere con il tempo era solo peggiorato.
"State traslocando?" Chiese vedendo il giovane armeggiare con tutte quelle scatole.
"La cosa non è abbastanza ovvia?" Rispose a tono, ancora un po' incazzato per aver visto Naruto allontanarsi in compagnia di Kakashi.
Sakura era oltraggiata dal tono insopportabile utilizzato dall'Uchiha.
"Gli hai detto del bambino?"Chiese il moro continuando il suo lavoro.
"Si. Prima o poi lo avrebbe venuto a sapere ugualmente." rispose la ragazza seduta sul divano ad osservare l'ex compagno di squadra.
"Invece di guardare aiutami!" La rimproverò l'Uchiha. "Perché?" Chiese nuovamente.
La ragazza inarcò un sopracciglio, seccata. Per poi alzarsi per andare ad aiutare il moro.
"Lui sa ciò che è accaduto tra di voi. Ho voluto solo evitare che andasse a spifferare tutto all'Hokage." Disse mentre trasportava una scatola a casa di Sasuke, camminando accanto al ragazzo.
Il moro rivolse uno sguardo indagatore alla giovane.
"Ho promesso a Naruto che vi avrei dato una seconda possibilità." Rispose guardando altrove.
"Torniamo all'appartamento del dobe. Mi devi aiutare con le altre scatole." Ordinò.
Sasuke era ancora infastidito dalla situazione ma apprezzava il fatto che la giovane stava cercando di aiutare il biondino.


Una volta usciti dall'appartamento Naruto e Kakashi presero a passeggiare per le vie di Konoha.
"Di cosa voleva parlarmi sensei?" Chiese il biondo un po' confuso.
"So tutto. So del bambino e della tua relazione con Sasuke." Disse l'uomo guardando distrattamente di fronte a se.
Il biondo abbassò lo sguardo bloccandosi di botto in mezzo alla strada sconvolto per la rivelazione. Kakashi gli si avvicinò posando una mano sulla spalla del giovane. Doveva ammettere che negli ultimi anni era diventato molto alto. Quasi quanto lui.
"Non ti sto giudicando. Sono solo preoccupato per te. Conosciamo entrambi Sasuke, quando si fa sopraffare dalla rabbia diventa pericoloso. Non si ferma davanti a nulla pur di raggiungere il suo scopo. Inoltre, sappiamo entrambi quanto sia vendicativo.." Il tono dell'uomo era rimasto molto calmo, mostrando un velo di preoccupazione.
Il biondo sollevò lo sguardo. "Cosa sta insinuando...?" Chiese sgranando gli occhi, aveva colto il senso nascosto dietro quella frase.
"Non fraintendermi. Mi ha fatto piacere sapere che Sasuke fosse tornato al villaggio, sono stato uno tra i pochi ad averlo accolto. Ma non possiamo far finta che non ti abbia violentato." L'Hatake continuò a parlare sempre con il suo tono calmo e controllato.
Naruto aveva sgranato gli occhi nel sentire quella parola. "L-lei c-come..?" Chiese sentendo il peso di quella frase opprimerlo.
L'uomo sospirò portandosi una mano ai capelli per poi raccontare al giovane come era venuto a conoscenza di tutto.

I due si erano seduti su una panchina, Naruto ascoltò attentamente ogni singola parola. Non aveva idea del fatto che Sakura avesse attentato alla vita del moro, la ragazza non gli aveva mai raccontato nulla. Inoltre dal racconto intuì che il maestro non era a conoscenza del fatto che avesse abortito all'epoca. Rivangare quel ricordo lo stava facendo soffrire terribilmente. Kakashi si accorse subito dello sguardo triste e malinconico del ragazzo seduto accanto a sé. Presuppose stesse ancora male per colpa di quella storia.
"Sakura si fa troppo gli affari miei negli ultimi tempi!" Il biondo era irritato.
"Lo fa solo perché ti vuole bene." Sorrise benevolo da sotto la maschera.
"Naruto, voglio che tu sappia che se hai bigogno di aiuto, per qualsiasi cosa, puoi contare su di me!" Disse serio rivolgendo uno sguardo quasi paterno al giovane.
"Sto bene. Non ho bisogno di nulla." Il tono di voce era diventato duro.
"Dico seriamente." Ribadì.
"So badare a me stesso, l'ho sempre fatto fin da quando ero piccolo. Non voglio essere compatito da nessuno!" Sibilò acido.
"Non ti sto compatendo, sono solo preoccupato!"Aggiunse guardando il cielo.
Naruto sentiva la rabbia montare. Per tutto il corso della sua vita la gente lo aveva ignorato senza mai curarsi di come si sentisse e adesso tutti si sentivano in dovere di dettare leggi.
"Perché nessuno si è mai preoccupato per me quando da piccolo ero solo?" Un singhiozzo scosse il corpo del giovane. "Perché?..Mai nessuno si è preoccupato di come mi sentissi..." Un altro singhiozzo. "Ne-nessuno mi ha mai prestato attenzione. Se non per trattarmi male..." Stava dando sfogo a tutto il dolore che in 19 anni aveva provato. "H-o s-sempre dovuto badare a me stesso da solo!" La voce incrinata, a stento riuscì a trattenere le lacrime.
Cercò di riprendere il controllo di sé, si era mostrato fin troppo debole . "Non ho bisogno della compassione di nessuno." Il tono di voce era tornato duro.
Kakashi si sentì punto nel vivo. Non poteva negare, era tutto vero. Era sempre stato questo in realtà il legame che aveva unito Naruto a Sasuke. La profonda solitudine che entrambi provavano dentro di loro. Anche se espressa in maniera diversa.

Rimasero seduti su quella panchina in silenzio a lungo. Nessuno dei due sapeva cosa dire. Naruto si era calmato adesso si sentiva terribilmente giù, ricordare la propria infanzia lo rattristava sempre. Fu Kakashi, dopo un tempo che parve interminabile, ad interrompere quel silenzio opprimente.
"Come è successo?" Chiese il sensei.
"Cosa?" Chiese il biondo con un filo di voce. Si sentiva sotto processo.
"La gravidanza. Com'è possibile?" Ribadì l'uomo.
"Non ne ho idea." Il giovane continuava a tenere gli occhi bassi rivolti verso il terreno ai suoi piedi.
"Naruto, non sei costretto a stare con lui." Il tono di voce era diventato comprensivo.
Naruto puntò lo sguardo verso il ninja di fronte a sé. "Non si immischi nella mia vita. La cosa non la riguarda!" Sputò velenoso.
"Sei sicuro della tua scelta?" Chiese.
"Si, sono sicuro." Mille dubbi e domande cominciarono ad affollare la mente del giovane.
"Voglio avere fiducia in te." Sospirò l'uomo rassegnato, era impossibile ragionare con Naruto.
"La ringrazio sensei." Accennò un piccolo sorriso grato.


Quando il biondo tornò a vila Uchiha era quasi il tramonto. Il giovane si sentiva stranissimo nel pensare alla sua nuova vita, in quella grande villa con Sasuke. Giunto di fronte al cancello frugò nelle tasche dei pantaloni rendendosi conto di non avere con sé la copia della chiave che il moro gli aveva dato. Suonò il campanello.
Sasuke uscì un giardino con aria trafelata. Era preoccupato per il compagno, si era fatto abbastanza tardi. Entrambi entrarono dentro casa.
"Si può sapere dove sei stato tutto questo tempo?" Chiese con tono palesemente arrabbiato.
"Mi dispiace, non volevo farti preoccupare.." Rispose il biondo a testa bassa, terribilmente mortificato.
La cosa non quandrava. Sasuke era allibito. Non aveva mai sentito un tono tanto remissivo pronunciato dal dobe.
"Naruto va tutto bene?" Chiese sollevando il viso del compagno. Incontrando i suoi spendidi occhi azzurri ora arrossati.
Naruto si sentiva uno straccio, tutta la solitudine provata durante la sua infanzia, le ansie che lo attanagliavano, la paura che prima o poi si sarebbe svegliato completamente solo scoprendo che Sasuke lo aveva abbandonato nuovamente, si erano sommate travolgendolo come un fiume in piena.
Il moro si allarmò."Cosa ti ha detto Kakashi?"
"Niente di che." Rispose voltando il viso di lato. Voleva un abbraccio, ne sentiva il bisogno, ma non aveva il coraggio di chiederne uno. Si sentiva già abbastanza vulnerabile.
"Non mentirmi!" Lo ammonì."Guardami! Cosa ti ha detto? Perché sei così giù?"
Naruto si sforzò con tutte le sue forze di assumere un'aria tranquilla. "Niente di importante. Tranquillo!" Abbozzò un sorriso falso.
La cosa non parve sorbire l'effetto desiderato. Sasuke continuava a guardarlo con aria sospettosa, non era molto convinto.
"La cena è pronta, andiamo di là."Cambiò discorso.
Il giovane non insistette ulteriormente, ed il biondo ne fu grato, non se la sentiva di affrontare una discussione in quel momento.

I due ragazzi si avviarono verso la cucina. Naruto non aveva molto appetito, si sforzò di mandare giù la cena con non poche difficoltà. Sasuke continuava ad osservarlo attentamente. Era certo che qualcosa turbasse il compagno ma non sapeva come fare per spronarlo a parlare.
Teminata la cena il moro rassettò la cucina mentre il biondo si sistemò sul divano guardando un po' la TV.
Naruto osservava distrattamente il programma trasmesso alla TV, in realtà la sua mente era occupata da ben altri pensieri. Poco dopo sentì una presenza accanto a se, si voltò vedendo Sasuke. Non si era accorto di nulla.
"A cosa stavi pensando? " Chiese tenendo in mano il telecomando per cambiare canale.
"N-niente....!" Sorrise portando una mano dietro la testa con fare nervoso.
"Non fare il dobe, Naruto! So benissimo che c'è qualcosa che ti preoccupa!" Sasuke era stanco di quella messa in scena.
Il biondo ebbe un attimo di smarrimento, stupito da quelle parole. L'Uchiha puntò lo sguardo serissimo sul compagno per evitare che sparasse altre idiozie. Gli occhi azzurri di Naruto si adombrarono nel vedere quello sguardo serio. Sasuke tese un braccio avvolgendolo intorno alle spalle del compagno stringendolo a sé.
"Che ti prende? Stamattina eri di buon umore, invece adesso...." Chiese gentilmente.
Naruto si strinse in quell'abbraccio che anelava più dell'ossigeno. Il moro prese ad accarezzare con delicatezza i capelli biondi del compagno.
"Promettimi che non mi abbandonerai di nuovo!" Esordì improvvisamente il junchuuriki.
"E' questo che ti preoccupa?" Adesso iniziava a capire cosa frullasse in quella testa bionda.
"Promettimelo!" Ordinò puntando i grandi occhi azzurri in quelli neri dell'altro.
"Non ti lascerò. Stavolta è tutto diverso." Affermò calmo.
"Me lo devi promettere!!!" Si sollevò sulle ginocchia pronunciando quelle parole con tono isterico.
Sasuke sbarrò gli occhi, non si aspettava tanta insistenza. "Te lo prometto!" Rispose.
Il biondo si accucciò nuovamente tra le braccia del moro. "Se tu mi abbandonassi un'altra volta.... Non riuscirei a sopravvivere." Continuò stringendo le mani intorno alla maglia del compagno.
Quelle parole furono come una doccia gelata per Sasuke." Ho imparato la lezione!" Rispose posando un bacio tra i capelli del biondo.
Naruto colse il senso di quelle parole, sorrise lieto accoccolato tra e braccia del neo fidanzato.

Entrambi erano consapevoli del fatto che non sarebbe stata una convivenza semplice, ma volevano quella storia. Voleva assaporare quell'amore che non avevano mai avuto il coraggio di vivere l'uno verso l'altro sia per loro stessi che per il bambino in arrivo.

Una storia sempliceWhere stories live. Discover now